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cordovana

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Risposte pubblicato da cordovana

  1. Marco Bardi suggerisce anche di pulirle con dentifricio o con una patata sbucciata. Se poi persisite allora acqua calda e sapone per i piatti lavando non solo le lenti ma tutta la maschera, lacciolo compreso. Dopo l'asciugatura cospargere tutta la maschera di borotalco il quale assorbe tutti i residui di silicone che esala la parte gommata. Lasciare poi la maschera per un giorno vicino ad un termosifone o fonte di calore perché il caldo aiuta la fuoriuscita delle esalazioni. (Cit. manuale Bardi pag. 220, ma vedi anche pesca in apnea di aprile 2003, pag. 46).

     

    Ripetere il ciclo se l'appannamento persiste.

     

    Uso la 45 aries, si è appannata come da copione. E' stata subito trattata come sopra, adesso basta una spruzzata di antiappannante e fila tutto liscio per ore. A dire il vero basta anche lo sputacchio, che costa meno.

     

    Ciao.

     

    Luca :bye::bye:

  2. Alinos, ti preciso il difetto che ho notato nel mio.

    L'impiombatura non era alla Bardi. Inoltre la sagola era passante all'ultimo foro. L'asta non era l'originale da 6.5 ma quella da 6.3.

    Inizialmente bastava una minima pressione sul grilletto e il meccanismo sganciava l'asta :smoke: .

     

    Poi ha cominciato, con lo scatto di aggancio dell'asta, ad inserirsi la sicura, ma senza che il pomello della sicura passasse in posizione di blocco se non per circa 2 mm. :unsure:

    All'inizio bastava dunque disinserire la sicura che si attivava automaticamente. Poi ha cominciato a non sganciare l'asta nonostante il grilletto, premuto con la solita pressione, segnalasse il tipico "clac" dello sgancio. :blink:

     

    A quel punto mi sono reso conto che lo sgancio dell'asta avveniva solo a fine corsa del grilletto. Io mi sono adattato, però il, fucile è nuovo e queste sorprese non sono gradevoli per nessuno. :nono:

     

    Certo è prematuro affermare che l'arma sia progettualmente difettosa o inaffidabile. Non sarà che è la sagola che, proprio in quanto passante all'ultimo foro, finisce per essere collocata troppo vicino al congegno di sgancio e ha finito per interferire e danneggiarlo?

     

    Ai tecnici l'ardua sentenza.

     

    Luca

    :bye::bye:

  3. Testate le Bat 30 e le C4 25.

    Il test è stato effettuato su gambe poco allenate, corporatura media altezza 1.82 peso 78 kg. Valutata la discesa entro i 20 metri unitamente a lunghe tratte in superficie con boa a traino.

     

    Risultato:

    Le Bat30 sono molto più dure di quanto mi aspettassi e risultano appaganti solo se si imposta la battuta senza necessità di movimenti in superficie (A nuoto senza pinne riesco ad andare più veloce).

    In picchiata invece spingono alla grande ed è in quel caso che ne ho apprezzato la potenza. Soprattutto in fase di stacco dal fondo.

     

    Le note C4 25, morbidissime, (meno performanti per le profondità rispetto alle BAt 30) consentono però un affaticamento nettamente inferiore nella pinneggiata è dunque garantiscono una durata maggiore dell'apnea (sempre in relazione alle mie condizioni atletiche di medio-basso allenamento delle gambe, effettuato prevalentemente a secco... ovvio che chi esce in mare 3 volte alla settimana per tutto l'anno è ai miei antipodi).

     

    In superficie le C4-25 consentono un eccellente rendimento, apprezzabile soprattutto con forte corrente contraria.

     

    Comprendo bene che il paragone tra le due pinne è improprio perché le 25 della C4 sono le più morbide della serie, mentre le 30 della Bat sono la misura intermedia. Tuttavia ho ho testato poi, a secco, anche la durezza della C4 30 e della BAT 20. Risultato: le BAT 20 (versione più morbida) sono comunque più rigide delle C4 25 e C4 30. La mia impressione è che la serie BAT sia più rigida della serie C4 tanto che la pala Bat 20, che è la più morbida della serie, appare addirittura più rigida sia della C4 25 sia della C4 30.

