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Un accenno sul magn. tra le creature marine


Ospite bettini

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Ospite bettini

Un'accenno sulla percezione del "Magnetismo" fra le creature marine .

di Mario Bettini

 

Stamane , per rinfrescarmi le idee , sono andato in mare pensando a cosa avrei voluto scrivere per spiegare il mio pensiero ; ho deciso di cominciare con una novella che avevo scritto anni fa' per non dimenticare l'evento e, forse , per poter oggi raccontarvela.

Il titolo é:

 

Armonie Marine , la montagna di pesci.

 

"In un ‘ estiva mattinata soleggiata di luglio dello scorso anno , avevo deciso di " bagnarmi le pinne " nel golfo di Bandol .

Il mare era calmo , quasi immobile , la calura rendeva il popolo dell ‘aria e quello dell ‘ acqua stanchi e sonnolenti .

Sul fondo , qua’ e la ‘ avevo incontrato qualche pesciolino , ma nulla che avesse realmente attirato la mia attenzione .

Stavo quasi per tornare a riva per andare anch ‘ io a casa a sonnecchiare , quando nel deserto del fondale sabbioso vidi stagliarsi un ‘ ombra gigantesca in perenne movimento .

Mi avvicinai timidamente a quella che da lontano faceva pensare all ‘ ombra di una balena e rimasi senza fiato di fronte a tanta bellezza : sembrava che tutti i pesci del golfo si fossero dati appuntamento a quell ‘ ora , in quel luogo .

Come suddivisi in decine di gironi danteschi , migliaia di pesci , di tutte le speci, giravano in tondo quasi a formare una gigantesca montagna che si ergeva per una ventina di metri su di un fondale sabbioso chiarissimo , quasi bianco .

A prima vista non avevo notato l ‘ ordine secondo il quale si erano disposti : in alto brillava un gigantesco banco di acciughe , sotto il quale distinsi un banco di piccole e medie oblate , sotto ancora grosse salpe , piu’ in basso delle ricciole , dei saraghi , qualche orata , e piu’ in basso ancora nel centro di questa montagna , quasi invisibile per il numero dei pesci che la circondavano, c’ era una spigola gigantesca .

Quando delicatamente cominciai ad immergermi in mezzo a tanta bellezza ,

il lento ruotare armonico di quella massa si trsformo’ in un ‘ esplosione dirompente , riuscii comunque ad incrociare lo sguardo di quella enorme spigola : sembrava avesse dei baffi , un vecchio filo da pesca coperto di piombini pendeva dalla sua bocca .

Un attimo dopo tutt ‘ intorno a me era il deserto , tanta armonia aveva sicuramente ritrovato altrove la calma necessaria."

 

L'armonia ,dunque ,di pesci di varie speci tutte mischiate insieme , una specie di equilibrio perfetto ove solo l'ignaro umano visitatore ha creato scompiglio ...

Riprendiamo l'immagine dal principio , c'era sul fondale una grossa e vecchia spigola , piu' in alto le orate ( seppur non grosse) e le piccole ricciole confuse con le salpe in questa infinita rotazione , sovrastate a loro volta dalle acciughe e dalle piccole oblate .

Era un momento di tregua senza ne' predatori , né predati , e senza il mio arrivo avrebbe potuto continuare ancora a lungo , finche i predatori non avessero rotto (per fame) la pace.

Rileggendo oggi queste righe , che fanno parte di una serie di 40 o 50 piccole novelle ,

( quasi un diario di pesca che ha un titolo piu' che chiarificatore " La Pelle dei Pesci "), mi accorgo che all'epoca di questa esperienza dovevo essere o molto fortunato o molto

pacato .

Ancora oggi riesco ad avvicinarmi ai pesci , quasi a toccarli , ma non mi accade piu' come mi accadeva qualche anno fa' .

Oggi noi corriamo troppo , mille emozioni attraversano il nostro spirito , e le "emozioni" , per il popolo del mare hanno colore ed odore.

Il bianco ed i toni chiari ( vedi il pallore) rappresentano la fatica , la malattia , la morte..

I toni accesi come il rosso e gli arancioni rappresentano la vitalita'.

