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ziguela

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Risposte pubblicato da ziguela

  1. Immagino la paura...

     

    La vera paura la conosceranno loro se chi ho informato mi riuscirà a dire dove e di chi è la barca...

    prossima volta così se trovano uno in acqua che urla non accelereranno e non daranno le spalle coprendosi il viso con il cappuccio della tuta.....

     

    per il resto è stata proprio una brutta esperienza di cui ne ho sempre avuto il terrore, fortunatamente non ho riportato lesioni.

  2. Stamattina dopo quasi 6 mesi ritengo di farmi un giro prestissimo...

     

    Filo 15 mt tra me e la boa in modo da non esser tentato di andare oltre perchè so che l'acqua è un vetro...

     

    Mi cambio, spettacolo di alba, non cè una barca.

     

    Mentre risalgo con un polpo tra le mani (e quindi guardando verso il basso) dalla "profondità abissale" di 4 mt sento un secondo prima di metter la testa fuori un "decespugliatore" appena esco con la testa il rumore è fortissimo e di istinto mi giro dalla parte opposta e vengo travolto dall'onda...mai così vicino un gommone passa a velocità quasi planante a 2 metri (due) da me.. la barca non prende la sagola galeggiante solo perchè fa la pancia tra me e la boa...

     

    esco, per un pò di apnea non ne voglio sentir parlare...

  3. E anche quest'anno è andata. Tanti problemi e tutti risolti da un Team come il nostro che vive solo di affiatamento e passione. Voglio ringraziare tutti, Davide Serra, Salvatore Rubera, Cono Corrado, Alberto Balbi, Giorgio Volpe e scusate se dimentico qualcuno ma sono sfinito. Grazie a Voi tutti l'agonismo vive intensamente.... magari per 2 giorni all'anno ma come se fossero 363. A voi utenti un ringraziamento speciale perché ci seguite con passione da anni e ci regalate emozioni e stimoli per proiettarci in un futuro prossimo ancora più caparbiamente. Grazie. Lo Staff di Apnea Magazine

     

    :thumbup: :thumbup: :thumbup: :thumbup: :subh: :subh: :subh: :subh: :subh: :subh:

  4.  

    come volevasi dimostrare...

     

    mi spiace dirlo ma...aria fritta :sleep1:

     

    puoi fare tutte le norme ad hoc che vuoi, tesserini o similacri ma se i controlli sono zero...

     

    la filiera del pescato da quanti milioni di anni esiste?

    avete mai visto un banco di un pescivendolo con il cartello della provenienza del pescato?...mai!

     

     

    speriamo non sia un carrozzone per pagare un 30-40 mila di progetto all'amico dell'amico in Regione...di cui poi non se ne farà nulla perchè mancano i fondi..

     

    che i governanti paghino qualche pieno di gasolio in più agli addetti e qualche ora di straordinario...già con la norma dei 5 Kg (senza nuove panzanate legislative) ce ne levi per così di pescatori abusivi....

  5. Tutti coloro che hanno fatto agonismo, sanno bene quanto ci si spinge "oltre" in una gara importante. Con lo spostamento a nuoto si ponderava molto di più le proprie scelte.... Villani a Porto Scuso ha fatto la seconda giornata di 5 ore dai 30 ai 35mt!!!! Per carità onore al grande Franco, atleta straordinario, ma non credo questa sia la stra giusta....

    Luca

    Calma: non iniziamo con le critiche al regolamento che mi sembrano fuori luogo in questa discussione. Alla salute ci teniamo tutti, se ne parlerà ampiamente e sicuramente. Ora teniamo la discussione in tema, pls :thumbup:

     

    si parla di un atleta che ha accusato un malore in competizione e dei possibili rischi connessi alle nuove variazioni apportate al regolamento di gara - mica di funghi - più in tema di così...peraltro in attesa di conoscere i risultati...

