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Wakanda

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Risposte pubblicato da Wakanda

  1. Terribile esperienza. Fortunatamente tutto è finito bene. Solo questo è ciò che conta veramente. Spero tu possa tornare serenamente in mare quanto prima.

    Un paio di anni orsono, un idiota con una lancetta e fuoribordo, lanciato a tutta, è passato a 10 metri da me incurante di ben 2 palloni segna sub e del mio natante all'ancora munito di bandiera. Gli insulti, lo confesso, sono fioccati a più non posso.Mi trovavo a circa 300 mt dalla costa, in pieno giorno...impossibile non notare due palloni ed una barca!! Io credo che la gente non abbia idea di cosa (o meglio, chi) si celi nei pressi del pallone segna sub....ecco il vero problema: L'IGNORANZA CHE, SPESSO, INSIEME ALLA DISTRAZIONE (bel panorama, telefono cellulare, donnine semisvestite, ecc) rischiano di trasformare una gita in barca e la nostra passione in una tragedia.

    Tornando alla mia esperienza, il caso ha voluto che di lì a poco passasse un gommone dellla guardia costiera che - avvicinatosi dopo aver visto le mie vorticose sbracciate di richiamo - è andato all'inseguimento del trasgressore...non ho mai saputo l'esito della mia informale denunzia. Spero gli abbiano fatto il c...!!!

  2. Ragazzi innanzitutto ecco i grafici che vi dicevo.

     

    Vi spiego rapidamente e poi passiamo alla discussione.

     

    I grafici riguardano il ciclo di carico/scarico di un 14 ed un 18 megatex della lunghezza di 26 cm.

    Ho calcolato ( o meglio fatto calcolare ad Autocad) tramite un grafico in scala , l'area sotto la curva del ciclo di scarico di entrambi gli elastici per una forza applicata di 18 Kg.

     

    Traduco: Autocad mi dice quanta energia restituiscono gli elastici durante la contrazione quando sono sottoposti allo stesso carico di 18 Kg.

    Logicamente il 14 si allunga di più.

    Come si vede dai grafici, il 14 si allunga fino a 64 cm , mentre il 18 fino a 24.

     

    Risultati :

     

    Spezzone da 26 cm 18 mm, 18 Kg allungamento fino a 24 cm : Energia = 22,07 Joule

    Spezzone da 26 cm 14 mm, 18 Kg allungamento fino a 64 cm : Energia = 62,58 Joule

     

    Il 14 allungato con 18 Kg ha 2,83 volte l'energia del 18.

     

    Ho controllato più volte i calcoli ed i risultati sono stati sempre gli stessi: per cui o sto commento sempre lo stesso lo stesso errore, o qui ci troviamo di fronte ad una bella sorpresa :D

     

    Questo dato secondo me spiega però un bel pò di cose e fa cadere qualche luogo comune nonchè qualche "precedente" osservazione sul bilancio energetico dei rollergun rispetto ai doppi elastici !

     

    Per avere un rollergun con un vantaggio energetico sul doppio elastico, basta infatti diminuire la sezione degli elastici e tirarli un pò di più.

     

    E' quello che ha fatto Itio Alemanni per primo ( almeno a quanto di mia conscenza): un autentico rivoluzionario, animato da un grande senso pratico e da grande intuizione.

     

    Itio, forse, finalmente sappiamo ( o meglio ci spiegamo perchè lo sapevamo già empiricamente ) il perchè i roller con i nostri "elastichini" tirano belli forti e con poco rinculo.

     

    Hanno tanta energia perchè vengono allungati in genere di più e la distribuiscono meglio all'asta.

     

    Ecco i grafici in questione.

    A dopo con la piena discussione.

     

     

     

     

     

     

    Stefano non me ne volere....:-))) l'inghippo stà nel metodo e nelle conclusioni. L'elastico è un accumulatore non un elemento che crei energia ( motore ) e la forza non è l'energia come viene implicitamente ed erroneamente ritenuto nelle osservazioni. Gli elastici ( gli accumulatori ) rendono l'energia che viene loro fornita/caricata, né potrebbe essere diversamente, fatte salve le dispersioni d'energia dovute agli scorrimenti viscosi interni del materiale ( lattex ) in parole povere l'attrito, la cui misura in un ciclo di lavoro carico/scarico altro non è che l'isteresi.