Troppe esperienze mie e di altri mi fanno pensare che i pesci possano vedere o "sentire" il colore nascosto delle prede e quello dei predatori .

Un nostro connazionale , un certo Ing. Moselli di Torino , mi fece peraltro capire che anche i cosiddetti "colori invisibili" possano essere modificati dall'uomo .

Infatti fu' lui che prima della 1a Guerra del Golfo aveva costruito per gli Iracheni i finti aerei ed i finti carri armati che gli americani continuavano a bombardare credendoli veri.

Le cosiddette bombe intelligenti si sbagliavano a causa del loro sistema di rilevazione:

l' Ing. moselli aveva , come tutti ricordano sicuramente , inserito dei piccoli fornelletti a gas nei punti "strategici" dei modelli fasulli.

Per dare il senso del movimento , dunque del surriscaldamento ,( che provoca in una visione termica colori accesi ) , aveva inserito tali messaggi termovisivi in zone tipiche come i finti cingoli ed i finti motori .

Un concetto che ritengo innovativo per lo studio del mimetismo in acqua poiche' se si possono " riscaldare " in modo artificiale i segni evidenti e tipici del movimento di una sagoma , altrettanto tali segni evidenti si possono sicuramente "raffreddare" , creando una specie di invisibilita'.

L'interesse che da tempo nutro per il magnetismo é dato anche dalla sua capacita' di "irrorare lo spazio" , allargando le sue caratteristiche al territorio circostante .

Ebbene , é possibile , che in futuro le nostre mute avranno una qualche forma di "invisibilita" magnetica" , visto che sott'acqua fornelletti ed altri sistemi affini non sono applicabili .

Attendo a questo scopo che qualche Ditta del settore si faccia avanti per darmi mezzi e tecnologie per accellerare i miei studi che avanzano goccia a ..goccia.

Mi fermo qui' , e penso gia' ad un prossimo futuro soggetto sulle "apparenti" capacita' delle speci ittiche , che prendera' vita da un'altra mia novella: "Guardie e ladri fra pesci"

Mario Bettini

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se i pesci non ti vedono piu' tutta la bellezza della caccia, della calma e della tecnica vengono perse, e allora anche persone non esperte , soltanto appoggiandosi alla tecnologia moderna spopoleranno i nostri gia' poveri mari, la pesca in apnea e' un miscuglio di cose, una cosa e' migliorare pinne , per nuotare meglio, o mute per permettere una maggiore coibentazione con una minore costrizione , o fucili piu' precisi e potenti, , queste sono cose che comunque un pesce puo' vedere ed evitare, ma un cacciatore "invisibile" non viene riconosciuto come predatore, e questo non e' giusto nell'etica della caccia. ( sarebbe come andare a pescare con le bombole.

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Ospite giorgio.bettin
Troppe esperienze mie e di altri mi fanno pensare che i pesci possano vedere o "sentire" il colore nascosto delle prede e quello dei predatori

 

Molto bello il tuo racconto, se hai letto il mio post in coda alla discussione sul fatto "tecnico" che un buon cacciatore deve essere un buon bugiardo, sai che condivido questo tuo passaggio.

 

Io la chiamo sensibilità all' "attenzione mentale", con questo voglio dire che quando concentriamo l'attenzione su qualcuno, questo spesso si accorge di essere osservato.

Evidentemente qualcosa lo avverte ad un livello non del tutto conscio.

Hai notato come, a volte nei documentari, si vedano i leoni che passeggiano in mezzo alle loro prede che se ne stanno completamente tranquille ?

Qualcosa dice loro che in quel momento la loro "attenzione mentale" è rivolta altrove.

Quello che accade, secondo me, quando riusciamo ad avvicinarci ad un palmo dalla preda non è altro che il fatto di essere riuscite a schermare mentalmente le nostre intenzioni.

Niente a che vedere con la scarsa capacità visiva dei pesci o con una velocità di avanzamento lentissima, altrimenti si riuscirebbe ad avvicinarsi sempre e a tutti i pesci, invece non è così.

Io ho osservato spesso che i pesci più grossi mi si sono avvicinati quando ero distratto dall'azione di caccia e me li sono trovati davanti all'improvviso. Così ho provato a ricreare quella condizione mentale di "distrazione" e rilassamento. So per certo che quando ci riesco il pesce si lascia avvicinare.