     

    Bisogna capire che questa è una cronaca offerta da AM, e quindi un posto dove gentilmente ci aggiornano sugli eventi della giornata, hanno preso questo, il mare è mosso, uno si è sentito male ecc...

    Wakanda se vai a vedere nel mio ultimo intervento ho sollevato perplessità a una manifestazione di questo tipo dove si inizia a pescare, anche per questioni di ordinanze, da una certa quota (e tutti sappiamo la pericolosa correlazione profondità/ritmo) ma mi sono reso conto che di questo ne possiamo iniziare a parlare, secondo me, da domani sera :thumbup:

     

    (grande Felice :thumbup: )

  6. Sono contento che vi sia una valutazione oggettiva con il nuovo strumento in dotazione e spero che funzioni bene.

     

    Sono un pò meno contento che nella competizione top non si riesca a trovare una soluzione in modo da permettere agli atleti di manifestare le proprie capacità anche in 50 cm d'acqua (se li effettivamente, magari proprio perchè il mare sbatte, ci sono i pesci)

     

    Complimenti ad AM :thumbup: :thumbup:

     

     

    in esclusiva ho la foto dell'ormeggiatore palermitano...

    Stanco? No! Oggi no...

    http://www.barberoeditorigroup.it/wp-content/uploads/2012/02/2-FicarraPicone.jpg

  7. Questa è una interessante lettera dei pescatori dilettanti locali al disegno di legge regionale.

    Riporta elementi molto simili al mio intervento sottoriportato, ossia il fallimento dello Stato a far rispettare le già vigenti normative in materia, aggiungendo interessanti e direi innovativi punti di riflessione a tutela del mare.

     

    SESTRI LEVANTE. Le “Modifiche e integrazioni alle Disposizioni regionali per la modernizzazione del settore pesca e acquacoltura” non piacciono ai pescasportivi. Nasce un Coordinamento pescatori dilettanti del Tigullio per contrastare le proposte dell’assessore Giovanni Barbagallo, volte a favorire il rispetto delle norme che regolano la pesca non professionale ed evitarne l’esercizio illegale. Tra queste, l’obbligo del taglio della pinna della coda del pesce, e la marcatura degli attrezzi non individuali, come nasse e palamiti. In questa settimana il coordinamento ha accolto al suo interno numerose associazioni, arrivando fino al Golfo Paradiso e incontrando i sindaci di Lavagna e Sestri Levante. Qui di seguito la lettera che i pescatori dilettanti hanno inviato all’assessore e atutto il Consiglio regionale.

    “La storia della pesca è la storia dello sviluppo delle civiltà infatti l’uomo è sempre stato irresistibilmente attratto dal mare. La storia della pesca coincide con la storia dell’uomo e le sue tracce emergono già nell’era paleolitica. Gli indiani d’America ricavavano gli ami dagli artigli del falco o dal becco dell’aquila, già per sua natura ricurvi. Con la scoperta dei nuovi materiali anche l’amo cambiò: comparvero (4000 A.C. circa) gli ami in rame poi in bronzo ed in ultimo in ferro. In questo panorama la Liguria e i pescatori liguri hanno molto da dire sia a livello culturale che di mestiere di fatto la loro storia risale a molti anni addietro. Nella nostra zona nel levante, da Lavagna a Moneglia, le associazioni di pescasportivi sono molte il solo comune di Sestri Levante ne conta una decina. Le prime forme associative di pescatori risalgono agli anni 40/50. In In quegli anni non c’erano tutti gli strumenti elettronici di oggi i pescatori erano dei veri lupi di mare, si pescava quasi esclusivamente per mangiare: il pesce pregiato veniva venduto per recuperare i soldi che servivano per mantenere la barca e rinnovare le attrezzature mentre quello rovinato e più scadente veniva utilizzato per sfamare la famiglia. Erano tempi in cui soldi ne circolavano pochi “un po’ come adesso,,. Sono state fatte queste premesse per dire che quello della pesca è una tradizione molto radicata nel territorio e và salvaguardata insieme alle altre tradizioni come la raccolta delle erbe, dei funghi della caccia ecc. Tutte queste usanze hanno legato e legano il cittadino al suo territorio che si è tenacemente battuto per la salvaguardia delle nostre coste dei boschi e delle aree marine.

