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Risposte pubblicato da gekodimare

  1. Le aree marine protette sono istituite ai sensi delle leggi nazionali n. 979 del 1982 e n. 394 del 1991 con un Decreto del Ministro dell'ambiente che contiene la denominazione e la delimitazione dell'area, gli obiettivi e la disciplina di tutela a cui è finalizzata la protezione.

    Le aree marine protette di prossima istituzione sono le aree di reperimento per le quali è in corso l'iter istruttorio Tale iter è previsto per le aree comprese nell'elenco delle 48 Aree di reperimento indicate dalle leggi 979/82 art.31 e 394/91 art.36.

    Le 48 Aree marine di reperimento finora individuate (49 se si considera che le Isole Pontine sono state scorporate in: Isole di Ponza, Palmarola e Zannone e Isole di Ventotene e Santo Stefano) sono state definite dalle leggi 979/82 art.31, 394/91 art.36, 344/97 art.4 e 93/01 art.8.

    Di queste, 27 sono state istituite e altre 17 sono di prossima istituzione in quanto è in corso il realtivo iter tecnico amministrativo.

    Le restanti 5 sono solo state indicate dalla legge come meritevoli di tutela ma non è ancora iniziato alcun iter amministrativo per l'istituzione: in figura sono rappresentate solo quest'ultime definite genericamente "aree marine di reperimento".

     

    Questo ad oggi è il quadro normativo nazionale e di sicuro non esiste un AMP denominata "Parco dei Campi Flegrei", ma...

     

    Il parco dei campi flegrei è un parco regionale istituito con legge regionale L.R. n. 33 del 1° settembre 1993 e pubblicato definitivamente sul B.U.R.C. (bollettino ufficiale regione campania), n. 21 del 16 aprile 2007, ma le Aree di Riserva Marina "zona B" afferenti al territorio Flegreo, non essendo state oggetto di uno specifico studio atto a definirne la dovuta zonizzazione, sono state inizialmente dalla Regione Campania, associate alla Zona B del parco regionale e individuate e riportate nel testo Pubblicato sul BURC n.speciale del 27 maggio 2004, nelle seguenti:

    - Nisida, Cala Badessa, Gaiola — Comune di Napoli

    - Golfo di Pozzuoli (Lido Augusto), Golfo di Baia — Comune di Pozzuoli e Comune di Bacoli;

    - Castello di Baia, Trippiello — Comune di Bacoli;

    - Cento Gamerelle, Punta Pennata — Comune di Bacoli;

    - Miseno, capo Miseno, Grotta della Dragonara — Comune di Bacoli;

    - Marina di Torre Fumo— Comune di Monte di Procida

    - Scoglio di S.Mariino, Torre Gaveta — Comune di Monte di Procida

    Il Parco Regionale dei Campi Flegrei è tra i pochi che estende le sue azioni di tutela anche a quelle porzioni di aree marine.

    La realizzazione della perimetrazione dell’area marina del Parco ha rappresentato un momento essenziale di un progetto di tutela, valorizzazione e salvaguardia per individuare fisicamente l’area marina protetta, prefigurando un efficace supporto alle attività di tutela e difesa dell’ambiente marino e costiero portate avanti dalle Capitanerie di porto.

    Le Ordinanze emanate dalle stesse garantiscono una immediate azione di salvaguardia grazie anche ad una costante attività di pubblicizzazione presso l’utenza diportistica della esistenza delle aree protette e delle relative misure di protezione.

    L’Ente Parco ha quindi in fase di realizzazione avanzata come intervento prioritario il posizionamento delle boe di segnalazione ed avviato la relativa informazione per l’utenza.

    Il progetto di perimetrazione delle AMP del parco prevede innanzitutto il trasferimento a mare di un sistema di punti ( boe, mede e miragli ) che individuino le aree e successivamente la individuazione di zone in cui allestire “campi boe“ per l’accoglienza controllata di diportisti subaquei e comunque per chi esercitasse attività compatibili.