     

    Alla fine ho optato per le C4-25, morbide come il burro, ai piedi non le sento e mi consentono di pinneggiare in superficie per ore senza fatica, così come garantiscono ottime prestazione nella gestione delle discese impegnative.

     

    Se dovessi riprovare con le BAT andrò comunque senza nemmeno pensarci sulla 20. Con le 30 la pinneggiata di superficie è davvero troppo impegnativa e la pesca nel bassofondo diventa difficile. Certo se non si avesse il problema degli spostamenti a nuoto senza mezzo nautico ... :laughing::laughing:

     

    Ciao.

    :bye::bye:

     

    Luca

  4. Io ho provato il 75 del T20 con asta 6.3

    Confermo la sensazione di leggerezza e le difficoltà nel mantenere l'allineamento del fucile in presenza di forte corrente e mare formato, anche se si tratta di una difficoltà superata in breve.

     

    Per quanto riguarda il rumore di sparo, ho notato unasensibile variazione di rumore se il fucile è caricato alla seconda tacca.

     

    La mira è eccellente, l'impugnatura consente di attutire bene il "rinculino" peraltro irrilevante in un 75, il grilletto è sensibile e non richiede sforzo agevolando così la precisione del colpo :smoke: .

     

    La sfiga però deve aver inceppato il meccanismo alla quinta uscita in mare, deve esserci un problema con la sicura che interferisce con il meccanismo di sgancio. Risultato: l'arma è risultata eccezionale, ma nel mio caso specifico, inaffidabile. Ho salvato le altre 10 uscite adattandomi a sparare con il grilletto che sgancia l'asta solo quando è premuto a fine corsa e controllando costantemente il pomello della sicura :angry::angry: .

     

    Sarei curioso di sapere se anche ad altri è successo.

     

    Luca

  5. Caro Paolino,

    se cerchi bene qualche tempo fa si è parlato di pesca in Grecia nel forum. Ti riassumo brevemente: 1) serve il permesso, dunque vai con almeno 2 foto e richiedilo all'autorità portuale; devi rilasciare dati anagrafici e pagare marche da bollo, dura due anni; 2) niente torcia e niente pesca sotto i 10 m; 3) le distanze dalle spiagge non sono di 500 m come in Italia ma 300 m, ma le autorità portuali possono variare o vietare (ti devi informare in loco); 3) boa gialla e bandiera gialla con banda rossa con due lettere greche (delta e Y) che sia visibile da almeno 300 m.

     

    Se vuoi altre info guarda il sito (in italiano) dell'ente turismo ellenico, e stampa una copia della legge sulla pesca in italiano da portarti come promemoria quando sarai a Creta.

     

    Per quanto riguarda il trasporto in aereo dei fucili mi raccomando nel bagaglio a mano non dimenticare niente e dico niente di acuminato da forbicine a cacciaviti che inevitabilmente ti farebbero lasciare a terra, oltre al casino di dover svuotare tutto il bagaglio rischiando di perdere il volo o di non riuscire a imbarcare il pezzo vietato nel bagaglio in stiva perché troppo tardi.

     

    I fucili imballali se riesci separatamente dal resto del bagaglio in quanto potrebbero (uso il condizionale ma ti assicuro che anche per i Charter e per voli dentro UE i controlli antierrorismo sono molto puntuali e potrebbero richiederti di esibire i fucili per un controllo prima del loro stivaggio). Se questo dovesse accadere è bene non essere costretti a dover disfare i bagagli per poi doverli ricomporre e di fretta a 5 minuti dal decollo.

     

    Per l'arbalete (lunghezze a parte) nessun divieto di stivaggio.

     

    Per l'oleopneumatico qualche problemino. Se esso (come ritengo che sia) lo imballi in pressione (cioè non provvedi a depresurizzarlo prima di imbarcarlo) potresti esporti al divieto assoluto di imbarcare oggetti in pressione, e dunque rischieresti di doverlo depresurizzare al check (situazione imbarazzante armeggiare un arma di questi tempi in aeroporto).