    La proposta di legge in oggetto non si pone il problema della salvaguardia delle nostre coste e dei nostri mari e individua nei pescasportivi il problema principale (peraltro con dei dati discutibili e sovra dimensionati). Il momento di crisi che attraversa il mondo della pesca professionale non è dovuto certamente alla presenza dei pescasportivi ma, dall’eccesivo sfruttamento degli stessi della risorsa mare (vedi utilizzo selvaggio delle reti a strascico) e dalla globalizzazione del mercato che porta nei negozi pesce a costi bassi insieme alla crescente espansione dell’acqua coltura. Imporre il taglio della pinna caudale è come ammettere che lo stato ha fallito nel suo compito principale, che è quello del far rispettare le leggi. Il pescasportivo non può vendere il suo pescato lo stabilisce già il DLGS 9/1/2012 N°4 art. 6 comma 3. Sanzionare il non taglio della pinna e anche il taglio difforme e una vessazione, un accanimento ingiustificato una offesa alla storia che rappresentano i pescatori liguri e uno sfregio anche del pescato.(Molti usano fotografare la preda dopo una giornata di fatica passata in mare). Di dubbia costituzionalità e di sicura non imparzialità è l’articolo 8-ter che attribuisce l’applicazione della legge dello stato italiano a dei volontari di varie associazioni molte delle quali hanno intenti solo persecutori nei confronti dei pescasportivi (associazioni animaliste/ambientaliste) perciò si evince un palese conflitto di interessi. Inoltre si manifesta un intento persecutorio della categoria la dove si dice che questa vigilanza è applicata ai pescatori non professionali (art.8-ter). La salvaguardia del mare è una cosa molto seria e importante. I legislatori devono affrontarla seriamente, il mare è un bene comune (non si salva il mare proponendo il taglio della pinna del pesce con l’inclinazione giusta) Gli sforzi vanno concentrati nell’applicazione delle leggi esistenti (le quali bisognerebbe accorparle e farne una sola comprensibile e di facile applicazione) ce ne sono veramente troppe NON NE SERVONO ALTRE A COMPLICARE LA MATERIA.

    Le cose urgenti da fare per la salvaguardia del pesce e del mare si possono riassumere in pochi ma efficaci punti. Questi 5 punti se rispettati e fatti rispettare salvaguardano anche i pescatori professionisti seri, perché garantiscono un naturale ciclo riproduttivo dell’ambiente marino:

    - Le reti da posta vanno calate al tramonto e salpate all’alba (in questo modo si evitano gli sbarramenti continuativi nelle acque);

    - La pesca con il cianciolo (meccanico) deve essere praticata nei 50 metri di fondale (le ricciole nella nostra zona sono quasi scomparse con l’uso indiscriminato di questo sistema di pesca);

    - Le Paranze con reti a strascico (pesca invasiva) devono rigorosamente rispettare le distanze dalle coste dettate dalla legge (vedansi normativa nazionale e europea);

    - I Comuni devono dotarsi di sistemi di depurazione adeguati ed efficienti (la poseidonia nella nostra zona ha subito un forte ridimensionamento causa inquinamento di colibatteri);

    - Sarebbe opportuno e auspicabile collocare barriere anti strascicanti a giusta distanza dalle coste, in questo modo si favorirebbe anche la riproduzione del novellame.”

    http://www.tigullion...-non-ci-stanno/

  8. ma li hai visti all'alto spero? :bag: non saprei che dirti li ci sono anche molti cavedani magari erano loro...io di cefali bianchi non ne mai sentiti neanche nominare...