    Di particolare importanza per le attività di studio e di monitoraggio,sarà la possibilità di installare sulle boe in punti significativi sensori che forniscano dati utilizzabili in tempo reale per una prima analisi e monitoraggio del mondo sommerso (analisi chimico-qualitative degli inquinanti,processi biologici ecc.) .

    Occorre evidenziare che il trasferimento a mare della perimetrazione ha richiesto il parere del Servizio Tecnico di Marifari Taranto che introducendo parametri tecnici relativi a segnalamenti esistenti ed alla sicurezza per la navigazione ha apportato alcune modifiche.

    Tali modifiche, che si riportano di seguito, tuttavia, non spostano assolutamente gli ambiti di interesse individuati dalla originaria perimetrazione, ma ne rendono solo più efficace la realizzazione e la successiva gestione.

    Ambito di Nisida –I segnalamenti vengono ridotti da 9 a 4 di cui 2 a terra ( rendendo maggiormente individuabili gli allineamenti )

    Ambito Castello di Baia – I segnalamenti vengono ridotti da 6 a 4 di cui 2 a terra (rendendo maggiormente individuabili gli allineamenti)

    Ambito di Punta Pennata – I segnalamenti vengono ridotto da 7 a 4 di cui 2 a terra (evitando che i segnalamenti delle miticulture si sovrappongano)

    Ambito di Capo Misero – I segnalamenti vengono ridotti da 10 a 6 di cui 2 a terra (evitando che i segnalamenti delle miticulture si sovrappongano)

    Ambito di Torre Fumo – I segnalamenti rimangono 4 di cui 2 a terra (lievi spostamenti in funzione della batimetria)

    Ambito di S.Martino – I segnalamenti rimangono 3 di cui 2 a terra ( lievi spostamenti in funzione della batimetria)

    Ambito di Torregaveta – I segnalamenti sono 3 di cui 2 a terra (evitando una perimetrazione circolare )

    Risulta evidente che tali indispensabili variazioni pur riducendo notevolmente il numero dei segnalamenti, rispettano integralmente i criteri con cui sono stati individuati gli ambiti di particolare interesse della riserva marina. Tutti i segnalamenti sono installati con tecniche che garantiscano la integrità dei fondali e scarso impatto ambientale .

    Per le riserve marine del Parco sono in vigore le misure di salvaguardia , per garantire la dovuta tutela, in attesa di disporre di un più adeguato quadro di norme di gestione e di utilizzo di dette aree, la ricerca e la definizione di questo quadro di norme, da adottare in forma concertata con quanti hanno competenza ed interesse in materia, devono essere adeguatamente calibrate sul grado di tutela da applicare per le aree marine protette in coerenza agli indirizzi operativi e alle direttive tecniche che il Ministero dell'Ambiente emana sia in materia di nautica che di pesca . Tale processo di adeguamento è già in corso ad opera degli Organi decisionali dell'Ente Parco che hanno gà esaminato e condiviso gli indirizzi della direttiva tecnica emanata dal Ministero dell'Ambiente con un protocollo in materia di nautica sostenibile.

    Le cosiddette misure di salvaguardia (allo stato la sola delimitazione con boe gialle e qualche atto formale inviato al dicastero centrale) al punto 3.2.8 citano:

    Riserve marine: Al fine di tutelare le coste e per favorire il ripopolamento della ittiofauna, nelle riserve marine costiere sono

    vietati:

    • la navigazione a motore di natanti;

    • l’ancoraggio libero;

    • le immersioni con apparecchi autorespiratori, che non siano preventivamente autorizzate dall’Ente Parco;

    • qualsiasi forma di pesca professionale;

    • l’accesso alle aree subacquee di interesse archeologico che non sia stato preventivamente autorizzato dall’Ente Parco;

    • il prelievo della fauna marina selvatica.

