> Morire Per I Pesci - Pagina 2 - Pesca in Apnea - AM FORUMS Vai al contenuto

Morire Per I Pesci


Messaggi raccomandati

Pert fortuna neanche a me e mai successo e spero che non mi succeda comunque grazie per il racconto :clapping:  :clapping:  :clapping:  :clapping:

 

prego, non c'è di che. Ma ti volevo chiedere una cosa: ma come hai fatto a scrivere 'sta quantità di messaggi dalla tua iscrizione in aprile?

...Ma tu ogni tanto a pesca ci vai?... :devil:

 

:oops:

 

Scherzo, eh?!!

;)

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
  • Risposte 53
  • Creato
  • Ultima Risposta

Miglior contributo in questa discussione

Miglior contributo in questa discussione

Ospite doctorlusci

Premetto che avendo 26 anni non sono sicuramente un pozzo di sagezza ed esperienza, ma vivendo in un'isola ed essendo cresciuto vicino al mare, qualche esperienza sia positiva che negativa (purtroppo) posso dire di averla vissuta. L'episodio che volevo raccontarvi è accaduto nel mese di settembre di due anni fa, ero con un mio carissimo amico nonchè compagno di pesca praticamente da sempre, dopo aver pescato alcune ore nel sottocosta decidiamo di fare una puntatina più a largo per cercare una piccola serie di scogli in mezzo alla sabbia, dopo una lunga pinneggiata arriviamo a destinazione ma a causa dell'acqua sporca e dei raggi del sole già bassi sull'orizzonte non si vede assolutamente il fondo, gli unici riferimenti sono le mire a terra. Il fondo sotto di noi è a circa 20/22 metri per me già abbastanza, per Giorgio il mio amico erano quote che già da un po di tempo raggiungeva. Io gli riferisco subito che non me la sento di scendere, sarà stata la stanchezza o comunque il fatto di non sentirmi pronto mi fece desistere, allora mi chiese semplicemente di fargli assistenza, dopo due tuffi si accorge di essere troppo pesante così si sfila la cintura e toglie un chilo di piombo, rimessa la cintura dopo un paio di respiri riparte, prima di vederlo scomparire mi accorgo che qualcosa non va, infatti si ferma per sistemarsi la cintura che forse non aveva stretto bene, e così passano alcuni secondi, subito dopo riparte nella discesa, dopo neanche un minuto lo vedo risalire a palla espellendo aria dalla bocca e dalla maschera, mi fiondo verso di lui che riemergendo con tutto il busto fuori dall'acqua emette uno strano rantolo mentre gli occhi sono completamente bianchi e trema, lo sorreggo e autonomamente riprende a respirare anche se con molta fatica, è visibilmente confuso tanto da perdere l'orientamento, infatti quando gli dico se è pronto per tornare a terra, parte e si dirige verso il largo anzichè verso terra. Arrivati a terra ed a mente più lucida analizzando la situazione sicuramente è mancata l'esperienza per far capire a lui stesso che quel tuffo era partito male e quindi sarebbe stato meglio risalire sistemarsi, recuperare e poi ripartire anzichè fare tutto nello stesso tuffo. Quello che è successo è servito a me, per capire che prima di ogni altra cosa è bene cercare di ascoltare prima se stessi e provare a valutare razionalmente le nostre condizioni non solo fisiche ma anche mentali, il sentirsi tranquilli e non condizionati dal dover dimostrare chissa cosa.

Io da quella brutta esperienza ho ancora di più rafforzato il mio rispetto per il mare, e capito che in mare ogni nostra azione va ponderata e valutata; questo non deve però diventare un'ossessione tanto da farci diventare tutto stressante e forzato, ma con serenità provare a calcolare tutte le mosse da fare.

Purtroppo però quella brutta esperienza che è servita a me non ha aiutato lui. Il suo ricordo mi accompagna in ogni uscita per mare e forse quello da cui lui non si è salvato, renderà me più attento e consapevole nel mio amare il mare. Spero che questa storia in qualche modo stimoli in chi la legge almeno l'input di chiedersi ogni vlta che si va per mare se tutto è in ordine, se ci sentiamo in forma per affrontare la pescata oppure se è meglio rimandarla, tanto il mare non scappa.