     

    In genere potrebbero limitarsi a chiederti se è già depresurizzato senza controllare ulteriormente, e può capitare di sentire i suggerimenti del solito superficiale che ti racconta di averlo stivato in pressione pur dichiarando di averlo messo in sicurezza, ma ti assicuro che se per qualsiasi ragione trovano l'arma imbarcata in pressione e se questa dovesse essere identificata come oggetto in pressione (vietato) le conseguenze per il viaggiatore potrebbero essere assai gravi e dunque per prudenza e rispetto verso gli altri viaggiatori è buona regola imballarlo sfiatato :siiiii:

     

    In ogni caso sarà opportuno telefonare alla compagnia aerea che effettuerà il trasporto, ma credo che se tu vai in Grecia e voli su un Charter sarà dura sapere in anticipo il nome. Prova in ogni caso a chiamare l'alitalia o visionare il sito alitalia per avere qualche dettaglio in più.

     

     

    Buon divertimento.

     

    Luca

     

    :bye::bye::bye:

  6. Ciao a tutti !

    Mi chiedevo se qualcuno ha già potuto apprezzare il T20nuovo o il T20 millennium di lunghezza 90-100?

     

    Lo volevo confrontare con il noto Alluminium ma dai soli dati tecnici presenti sul sito della Omer non riesco a farmi una idea precisa.

     

    Mi sembra simile all'excalibur carbonium, o no?

     

    Grazie per i pareri.

    Ciao.

     

    Luca.

  7. Un grande complimento a Giorgio Volpe e a tutta la compagnia di appassionati che tra una pescata e l'altra hanno saputo costruire, giorno dopo giorno, un gruppo affiatato che è ad un tempo sostegno e confronto tecnico e sportivo per tutti quelli che si trovano oggi a condividere il piacere delle immersioni e della pesca nel blu, e che sanno di poter contare su un gruppo coeso, intelligente, e sorprendentemente reattivo.

     

    Vi conosco da poco, ma mi sento già in .... in famiglia.

     

    Presto ci sarà il mio battesimo del fuoco, e quando scoccherò quel primo dardo (padellata o non padellata) dietro al mio braccio ci sarà la presenza di tutte le vostre preziose informazioni, e sarà come sentire che in fondo, quel colpo, anche se non dovesse andare a segno, apparterrà al gruppo che lo ha preparato e addestrato, dall'equipaggiamento alla tecnica di pesca.

     

    Questo è per me è il forum.

     

    :clapping::clapping::clapping::clapping::clapping::clapping::clapping::clapping::clapping:

  8. Ciao Gherardo,

    come Giorgio ricorda, già qualche giorno fa si era discussa l'opportunità di un eventuale ingresso da parte di un ente o associazione a tutela degli apneisti nel processo contro quel giovinastro diportista del lago di Garda.

     

    In quella sede sono intervenuto per evidenziare gli ostacoli di una simile inziativa, ma senza volerla però affossare - alla leggera - o ignorarne i risvolti ... soprattutto massmediologici.

     

    Sono infatti più che d'accordo con te che (anche nell'ipotesi di un rifiuto della famiglia o dell'autorità procedente) una iniziativa del genere, sapientemente diffusa ai giornali e TV, potrebbe comunque colpire nel segno a livello di sensibilizzazione della pubblica opinione ... non è un caso, infatti, che prima di introdurre modifiche al codice della strada con norme più restrittive per la circolazione stradale ci siano SEMPRE campagne di sensibilizzazione sugli incidenti stradali che parlano delle vittime della strada e di quanto gli automobilisti siano imprudenti ... mettendo poi tutti d'accordo sulla necessità di norme e controlli più severi (effetto massmediologico delle notizie sugli incidenti stradali).

     

    Fateci caso ... accade ogni volta che si discute per introdurre qualche nuova normativa per la quale serve molto consenso popolare ...

     

    Ora, poiché e ovvio che per ottenere più protezione dai diportisti della domenica sia necessario far circolare molta informazione sugli incidenti che sono causati dalle loro imprudenze e disattenzioni (ma anche dall'assenza di norme più severe per i diportisti liberi di fare slalom tra le boe dei sub), ritengo pertanto che l'iniziativa di costituirsi parte civile nel procedimento del lago di garda non sia da scartare a priori.

     

    Essa infatti potrebbe incuriosire non poco la stampa e la Tv, e potrebbe essere una occasione per far parlare e discutere a nostro vantaggio ... non dimenticate che in questo periodo c'è tra l'altro molto fermento con molti disegni di legge in attesa di essere discussi che parlano della nautica da diporto ... e credo che il trend sia però quello di liberalizzare più che di regolamentare (almeno mi pare di aver capito questo, sebbene leggo con piacere in pescapnea di maggio che le Capitanerie di Porto sono molto più severe del dovuto con i diportisti).

