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Viaggio Nella Tecnica : La Vs. Ventilazione


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Approfitto del nuovo forum per la seconda parte di "Viaggi nella tecnica".

La ventilazione controllata è un'argomento importante e qui ognuno ha la possibilità di chiarire il suo metodo ed, eventualmente, scoprirne di nuovi.

 

Forza ragazzi ;)

 

Simone Belloni

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Ao... che se fà?

Vabbè ve racconto la mia:

sto in superficie e comincio a pensare a quello che farò cercando di rilassarmi con una respirazione tranquilla, che all'inspiro mi fa immaginare entri una luce azzurra, ed si espanda in me all'espiro.

Dopodiché faccio 4 o 5 atti di diaframma/torace incamerando ed espandendo più che posso, poi gli ultimi 3 respiri normali al relax e uno più profondo alla fine, ma non incamero più aria possibile, ne incamero quanta non mi crei sforzo, ho notato che così sono più pronto !!

Questa è una ventilazione che in totale durerà un paio di minuti per una pesca dai 10 ai 20 m.

Tra un'immersione e l'atra mi prendo una pausa di ripristino totale.

 

Ciao rumente :lol:

 

Simone Belloni

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Simò che se fa?

Se fa che è difficile raccontarlo!

Io il più delle volte sono costretto a immergermi subito appena vedo il pesce e nn posso preparare l'apnea come si deve.

Anche perchè tanto (visto che nn scendo spesso sotto i 10 )nn ce nè bisogno!

Quando preparo un tuffo più profondo cerco di rilassarmi e mi ossigeno per circa 1 minuto e respiro profondamente 5 volte per poi svuotare completamente i polmoni e riempirli fino a quasi il massimo!

Ciao :lol:

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Io mi rilasso, sembro davvero morto, respiro una decina di secondi profondamente ma senza sforzi, quasi lentamente direi, poi faccio 5 o 6 respiri come ho visto fare da Dapiran in "L'agguato profondo", tipo colpi di tosse, una contrazione diaframmatica violenta con espirazione ed inspirazione non veloce, ben lontana dall'iperventilazione comunque, nell'ultimo respiro incamenro il massimo d'aria.

Rispetto alla ventilazione che avevo prima devo dire di aver notato miglioramenti, anche se un verdone mi si è avvicinato e mi ha detto di farmi vedere da un dottore per curare la polmonite... :D

 

 

PS: Ciao Simone, ho fatto una ricerca per vedere che colori utilizzare per mimetizzare la mia muta (Cressi competition), ho visto che tu lo hai fatto, i colori per tessuti esistono anche in formato bomboletta spray o si va di pennello(tu hai usato uno smalto apposito per tessuti oppure non ho capito una mazz)?

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Scusa Giulian ma un certo Gaspare Battaglia, commentando proprio il metodo usato per prepararsi all'apnea di Dapiran, disse che é una manovra estremamente sbagliata e vicina all'iperventilazione. Io non la consiglierei a nessuno anche se la fa Dapiran. Lui la utilizzerà ormai da anni ma in acqua ci va ogni giorno e per parecchie ore. E' molto allenato e ormai si conosce benissimo.

Fossi in te cambierei tipo di respirazione per la preparazione al tuffo.

 

Ciao

Max Crovato

Udine

:ph34r:

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Ospite Mariano Satta
Scusa Giulian ma un certo Gaspare Battaglia, commentando proprio il metodo usato per prepararsi all'apnea di Dapiran, disse che é una manovra estremamente sbagliata e vicina all'iperventilazione. Io non la consiglierei a nessuno anche se la fa Dapiran. Lui la utilizzerà ormai da anni ma in acqua ci va ogni giorno e per parecchie ore. E' molto allenato e ormai si conosce benissimo.

Fossi in te cambierei tipo di respirazione per la preparazione al tuffo.

 

Ciao

Max Crovato

Udine

:ph34r:

Direi che qualunque atto và bene se dettato dalla situazione,

 

sono solito avvistare il pesce e di conseguenza agire, a volte un lungo respiro e giù a volte alcuni semplici atti respiratori molto lenti dove svuoto i polmoni lentamente ed altrettanto lentamente li riempio.