 

Ciao Simone :clover:

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite marco salerno

BENE RAGAZZI,

IO SONO MOLTO CONTENTO CHE E STATO FATTO UN POST CON QUESTI BRUTTI EPISODI PERCHE' SE VANNO INTERPRETATI DA NOI GIOVANI COME SI DEVE, IO CREDO CHE POSSANO ALMENO UN MINIMO "SALVARE" LA VITA A TUTTI NOI GIOVANI O MENO. IO HO 23 ANNI QUESTO SPORT LO SENTO VIVO NEL MIO CUORE DA QUANDO VEDEVO MIO PADRE ANDARE ED' IO AVEVO 4 ANNI, OGGI LO PRATICO ED E LA COSA CHE MI DA PIU' SODISFAZIONE IN ASSOLUTO REGALANDOMI MOMENTI MAGICI, COME DITE VOI SICURAMENTE UN PESCE NON VALE LA VITA PROPRIA, PER QUESTO RISPETIAMO IL MARE E SE UN GIORNO NON SIAMO AL TOP DELLA FORMA FISICA PESCHIAMO 5 METRI PIU' SOPRA LE NOSTRE POSSIBILITA', NON DIMENTICHIAMOCI CHE L'INDOMANI UN'ALTRA SORPRESA SOTTO IL PELO DELL'ACQUA CI ATTENDE PER DARCI ANCORA TANTE EMOZIONI.

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

CARO RICKY PURTROPPO SONO DEL '58....DA QUEL POST SONO PASSATI TRE ANNI :(:( ..FAI 1 POCHINO DI CONTI!!!!

COMUNQUE QUANTO MI E' SUCESSO E' STAMPATO NELLA MIA MENTE ....E FORTUNATAMENTE L'EPISODIO E' RIMASTO UNICO!

NON L'HO MAI RACCONATO A NESSUNO NELL'AMBITO DELLA MIA FAMIGLIA VERA(...VOGLIO CONTINUARE AD ANDARE A PESCA E NON VORREI DIVORZIARE),MA ANCORA OGGI RITENGO UTILISSIMO RACCONTARLO QUI'.......NELLA NS FAMIGLIA ALLARGATA!!

:bye:

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Non ho mai avuto problemi di sincope ma ora voglio raccontarvi della cosa strana che mi e' capitata per tre volte consecutive che sono andato a pesca.

 

 

Tempo fa avevo chiesto consiglio al nostro carissimo Dott.Malpieri sul fatto che ogni qualvolta andavo a pescare ne uscivo letteralmente Stremato!!!!

 

Penso sia una cosa da tutti entrare magari ad una certa ora ed uscirne solo dopo che ci si sente davvero distrutti :D:D

chissa quante volte voi tutti lo avrete fatto.

Magari per cercare di racimolare qualcosa ed evitare cosi' il capotto.

 

Purtroppo fino a poco tempo fa io facevo degli orari allucinanti quando uscivo con gli amici.

Magari esco di notte rientro alle 3 ed il giorno dopo magari dopo che mi sono alzato alle 2 del pomeriggio prendo e me ne vado a pesca.

 

Vi giuro che non riuscivo davvero a forza di prendere questa abitudine a rendermi conto che in realta' il riposo anche se poi ti svegli alle 2 del pomeriggio non e' assolutamente adeguato Ma me ne stavo andando a pescare lo stesso quelle quattro volte a settimana.

 

Oltretutto i tempi di recupero fra un apnea e l'altra che facevo si sono ridotti abbastanza grazie al fatto che sto andando con costanza a mare e quindi mi capitava di farmi 5 ore a grande ritmo di apnee e di spostamenti a pinne allucinanti!! pur senza scendere eccesivamente " Massimo 14 metri di fondo"

 

Il problema e' che nelle prime due uscite che ho citato dopo aver passato in acqua ore ed ore mi succedeva una volta uscito dall'acqua di sentirmi soltanto sconvolto da una grande stanchezza ma nelle ultime " dove poi mi son reso conto della gravita' della questione" ho avuto davvero la sensazione di essere vicino a fare una grandissima CAZZATA.

 

Stavo facendo discese su discese per esplorare dei pianori ricoperti di posidonia alta e cercare di arrivare al bordo di essi per sorprendere qualche pesce tipo Spigole o saraghi ed orate.

 

Il Ritmo di queste discese era continuo con recuperi a galla molto corti.

Ero solo in 12 metri d'acqua ma alla fine mi succedeva di arrivare sul fondo e di avvertire una strana calma ed allo stesso tempo mentre facevo l'aspetto avevo la tendenza a puntare con lo sguardo davanti a me come se fossi Ipnotizzato oltre al fatto che non riuscivo ad avvertire il bisogno di stare con i Riflessi Vigili nonstante mi rendessi perfettamente conto di questa strana sensazione.