     

    Ecco allora che se dovesse venir fuori che l'associazione XY che tutela gli apneisti e pescatori subacquei sportivi ha deciso di costituirsi contro il diportista accusato di aver ucciso un ragazzo che pescava nel lago, da un lato, si otterrebbe un piccolo e simbolico effetto deterrente contro i diportisti, dall'altro lato aiuterebbe l'opinione pubblica a chiedere più controlli in mare e più sicurezza verso sub e bagnanti.

     

    E finalmente ... visto che qui mi è parso di capire che si fatica a trovare una associazione che tuteli la categoria anche per le vie dei processi penali ... per il futuro, imparando da questa esperienza, si potrebbe fare in modo che le attuali associazioni di categoria adattino i loro statuti anche per questa evenienza ...

     

    Saluti.

     

    Luca.

  9. Ciao,

    io per la verità faccio parte della comitiva di "ciclisti" che se si trova a pedalare o passeggiare sul lungo lago del bacino di Iseo e vede un sub immergersi nelle profonde, fredde e torbide, acque, lo guarda stranito :eek::eek: come vedesse un Extraterrestre :alien1::alien1: ...

    ma forse la mia è solo invidia :frustry: .

     

    Però davvero ... l'acqua di lago mi inquieta ... e non poco.

    1) freddo 2) poca luminosità 3) poca densità dell'acqua ...

     

    Pregiudizi ... perché a parte qualche tuffo nel lago di Como (senza maschera né muta) non ho elementi seri per confermare le mie fobie da lago ... poi dopo aver letto le vostre avventure ... :robot: sarei curioso di provare ...

    Inoltre .. di recente ... proprio sul lago di Iseo ho scorto un bel campeggio per pescasub :subg:, a Riva di Solto ... non so' se qualcuno lo ha già visto ... mi sa che fra qualche settimana tolgo gli indugi e battezzo lì la mia stagione.

     

    Piuttosto ... perdonate l'ignoranza sulla pesca in lago :(:( ... mi date due dritte su come ottenere la licenza?

     

    Grazie ... :thumbup:

     

    PS: sarei davvero interessato a vedere le foto del fondale del lago di iseo :clapping: ... mi raccomando ... mettele on line.

     

    Saluti, Luca.

  10. Ummm ...

     

    La pena non è poi così mite ... il minimo edittale è 1 € di ammenda e il massimo 90 giorni di arresto. Il pirata ha beccato 20 giorni di arresto e non è poco.

     

    Ecco la norma che gli devono aver contestato:

     

    Art. 1231 del codice della navigazione

    Inosservanza di norme sulla sicurezza della navigazione.

     

    Chiunque non osserva una disposizione di legge o di regolamento ovvero un provvedimento legalmente dato dall'autorità competente in materia di sicurezza della navigazione è punito, se il fatto non costituisce un più

    grave reato, con l'arresto fino a tre mesi ovvero con l'ammenda fino a lire quattrocentomila

     

    Piuttosto ... quei 3 anni di attesa per una sentenza ..... :nono:

     

    Considerate che il reato si estingue per prescrizione in 4 anni 1/2 e che dunque fra 1 anno e 1/2 se la sentenza non passa in giudicato si è fatto un bel buco nell'acqua :oops:

     

    Ah ... devono ancora fare appello :boxing: e poi, ancora, possono perdere un po' di tempo in Cassazione :eek::eek: Ma credo che riescano a finire tutti i gradi del processo prima di 1 anno e 1/2 e allora .... niente, tanto poi la pena è sospesa .... :whistling::whistling:

     

    Ciao.

     

    Luca :bye::bye:

  11. Caro Ghigo,

    ho letto le tue righe vergate dalle lacrime dell'emozione per il ricordo della perdita del tuo caro papà, oggi rinfrescate dall'incidente sul lago di Garda, e hai commosso anche me.

     

    Non sentirti stupido se le lacrime tornano fresche al ricordo; è un'emozione importante e la devi lasciare uscire da dentro.