 

Preparando un tuffo o pescando molto fondo eseguo quattro-cinque e a volte sei atti respiratori svuotando lentamente (anzi molto lentamente) l'aria dai polmoni in circa 15 secondi e poi riempio i polmoni sempre lentamente in tempi di 10 secondi circa.

 

Evito sempre sforzi o di effettuare atti respiratori forzati che possono portare ad una iperventilazione forzata o a delle accellerazioni cardiache. L'apnea prima di tutto deve essere nella nostra testa poi tutto in tranquillità e senza mai forzare.

 

I tempi sono sempre dettati dall'azione di caccia e solitamente tento di effettuare apnee sicure e l'azione volge ad insidiare i pesci nell'immediatezza.

 

Pescando fondo preferisco più tuffi alle apnee prolungate che nella pesca subacquea comportano solo rischi. Le azioni respiratorie effettuate da Dapiran nei suoi video le sconsiglio a tutti, l'apnea e la preparazione ad un tuffo si devono effettuare in rilassatezza e scioltezza senza forzare in alcun modo.

Affermo serenamente quanto scrivo ripetendo che l'apnea prima di tutto la dobbiamo avere nella testa e non forzando nei polmoni.

 

Mai iperventilare.

 

Mariano Satta

sattamariano@hotmail.com :P:P:P

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In generale, quando pesco, cerco sempre di controllare il ritmo cardiaco, cioè tenerlo sempre molto basso e di conseguenza eseguo le apnee.

Comunque per quanto riguarda la pesca in acqua bassa eseguo pochi atti respiratori "tranquilli" senza forzare e vado giù (per mia abitudine eseguo pause in superficie molto brevi, vado quasi in assuefazione all'apnea) invece quando vado fondo cerco di rilassarmi ad occhi chiusi in superficie oppure fisso il blu, eseguo atti lenti e completi senza però sovraccaricare i polmoni. Poi faccio una pre-apnea da fermo di circa 30 sec. e poi cinque atti respiratori lenti e vado giù.

Bello sto forum, c'è proprio tutto.

Ciao bbelli

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Ciao a tutti

 

Simone mette il dito nella piaga.......mi spiego

 

siamo certi che esista una demarcazione tra "ventilazione"(metodo considerato buono) e "iperventilazione"(considerata cattiva)??????

 

o viceversa entrambe vanno ad intaccare il fisiologico equilibrio tra

PaO2/PaCO2 con minimo incremento della prima e diminuzione pericolosa della seconda????

 

E' mio modesto parerre che qualunque attività respiratoria che modifichi il

volume corrente(quantità di aria che entra nei polmoni a seguito di un atto inspiratorio) o la frequenza respiratoria (numero di cicli inspiratori/espiratori al minuto)porti in effetti a un decremento significativo della PaCO2.

 

E' quindi pericoloso considerarsi a al sicuro dall'ipocapnia perche' si usano tecniche di "ventilazione" in vece di "iperventilarsi"!!!!!!

 

Personalmente prima della capovolta cerco di rilassarmi il più possibile non solo dal punto di vista psicologico ma anche della tensione muscolare con l'intento di ridurre il più possibile il consumo di O2 e poi eseguo in tutto 3-4 atti respiratori (spesso 1 o 2 se pesco in acqua bassa)per non ridurre di molto la PaCO2.

Meglio sfruttare l'aspetto psichico,l'acquaticità e l'idrodinamicità per un allungamento meno pericoloso dell'apnea.

 

Un salutone atutti :)))))

 

Sandro Belvedere

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salve ragazzi.questo nuovo forum e' proprio da sballo.

veniamo alla questione.io eseguo una respirazione molto lenta e rilassata.

lo scopo e' quello di abbassare quanto piu possibile il ritmo cardiaco.ho provato diversi metodi ma devo dire che che quello della respirazione rilassata mi da' i maggiori risultati.l'ultima inspirazione poi e' indirizzata non ad incamerare piu aria possibile ma ad incamerare aria a sufficenza senza pero' iperdilatare la cassa toracica.provando anche questo ho constatato che produce effetti contrari. ;):sub:

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Caro Alessio ti scrivo : :huh:

innnanzitutto questo forun è proprio bello perché noi poveri barcaioli :angry: abbiamo a disposizione consigli di gente come te, Bardi, Cottu, Satta ecc .