 

La Prima volta ho iniziato la risalita e rendendomi conto di questo stato di cose mi sono spaventato e quei 12 metri che mi separavano dalla superfice mi facevano davvfero spaventare.

Ho iniziato ad avere la sensazione che le gambe non reggessero e che da un momento all'altro avrei potuto lasciarmi andare.

 

Nonostante tutto cio il giorno ho continuato a pescare a quella profondita' pensando solo a rilassarmi e ha ventilarmi bene senza piu' tenere lo stesso ritmo.

 

Ma non c'era un cacchio da fare iniziavo a scendere e gia avevo paura e quando arrivavo sul fondo mi prendeva di nuovo la stessa identic situazione di prima.

Sguardo che puntualmente mi rimaneva fisso in un punto e strana sensazione di Tranquillita' che non consideravo normale.

 

Terza volta ci riprovo assicurandomi che fossi perfettamente rilassato e concentrato ma stavolta appena arrivato sul fondo mi son davvero spaventato ed ha iniziato a prendermi di nuovo la strana sensazione con misto di tranquillita' interiore che mi stava spaventando allo stesso tempo.

 

Son risalito ho Scaricato il mio 90 ed ho fatto tutto il traggito di ritorno nuotando in appena 2 metri d'acqua e con la testa che continuava a ragionare su cosa potessi aver avuto.

 

Solo quando sono uscito dall'acqua e mi son seduto su uno scoglio mi son pian piano reso conto che il respiro mi tornava ad essere normale e che la Stronzata che stavo facendo era quella di Iperventilare alla grande.

Tutto cio dovuto evidentemente al fatto dei Recuperi troppo Corti da un apnea all'altra.

 

Vi dico la Verita' che se io devo andare al Mare dal letto mi devo alzare e sentire che ho davvero Riposato Come dio comanda senno' al mare non ci vado proprio per niente.

 

Dopo un po di tempo ho iniziato a rendermi conto dell'importanza di un riposo completo e adesso pure se resto in acqua 7 ore ne esco sempre fresco come una Rosa :bye::bye::bye:

 

PS: Spero davvero di non commettere mai piu' simili errori

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
:( ...mamma mia...

Scusa ma che vuol dire che avevi bevuto? e la roba biancastra cosa era? edema polmonare? ovvero quando accade tutto cio? :eek:

 

A Manu, ma lo sai che hai proprio un bel viso? :P

Senti, penso che fosse pleure o roba del genere: me l'aveva spiegato pure mio zio, ma l'ho rimosso. Comunque è qualcosa che si forma nei polmoni non appena cala la pressione sanguigna: si condensa e riempie in tmpi brevissimi i polmoni, per cui alla fine finisci per auto affogarti , senza che magari entri l'acqua marina.

Forse qualche medico sul sito può descrivercelo meglio.

Ciao

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Oh mamma che argomento. Io non posso fare altro che ringraziare quel bel CAMPIONE DEL MONDO di Stefano Bellani. Campione di amicizia, campione di simpatia e campionissimo per avermi salvato la vita.

Il caso, ebbene sì, quando si mette il caso a farti rimbecillire ci riesce benissimo.

La fredda cronaca: Mi trovavo a Capraia su una bella barca a vela e di lì al ristorante di Stefano "La Garitta" ci mancava solo qualche km, e quindi via si va dal Bellani che ci attendeva ansimante perchè avevamo fatto ritardo e voleva fare il calasole alle ricciole e ai dentici delle formiche di Capraia. Dopo i convenevoli ci vestimmo e giu in acqua a goderci lo spettacolo. Corvinoni e dentici finirono nei carnieri ma di ricciole niente anche se stefano le aveva viste, però dato che c'era parecchio traffico di barche che trainavano, preferimmo ritornarci la mattina seguente alla buon ora.

L'indomani Il grande stefano si presenta alle 6,00 e mi tira giù dal materasso dicendomi "Via che si va a prender ricciole".

E qui che io dovevo prevedere qualcosa, e sapendo che sono bradicardico, dovevo assolutamente farmi alzare un pò la pressione facendo un po di ginnastica bevendo e facendo colazione. Però il richiamo delle ricciole è stato più forte.

