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Ciuffo rosso

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Risposte pubblicato da Ciuffo rosso

  1. Era ormai da tempo che il mio amico Costantino, nonché mio compagno di pesca, mi tormentava perché voleva che gli regalassi il mio fedele Mr. Carbon 94. Con tutto il bene che posso volergli, un regalo del genere non credo che oggi come oggi io possa permettermelo. Cercando di avvicinarmi quanto potevo al suo desiderio (considerando l’avvicinarsi del Natale) mi venne l’idea di realizzargli un fucile simile con uno dei materiali che più di tutti amo lavorare: il legno.

    Ho trovato in giro un bel pezzo di iroko stagionato con il quale ho realizzato sia l’affusto che l’impugnatura. La testata l’ho realizzata in acciaio inox AISI 304, opportunamente ridisegnata da me per esigenze di accoppiamento con l’affusto. Era impossibile per me realizzare fedelmente l’accoppiamento che Mr. Bonfanti realizza sapientemente sui suoi fucili; ho dovuto inventarmi una soluzione alternativa ma altrettanto efficace.

    Il meccanismo lo avevo in casa da una vecchia fornitura (credo Ermes); il mulinello ho adattato un Cressi carenato con una 50ina di metri di sagolino da 1,5mm. Il nome del fucile? Era troppo scontato…

     

     

    Dato che si doveva trattare di una spudorata copiatura, ho anche deciso di provare a scopiazzare una soluzione che ultimamente mi aveva incuriosito ed avevo visto pubblicizzata su una rivista: la testata autostabilizzante studiata da Galasub. In realtà tale soluzione era stata tempo fa impiegata nelle competizioni di tiro al bersaglio subacqueo, dove i fucili erano dotati di “paratie” che fungevano da vero “ freno idrodinamico stabilizzante”. Poi tali appendici sono state abolite dai nuovi regolamenti per cui non più utilizzate. Dunque si tratta di una “rispolverata” di alcuni concetti già noti, ma che personalmente non avevo avuto ancora modo di provare.

    Con l’aiuto del seghetto alternativo ho sgrossato la caratteristica sagoma; con la raspa e la cartavetro poi ho rifinito il resto dando più o meno l’idea della forma del fucile. 3 mani di resina epoxy e altre 2 di trasparente opaco hanno rifinito lo schioppo.

    Finalmente, dopo qualche settimana di “digiuno” dal mare per via delle cattive condizioni meteo-marine, la vigilia di Natale sono riuscito ad entrare in acqua. Un gelido vento da nord mi ha fatto decidere di vestirmi nella ciuff-caverna (Garage) che ho trovato essere una soluzione piuttosto efficace contro le intemperie. Così già vestito, con il sedile della macchina protetto da bustoni coprisedili come quelli che usano i meccanici,sono arrivato sul posto; il tempo di indossare guanti e zavorra e via in acqua.

    In precedenza avevo fatto delle prove di bilanciamento ed avevo notato che sull’ impugnatura ci voleva del “peso”. Ho messo dei piombi provvisori attaccati con del nastro, in maniera tale che alla fine della prova, se il settaggio fosse stato corretto, avrei fissato meglio tali pesi.

    Il bilanciamento così mi è piaciuto ed ho continuato la mia pescata. Fra la corrente a favore, ed avere i sole alle spalle, ho preferito quest’ ultima soluzione che però non si è verificata di grosso successo. I pochi pesci visti venivano da dietro. In diverse occasioni ho dovuto lavorare di brandeggio, come nel caso della cattura dell’ unica spigola vista nella pescata: Mi ero adagiato dietro una “trincea“ di roccia avendo cura di tenermi il sole alle spalle. Lei è venuta all’aspetto da dietro, e mentre la vedevo sfilare dritta per la sua strada, l’ho richiamata con una mia piccola bollicina. Consapevole di non aver troppa aria ancora a disposizione decido di sparare nonappena si fosse girata di fianco. Il tiro è lungo e preciso. Ho tirato col braccio flesso perché ero alla fine di un brandeggio. In questo modo ho avuto anche l’occasione di saggiarne il famigerato rinculo.

     

     

     

    La mia meraviglia è che il fucile, oltre ad avere una mira molto istintiva, è molto preciso sui tiri lunghi e non si sbilancia durante la fase di sparo. Forse la testata ha svolto bene il suo compito. La spigola è presa.

    Di pesce da sparare, non se ne è visto altro in giro, per cui la mia prova è continuata con dei tiri sulla lunga distanza su dei bersagli fissi. 8 tiri su 10 sono andati esattamente dove volevo. Forse in piscina avrei avuto un riscontro maggiormente attendibile, ma dato che si trattava di una prova di pesca, per me è davvero un risultato soddisfacente. Il rientro a casa è con una bella spigola di quasi 1Kg ed un bel sorriso sulle labbra.

     

     

     

     

  2. Ciao Luigi, un augurio da parte mia di buona guarigione. Ti capisco perchè anche io ho avuto un intervento al setto nasale circa 3 mesi fa ed ho aspettato un pò prima di rientrare. Ora sto bene, ma bisogna farsi capaci e non cercare di affrettare i tempi. Solo così saremo sicuri di poter tornare a svolgere le nostre amate immersioni nella massima sicurezza e col massimo piacere.

    A tal proposito, approfitto di questo post per ringraziare personalmente il Dott. Malpieri il quale mi ha dispensato i giusti consigli per un completo recupero.

     

    un saluto

     

    Gianluigi "Ciuffo Rosso"

     

    :bye:

    :subh:

  3. Come da titolo, da usare nelle gare di biathlon per il Tiro al besaglio subacqueo. Sarà caricato a 12-15 atm per agevolare il caricamento durante la sommozzata anche se non recentissimo, da non spendere grosse cifre, purche funzionanante.

    E' importente che sia originale oppure che si abbiano i pezzi per ripristinarlo.

    Potete contattarmi anche via e-mail all'indirizzo spadadrum@libero.it

    Ciao e Grazie.

  4. Salve a tutti,

    due settimane fa sono stato sottoposto ad un intervento di rinosettoplastica con chiusura del tetto (aperto) della piramide e allineamento del setto + turbinati.

    Il professore che mi ha operato (devo dire bravissimo) è rimasto un pò vago sui periodi di convalescenza, sia riguardo al ritorno in acqua clorata (allenamenti in piscina) sia al ritorno in mare. L'unica sua raccomandazione è stat di non bagnare il naso per almeno 3 settimane. A questo punto vorrei sapere quando potrei provare a nuotare e quando potrei provare qualche immersione. Al momento non mi azzardo ancora a fare delle prove di compensazione a secco. Ma quando potrei provare a fare tali prove senza correre rischi?

    Grazie e saluti.

    Gianluigi Spada

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