    Sono consentiti:

    • l’accesso libero per le barche, anche fornite di motore, purché procedano a vela o a remi, per raggiungere le zone di ormeggio,

    opportunamente

    predisposte dall’Ente Parco o per la balneazione purché ancorate a boe;

    • l’accesso regolamentato da apposita autorizzazione dell’Ente Parco, per barche a motore per visite guidate (anche subacquee);

    • la balneazione;

    • la fotografia subacquea in apnea;

    • le immersioni subacquee guidate, compatibili con la tutela dei fondali, autorizzate dall’Ente Parco;

    • la pesca sportiva con lenze e canne da fermo;

    • l’accesso alle aree subacquee di interesse archeologico, autorizzate dall’Ente Parco;

    • interventi di recupero naturalistico per favorire lo sviluppo di strutture elioterapiche e per la balneazione.

     

    Tutti i divieti summenzionati non sono ad oggi rispettati ne tantomeno sanzionati da chi preposto al controllo, pertanto di per se non vietano ancora nulla, ma di fatto ci fanno capire quale sarà lo stato delle cose se il parco verrà inserito nelle "aree di reperimento" e successivamente nelle AMP, ma questo potrà avvenire solo con leggi nazionali e non regionali.

    Allo stato sarebbe assurdo che venissimo sanzionati noi in azione di pesca e non per esempio i diportisti in entrata ed uscita dai centinaia di ormeggi oppure i pescatori professionali (tra l'altro noi non siamo proprio menzionati anche se espessamente consentita la sola "pesca sportiva con lenze e canne da fermo".

     

    Per il momento tutte queste azioni sono servite solo a spendere (e mangiarsi!) i contributi europei stanziati per l'ambiente e gli iter amministrativi sono solo sulla carta e per il momento questo basta per L'ABBUFFATA!!!

    (e speriamo si accontentino!!!)

     

    Spero di essere stato abbastanza chiaro...

    Saluti

  2. Come da titolo dal 26/06 al 10/07 sono in vacanza con la famiglia in località Li Canneddi (vicino Isola Rossa), e sicuramente non disdegnerò di ritagliarmi all'alba e al tramonto qualche ora per me.

    Se qualcuno del forum è in zona sarei felice di conoscerlo... :thumbup: (eventuali contatti 3313701203)

  3. Se a qualcuno può interessare, di seguito riporto la risposta della Omer ai problemi riscontrati:

     

    ...........................................

    Buongiorno Gekodimare,

    innanzitutto ti ringrazio per aver acquistato il nostro AIRbalete e sono dispiaciuto per quanto è successo.

    Il problema che hai riscontrato ci è già capitato di rilevarlo su altri fucili e questa cosa ci ha fatto intervenire sulla produzione tanto da poter affermare che ormai da tempo il problema sia stato risolto in maniera definitiva.

    Il tuo fucile rientra senza dubbio in garanzia per cui sappi che se dovessi avere dei problemi in futuro potrai ritornare il fucile presso il negoziante dove lo hai acquistato il quale lo farà rientrare in Omer dove verranno fatti tutti gli interventi del caso.

    Mi permetto solo di aggiungere che non condivido la tua scelta di sostituire il grasso con l'olio. E' vero che in caso di infiltrazioni d'acqua come quella da te registrata il grasso tende a formare una "poltiglia" poco funzionale, ma credimi quando affermo che, in caso di corretto funzionamento del fucile, il grasso riduce gli attriti rispetto all'olio con conseguente aumento delle prestazioni. Molti pescatori hanno addirittura sostituito l'olio con il grasso nei loro pneumatici (di qualsiasi modello si trattasse) registrando un incremento delle prestazioni a parità di tutte le altre caratteristiche. Comunque l'utilizzo dell'olio, non comporta nessuna contro indicazione se non quella da me citata.

     

    Cordiali saluti

    Lorenzo Borri

    .........................................................