Allora giù sul gommone e via alla secca. Nel gioro di 4 minuti Stefano mi fa scendere per primo a 28 mt. e mi dice anche dove dovevo puntare l'arma il quel punto. Così fatto scesi feci un aspetto infinito perchè la bestia non s'avvicinava e mi accorsi che qualcosa non andava perchè non avevo più la fame d'aria classica. incomincio a risalire in maniera lenta e coordinata e dissi "ma si ce la faccio" dopo un pò vidi stefano che mi riempiva di schiaffoni e diceva di svegliarmi ed io che gli rispondevo oh mi sono svegliato ora andiamo a mare a pescare e lui "Oh Grullo t'ho gia pescato io e quindi stai tranquillo"

Da allora super colazione controllo pressione e sempre a pescare con STEFANO BELLANI

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Pert fortuna neanche a me e mai successo e spero che non mi succeda comunque grazie per il racconto :clapping:  :clapping:  :clapping:  :clapping:

 

prego, non c'è di che. Ma ti volevo chiedere una cosa: ma come hai fatto a scrivere 'sta quantità di messaggi dalla tua iscrizione in aprile?

...Ma tu ogni tanto a pesca ci vai?... :devil:

 

:oops:

 

Scherzo, eh?!!

;)

Ti spiego io in internet sono collegato 24/24 ore tanto spendo solo 35 € al mese quindi passo molto tempo sul forum perche è molto bello e ce molto da imparare grazie a voi che avete molta più esperienza di me che ho 16 anni...quindi ad ogni post sono tra i primi a rispondere.Poi a pesca ci vado tre volte a settimana quindi non ho problemi :bye::bye:

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Ti spiego io in internet sono collegato 24/24 ore tanto spendo solo 35 € al mese quindi passo molto tempo sul forum perche è molto bello e ce molto da imparare grazie a voi che avete molta più esperienza di me che ho 16 anni...quindi ad ogni post sono tra i primi a rispondere.Poi a pesca ci vado tre volte a settimana quindi non ho problemi :bye::bye:

 

Ma pensa te.... potresti essere mio figlio!...

Auguri: ricordati che la pesca subacquea è longeva, potrai pescare fino a 70 anni tranquillamente. Sempre che non ce la tolgano prima!...

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

[

QUOTE]

Oh mamma che argomento. Io non posso fare altro che ringraziare quel bel CAMPIONE DEL MONDO  di Stefano Bellani. Campione di amicizia, campione di simpatia e campionissimo per avermi salvato la vita.

Il caso, ebbene sì, quando si mette il caso a farti rimbecillire ci riesce benissimo.

La fredda cronaca: Mi trovavo a Capraia su una bella barca a vela e di lì al ristorante di Stefano "La Garitta" ci mancava solo qualche km, e quindi via si va dal Bellani che ci attendeva ansimante perchè avevamo fatto ritardo e voleva fare il calasole alle ricciole e ai dentici delle formiche di Capraia. Dopo i convenevoli ci vestimmo e giu in acqua a goderci lo spettacolo. Corvinoni e dentici finirono nei carnieri ma di ricciole niente anche se stefano le aveva viste, però dato che c'era parecchio traffico di barche che trainavano, preferimmo ritornarci la mattina seguente alla buon ora.

L'indomani Il grande stefano si presenta alle 6,00 e mi tira giù dal materasso dicendomi "Via che si va a prender ricciole".

E qui che io dovevo prevedere qualcosa, e sapendo che sono bradicardico, dovevo assolutamente farmi alzare un pò la pressione facendo un po di ginnastica  bevendo e facendo colazione. Però il richiamo delle ricciole è stato più forte.

Allora giù sul gommone e via alla secca. Nel gioro di 4 minuti Stefano mi fa scendere per primo a 28 mt.  e mi dice anche dove dovevo puntare l'arma il quel punto. Così fatto scesi feci un aspetto infinito perchè la bestia non s'avvicinava e mi accorsi che qualcosa non andava perchè non avevo più la fame d'aria classica. incomincio a risalire in maniera lenta e coordinata e dissi "ma si ce la faccio" dopo un pò vidi stefano che mi riempiva di schiaffoni e diceva di svegliarmi ed io che gli rispondevo oh mi sono svegliato ora andiamo a mare a pescare e lui "Oh Grullo t'ho gia pescato io e quindi stai tranquillo"

Da allora super colazione controllo pressione e sempre a pescare con STEFANO BELLANI

 

azz...prima ha tentato di ucciderti e poi ti ha salvato...un vero campione :angel:

 

...Alla mia seconda selettiva, avevo 20 anni circa e mi trovavo a Levanto, venne sospesa la gara per incidente mortale di un altrettanto giovane atleta. Questi, di prima mattina, tentò il primo tuffo su una tana ispezionata in pre-gara, che si trovava oltre i venti metri...ragazzi...venti metri sono un palazzo di più di sei piani! In acqua mi trovavo accanto a Stefano Marenco che, purtroppo, potrà confermare quanto raccontato.