     

    si dal ponte, no l'ho guardati bene erano cefali e se non mi ricordo male ne avevo visto uno anche alla foce a Ge....

    ma sott'acqua non ho mai visto alcun pesce albino...mi piacerebbe sapere se a qualcuno è capitato

     

    il cefalo meglio bianco che marrone...

    aahahhahhhah :cacca::banging:

  9. Ormai il mondo professionale annaspa....

     

    Pantalone non paga più i loro pieni di gasolio a prezzo di favore e nemmeno il rinnovo flotta. :pile:

     

    Si sono sgonfiati anche come appetibile bacino elettorale (molti del personale di bordo sono soggetti senza diritto/dovere di voto).

     

    Adesso sparano nel mucchio....

     

    Scoppia la guerra della pesca

    Sestri Levante - «Non vorranno mica farci credere che siamo noi pescatori dilettanti a mettere in crisi il comparto della pesca professionale?», si chiede il presidente del circolo pescatori dilettanti “Portobello”, Gian Paolo Benedetti. E quando passa a elencare le nuove regole previste dalla modifica alla legge regionale, la “versione Barbagallo” ancora da approvare, il concetto di dilettantismo, esercizio di un hobby vecchio quanto la tradizione, inizia a sfuggire.

    Taglio della pinna caudale per rendere riconoscibili i pesci catturati, marcatura degli attrezzi collettivi come la palamita, guardie volontarie per controllare i pescatori dilettanti e una banca dati per censirli e registrali: sono i provvedimenti in discussione. Che sembrano poggiare tutti sul presupposto di una concorrenza sleale, operata dai pescatori per diletto ai danni dei pescatori di mestiere. Nella relazione che accompagna la proposta di legge è spiegato con chiarezza: scopo delle nuove misure è «tutelare il comparto della pesca professionale ligure, che attraversa uno stato di particolare crisi, dai fenomeni di concorrenza illegale nello sfruttamento della risorsa ittica e sul mercato».

    Ce n’è abbastanza perché i dilettanti passino al contrattacco. Un’assemblea dei circoli e delle associazioni di Sestri Levante e Riva, a cui sono invitati anche i colleghi dei Comuni vicini, si svolgerà lunedì alle 21, nell’auditorium della Lavagnina. All’ordine del giorno l’elaborazione di un documento da inviare alla Regione per chiedere il ritiro della proposta. E puntualizzare alcuni aspetti. Anzitutto che la crisi del settore, legata alla diminuzione degli stock ittici, sia dovuta ai dilettanti, che secondo il censimento promosso dalla Fipsas l’anno scorso sono in Liguria 160 mila.

    «La crisi – sostiene Benedetti a nome del circolo – è da attribuire allo sfruttamento intensivo delle risorse e dal degrado ambientale provocato dal potenziale distruttivo della pesca a strascico, che produce un’altissima percentuale di rigetto a mare del pesce sottomisura ormai morto, con un danno ambientale che non può essere confrontato con quello prodotto dalla pesca ricreativa». L’accusa è ribaltata. A minare la salute del mare sono semmai la pesca a strascico e quella praticata sotto costa in barba ai divieti.

    http://www.ilsecolox...la_guerra.shtml

  10. Fortuna che non ci sono più i soldi altrimenti raschia raschia ci interdicono anche l'unica manciata di chilometri dellla costa ligure dove d'estate si può pescare nel rispetto delle ordinanze locali (ma non è ancora detto...)

     

    Liguria, Chiesa: “No all’ oasi di protezione di Punta Manara – Vallegrande”

    Il consigliere regionale Ezio Chiesa (Liguria Viva) interviene in merito all’ istituzione della nuova Oasi di protezione denominata “Punta Manara – Vallegrande” nei territori dei Comuni di Sestri Levante e Moneglia.

    La decisione di introdurre l’oasi “Punta Manara – Vallegrande” finisce per creare non poche problematiche a quanti operano nell’area interessata. Il tentativo di sottoporre il territorio ad ulteriori vincoli in passato è stato proposto e sempre respinto dagli enti locali interessati, dalle categorie , dalle associazioni e dai comitati di cittadini.

