I Parchi? Agenzie Per Gli Affari...

[camillo]

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronach...io/24/wwf.shtml

 

 

Dal Pollino allo Stelvio: bracconaggio, discariche, abusi edilizi

 

«I parchi? Ormai sono agenzie per gli affari»

 

L'accusa del Wwf contenuta in un libro bianco: nessuno tutela più la natura, si pensa solo ai turisti. I commissari? Nomine politiche

 

ROMA - E meno male che si chiamano aree protette. Perché tra bracconieri, discariche, incendi, disboscamenti, abusi edilizi e megaparcheggi autorizzati, senza contare disavventure amministrative e fondi decurtati, le nostre riserve naturali non sono proprio le oasi che credevamo di avere. Tra la Val Venosta e la Val dell’Ultimo, in un anno e mezzo, sono stati abbattuti 490 cervi. Con decreto del presidente del Parco dello Stelvio. E tra le verzure dell’Arcipelago Toscano si davano raduno, oltre ai pescatori di frodo, gli appassionati di «giochi di guerra». La vegetazione del Pollino invece si è arricchita di un elettrodotto. Auguri, oggi si festeggia la Giornata europea dei Parchi.

 

 

PARCHI PRO LOCO - Non è poi così verde questa nostra valle, a leggere il primo libro bianco sui Parchi compilato dal Wwf Italia. Perché se è vero che con quasi 6 milioni di ettari (3 su terra e 2,9 di mare, pari al 10% del territorio) non sfiguriamo col resto del mondo (la media è del 12,6), c’è che i nostri parchi non sanno più fare il proprio mestiere. Nati per preservare la natura ormai si starebbero piuttosto dedicando a come farla fruttare, visti i 15 milioni di visitatori all’anno. Sembrano diventati agenzie turistiche, delle pro loco sotto le fronde. Attente al mercatino del miele nostrano più che alla tutela dell’orso marsicano (che nel Parco nazionale d’Abruzzo ad esempio ci sta stretto e gli ci vorrebbe un corridoio biologico per fare il pendolare tra un’oasi e l’altra).

 

PARADISO VERDE - Con 777 aree protette, tra cui 23 parchi nazionali, 105 regionali e 24 riserve marine; con un patrimonio di oltre un terzo delle specie animali e quasi la metà della flora europea, l’Italia è un piccolo paradiso. Imperfetto. La montagna è l’habitat più difeso mentre ambienti umidi, coste e fondali sono trascurati: il Wwf vorrebbe più protezione per la laguna veneta e gli stagni sardi, le coste del Cilento. «Il nostro libro bianco si basa su contenuti scientifici di rigore assoluto», spiega Michele Candotti, segretario generale del Wwf. «Non è solo strumento di denuncia ma anche una proposta per tutelare la biodiversità». Il paradosso è che i parchi si stanno trasformando in territorio dove investire per opere di alto impatto ambientale: piste e impianti da sci, strade, parcheggi, infrastrutture per il turismo. Come per i Mondiali di Sci di Bormio 2005, ospitati nel Parco dello Stelvio. Gli enti di gestione dirottano le risorse verso opere di sistemazione o recupero urbanistico. Secondo Federparchi l’insieme delle aree protette attiva un giro d’affari di un miliardo di euro e offre lavoro a 80.000 persone. Mentre i fondi per i parchi sono stati tagliati di quasi un milione di euro: da 58.672.000 a 57.851.000.

 

I COMMISSARI - Annota il Wwf che pure i parchi sono contaminati da «un elevato grado di burocratizzazione e un eccessivo politicismo». Gli strumenti di pianificazione e gestione quando ci sono restano lettera morta. Spesso le nomine sono pilotate: è raro che si tratti di esperti ambientalisti. Il presidente dello Stelvio è un maestro di sci. Nel Parco nazionale dell’Arcipelago toscano, commissario è Ruggero Barbetti, ex sindaco di Capoliveri, noto per le numerose sanatorie edilizie. Gli organigrammi dei 23 parchi nazionali dicono che: 8 enti non hanno presidente, 6 sono commissariati, 6 sono privi di consiglio direttivo, 2 non sono attivati. Soltanto 3 (Vesuvio, Cilento e Maiella) hanno direttore regolarmente in carica. Il Parco del Gennargentu non è operativo. Il commissariamento straordinario è più che mai ordinario. Aldo Cosentino è commissario per il Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano, delle Foreste Casentinesi, dei Monti Sibillini e dell’Aspromonte. Il Tar ha sospeso la quinta nomina, al Parco del Cilento. In tandem con un costruttore.

 

Giovanna Cavalli

24 maggio 2005

 

 

ciao a tutti!

[Giorgio Volpe]

Allegria!

 

Giorgio

[Ospite deep75]

E poi ci accusano di essere un pericolo per l'ambiente.....

 

Io sono anche cacciatore e per quanto riguarda il parco sull'isola d'elba, a circa una decina di anni dalla sua istituzione l'ente non è ancora riuscito a mettere le tabelle che delimitano il perimetro del parco e in più nemmeno i guardiacaccia sanno con esattezza dove cadono i confini.... la serietà di questi enti è inappuntabile...

[Ospite Gianfranco Ciavarella]

Due segnali ed ambedue estremamente NEGATIVI:

1- Nonostante la depressione economica e la continua ricerca di fondi da tagliare i parchi e le riserve continuano a ricevere denaro che viene in gran parte speperato o sprecato per cose assurde;

2- Alcune Riserve vengono affidate alla gestione dei Comuni che provano a mettere gabelle che non colpiscono i residenti ma solo i turisti.

Vedi Tremiti dove le tasse stanno raggiungendo livelli inauditi per beni di comune dominio e prima esclusi dalle ingerennze degli opportunisti locali.

Appare evidente che se passasse il "teorema Tremiti" in poco remo su tutto il territorio ci ritroveremmo a dover pagare solo per attraversare.

Assurdità incredibili che andrebbero stigmatizzate su tutte le riviste possibili attaccando il Ministero.

La cosa è estremamente pericolosa!

Saluti