     

    Nei due confrontati, c'è una diversa applicazione/carico/fornitura d'energia: nel 18mm applico e/o carico l'accumulatore con una forza di 18kg per un certo spostamento di 24cm ( energia potenziale = forza x spostamento = energia fornita ) nel 14mm uso medesima forza ma cambio lo spostamento che diviene 2,83 volte + grande ossia di 64 cm. Infatti 64 : 24 = 2,6666 che è identico al 2,83 calcolato, fatto salvi gli errori/diversità di rilievo e/o calcolo che noi non conosciamo in questo caso specifico ma che sicuramente ci sono.

     

    Il 14mm ha 2,83 volte l'energia del 18mm perchè io gliel'ho fornita grazie alla maggiore corsa indotta...:-)

     

    Se allungassi del medesimo valore entrambi gli elastici avremmo risultato inverso, ovvero il 18mm contiene/carica e restituisce 2,83 volte l'energia del 14mm. Se stò confrontando due oggetti e li parametro per il confronto alle loro dimensioni fisiche ( 14 o 18millimetri ) criterio vuole che non cambi le unità di misura di riferimento, i millimetri della corsa in questo caso non possono diventare i kg usati a riferimento...:-)

     

    In questa come in tutte le trasformazioni, vige il "sacro" principio di conservazione dell'energia: "niente si crea, niente si distrugge, tutto si trasforma". Se in un sistema rilevo il triplo dell'energia di un' altro, significa che da qualche parte gli è arrivata, non si è creata né l'altra s'è distrutta.

     

    Questo per ciò che concerne l'energia e sue valutazioni, che sono l'oggetto del rilievo, la velocità che si ottiene per la freccia e l'effetto impropriamente ed elementarmente chiamato rinculo, in realtà la "contro" accellerazione istantanea del sistema, passano, ovviamente direi, per altre considerazioni.

     

     

     

    Altra cosa. Il tuo MACH-control che esplichi in altro post, non è assolutamente assimilabile al cambio meccanico d'una bicicletta che è un sistema meccanico atto a cambiare un rapporto di trasmissione fisso in altro rapporto fisso interrompendo durante la sua azione la trazione tra ruota condotta e conduttrice. Non c'è nesso. Il tuo è simile ad un variatore continuo sempre in presa che concettualmente, meccanicamente e come risultati ( vedi rendimenti e leggi di progressione ) è quasi all'opposto. Spero possa esserti utile per lo sviluppo.

     

     

    ps. la scimmia antropomorfa è bellissima !!! :thumbup: :thumbup: :thumbup:

     

     

     

    la pensiamo allo stesso identico modo, ma stefano pare non sentirci proprio :)

  3. Stefano mi dispiace ma comincio a vedere una bella arrampicata su qualche specchio ,se sottolineo una legge che comprende l'universo vuoldire semplicemente che ci sei dentro anche tu, che ti piaccia o no ,e non ti puoi inventare leggi che non esistono,nel mio citazione energia /gravità calza perfettamente argomento elastomero,quindi di quale tangente stai parlano sarei curioso di capire, ma il discorso CERN,visto che seguo da appassionato della fisica e i loro ultimi studi sull'energia oscura lo vedo solo come una risposta che non è la tangente ma LA TANGENZIALE DI MILANO :D

     

    Sarei davvero curioso di sapere quale legge mi sono inventato. Invento le leggi e nemmeno me ne rendo conto :D

    Tranquillo Kamran ... nessuna arrampicata sugli specchi. Ho solo riportato quello che ho osservato.

    Se poi ho sbagliato qualche calcolo, interpretazione o altro ... faccio presente che ho già richiesto l'aiuto di tutti per capire dove ho errato.

     

    Mettiamola così:

    io ho osservato dei fenomeni e dato ad essi un'iterpretazione.

    Adesso chiunque mi dimostra dove ci sono errori è solo il benvenuto.

    In fondo a ripetere lo stesso esperimento bastano due spezzoni di elastici da 14 e da 18 da 26 cm e 18 Kg di pesi.

     

    ;)

     

    Stefano, secondo me il problema sta proprio nel carico che hai utilizzato. Con 18 kg, il 14 mm lavora in un coefficiente ampliamente utilizzato mentre il 18 mm non è stirato per niente.

     

    Se utilizzi un carico reale che molti adoperanno in pesca i risultati possono essere diversi. Dato che dobbiamo tirare gli elastici con le braccia, supponiamo un carico veritiero, circa 30 kg ad elastico (60 la coppia).