     

    Avrei voluto spendere ancora qualche argomento sulla materia dell'infortunistica e le varie sue connessioni con il processo penale per aiutare tutti gli amici di apnea magazine a chiarire tutti i risvolti penali del vivere il mare attraverso una attività rischiosa come la pesca in apnea, sia nell'essere vittima che causa di un incidente, ma per Tuo rispetto non intendo farlo adesso.

     

    ***

     

    In ogni caso, e questo vale per tutti, vi garantisco che al di là della sensazione di diffusa impunità che serpeggia qua e là tra i non addetti ai lavori dei tribunali, spesso i processi si fanno eccome e i responsabili degli incidenti vengono puniti con pene anche maggiori di quelle giudicate giuste.

     

    Comunque, ancora un abbraccio al caro Ghigo.

     

    PS

     

    X GIORGIO

    Per rispondere a Giorgio, quando hai bisogno o se vuoi organizzare due righe su un argomento specifico attinente alla responsabilità penale e civile in questi incidenti, hai solo da dirmelo.

     

    Per rispondere alla proposta di Terabyte di un intervento singolo di ciascuno di noi come portatore di un interesse leso dal reato nel processo del Garda ... non è proprio fattibile, non solo perché il singolo non è un ente o una associazione, ma perché non è proprio né direttamente offeso dal reato e nemmeno indirettamente danneggiato dallo stesso.

     

    E su questo punto ve ne racconto un'altra. Pensate alla fidanzata, secondo voi lei è o meno persona danneggiata dal reato? Secondo un rigoroso orientamento dei giudici di Cassazione non avrebbe diritto al risarcimento del danno in quanto non legata (giuridicamente) al defunto (diverso il caso della moglie perché chè di mezzo il matrimonio) da vincolo stabile.

    Diverso il caso della convivenza. In questo caso da qualche anno la fidanzata convivente (che diventa parificabile ad una moglie di fatto) avrebbe diritto a vedersi risarcito il danno da reato e dunque partecipare al processo penale come parte civile. Ma non è così automatico.

     

    Un caro saluto a tutti.

     

    Ghigo, ancora un abbraccio.

     

    Luca.

  12. Bene,

    allora se avete bisogno di chiarimenti giuridici avete solo da chiedere.

     

    Per quanto concerne la rivista, nel caso si volesse fare un'approfondimendo o uno studio su qualsiasi aspetto legato alla responsabilità penale per comprendere cosa accade in casi del genere e cosa si può fare non solo per prevenire ma anche per procedere per via giudiziaria nei confronti del responsabile (o per difendersi, se poi si è accusati di aver addirittura concorso a causare l'incidente con una condotta imprudente o scorretta) mi metto a vostra disposizione.

     

    Un caro saluto.

     

    Luca

  13. Salve a tutti,

    sono Luca, pescaapnea agli inizi.

     

    Approfitto della domanda di Vicienz o sub per sdebitarmi delle tantissime informazioni che lui, come tutti gli altri amici del forum, mi hanno regalato sulla comune passione per la pesca e l'apnea.

     

    Adesso posso sdebitarmi con un argomento che è decisamente mio per ragioni professionali.

     

    Caro Vicienz, l'idea della costituzione di parte civile non è male affatto, anzi, se fattibile, potrebbe essere l'occasione per far parlare i giornali della categoria dei pescasub, dei loro diritti e necessità, giovandone per l'immagine di tutti, e contribuendo così a migliorare il codice della navigazione e il sistema dei controlli sui pirati da diporto.

     

    Purtroppo la realizzazione dell'idea è irta di ostacoli difficili da superare.

     

    Il primo problema lo pone la procedura penale che ammette la costituzione di enti e associazioni al fine di costituirsi parte civile in un processo penale SOLO SE siano soddisfatte le seguenti condizioni (art. 91 c.p.p.):

     

    1) Pecasub deve essere associazione senza scopo di lucro;

     

    2) deve essere creata anche per rappresentare gli interessi lesi dal reato omicidio colposo dei sub;

     

    3) nell’atto costitutivo deve essere precisato che tra le finalità sociali vi è anche quella di tutelare la categoria attraverso la costituzione di parte civile nei processi penali;

     

    4) il tutto deve essere formalizzato e soprattutto riconosciuto in un tempo antecedente all'investimento del sub.

     

    E queste sono le prime insidie da superare.