Non descrivo, perchè non lo saprei fare, il dolore che provammo tutti quanti sulla battigia. Impietriti. Non descrivo il dolore dei genitori del ragazzo...perchè non ci sono le parole.

 

Conoscere se stessi ed imparare i propri limiti si può. Lo si deve non solo volere, ma deve essere un obbligo che facciamo a noi stessi.

 

un abbraccio

 

Alessio

Modificato da cartesio
Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
[
QUOTE]

Oh mamma che argomento. Io non posso fare altro che ringraziare quel bel CAMPIONE DEL MONDO  di Stefano Bellani. Campione di amicizia, campione di simpatia e campionissimo per avermi salvato la vita.

Il caso, ebbene sì, quando si mette il caso a farti rimbecillire ci riesce benissimo.

La fredda cronaca: Mi trovavo a Capraia su una bella barca a vela e di lì al ristorante di Stefano "La Garitta" ci mancava solo qualche km, e quindi via si va dal Bellani che ci attendeva ansimante perchè avevamo fatto ritardo e voleva fare il calasole alle ricciole e ai dentici delle formiche di Capraia. Dopo i convenevoli ci vestimmo e giu in acqua a goderci lo spettacolo. Corvinoni e dentici finirono nei carnieri ma di ricciole niente anche se stefano le aveva viste, però dato che c'era parecchio traffico di barche che trainavano, preferimmo ritornarci la mattina seguente alla buon ora.

L'indomani Il grande stefano si presenta alle 6,00 e mi tira giù dal materasso dicendomi "Via che si va a prender ricciole".

E qui che io dovevo prevedere qualcosa, e sapendo che sono bradicardico, dovevo assolutamente farmi alzare un pò la pressione facendo un po di ginnastica  bevendo e facendo colazione. Però il richiamo delle ricciole è stato più forte.

Allora giù sul gommone e via alla secca. Nel gioro di 4 minuti Stefano mi fa scendere per primo a 28 mt.  e mi dice anche dove dovevo puntare l'arma il quel punto. Così fatto scesi feci un aspetto infinito perchè la bestia non s'avvicinava e mi accorsi che qualcosa non andava perchè non avevo più la fame d'aria classica. incomincio a risalire in maniera lenta e coordinata e dissi "ma si ce la faccio" dopo un pò vidi stefano che mi riempiva di schiaffoni e diceva di svegliarmi ed io che gli rispondevo oh mi sono svegliato ora andiamo a mare a pescare e lui "Oh Grullo t'ho gia pescato io e quindi stai tranquillo"

Da allora super colazione controllo pressione e sempre a pescare con STEFANO BELLANI

 

azz...prima ha tentato di ucciderti e poi ti ha salvato...un vero campione :angel:

 

...Alla mia seconda selettiva, avevo 20 anni circa e mi trovavo a Levanto, venne sospesa la gara per incidente mortale di un altrettanto giovane atleta. Questi, di prima mattina, tentò il primo tuffo su una tana ispezionata in pre-gara, che si trovava oltre i venti metri...ragazzi...venti metri sono un palazzo di più di sei piani! In acqua mi trovavo accanto a Stefano Marenco che, purtroppo, potrà confermare quanto raccontato.

Non descrivo, perchè non lo saprei fare, il dolore che provammo tutti quanti sulla battigia. Impietriti. Non descrivo il dolore dei genitori del ragazzo...perchè non ci sono le parole.

 

Conoscere se stessi ed imparare i propri limiti si può. Lo si deve non solo volere, ma deve essere un obbligo che facciamo a noi stessi.

 

un abbraccio

 

Alessio

 

 

E' ovvio che lui non sapeva di questo mio limite

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Sono contento che ogni tanto escano fuori testimonianze del genere, non è facile portarle, non è facile mattersia nudo e raccontare a tutti la propria "deficienza", ma è importante farlo cosìcchè tutti si possano specchiare e riconoscersi in certi comportamenti purtroppo molto comuni nel nostro sport che sono la causa della maggior parte degli incidenti spesso mortali che che purtroppo si verificano con costante regolarità nei nostri mari.