    “Ora quale motivazione per indicare ulteriori limitazioni si introduce la novità di creare un’oasi destinata al rifugio, alla riproduzione ed alla sosta della fauna selvatica che non pare trovare riscontro con la realtà dei fatti – afferma Chiesa – all’interno dell’Oasi finiscono per essere interessate persino le punte Baffe e Manara, di conseguenza si arriva a lambire la costa segnatamente fino alla linea della battigia dei promontori in questione fatto che preoccupa non poco addirittura le associazioni sportive dilettantistiche di pesca”.

    Tali decisioni non possono essere assunte senza un consenso preventivo delle popolazione interessate. La nuova Oasi rischia soltanto di causare la non collaborazione della gente presente nei territori, conseguentemente gli stessi potrebbero essere usufruiti solo attraverso ingenti risorse pubbliche sicuramente non disponibili.

    “L’Oasi di Protezione in località Punta Manara – Vallegrande” non sembra propedeutica alla tutela dell’ambiente – conclude Chiesa – ma bensì rischia di causare l’effetto opposto, pertanto deve essere cancellata”.

    http://www.genova24.it/2013/08/liguria-chiesa-no-all-oasi-di-protezione-di-punta-manara-vallegrande-54556/

  11. Lo struggente ricordo del fratello.....

     

    «Mio fratello è andato a fondo e non sono riuscito a salvarlo»

     

     

     

     

    http://www.ilsecoloxix.it/rw/IlSecoloXIXWEB/genova/foto_trattate/2013/08/02//19100nobile5-303-u1902350013955aae-u1902354353972klc-290x350@ilsecoloxix-nazionale-013-u170669028829qeg--390x180@ilsecoloxixweb_265x122.jpg

     

     

    Genova -«Conoscevamo bene il mare, lo amavamo. Questa volta ci ha fregato». Riccardo Nobile era più di un fratello per Andrea, il sub di 26 anni che l’altra sera è morto dopo una battuta di pesca in apnea a largo della diga foranea di Genova: «Eravamo uniti nel sangue e anche amici per la pelle: insieme potevamo fare qualsiasi cosa. Se uno di noi valeva 100, uniti valevamo mille. Avevamo tanti progetti, una vita intera davanti. Ora sono rimasto da solo, con il rimpianto di non averlo potuto aiutare quando ne aveva più bisogno».

    Il giovane, che ieri mattina si è presentato insieme ai genitori a palazzo di Giustizia per parlare con il magistrato di turno, piange lacrime di pura disperazione. Continua a ripercorrere con la mente i drammatici istanti in cui si è consumata la tragedia, quando, a bordo del gommone, ha visto spuntare dall’acqua i suoi amici. Gridavano: «Andrea si è sentito male. È rimasto giù, a una decina di metri di profondità».

    I sub avevano provato a riportarlo in superficie. Avevano fatto il possibile, ma a un certo punto l’avevano dovuto abbandonare per non mettere in pericolo le loro stesse vite. E allora Riccardo Nobile, 32 anni, cuoco professionista e grande appassionato di sport, si è sentito morire dentro: «Avevo un problema al ginocchio e non potevo immergermi. Ho visto i miei compagni immergersi di nuovo e sono rimasto a bordo del gommone in preda a mille pensieri. È stato terribile».

    I secondi, in quelle situazioni, non trascorrono mai. In un attimo ti ritrovi da solo, sulla superficie di un mare in cui sembra che non sia successo nulla. Non ci sono più le teste degli amici a pelo dell’acqua, con le maschere e i capelli arruffati: sono già scomparsi nelle profondità, non si sentono le urla, il rumore dell’agitazione. Non si sente più nulla se non il suono di questa natura liquida, ora così sinistra e minacciosa, e un’angoscia devastante, perché quello che accade sotto è invisibile agli occhi e alla speranza».

