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Wakanda

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Risposte pubblicato da Wakanda

  1. Salve, possiedo un medisten ed un supersten...sono un po' vecchiotti ma sono stati conservati in ottime condizioni. Vorrei tuttavia rimetterli in sesto dopo un po' di anni che hanno trascorso in soffitta. Di quali interventi necessitano e, soprattutto, a chi posso rivolgermi per la manutenzione?

    Grazie

  2. Linosa è un'isola magnifica e assolutamente isolata. Ci sono pochissime (ma pochissime!!) persone anche ad agosto... La probabilità di restare bloccati sull'isola è alta, data l'assenza di porto sicuro e la stagione in cui siamo: capita spesso in estate figuriamoci lontano dalla bella stagione. Consideratelo quando pianificate le ripartenze.

    Il tratto consentito alla pesca non è ampio ma qualche sorpresa la potrebbe riservare. Anche i fondali della zona libera non sono entusiasmanti e comunque a parte qualche rarissima eccezione, si tratta di cercare il pesce in profondità, diciamo dai 15m in giù, molto in giù....

    Spesso trovi dei bellissimi orli ma non sempre spaccano come ci si aspetterebbe quindi il pesce che si trova è sempre mobile. Pochissimi anche i massoni.

    In inverno magari girerà del pesce nel sottocosta ma non posso assicurartelo.

    I fondali migliori sono ovviamente in riserva, quindi off-limits, e vi assicuro che è possibile assistere a visioni mozzafiato di saraghi cernie e corvine veramente d'altri tempi.

    Ciaoo

     

     

    Isola magnifica, fondali mozzafiato, la mia esperienza è limitata alla stagione estiva dove tutto il pesce stazionava oltre i 25 metri. Non so dirti in inverno o in primavera quando, probabilmente, sarà possibile avvistare pesce a quote meno impegnative. Io credo che potrai pescare ovunque: Bellissime le cadute tra le piscine e mannarazza dove, appostandoti intorno ai 15-20 metri, vedrai sprofondare di colpo il fondale oltre i 30 metri...chissà che con tale tecnica non sia possibile insidiare quei pesci che nella stagione estiva io ho solo visto col cannocchiale.

    Raccontaci le tue impressioni al ritorno.

    L'acqua cristallina falsa la profondità e rischia di spingerti a quote impegnative senza che possa tu possa rendertene conto. PRUDENZA. Attenzione alla piombatura, quindi, che dovrà essere calibrata per apnee quasi sempre oltre i 15 metri. Nella batimetrica 0-15 metri io ho solo visto pesci pappagallo e nient'altro :)

  3. Vi prego di non prendere per oro colato, ciò che riportano i giornali. Alessandro era un sub esperto, allenatissimo, da ore e ore passate in piscina ed in mare.

    Aveva grandissime capacità fisico-atletiche ed andava a mare assiduamente per tutto l'anno anche nei mesi invernali. Ancora oggi non riesco a darmi una spiegazione che possa avvicinarsi alla certezza di quanto accaduto. Posso solo fare ipotesi che terrò rigorosamente per me che conosco tutti i dettagli della vicenda.

    Solo un cosa tengo a precisare. Perché non tollero i giudizi sommari di chi non conosce minimamente i fatti e di chi non è in grado, evidentemente, nemmeno di immedesimarsi nello stato d'animo dell'amico che gli prestava assistenza dalla superficie.

    Alessandro pescava su un fondale misto di fango e roccia di 22-24 metri con acqua torbida e visibilità di circa 3-4 metri scarsi.

    I suoi amici lo hanno visto immergersi vicino al pallone che aveva pedagnato per segnalare gli scogli che dalla superficie non riusciva a scorgere (scogli che in quel punto risalgono sino a 17-18 metri), e non l'hanno più visto riemergere.

    Credete sia semplice cercare un amico sul fondo a quelle batimetriche con l'angoscia che ti assale, con il panico che ti attanaglia e ti taglia letteralmente il fiato facendoti schizzare il cuore alle stelle?

    Secondo Voi espertoni dai facili giudizi, cosa deve aver provato l'amico che era lì con lui quando, resosi conto della disgrazia, scendendo ripetutamente nei pressi del pallone segnasub sino al fondo, non riusciva (forse anche a causa della visibilità ridottissima) mai a scorgere Alessandro, ben sapendo che i minuti passavano e che per Lui la situazione si faceva sempre più disperata?

    Vi prego sentitamente dall'astenervi da ogni commento su fatti specifici di cui non siete a conoscenza e da ogni giudizio su persone (ribadisco sub esperti e allenatissimi) che non avete mai visto né conosciuto.