Ringrazio Riccardo per aver portato la nostra attenzione su questo problema e voglio anche io portare la mia testimonianza personale.

Premetto che, ringraziando il Signore e facendo tutti gli scongiuri di rito, non sono mai riemerso da un tuffo in stato di incoscienza, non ho mai "sambato", ritengo però di esserci andato vicino un paio di volte, una in gioventù, proprio per l'egoismo di portare in superficiè una cerniotta(5kg scarsi), lo racconto brevemente.

Ero in Sagna a Cadaques e pescavo sulla parete esterna della Masa de or, per chi conoscesse il posto, avevo visto dei dentici ed ero all'aspetto sui 20m, mentre "aspettavo", scorgo sotto di me una cernia in candela come ho detto un pesce di quasi 5kg, essendo più interessato ai dentici, non l'ho considerata subito, ma alla fine vedendo i dentici lontani che non ne volevano sapere, mi lascio scivolare dal gradino su cui ero e tento di cadergli sopra, il pesce si trovava sui 26m. L'azione andò a buon fine e riusci a colpire la cernia prima che si intanasse. Dopo averla staccata dal fondo cominciai a filare il mulinello per risalire più agevolmente, arrivato a mezz'acqua il mulinello s'inceppa e non sbobina più il filo.

Due erano le possibilità, mollare tutto e rischiare che la cernia si intanasse o arrancarla di forza, premetto che avevo colpito il pesce proprio a centro corpo ed esso veniva su di piatto dimenandosi.

Secondo voi un pivello pieno di se di 23 anni cosa poteva scegliere?

L'ho arrancata di peso fino a galla, dove sono arrivato pienamente cosciente, ma proprio al limite e con le gambe belle dure!

Che grande è?!! :nono:

Un altra volta non fu colpa mia e me la sono fatta veramente addosso, in quel caso fu proprio l'esperienza e la saggezza a salvarmi la vita!(non avevo più 23 anni), questo episodio è successo un paio di anni fa a Capo Caccia in Sardegna.

Mi trovavo lungo la parete sempre per dentici, avevo ancorato il gommone vicino alla parete con tanto di bandierina issata alta più 2 metri e pallone in mare a 20 m dal gommone. Scendo e mi pianto ad una venticinquina di metri all'aspetto, appena toccato il fondo ho cominciato a sentire il rombo delle eliche di una grossa imbarcazione che si avvicinava a grande velocità, in brevissimo tempo questo rumore è diventato un frastuono, vi assicuro che mi sono sentito finito! La saggezza mi ha detto di risalire immediatamente e così ho fatto cominciando a risalire con il rombo che era tutto attorno a me, non sapevo dove diavolo andare per salvarmi, ho ragionato un attimo ed ho pensato che la mia salvezza poteva essere quella di riuscire ad emergere il più vicino possibile alla parete e così ho fatto, quindi provate ad immaginare, 25 m li avevo fatti per scendere ed ero staccato dalla parete almeno un 50/60 m, il tutto con l'adrenalina a 1000. Ce l'ho fatta e sono riuscito ad emergere quasi attaccato alla parete con le gambe di marmo, in tempo in tempo per vedere la vedetta d'altura della Finanza che mi avrebbe sicuramente dilaniato in planata a non più di 20/30m dalle mie segnalazioni!

A volte la prudenza non è mai troppa e bisogna mettere in conto anche fattori esterni indipendenti da noi e dalle nostre capacità!

:bye:

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Sono contento che ogni tanto escano fuori testimonianze del genere, non è facile portarle, non è facile mattersia nudo e raccontare a tutti la propria "deficienza", ma è importante farlo cosìcchè tutti si possano specchiare e riconoscersi in certi comportamenti purtroppo molto comuni nel nostro sport che sono la causa della maggior parte degli incidenti spesso mortali che che purtroppo si verificano con costante regolarità nei nostri mari.

Ringrazio Riccardo per aver portato la nostra attenzione su questo problema e voglio anche io portare la mia testimonianza personale.

Premetto che, ringraziando il Signore e facendo tutti gli scongiuri di rito, non sono mai riemerso da un tuffo in stato di incoscienza, non ho mai "sambato", ritengo però di esserci andato vicino un paio di volte, una in gioventù, proprio per l'egoismo di portare in superficiè una cerniotta(5kg scarsi), lo racconto brevemente.