    Riccardo Nobile non ha mai abbandonato il fratello, neanche per un momento. E quando è arrivata la motovedetta della Guardia Costiera ha visto i marinai praticare le manovre di rianimazione con il defibrillatore, con il cuore lacerato da quello stesso senso di impotenza che aveva iniziato a divorarlo a bordo del gommone, pochi minuti prima.

    Quindi la corsa all’ormeggio delle unità della Capitaneria al Porto Antico, l’intervento dei medici e degli infermieri del 118, l’urlo della sirena dell’ambulanza lanciata verso il Galliera. E alla fine quel drammatico colloquio con il personale del pronto soccorso, mentre in corsia arrivavano di corsa il padre e la madre: «Mio fratello è morto e se n’è andato per sempre. Lo piange la mia famiglia, lo piange mezza Genova. Perché era amato da tutti, perché era davvero insostituibile».

    http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2013/08/01/APGMoc7F-riuscito_fratello_salvarlo.shtml

  12. attendiamo la dinamica :clover:

     

    Genova - Un sub di 27 anni si è sentito male e ha perso i sensi ieri sera durante una immersione a largo della diga foranea. Il fratello e gli amici lo hanno soccorso, portandolo in superficie e poi fino al molo Giano, con l’assistenza dei militari della Guardia Costiera. Ma quando sono arrivati i soccorritori del 118 le sue condizioni erano ormai disperate: il cuore si era fermato già da diversi minuti. I medici hanno tentato di fare il possibile per salvargli la vita, ma è stato tutto inutile. Il decesso è stato constatato all’ospedale Galliera, poco prima delle 21.30.

    Andrea Nobili, residente a San Fruttuoso, è morto a poche decine di metri dalla zona in cui, a maggio, è crollata la torre di controllo della Capitaneria di Porto e dei piloti, dove sono morte nove persone. Della vicenda è stato informato il pm di turno della procura della Repubblica, che, con tutta probabilità, conferirà oggi stesso l’incarico per l’autopsia.

    L’incidente, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, si è verificato poco dopo le 20.15. Il ventisettenne aveva deciso di partecipare a una battuta di pesca subacquea in apnea insieme al fratello e ad altri tre amici. Il gruppo era uscito dal porto a bordo di un gommone. L’immersione è avvenuta a qualche decina di metri dalla diga foranea, in una zona dove quel tipo di attività, senza l’utilizzo di bombole, è consentita da un’ordinanza, come confermano i funzionari dell’autorità marittima.

     

    http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2013/07/31/AP8un36F-foranea_fatale_immersione.shtml

  13. Trovo assai discutibile che un obbligo del genere, senza giustificato motivo, possa avere prevalenza Su una circolare ministeriale. Purtroppo alla fine o si fa come dicono gli sceriffi o si buttano tempo e denaro in ricorsi che cmq sono sempre un terno al lotto.

     

    Mi sà che in Italia anche altri organi hanno bisogno di una bella ridimensionata...

     

    :bye:

     

    Io da anni che sostengo questo (vedasi i miei interventi), ci sono 45 Circondari se ognuno scrive come gli pare "perchè conosce la zona" siamo a posto...

     

    Due aspetti sono però positivi:

    1) Che qualcuno si è preso la premura di rispondere.

    2) Che la mail presenta un taglio abbastanza giuridico.

     

    Ovviamente chi ha firmato l'ordinanza non sa quando e come colpisce il taravana, il compagno deve assisterti in acqua e soprattutto avere anche particolari doti...sulla barca magari si prende una bella abbronzatura ma a poco serve...

     

    Per il resto che dire...speriamo nelle parole dette ieri dal ministro Mauro...zac zac... :D :D

  14. Credo che fare duemila euro di multa per una sciocchezza del genere sia davvero una bestialità.....ne basta una di 100€, o un richaimo verbale, o il sequestro dell'atrtrezzo...se si vuole far rispettare la legge...