    Limitate le Vostre considerazioni alle Condoglianze.

    Senza alcuna volontà polemica, ma solo in memoria e nel rispetto di Alessandro e dei suoi amici più cari che sono anche i miei.

    Grazie.

  4. Credo che vinca Concetto Felice...ha troppo margine di vantaggio sugli inseguitori...la sua tattica di cercare il grosso pesce, che gli ha regalato soddisfazioni anche in passato, sta pagando anche in quest'assoluto...

    Solo con una seconda giornata molto sotto tono potrebbero rientrare in gioco gli altri Riolo in primis...

     

     

    :eek: ...............è GIA FINITO DA DUE ORE :laughing::laughing::laughing::laughing::laughing:

     

     

     

    eheheh peccato che ancora non l'avevo letto...

  5. Credo che vinca Concetto Felice...ha troppo margine di vantaggio sugli inseguitori...la sua tattica di cercare il grosso pesce, che gli ha regalato soddisfazioni anche in passato, sta pagando anche in quest'assoluto...

    Solo con una seconda giornata molto sotto tono potrebbero rientrare in gioco gli altri Riolo in primis...

  6. Fai prima a cambiare pinne, questo è il mio consiglio...il progetto della ICE fa acqua...e la pinna accusa un deficit di progettazione che comporta frequenti rotture delle pale. Non è carino ritrovarsi a certe profondità e dovere risalire con una pinna sola perchè la pala si è rotta durante la spinta...

  7. In assoluto ciò che ti hanno detto sul rapporto che esiste tra elastici da 16 e 18 mm, a mio avviso, è falsa. Ogni cosa va vista in relazione al fucile ed all'allestimento complessivo dello stesso. Sul mio Hf 75, ad esempio, per incrementarne le prestazioni, ho montato un asta da 6,5 mm di diametro, con le tacche, da 120 cm sostituendo quella di serie che era di 115 cm e 6,3 mm di diametro. Ho inoltre allestito l'arbalet con doppia gomma da 17,5 mm bimescola e devo dire che la gittata ne ha guadagnato parecchio così come la penetrazione sulle prede. Unico accorgimento: tenere il braccio sempre ben disteso poichè con la doppia gomma il fucile accusa un po' di rinculo. Le gomme a me piacciono progressive e, dunque, mi sono regolato scegliendo un modello che fosse un buon compromesso tra progressività e potenza.

  8. Io il medijedi non l'ho mai provato..posso dire, però, di aver pescato alcune volte col minijedi (di un mio caro amico) e di pescare regolarmente col mio superjedi. Sono entrambi (ciscuno nel proprio settore di impiego) dei fucili superbi.

    Dopo averli impugnati e dopo aver sparato anche un solo dardo te ne renderai immediatamente conto.

    Dissento da chi dà giudizi solo per sentito dire, non è vero che siano fucili solo per pochi (a parte che per il prezzo che, onestamente, è elevato) anzi, al contrario, la facilità e fluidità d'impiego sono disarmanti.

    Dopo aver preso in mano il superjedi ho definitivamente messo in pensione il mio 110 HF doppio elestico...non esiste confronto...presumo, quindi, che il medijedi non si discosti in nulla dai modelli da me provati.

    Concordo sul fatto che è quasi sempre l'uomo a fare la differenza e non il fucile... certe volte, tuttavia, avere tra le mani un simile legnetto ti renderà tutto più facile e ti consentirà, sopratutto nei tiri più lunghi e difficili, di riuscire a finalizzare una cattura laddove, con un normale arbalete, sarebbe stato impossibile..Sono convinto che sono fucili che, contrariamente ai prodotti più commerciali, fanno la differenza nelle situazioni più difficili.

  9. Posseggo 2 HF: un 75 (per l'agguato e l'aspetto nel torbido, nel bassofondo) ed un 110 (oltre un Superjedi di ultima generazione ed oleo vari). L'HF è veramente un buon fucile. Unico accorgimento da adottare, a mio parere, è quello di sostituire le gomme power18 di serie che sono veramente fiacche. Gomma singola o doppoio elastico...beh...è una scelta personale. Io personalmente uso il doppio elastico in entrambi e mi trovo bene.

    Per quanto riguarda i graffi che si possono procurare sul fusto, non mi sembra affatto un difetto del fucile che, difatti, non ne viene affatto compromesso. Anche con le ogive smoby, purtroppo, non si risolve l'inconveniente, medito, pertanto, di riverniciali personalmente...magari li faccio entrambi mimetici :D

    Ho abbandonato le aste di serie ed ho montato: sul 75 una 6,5 mm un po' più lunga del normale (120 cm), quella normalmente in dotazione sugli arbaletes 80; ed una tradizionale asta da 7mm sul 110.