Ero in Sagna a Cadaques e pescavo sulla parete esterna della Masa de or, per chi conoscesse il posto, avevo visto dei dentici ed ero all'aspetto sui 20m, mentre "aspettavo", scorgo sotto di me una cernia in candela come ho detto un pesce di quasi 5kg, essendo più interessato ai dentici, non l'ho considerata subito, ma alla fine vedendo i dentici lontani che non ne volevano sapere, mi lascio scivolare dal gradino su cui ero e tento di cadergli sopra, il pesce si trovava sui 26m. L'azione andò a buon fine e riusci a colpire la cernia prima che si intanasse. Dopo averla staccata dal fondo cominciai a filare il mulinello per risalire più agevolmente, arrivato a mezz'acqua il mulinello s'inceppa e non sbobina più il filo.

Due erano le possibilità, mollare tutto e rischiare che la cernia si intanasse o arrancarla di forza, premetto che avevo colpito il pesce proprio a centro corpo ed esso veniva su di piatto dimenandosi.

Secondo voi un pivello pieno di se di 23 anni cosa poteva scegliere?

L'ho arrancata di peso fino a galla, dove sono arrivato pienamente cosciente, ma proprio al limite e con le gambe belle dure!

Che grande è?!! :nono:

Un altra volta non fu colpa mia e me la sono fatta veramente addosso, in quel caso fu proprio l'esperienza e la saggezza a salvarmi la vita!(non avevo più 23 anni), questo episodio è successo un paio di anni fa a Capo Caccia in Sardegna.

Mi trovavo lungo la parete sempre per dentici, avevo ancorato il gommone vicino alla parete con tanto di bandierina issata alta più 2 metri e pallone in mare a 20 m dal gommone. Scendo e mi pianto ad una venticinquina di metri all'aspetto, appena toccato il fondo ho cominciato a sentire il rombo delle eliche di una grossa imbarcazione che si avvicinava a grande velocità, in brevissimo tempo questo rumore è diventato un frastuono, vi assicuro che mi sono sentito finito! La saggezza mi ha detto di risalire immediatamente e così ho fatto cominciando a risalire con il rombo che era tutto attorno a me, non sapevo dove diavolo andare per salvarmi, ho ragionato un attimo ed ho pensato che la mia salvezza poteva essere quella di riuscire ad emergere il più vicino possibile alla parete e così ho fatto, quindi provate ad immaginare, 25 m li avevo fatti per scendere ed ero staccato dalla parete almeno un 50/60 m, il tutto con l'adrenalina a 1000. Ce l'ho fatta e sono riuscito ad emergere quasi attaccato alla parete con le gambe di marmo, in tempo in tempo per vedere la vedetta d'altura della Finanza che mi avrebbe sicuramente dilaniato in planata a non più di 20/30m dalle mie segnalazioni!

A volte la prudenza non è mai troppa e bisogna mettere in conto anche fattori esterni indipendenti da noi e dalle nostre capacità!

:bye:

Quella di sentire una barca che ti si sta avvicinando è un'esperienza sconcertante, perchè è vero che non si riesce a calcolarne la distanza e la direzione finchè la scia non te la vedi magari passare sopra, a 4 metri della testa. Io, che il pallone lo uso pochissimo (riga', non prendetemi ad esempio, eh?) per ragioni che magari un giorno vi spiegherò a parte, ma che pesco quasi sempre a contatto delle pareti, degli scogli emergenti o in acque bassissime, avrei da raccontarne parecchie, specie sulla distanza dalla costa alla quale le imbarcazioni dovrebbero mantenersi, e spesso anche quelle delle forze dell'ordine. Ma una volta che ce lo avevo, perchè m'ero messo a triglioni e marmore sulla sabbia, mi è capitato persino di sfiorare emergendo con la capoccia una canoa che era arrivata inaspettata ed in silenzio sulla mia verticale! Che gli devi fa'? Je spari??

Da quando l'Italia s'è scoperta un paese di yachtsmen e anche chi vive a 2000 metri ha una barchetta a mare, c'è poco da star sicuri anche col pallone. Attenti nelle ore che vanno dalle 10 all'13, e dalle 15 e mezza alle 18.00, anche fuori stagione e, se sospettate qualcosa, prima di capovolgervi, date sempre un'occhiata panoramica fuori dall'acqua.

Altra dritta: se state al Giglio, occhio ai gozzi locali che passano trainando e non, a pelo della costa, fregandosene ampiamente delle boette dei sub.