     

     

     

  4. Buongiorno Gekodimare,

    innanzitutto ti ringrazio per aver acquistato il nostro AIRbalete e sono dispiaciuto per quanto è successo.

    Il problema che hai riscontrato ci è già capitato di rilevarlo su altri fucili e questa cosa ci ha fatto intervenire sulla produzione tanto da poter affermare che ormai da tempo il problema sia stato risolto in maniera definitiva.

    Il tuo fucile rientra senza dubbio in garanzia per cui sappi che se dovessi avere dei problemi in futuro potrai ritornare il fucile presso il negoziante dove lo hai acquistato il quale lo farà rientrare in Omer dove verranno fatti tutti gli interventi del caso.

    Mi permetto solo di aggiungere che non condivido la tua scelta di sostituire il grasso con l'olio. E' vero che in caso di infiltrazioni d'acqua come quella da te registrata il grasso tende a formare una "poltiglia" poco funzionale, ma credimi quando affermo che, in caso di corretto funzionamento del fucile, il grasso riduce gli attriti rispetto all'olio con conseguente aumento delle prestazioni. Molti pescatori hanno addirittura sostituito l'olio con il grasso nei loro pneumatici (di qualsiasi modello si trattasse) registrando un incremento delle prestazioni a parità di tutte le altre caratteristiche. Comunque l'utilizzo dell'olio, non comporta nessuna contro indicazione se non quella da me citata.

     

    Cordiali saluti

    Lorenzo Borri

    Grazie per la puntuale risposta...

    A fine mese vado in vacanza utilizzando l'AIRbalete quasi tutti i giorni. A termine della vacanza sarà mia cura rivedere lo stato del pistone e regolarmi di conseguenza.

    Cordialmente

    Luigi

  5. ma tu hai la prima o la seconda serie?, perchè se è la seconda stiamo propio freschi, comunque il kit STC è strepitoso ma ricorda di sostituire il pistone originale conquello STC, a qualcuno è capitato che l'originale si rompesse.

    il mio è prima serie, ma le modifiche su l'ultima versione mi pare riguardino lo sgancia sagola e la perdita di aria quando carico riscontata in alcuni esemplari. Per quanto riguarda il pistone, proprio ieri ho telefonato alla STC e saranno pronti con il loro prodotto tra un mesetto, per adesso hanno solo i pistoni originali omer.

    Il fatto che il pistone si bagni e di conseguenza arrugginisca perché di acciaio non inox è presumibile sia dovuto ad una sottodimensione della guarnizione e lo si risolve già con il kit in quanto lavorando sottovuoto non sarà a contatto con l'acqua.

    Comunque appena la STC commercializzerà il suo pistone di sicuro l'acquisterò.

     

    In realtà anche con il sottovuoto un po' di acqua entra sempre: quella presente tra guarnizione e pistone prima di infilare l'asta.

     

    Giusta osservazione: infatti penso che la soluzione definitiva sarà quella di cambiare il pistone.

  6. ma tu hai la prima o la seconda serie?, perchè se è la seconda stiamo propio freschi, comunque il kit STC è strepitoso ma ricorda di sostituire il pistone originale conquello STC, a qualcuno è capitato che l'originale si rompesse.

    il mio è prima serie, ma le modifiche su l'ultima versione mi pare riguardino lo sgancia sagola e la perdita di aria quando carico riscontata in alcuni esemplari. Per quanto riguarda il pistone, proprio ieri ho telefonato alla STC e saranno pronti con il loro prodotto tra un mesetto, per adesso hanno solo i pistoni originali omer.

    Il fatto che il pistone si bagni e di conseguenza arrugginisca perché di acciaio non inox è presumibile sia dovuto ad una sottodimensione della guarnizione e lo si risolve già con il kit in quanto lavorando sottovuoto non sarà a contatto con l'acqua.

    Comunque appena la STC commercializzerà il suo pistone di sicuro l'acquisterò.