     

    Non è solo un problema della pia, la questione è generale..

    il problema è che in italia, le forze dell'ordine stanno diventando (almeno in granparte) una filiale di equitalia, servono a fare soldi non a far rispettare le leggi, e per fare soldi si colpisce chi non ha difese, i ceti medio bassi che costituiscono la stragarnde maggioranza degli Italiani...

    per fare ciò hanno dalla loro parte l'incredibile complessità delle leggi italiane e, di conseguenza, la grande ignoranza in merito della maggior parte della poolazione che, quindi, spesso non capisce neanche se può e come può autodifendersi....in questo mucchio ci sono anch'io...

     

    I grossi, ricchi, o le categorie forti la fanno sempre franca...qualunque sia l'entità del danno che combinano, e di questo la gente se ne accorge...

     

    Quanto sopra porta tantissimi soldi nelle casse dello stato, ma l'altra faccia della medaglia è che il popolo vede le forze dell'ordine come qualcosa da cui difendersi e non come ciò che li difende....da li l'odio per la polizia e similari....ha la stessa radice dell'odio verso la politica...

     

    In più c'è da dire che troppo spesso capita di inbattersi in gente in divisa che sfoga le proprie frustrazioni sugli altri, abusando della posizione di tuotore della legge....essere un carabiniere, un poliziotto, o un qualsiasi altro rappresentante e tuotore delle legi italiane dovrebbe essere una vocazione...come fare il medico...

    invece oggi fare il carabiniere, il poliziontto, ecc...nella maggiornaza dei casi è un ripiego di chi, non avendo altre chance, o non avendo particolari virtù tenta di acchippare il posto fisso per eccellenza....fra questi c'è tantissima brava gente, padri di famiglia e persone rispettabilissime ma ci sono anche tantissimi stronzi....è la triste verità

     

    Quanto alle leggi sulla pia....è evidente che sono fatte per scoraggiare chi vuole intraprendere questo sport....è evidente che non ci tutelano ma ci espongono a tutti gli attacchi....

    Se vuoi far rispettare le leggi.....punisci chi pesca di notte con bombole, chi saccheggia le coste con reti e zolfo, chi pesca con le bombe, chi non rispetta fermi biologici e limiti di taglia, chi vende tonno a marzo, o neonata fuori periodo e chi compra....controlla bene chi fa jigging, i pescatori di ricci...chi cala le reti a due metri da riva...o chi strascica in 5m di fondo...

    c'è molta gente da punire prima di due picciriddi con la fiocina....la legge è uguale per tutti....ma se devo darmi una priorità punisco prima chi ha fatto un omicidio piuttosto di uno che ha rubato un lecca lecca....

     

    Si ma non è realizzabile per la stessa cosa di cui sopra...

    chi pesca di notte con le bombole gli ciocchi una sanzione e non la paga e un'azione esecutiva è materialemente infattibile.

    Chi pesca il tonno quando vuole ha una costruzione di ingegneria fiscale e proprietaria che porta ad azioni inconcludenti.

     

    Rimanendo su Sestri Levante, quante volte nella sezione si è scritto occhio alle reti invisibili sottocosta prive di segnalazione....siamo ancora lì a dire le stesse cose...però fare uno studio per capire come sequestrare attrezzatura e barca a chi continua da anni ci vuole un equipaggiamento di conoscenze normative e soprattutto la voglia!....molto meglio sanzionare un bambino e sperare che la famiglia paghi....

  15. ringrazio il moderatore per averlo trasformato in un post ad hoc :thumbup:

     

    La questione non è di poco conto...

     

    Anche solo perdere 2 possibili futuri pescatori in apnea lo trovo molto impattante nella nostra "famiglia".