Nei canali tra la Maddalena e le isole intorno, e la terraferma, occhio ai barconi carichi di turisti mordi e fuggi (quelli che ne caricano 600 per volta) perchè non si mettono certo a perdere tempo cambiando rotta, e viaggiano a tutta callara anche a 10 metri dagli scogli... e così via dicendo. Ve ne potrei raccontare altri di siti poco raccomandabili. Lo dico per le giovani leve, chiaramente. Magari perchè sono costrette a pescare forzatamente in quelle ore e in quei posti per varie ragioni, che i più esperti evitano.

Comunque, avanti!

SOTTO con i racconti, le brutte esperienze e quelli che possono diventare ottimi consigli. OK? ;)

 

 

:gossip:

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
[
QUOTE]

Oh mamma che argomento. Io non posso fare altro che ringraziare quel bel CAMPIONE DEL MONDO  di Stefano Bellani. Campione di amicizia, campione di simpatia e campionissimo per avermi salvato la vita.

Il caso, ebbene sì, quando si mette il caso a farti rimbecillire ci riesce benissimo.

La fredda cronaca: Mi trovavo a Capraia su una bella barca a vela e di lì al ristorante di Stefano "La Garitta" ci mancava solo qualche km, e quindi via si va dal Bellani che ci attendeva ansimante perchè avevamo fatto ritardo e voleva fare il calasole alle ricciole e ai dentici delle formiche di Capraia. Dopo i convenevoli ci vestimmo e giu in acqua a goderci lo spettacolo. Corvinoni e dentici finirono nei carnieri ma di ricciole niente anche se stefano le aveva viste, però dato che c'era parecchio traffico di barche che trainavano, preferimmo ritornarci la mattina seguente alla buon ora.

L'indomani Il grande stefano si presenta alle 6,00 e mi tira giù dal materasso dicendomi "Via che si va a prender ricciole".

E qui che io dovevo prevedere qualcosa, e sapendo che sono bradicardico, dovevo assolutamente farmi alzare un pò la pressione facendo un po di ginnastica  bevendo e facendo colazione. Però il richiamo delle ricciole è stato più forte.

Allora giù sul gommone e via alla secca. Nel gioro di 4 minuti Stefano mi fa scendere per primo a 28 mt.  e mi dice anche dove dovevo puntare l'arma il quel punto. Così fatto scesi feci un aspetto infinito perchè la bestia non s'avvicinava e mi accorsi che qualcosa non andava perchè non avevo più la fame d'aria classica. incomincio a risalire in maniera lenta e coordinata e dissi "ma si ce la faccio" dopo un pò vidi stefano che mi riempiva di schiaffoni e diceva di svegliarmi ed io che gli rispondevo oh mi sono svegliato ora andiamo a mare a pescare e lui "Oh Grullo t'ho gia pescato io e quindi stai tranquillo"

Da allora super colazione controllo pressione e sempre a pescare con STEFANO BELLANI

 

azz...prima ha tentato di ucciderti e poi ti ha salvato...un vero campione :angel:

 

...Alla mia seconda selettiva, avevo 20 anni circa e mi trovavo a Levanto, venne sospesa la gara per incidente mortale di un altrettanto giovane atleta. Questi, di prima mattina, tentò il primo tuffo su una tana ispezionata in pre-gara, che si trovava oltre i venti metri...ragazzi...venti metri sono un palazzo di più di sei piani! In acqua mi trovavo accanto a Stefano Marenco che, purtroppo, potrà confermare quanto raccontato.

Non descrivo, perchè non lo saprei fare, il dolore che provammo tutti quanti sulla battigia. Impietriti. Non descrivo il dolore dei genitori del ragazzo...perchè non ci sono le parole.

 

Conoscere se stessi ed imparare i propri limiti si può. Lo si deve non solo volere, ma deve essere un obbligo che facciamo a noi stessi.

 

un abbraccio

 

Alessio

 

 

E' ovvio che lui non sapeva di questo mio limite

 

Capisco...ma, comunque sia e da ciò che credo si evinca dal mio triste racconto esemplificativo, puoi anche essere Superman, sentirti Dio, ma fare il primo tuffo a quella profondità è un errore che può essere pagato a caro prezzo. Personalmente ti avrei impedito di farlo a prescindere dal tuo problema.

 

con affetto.

 

ciao

 

Alessio :bye:

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Partecipa alla conversazione

Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Pulisci editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
×
  • Crea Nuovo...