     

    Inoltre bisogna considerare poi che il processo al diportista è solo una eventualità, non una certezza.

     

    Esso, infatti, potrebbe anche scegliere di patteggiare una pena inferiore ai due anni (dipende da quale delitto gli contesteranno, ma ritengo ragionevole limitare la rosa al solo omicidio colposo con pena da 1 a 5 anni di reclusione) beneficiando della sospensione condizionale della pena.

     

    In questo caso, non è ammessa la costituzione di parte civile. I danneggiati dal reato non avrebbero altra strada che il processo civile.

     

    La scelta del diportista potrebbe essere orientata sul patteggiamento se le prove contro di lui fossero schiaccianti e se il clamore suscitato sui giornali fosse tale da far pensare ad un clima di condanna anticipata. In questi casi, affrontare il processo sarebbe per lui un rischio eccessivo.

     

    Ah, dimenticavo, il PM potrebbe rifiutare il patteggiamento.

    Ma per un PM 2 anni di reclusione per un fatto del genere potrebbero anche essere sufficienti, lì dipenderà da tanti fattori ...

     

    Se però le condizioni sopra riassunte fossero soddisfatte, allora l'associazione non solo potrebbe partecipare al processo, ma potrebbe anche (e si badi prima del processo e cioè nel corso delle indagini preliminari) procedere ad effettuare investigazioni difensive e anche consulenze tecniche volte a supportare il magistrato nelle indagini.

     

    In ogni caso, dovrà sempre esserci il consenso dei genitori del ragazzo, gli unici (non era sposato) che allo stato appaiono identificabili come persone danneggiate/offese dal reato, all'intervento dell'associazione nel procedimento penale.

     

    Se nessuna condizione fosse soddisfatta, e l'intervento della associazione fosse dunque precluso in partenza, nessuno vieterebbe all'eventuale gruppo di pescasub di restare (processualmente parlando) alle spalle dei genitori del ragazzo e al loro eventuale intervento nelle indagini, supportandoli a livello economico, o anche mettendo a loro disposizione i migliori esperti di subacquea che il forum conosce, anche per segnalare tali nomi al magistrato titolare delle indagini, dando preziosissimi spunti per le indagini.

     

    Vicienz, spero di aver in almeno in parte risposto alle tue domande.

    Se c'è altro ... fammi sapere.

     

    Un caro saluto.

     

    Luca

     

    PS

  14. x tutti quelli che mi hanno risposto....

     

    Carissimi,

    grazie per i preziosi consigli.

     

    Per quanto riguarda la Grecia ho già assunto informazioni presso l'ente turismo ellenico (sul sito on line si trova il testo della loro legge sulla pesca già tradotto in italiano!!!).

     

    Occorre presentare domanda in carta da bollo con fototessera e dati anagrafici per ottenere l'aut. a pesca sportiva sub. che vale due anni. Ma è solo per ragioni fiscali.

     

    Poi le regole sono la boa (gialla) e niente torcia. Inoltre vietato andare sotto i 10 metri. Poi alcuni pesci sono vietati e il peso massimo non deve superare i 5 Kg. Caricare l'arma a non meno di 200 m dalla spiaggia.

     

    Tutto lì (più o meno).

     

    Beh, ovvio, alla larga dai parchi marini visto che dove vado l'isola ha una parte vietata alla pesca in quanto parco, ma ho già scovato la carta nautica dell'isola www.alonissos.gr dove si trovano le zone libere alla pesca.

     

    Non mi aspetto ispezioni della capitaneria particolarmente pressanti, ma ... sapete com'è quando si va all'estero solo ai locali tutto è permesso mentre allo straniero fanno il pelo e contropelo.

     

    Per quanto mi riguarda ... la prima cosa che farò all'arrivo sarà andare a fare due chiacchere con la capitaneria di porto. Preferisco perdere qualche ora così che far finta di niente stando però in mare con l'ansia (magari per niente) di non essere in regola al controllo.

    Di certo però nelle zone che ho scelto non dovrebbe esserci troppo

    affollamento... rispetto alla media ferragostana ...

     

    ______

     

    Per quanto riguarda il fucile.

