Otite Esterna

[Pepu]

Da qualche tempo, se mi capita di andare in acqua con una certa frequenza, diciamo per tre o quattro volte a settimana, mi assicuro una bruttissima otite esterna, quasi sempre bilaterale, che si manifesta con forti dolori, febbre e pus, nonchè gonfiore tale da impedire la masticazione. Dopo la visita specialistica dall'otorino che mi ha anche operato ai turbinati, speravo di avere risolto per sempre il problema.

La causa, secondo lo specialista, era dovuta ad eccessiva pulizia delle orecchie con uso di cotton fioc (quotidianamente) che aveva indebolito la cute rendendola facile preda dei batteri presenti nell'acqua di mare.

A parte le cure del caso ed il totale divieto dei cotton fioc, il consiglio fu di usare dell'alcool borico (60°) dopo qualche immersione o all'insorgere del minimo fastidio.

Purtroppo, dopo sporadiche pescate senza problemi, la scorsa settimana sono stato in Croazia con gli amici del circolo che frequento.

Al sesto giorno di pescate che duravano mediamente cinque o sei ore, nonostante che dopo ogni immersione abbia instillato in ogni orecchio 5 gocce di alcool borico, tenuto per qualche minuto, mentre ero in acqua, senza alcun preavviso, ho iniziato ad accusare il tipico dolore della mia solita otite all'orecchio sinistro.

Dopo qualche ora ho iniziato la terapia a base di CLAVULIN e Localyn Oto ed il risultato è stato apprezzabile, anche se dopo un paio di giorni (non mi sono più immerso dal primo fastidio) ha iniziato a farmi male anche l'orecchio destro...

Sottolineo il fatto che quando mi capitano questi episodi, il dolore arriva impovvisamente e senza preavvisi di sorta.

Non so più come fare per cercare di prevenire questo problema, che alla lunga rischierà di impedirmi di pescare.

Ho pensato che una delle cause possa essere anche l'urina che rimane nella muta nonostante l'apposito attrezzo che utilizzo ma che non consente, evidentemente, la totale fuoriuscita.

Un amico che ha sofferto come me di questo problema, su consiglio del suo otorino, usa fare sciacqui con acqua borica ed asciugare le orecchie col phon, cosa quest'ultima che mi lascia un po' perplesso.

Mi scuso per la lunghezza del post ma spero vivamente di potere ricevere qualche consiglio "illuminato".

Ciao a tutti. Giuseppe Meduri.

[Cotaccia]

Forse sto per dire una cavolata immane....

....ma ho letto che per l'otite esterna dei sub la pratica migliore è la prevenzione, ovvero procedere ad un trattamento preventivo, come leggo qui da una FAQ del Dan Europe:

 

La chiave del trattamento è la prevenzione, specie nelle persone che hanno una paricolare suscettibilità al problema. La soluzione Domeboro (acqua, 2% acido acetico, acetato di alluminio, acetato di sodio e acido borico, prodotto dalla MSD) o soluzioni acide simili (anche una semplice soluzione di acido acetico al 5 % in alcool 85% e resto acqua, preparate dal farmacista), può funzionare come trattamento preventivo, in quanto l'acidificazione previene l'eccessivo sviluppo microbico, mentre i sali acetati o l'alcool aiutano ad eliminare l'acqua in eccesso dai tessuti del canale uditivo esterno. Per ottenere una certa efficacia occorre applicare il preparato ogni mattina prima delle immersioni ed ogni sera, piegando la testa da un lato e riempiendo il canale con la soluzione, che deve rimanere nel canale per cinque minuti. Dopo di che, si gira il capo dall'altro lato, si lascia uscire il liquido e si procede analogamente con l'altro orecchio. Questa procedura è utile come profilassi e non serve se l'infezione è già iniziata.

In casi di infezioni persistenti o ricorrenti è facile trovare una combinazione di Pseudomonas Aeruginosa e Candida Albicans, agenti patogeni normalmente presenti nel condotto uditivo esterno, ma non in quantità tali da generare infezione o disturbi, a meno che le condizioni locali non cambino a loro favore ed a sfavore dei micro-organismi dominanti in condizioni normali. In questo caso, ogni volta che si ripete la situazione di umidità del condotto, lavaggio del cerume ed innalzamento del pH, i micro-organismi opportunisti prendono il sopravvento sugli ospiti normali e generano i problemi.

In casi simili, e sempre dopo coltura batteriologica per confermare la natura del patogeno, si possono avere buoni risultati con la terapia antibiotica generale mirata e con una combinazione locale di gentamicina, polimixina b e neomicina. Questa non si trova sul mercato, ma può essere ottenuta associando preparati per uso locale (otorino, ma anche oftalmico) che contengano le diverse sostanze terapeutiche.

Per la prevenzione: il Domeboro o le soluzioni con 5% acido acetico in alcool 85%, ottengono due effetti importanti: antibatterico e disidratante. Importante, come detto sopra, è la modalità d'uso, sia prima che dopo l'immersione e con esposizione per un tempo sufficiente.

[Pepu]

Ciao Cotaccia,

scusa se ti rispondo solo adesso, ma non ho avuto tempo prima.

Ti ringrazio per il contributo consistente che mi hai dato.

Ne parlerò col mio doc per sapere cosa ne pensa.

Ciao. Giuseppe Meduri.

[Ospite a.bassu]

Il consiglio del DAN è sacrosanto, io ho risolto con la soluzione di acido acetico al 5% in etanolo al 60%.

Devi mantenere la soluzione nel condotto uditivo esterno almeno 10 minuti per avere una buona azione battericida.

Una volta passato il problema per il mantenimento bastano poche gocce terminata la pescata per scongiurare una recidiva.

In bocca al lupo .

Saluti Alessandro

[Pepu]

Crepi il lupo! Grazie anche a te per i consigli.

Pepu.