  7. Premetto che tranne il mio primo oleopneumatico Cressi SL70 datato 1988, ho sempre pescato con arbalete e in particolare negli ultimi anni con arbaleti in legno autocostruiti nelle misure 110-100-90-75-40, ma lo scorso Natale ho deciso di regalarmi il Vs. Airbalete nella misura 110 in quanto desideravo un'arma più potente rispetto la mia misura più lunga, forse invogliato anche dalle recensioni pubblicitarie, nonchè dagli altrettanto pubblicitari tiri di Roberto Tiveron.

    Devo dire che l'airbalete nella prima uscita in mare con precarica di vendita mi offrì belle sensazioni (facile caricamento, buon brandeggio, assenza di rinculo) complice anche il primo tiro che vide una spigolozza spiedinata dal centro della testa alla coda, insomma ero soddisfatto del giocattolo che mi ero regalato. Ma nelle uscite successive mi resi conto che avevo sopravvalutato l'arma in quanto nelle condizioni di vendita non era certamente più prestante del mio arbalegno 110 con taitiana da 7mm, e le cose peggioravano dotando anche l'Airbalete con asta da 7mm. Pertanto l'unica soluzione era l'aumento delle Atm di precarica con lo svantaggio che a 26 atm rischiavo di piegare l'asta da 6,5 e anche con la 7 a 28 atm caricarlo non era più facile come a 20 atm. Inoltre, notavo che sempre più spesso in fase di caricamento il codolo non aggaggiava, ma non gli davo peso avendo già letto da qualche parte che il non facile aggancio era dovuto alla geometria utilizzata nel progetto dal dente di sgancio.

    Con il passare del tempo, quindi il non facile aggancio peggiorava sensibilmente ed io lo addebbitavo all'elevata pressione (circa 28 atm) con la quale avevo trovato il giusto compromesso prestazionale o meglio la potenza che mi aspettavo da quell'arma. Lo sforzo richiesto per la carica dell'asta (specialmente quando la devi forzare più di 3-4 volte) e il padellamento crescente dei pinnuti (forse dovuto alla crescente sfiducia nell'arma) mi fecero riporre dopo circa due mesi di utilizzo l'oggetto nell'armadio nonostante i 300 e passa eurozzi spesi.

    L'altro giorno, complice anche il pensiero di una prossima vacanza in Sardegna quindi di acque limpidissime ho pensato di dare un ultima "chance" a l'Airbalete (averlo abbandonato nell'armadio con quello che è costato proprio non mi va giù) e pertanto per dare un'occhiata ho cominciato a smontarlo... e sorpesa!!! Il codolo del pistone era completamente arrugginito e la canna interna completamente imbrattata da una pasta composta da grasso, fioritura di ossido (ruggine) e sale, ho immediatamente chiamato un amico che l'utilizza con regolarità e mi ha detto che già da tempo aveva riscontrato quanto anzidetto.

    Pertanto, l'accaduto lascia presumere che il pistone non è a tenuta perfetta e che in fase di caricamento oltre alla canna si bagni anche il pistone. Per fortuna il dente di aggancio non e stato compromesso e le rigature fatte dal pistone (scorrimento su granelli di sale) non sono tali da farne perdere la tenuta d'aria.

    Ho ripulito il codolo del pistone dalla fioritura di ruggine, ho ripulito la canna ed il meccanismo di sgancio dalla pasta di sale e grasso e ho richiuso il tutto con olio, la prova in mare pare sia andata a buonfine.

     

    Conclusioni:

    - La guarnizione del pistone non è a tenuta perfetta;

    - Per il difetto riscontrato il grasso pare non sia adatto;

    - Questo inconveniente non è accettabile su un'arma dal costo non irrisorio.

     

    Spero, qualora non sia già stato fatto provvediate a migliorare quanto segnalato.