     

    Altra cosa grave è l'aumento forte delle violazioni in mare di cui sia per strumenti normativi, sia per mancanza di risorse alle forze dell'ordine, sia per mancanza di una loro preparazione sulla materia (dovuto anche forse anche a una formazione che mancando di risorse si rileva melliflua, leggera), sia per episodi di gravità inaudita come la condanna importante in abbreviato, con conseguente interdizione come da codice, all'ex comandante di una capitaneria di porto locale (altre pendenze mi risultano ancora in essere) portano l'area ligure di levante in una situazione di degrado mai vista prima d'ora.

     

    Per non parlare del resto....depuratori inesistenti, guida pazza di gente che prende la barca 2 volte l'anno...

    Ripeto tutto questo, vivendo qui, è molto triste...forse tutta questa serie di elementi mi porta ad andare in acqua sempre meno, anzi a fermarmi completamente in questo periodo....

  16. mi trovo d'accordo con Luca.

    Sanzioni il bravo cristo con principi morali che ti paga e il grosso, che non ti paga perchè il sistema glielo permette non ti ci metti neppure...

    è il sistema che ha portato a questi livelli (vedi il dato di ieri sui crediti che vanta lo Stato nei confronti di filibustieri e praticamente inesegibili).

     

    Comunque sono notizie molto tristi, sanzioni l'infante perchè non puoi permetterti di andare dietro a quello che tutte le notti, ma anche in pieno giorno, strascica sottocosta.

     

    purtroppo è così...

     

    rispondendo a Tango: "ah tango io a 13 anni era già 3 che facevo 80-90 polpetti a estate!!"

  17. Attenzione che a Sestri vige l'ordine... :starwars:

     

    (forse 2 possibili e sovversivi futuri terrorist-apneisti sono stati stroncati sul nascere)la nazione tutta ringrazia.. :sailor:

     

     

    Pescano polpi, due bimbi multati

     

     

    http://www.ilsecoloxix.it/rw/IlSecoloXIXWEB/levante/foto_trattate/2013/07/12//scogli_multa_per_pesca_polpo_sestri1-f130711191219-kp0--390x180@ilsecoloxixweb_265x122.jpg

    La zona in cui i due bambini stavano pescando polpi a Sestri Levante

     

    Quando diventeranno grandi, Nicolò e il suo amico si ricorderanno di quella volta che catturarono un polpo e portarono a casa una multa da mille euro. A testa. Forse la passione per la pesca sarà già svanita, ma di certo l’avventura estiva resterà stampata nella memoria (e nel portafoglio) dei loro genitori. Impressa pure tra le curiosità cittadine: nella storia della “Città dei bambini” che ai suoi protetti impartisce punizioni severe.

    La sanzione da mille euro, Nicolò e il suo amico – dodici anni l’uno e tredici l’altro – se la sono vista appioppare l’altro giorno, mentre con la maschera, il boccaglio e una fiocina pattugliavano il fondale della Baia delle Favole, tra i pontili che sporgono dal lungomare di via Pilade Queirolo, in cerca di pesci. Per lil militare della Capitaneria di porto che in quel momento li ha avvistati, quel loro gioco era, in realtà, pesca subacquea praticata in una zona portuale. Vietata.

    La sanzione è stata elevata alla madre di Nicolò, che – recita il verbale – ha ceduto la fiocina al figlio. Il guaio non riguarderebbe però lo strumento (che è stato riconsegnato ai suoi proprietari), quanto la zona dove i due ragazzini stavano pescando: l’area portuale. «Avrei capito una multa da un centinaio d’euro, ma mille sono quasi uno stipendio. Io faccio l’operaio – afferma Cesare Nobili, padre di Nicolò - Quando sono tornato in Capitaneria per chiedere clemenza mi hanno risposto che la sanzione poteva arrivare fino a 3 mila euro e persino a una denuncia penale. Ripeto: hanno sbagliato, è giusto che siano puniti, ma così mi sembra eccessivo».

    http://www.ilsecoloxix.it/p/levante/2013/07/12/APhQ76wF-pescano_multati_bimbi.shtml

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