    Ho provato diversi allestimenti di aste e gomme (tarate con i più svariati coefficienti di allungamento) e sono giunto all'asseto per me ottimale. Consiglio di sostituire l'impugnatura di serie con quella per destrimani che viene fornita di ricambio nel kit insieme al fucile.

    Una cosa è certa, il fucile è come le scarpe deve calzare a pennello!

  10. Ho letto che alcuni pensano che il ciclismo sia uno sport più pericoloso del nostro...MI PARE UN'ASSURDITA'!! parlo per me, che faccio apnea da più di vent'anni, ma credo di non sbagliare se dico che che la pescasubacquea, oltre certe quote, è di gran lunga lo sport più pericoloso...io devo ancora oggi ringraziare mio padre che mi ha salvato la vita, rischiando la sua, raccogliendomi sul fondo...dopo che mi aveva colto una sincope...Avevo 18 anni, l'incoscienza della gioventù e dello strapotere fisico mi hanno fatto rischiare troppo. E' da stupidi non soffermarsi sui rischi cui si può andare incontro. La cosa grave è che si pensa sempre che a se stessi non possa accadere nulla e che l'incidente appartenga sempre agli altri, ma non è così. A quel tempo neanche considerevo i rischi cui andavo incontro. Ero uno sprovveduto, ed utilizzavo troppa zavorra fissa. Certe risalite erano un calvario!! Pensai bene di andare a pescare all'alba, nonostante una notte di bagordi con gli amici, con 3 ore di sono sulle spalle e forse con qualche birretta di troppo.

    Non stavo affatto bene e ciononostante ricordo ancora quando, dopo qualche ora di pesca, dissi a mio padre: "faccio l'ultimo tuffo e andiamo, che sono stanco" RISULTATO: mi sono risvegliato in ospedale con mio padre che mi guardava avvolto da camice e cuffietta verde nel reparto rianimazione in cui sono rimasto 3 giorni. Mi ha ripescato sul fondo a circa 13 metri, guidato dalla sola forza della disperazione nel vedere il proprio figlio, lì sotto, esanime. Ha avuto incubi per anni. Mi segue ancora nella pesca, io ne ho 32 e lui 60 (da compiere) facendomi da barcaiolo, mentre con i due/tre amici che mi accompagnano sempre ci immegiamo sorvegliandoci vicendevolmente nelle apnee profonde. Nessun pesce vale la nostra vita. NESSUNO. Ho imparato ad ascoltare il mio fisico, ogni dettaglio, ogni segnale che manda per lasciar perdere un dentice che con ne vuole sapere di avvicinarsi, una corvina scorta nella caduta, poco oltre l'appostamento, dopo una lunga apnea. Mi capita spesso di risalire dopo apnee che paiono stranamente non finire mai, pur non avvertendo alcuna fame d'aria. Adoro il mare e la pescasub per le emozioni che sa regalare ma ho promesso a me stesso ed ai miei cari che non avrei ma più commesso alcuna imprudenza. Non ne vale la pena.

  11. E' possibile che la mia patologia sia da associare ad un Barotrauma Polmonare? Ho letto che alcuni fenomeni di Patologia da Decompressione che si manifestano nei pescatori in apnea potrebbero essere espressione di microlesioni della parete alveolare con passaggio in circolo di micronuclei gassosi che, aumentando le loro dimensioni in fase di risalita, vanno ad occludere qualche vaso cerebrale dell’emisfero sinistro (rarissimamente il destro). Da qualche giorno, infatti, avvertivo un fastidio pungente al torace, per la verità solamente durante gli atti inspiratori profondi o la notte, se scaricavo il peso corporeo su quella regione. Tale trauma - che inizialmente credevo fosse dovuto all'uso dello schienalino - me l'ero probabilmente procurato, da idiota, risalendo a glottide chiusa...BRUTTO VIZIACCIO!! Esso, come detto, mi provocava un fastidio che accusavo a livello della regione toracia posteriore sinistra (per intenderci sulla schiena all'altezza del gran dorsale sinistro)...

    Attualmente,già da alcune settimane per la verità, non accuso più alcun fastidio a livello toracico, mi rivolgo a Lei Dott. Malpieri, mi consiglia qualche cura o esame particolare?

    Codiali Saluti

  12. E' molto probabile si sia trattato di una emiparesi da freddo, mentre il fastidio all'orecchio (dolore che scompare aumentando di nuovo la pressione) potrebbe esssere dovuto a mancata decompensazione con aumento del volume d'aria nell'orecchio interno ed estroflessione della membrana in risalita.