    Cordiali saluti

     

     

     

     

  8. Tranne il mio primo oleopneumatico Cressi SL70 datato 1988, ho sempre pescato con arbalete e in particolare negli ultimi anni con arbaleti in legno autocostruiti nelle misure 110-100-90-75-40, ma lo scorso Natale ho deciso di regalarmi l'Airbalete della Omer misura 110 in quanto desideravo un'arma più potente rispetto la mia misura più lunga, forse ingannato anche dalle recensioni pubblicitarie, nonchè dagli altrettanto pubblicitari tiri di Roberto Tiveron.

    Devo dire che l'airbalete nella prima uscita in mare con precarica di vendita mi offrì belle sensazioni (facile caricamento, buon brandeggio, assenza di rinculo) complice anche il primo tiro che vide una spigolozza spiedinata dal centro della testa alla coda, insomma ero soddisfatto del giocattolo che mi ero regalato. Ma nelle uscite successive mi resi conto che avevo sopravvalutato l'arma in quanto nelle condizioni di vendita non era certamente più prestante del mio arbalegno 110 con taitiana da 7mm, e le cose peggioravano dotando anche l'Airbalete con asta da 7mm. Pertanto l'unica soluzione era l'aumento delle Atm di precarica con lo svantaggio che a 26 atm rischiavo di piegare l'asta da 6,5 e anche con la 7 a 28 atm caricarlo non era più facile come a 20 atm. Inoltre, notavo che sempre più spesso in fase di caricamento il codolo non aggaggiava, ma non gli davo peso avendo già letto da qualche parte che il non facile aggancio era dovuto alla geometria utilizzata nel progetto dal dente di sgancio.

    Con il passare del tempo, quindi il non facile aggancio peggiorava sensibilmente ed io lo addebbitavo all'elevata pressione (circa 28 atm) con la quale avevo trovato il giusto compromesso prestazionale o meglio la potenza che mi aspettavo da quell'arma. Lo sforzo richiesto per la carica dell'asta (specialmente quando la devi forzare più di 3-4 volte) e il padellamento crescente dei pinnuti (forse dovuto alla crescente sfiducia nell'arma) mi fecero riporre dopo circa due mesi di utilizzo l'oggetto nell'armadio nonostante i 300 e passa eurozzi spesi.

    L'altro giorno, complice anche il pensiero di una prossima vacanza in Sardegna quindi di acque limpidissime ho pensato di acquistare il Kit STC per il sottovuoto per dare un ultima "chance" a l'Airbalete (averlo abbandonato nell'armadio con quello che è costato proprio non mi va giù) e pertanto per dare un'occhiata ho cominciato a smontarlo... e sorpesa!!! Il codolo del pistone era completamente arrugginito e la canna interna completamente imbrattata da una pasta composta da grasso, fioritura di ossido (ruggine) e sale, ho immediatamente chiamato un amico che l'utilizza con regolarità e mi ha detto che già da tempo aveva riscontrato quanto anzidetto.

    Pertanto, l'accaduto lascia presumere che il pistone non è a tenuta perfetta e che in fase di caricamento oltre alla canna si bagni anche il pistone. Per fortuna il dente di aggancio non e stato compromesso e le rigature fatte dal pistone (scorrimento su granelli di sale) non sono tali da farne perdere la tenuta d'aria.

     

    Conclusioni:

    - Il codolo del pistone non è di acciaio INOX;

    - La guarnizione del pistone non è a tenuta perfetta;

    - Questi inconvenienti non sono accettabili su un'arma dal costo non irrisorio.

     

    Consigli:

    - Sostituire il pistone;

    - Eventualmente utilizzare un kit sottovuoto che consentirebbe l'utilizzo del fucile senza acqua all'interno della canna e pertanto anche senza acqua sul pistone;

    - Sostituire il grasso con olio;

    - Manutenzione e ispezione dell'arma più frequenti specialmente quando l'aggancio risulti essere difficoltoso.

     

    Ho deciso di inviare medesima segnalazione alla OMER, sperando provvedano in merito.

     

     

     

     

     

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