Secondo (appunto da secondo nessuno meglio di me) se mi segui ti fiocino... e sai che la Sdive non perdona :lol:

 

Ciao Bbello

Simone Belloni

P.S. la pizza la prendi con Noi, ho Voi sub avete un tavolo a parte!! :sub:

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Ciao a Tutti...!!

:D

 

primo messaggio sul Forum nuovo....spettacolo...!!!

 

per quanto riguarda la ventilazione, essendo un noto apneista da pozzanghere, solitamente non vado oltre 4-5 atti respiratori la cui unica accortezza e` il movimento del diaframma, soprattutto in fase di espirazione.

Raramente mi accompagnano eccessiva concentrazione, occhi socchiusi e rilassamento. Men che meno espirazioni forzate o preparazioni superiori ai 30-40 secondi.

Per la pesca che pratico solitamente non posso permettermi di perdere di vista fondale e orizzonte, insomma la mia concentrazione e` maggiormente dedicata al fondale circostante, alla presenza di pesce, e a non fare rumore, piuttosto che ad incrementare l'apnea...

 

:mim:

 

se invece mi casca l'orologio a 25 mt e` tutto un altro discorso. probabilmente in quel caso telefono al Belloni...... :P

 

a presto Ragazzi

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Ciao Simo,come va?

L'argomento che hai messo in questione è molto interessante,per quanto mi riguarda,io mi adeguo alle situazioni,(cambiando comportamento a secondo della quota a cui opero) mi spiego:Se mi trovo su un fondale medio basso,intendo entro i 10 metri e magari avvisto qualcosa di interessante faccio un unico respiro profondo e mi immergo tranquillamente;le cose cambiano quandi mi trovo in fondali più impegnativi,che per quanto mi riguarda iniziano dopo i 15 fino ai 20-22 metri.Premetto che non avendo un gran feeling con l'aspetto(che pratico solo in poca acqua),mi immergo a quelle quote (pescando solo in caduta o in tana)quando il fondale mi pare essere interessante e quando la visibilità già dalla superficie mi permette di intravedere anfratti o tane interessanti,ma pescando quasi sempre in Sicilia o sardegna non è un problema.(anche all'Elba questa estate ho fatto delle bellissime apnee all'isolotto di corbelli che offre un fondale meraviglioso).

Di solito quando pesco tra i 15 ed i 20-22,individuato il punto che voglio raggiungere,mi fermo sulla verticale,rilassandomi completamente,quasi come quando si fa il morto a galla,solo che sto a pancia sotto,divarico un pò le gambe,ed inizio ad inspirare ed espirare,lentamente,di solito(per non più di 5 volte),dopo ogni inspirata ed espirata nei polmoni sento entrare in modo progressivo sempre più aria,fino a quando alla quinta,sesta volta che svolgo questa operazione,sento i miei polmoni con tanta di quell'aria che mi permette di scendere con sicurezza,anche se andando sempre da solo non tiro mai l'apnea e anche se spesso a fine estate mi sento in formissima,cernie o non cernie,quando il profondimetro mi segna una certa quota,anche se mi sento sicuro,lascio stare e chissene frega,le salite sono comunque molto impegnative superati i 20!!!

:sub:

Fatemi sapere se devo cambiare tutto o se puo andare,un saluto a tutti.

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Ciao Simone , sono Luca, ogni tanto ci si sente!

Per quello che riguarda la mia preparazione al tuffo vorrei fare una premessa che ritengo fondamentale, ho letto di atti respiratori contati e di intensità programmata, ma non credo si possibile stabilire il numero e l'intensità esatta in quanto un conto è prepararsi ad un tuffo in un mare calmo,caldo e senza corrente un altro con acqua fredda forte corrente e cavalloni!

Nel mezzo ci sono tutte le altre situazioni intermedie.

Premesso questo ti dico che la mia tecnica è quella di raggiungere con atti respiratori di intensità adeguata a quanto detto sopra, una buona

condizione di rilassamento fisico e psicologico che integro per i tuffi più impegnativi con due o tre microapnee di una quindicina di secondi in superficie che ti assicuro fanno (almeno per me) miracoli in termini di rilassamento e adattamento della frequenza cardiaca.

Quindi ancora due o tre atti di cui l'ultimo incamerando la maggior quantità d'aria possibile (tanto già a 3 metri non da più fastidio) e poi giù....

 

Ti saluto e da quello che ho letto ci vedremo a Follonica!

 

Ciao

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