    Via pc non mi sento di dire altro.

    sarebbe opportuno fare una TAC del cranio senza mezzo di contrasto.

    A Palermo ed in Sicilia in genere non c'è nessuno in grado di aiutarla (Molteni, Pisci e tutti gli altri li seguo io).

    La prossima settimana viene da me Giuseppe Amalfi, se lo conosce può accordarsi con lui per un controllo presso il mio studio di Nettuno.

    Cordiali saluti.

    Massimo Malpieri

  13. Mi chiamo Manfredi ed ho 31 anni, faccio pesca subacquea da quando ero adolescente. Mi immergo ogni fine settimana, meteo permettendo, anche di inverno e ritengo di avere un fisico allenato. Pratico sport di ogni genere ed il mio allenamento consiste principalmente nella corsa (almeno 2/3 volte alla settimana) per almeno 45 minuti.

    Sabato scorso, 25.04.2009, ho accusato alcuni sintomi che vorrei descriverVi.

    Dopo aver pescato per 3 ore abbondanti non consecutive (mi sono riposato in barca per almeno 30 min., dopo la prima ora di pesca, con un piccolo sandwich ed idratatato con acqua naturale) su un fondale tra 12-17 m (per la verità, un solo tuffo condotto a 16,8 metri con un apnea di 1.40 minuti; risalite lente e recupero in superficie per un tempo almeno doppio rispetto ai tempi di apnea che erano circa di un minuto e mezzo, due minuti) ho avvertito, mentre ero ancora in acqua ed in fase di risaltita, un acuto dolore all'interno dell'orecchio destro. Premetto che la mia compensazione è lineare ed agevole ed avviene con la manovra c.d. Mercante Odaglia. Perplesso per il dolore accusato, ho condotto altre due apnee. Il dolore si attenuava non appena scendevo qualche metro, per scomparire del tutto già ad 5-8 m, e ricompariva, invece, non appena risalivo in superficie.

    Vista l'incessanza del dolore acuto all'interno dell'orecchio destro, decido di interrompere definitivamente la pescata (che mi aveva fruttato una splendida orata di 2,2 kg arpionata all'aspetto) e risalgo a bordo dell'imbarcazione.

    Avverto dopo pochi minuti (5/10 circa) strani sintomi: fastidio oculare per la leggera brezza di levante che mi soffia sul viso e che mi provoca lacrimazione, quasi contemporaneamente perdo il controllo motorio sul viso (parte destra). Non controllo più l'occhio destro che appare più chiuso rispetto al sinistro anche se, in verità, riesco sempre a chiudere entrambe le palpebre a piacimento. Non avverto più le labbra (non riuscivo a capire se avevo perso la funzionalità motoria di un solo labbro o di entrambe o se, invece, l'anomalia aveva colpito la sola parte destra di esse che, in ogni caso, non riuscivo a serrare, nè a muovere a piacimento). Esse appaiono strorte, un po' flosce. Mentre sono sull'imbarcazione, provo la manovra Valsalva (cercavo di far cessare il fastidio all'orecchio) e, non riuscendo a serrare le labbra, non ottengo alcun effetto se non quello che mi porta ad emettere continue pernacchie. Anche la voce appare mutata. Appaiono i sintomi di una emiparesi facciale (da frigore???). Mi allarmo parecchio,così come i miei amici, insieme ai quali decidiamo di salpare immediatamente e dirigerci verso il porto. Mi tolgo la muta e mi copro con felpa, berretto di lana e cappuccio. Dopo circa 15 minuti di navigazione svanisce ogni sintomo e riacquisto il pieno controllo del viso che si presenta nuovamente lineare.

    Ho letto che alcuni casi di Travana hanno presentato, tra le varie sintomatologie, evidenti emiparesi facciali (Bardi e March, tra gli altri). Di cosa si è trattato nel mio caso? è possibile di una emiparesi da frigore? Di durata così breve? E' possibile che si sia trattato di uno stato embrionale di TARAVANA? Nel mio caso sembrarebbero mancare pressochè tutti i prerequisiti tipici per la manifestazione della PDD: non si trattava di apnee profonde, nè erano condotte a ritmo incessante nè, tantomeno, vi erano risalite veloci. I tempi di recupero erano più che doppi rispetto a quelli di apnea (così come consigliato dal Dott.M. Malpieri). Nessun altro sintomo da descrivere, nessun senso di vomito, nessuna disartria, nè giramenti di testa di alcun tipo. Devo sottopormi a qualche visita particolare? A chi posso rivolgermi?

    Gradito un Vostro riscontro.

    Cordiali Saluti.

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