 

Solo filosofia ?

 

Forse.

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Ospite bettini

Questo racconto non é volto all"utilzzo" di nuove tecnologie, é semplicemente uno studio basato su una realta' vissuta.

Molti, come me , sono estremamente rispettosi del mare , ma , anche ..curiosi.

La proposta aperta a tutti che lascio trasparire é solo questa :

"destiniamo qualche energia a studi che spesso ci possono arricchire piu' di un pesce in piu' alla cintura".

bettini

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In base a quanto ho potuto personalmente sperimentare, andrei anche oltre per sconfinare nella trasmissione del pensiero o, quantomeno, di onde cerebrali che si differenziano da situazione a situazione. Infatti ho più volte notato che dopo aver sparato i pesci mi si avvicinavano per poi sparire immediatamente dopo che avevo riarmato il fucile.

 

Dal momento che non penso i pesci possano distinguere un fucile carico da uno scarico, ci dev'essere qualcos'altro, magari solo un effetto di richiamo del rumore del tiro (usavo un fucile oleopneumatico), ma forse qualcosa di diverso.

 

Anche la capacità dei pesci di mantenersi pochi centimetri oltre la portata massima del tiro, non potrebbe essere la percezione del nostro pensiero? In quel momento cosa pensiamo? "Dai su vieni avanti, avvicinati ancora un poco" e altre cose simili, forse in quel momento trasmettiamo tale informazione che il pesce è in grado di recepire.

 

E forse, ancora, non è solo con il pensiero, con il cervello che trasmettiamo qualcosa, ma con tutto il corpo, con la tensione dei muscoli, con... altre cose che non sono ben in grado di spiegare ma insite nella natura degli impulsi che controllano i nostri muscoli e le nostre azioni/reazioni.

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Argomento bello e affascinante. Una volta la scienza dogmatica tendeva a negare l'esistenza di certi fenomeni, tutto ciò che si poteva leggere in proposito lo si trovava quasi esclusivamente su libri e riviste a carattere esoterico. Negli ultimi decenni però questo andamento di pensiero ha subito diverse correzioni di rotta, alcuni scienziati hanno ammesso, grazie anche a strumenti moderni come la camera Kirlian, tanto per citarne uno, che attorno agli esseri viventi, ed in particolar modo all'uomo, stazionano energie sottili, le quali subiscono modificazioni secondo lo stato d'animo del soggetto. Questa energia è chiamata "aura psichica", pare che assuma colorazioni cangianti e persino visibili da persone dotate di una certa sensibilità. In quest'ottica non si può certo escludere tale tipo di percezione da parte degli animali e a maggior ragione dai pesci, visto che l'acqua è un eccezionale conduttore e amplificatore. Del resto è risaputo come gli squali, attraverso le cosidette "ampolle di Lorenzini", misurino le variazioni del campo elettromagnetico circostante ricevendone informazioni determinanti sul loro comportamento.

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Ospite bettini

Se devo essere sincero , é propio qui' che volevo portare la conversazione.

Come dice giustamente Jasper l'aurea umana é estremamente visibile , ai "pochi" ,

ma forse i pesci percepiscono anche i messaggi "telepatici"...

Fatto é che l'acqua é un enorme collettore di informazioni.

Senza credo troppo stupire nessuno , devo dirvi che ieri , entrando in mare con la testa piena di idee , ho avuto l'impressione che i pesci mi guardassero quasi incuriositi, non erano abituati a vedere un "pensatore con un fucile".....

Scherzi a parte , devo dire che l'aver messo in piazza questi soggetti mi fa' molto piacere , visto l'apparente interesse dei lettori.

Quando anni fa' la rete televisiva francese FR3 mi dedico' un bel filmato , gia' allora , i miei graffiti realizzati sui fucili erano stati paragonati a quelli fatti sulla roccia dagli uomini preistorici.

Ne fui fiero , perche' é negli antichi valori che l'uomo puo' ritrovare il meglio della sua umanita' della quale anche la caccia fa parte.

a presto

mario bettini

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