     

    Certo, ho qualche problema per il trasporto in aereo dell'arma: se mi oriento per l'oleo (sarei tentato dallo stealth 70, ancora da capire se con o senza variatore) dovrò metterlo in valigia scaricandolo ancora prima del collaudo!). Se mi oriento per l'arba, magari guardando al futuro (un 90-100) comincia a diventare imbarazzante girare in aereo con quelle dimensioni.

     

    A proposito di fucile ...

     

    Vedo che la mia richiesta di chiarimenti sul fucile ha riprodotto la classica frattura tra gli appassionati dei due fucili, con prevalenza degli amanti dell'arbalete, il quale devo dire affascina anche me.

     

    Purtroppo però i ricordi dell'adolescenza restano quelli di un arbaletino dalla gittata misera e frustrante, e questo spiega la mia curiosità e ispirazione per l'oleo ... un miraggio dei tempi dell'adolescenza che adesso però vorrei sperimentare.

     

    In questi giorni ho iniziato con costanza e metodo a sfogliare il forum e le altre numerose pubblicazioni on line in materia di fucili, perfettamente in linea con i Vostri preziosi consigli e suggerimenti dei quali già vi ringrazio, e mi sono chiarito le idee sulle potenze, le gittate e le precisioni.

     

    Alla fine credo che acquisterò l'oleo stealth da 70.

     

    Devo ancora decidermi sul variatore, credo sia necessario e credo che lo comprerò così ... anche se perdere potenza mi dispiace certamente.

     

    L'oleo .... come dicevo agisce su di me un certo fascino, e se mi orientassi sull'arbaletone resterei sempre con il rammarico di non aver provato l'oleo.

     

    Questo, oltre al fatto che devo ancora sperimentare tutte le tecniche di pesca con un'arma polivalente che occupi poco spazio per il trasporto rispetto al rispettivo (in potenza) arbalete, mi hanno convinto.

     

    Se poi - come è possibile e prevedibile - nel futuro, con l'esperienza, diventerò più esigente, allora non mancherò di riconvertirmi all'arba da 100 e passa ... affrontando certamente i tempi morti che serviranno per farci la mano, magari rosicando un po' ricordandomi dei consigli a prendere da subito l'arbaletone ...

     

     

    _________________

     

    Per quanto riguarda la muta invece ... sono ancora ... in alto mare.

     

    .... Ovvio che finirò per seguire i Vostri consigli: muta 2 pezzi in spaccato interno e fodera esterna. Ma avrei bisogno di capire meglio ...

     

    Domande:

     

    1) perché la monopezzo maniche e pantaloncini corti è decisamente da sconsigliare anche per l'estate? E' forse per il freddo o per ragioni di mimetismo (o per entrambe)?.

     

    2) il cappuccio è anch'esso necessario?

     

    3) e i guanti ?

     

    Un grazie davvero ... e buon divertimento anche a Voi.

     

    Luca.

  15. Ciao a tutti,

    mi chiamo Luca ho 32 anni, sono un milanese di media esperienza di apnea con qualche precedente di pesca in apnea anni or sono con un piccolo arbalete.

     

    Mi accingo quest'anno a pianificare 14 giorni ad agosto nelle isole greche di Skiatos e Alonissos desideroso di fare esperienza di pesca in apnea e riprendere così la vecchia passione.

     

    Mi rendo conto però di aver grande necessità del consiglio degli esperti per qualche piccola (ma a me preziosissima) informazione quantomeno sull'arma più adatta da comprare.

     

    Il primo dilemma è Arbalete o Oleopneumatico?

     

    L'arma mi servirebbe polivalente con una discreta potenza, ma anche maneggevole e non più lunga di 70-80 cm per ragioni di logistica nel trasporto.

     

    Quali sono - a parità di lunghezza - i vantaggi e gli svantaggi in termini di maneggevolezza, precisione e gittata, considerato che sono un principiante della pesca in apnea? Io ero orientato per un oleo da 70 ... che dite, meglio l'arbalete ?

     

     

    Ah, altra cosa ...

     

    Compro la muta.

     

    Vanno bene per mari mediterranei latitudine greca mute pezzo unico maniche e pantaloncini corti e in 2,5 - 3 mm o rischio il freddo anche in agosto??

     

    Davvero un grazie anticipato a chiunque mi darà consiglio e ispirazione per avvicinarmi con perizia e umiltà a questo sport.

     

    Grazie, Luca.

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