     

    Partendo da un carico del genere il 18mm sarebbe probabilmente superiore perchè un 14mm per dare 30 kg deve essere tirato oltre ogni ragionevolezza (500-600%?). Sicuramente se esistesse un elastico da 14mm in grado di allungarsi così tanto senza avere perdite enormi per l'isteresi risulterebbe ancora ampliamente vincente...purtroppo però questo elastico, per il momento non esiste.

     

    Per quanto riguarda la profondità non sarei così sicuro che un elastico di diametro maggiore sia più efficace di uno di piccolo diametro... Più volume= più acqua da spostare.. anche per questo i roller derivati hanno prestazioni superiori, nel vela l'elastico demoltiplicato non si contrae del tutto (avendo un precarico anche del 200%) poco spostamento d'acqua= più prestazioni.

     

    Andrea

     

     

    Grande Bass! Hai centrato perfettamente il nocciolo del problema.

  4. Le prestazioni dei roller che ho osservato sembrano strabilianti.

    Non so quanto siano precisi, perchè ancora non ho avuto la fortuna di provarne,, ma di gittata utile ne hanno certamente da vendere.

    Siamo d'accordo, è semplice caricare un elastico da 14 mm al 400%, non lo è affatto caricare allo stesso stesso coefficente uno da 18mm, ma CIò NON TOGLIE CHE NON HA SENSO MISURARE LE "PRESTAZIONI" DI DUE SPEZZONI DI ELASTICO DI UGUALE LUNGHEZZA, MA DI DIFFERENTE DIAMETRO E COEFFICIENTE DI ALLUNGAMENTO. Vediamo, invece, se spinge di più uno spezzone di elastico da 14mm al 350% o uno spezzone della stessa lunghezza da 18mm sempre al 350%...

    Un altra questione mi incuriosisce: mi chiedo, quante battute di pesca mi dura un elastico da 14mm caricato in quel modo? devo spendere un patrimonio in elastici per andare a pescare una stagione? Oltre al mega investimento per un roller devo anche svenarmi per il suo continuo riassetto?

  5. kamran

     

     

    Posted Today, 10:34 AM

    Stefano secondo me finchè parliamo di sviluppare più energia rimaniamo in errore,quindi la mia proposta è riflettere sulla gestione della forza prodotto dalla nostra energia,faccio un esempio,orendiamo due eastici una da 14 e l'altro da 18 ora se la configrazione costruttiva dei due eastici fosse uguale (eh si perchè pottrebbe cambiare) nel primo possiamo mettere per esempio 14 molecole ,nel secondo 18 ,ora se noi dividiamo la nostra forza di carico in 14 otteniamo un risultato maggiore che in 18 ,quindi la deformazione molecolare nel primo caso è maggiore (l'elastico si allunga di più) in più il lattice è microporoso all'livello molecolare cioè le molecole d'acqua anche se non si vede essendo più sottili della distanza tra le molecole del lattice lo penetrano(per ora solo in teoria ,e non è accertata al 100% questa ipotesi)quindi nel caso del maggiore diametro abbiamo pure una maggiore resistenza [...] ecc ecc.

     

     

    E' esattamente quello che ho sostenuto nel mio precedente intervento...

     

    Io credo, tuttavia, che sia errato comparare i due elastici (14 e 18 mm) avendo come riferimento il medesimo sforzo di caricamento, mentre andrebbero eseguite le misurazioni in termini di resa a parità di coefficiente allungamento.

    Mi spiego meglio.

    Se vincolo un peso di 60 kg all'elastico di 14 mm otterrò un certo coefficiente allungamento ed una conseguente spinta (energia) al momento dello sganciamento del peso (cioè dello sparo). Immagino che l'elastico sia ipoteticamente vincolato in alto, ad una estremità, ed il peso sia legato all'altra.

    Secondo quanto ha potuto osservare Stefano, sia la % di allugamento che l'energia sprigionata dall'elastomero da 14mm dovrebbero essere > di quelle ottenute dall'allungamento dell'elastico di 18 mm a cui viene agganciato lo stesso peso. Da ciò ne derivebbe una > spinta del primo elastico rispetto al secondo (addirittura più che doppia).

    Io credo che aumentando progressivamente i valori di allungamento (aumentando la forza di trazione ad es. con 80 kg, 100 kg ecc.), l'elastico di 18 mm andrà via via raggiungendo, per poi superare, le "prestazioni" - mi si passi il termine - dell'elastico da14 mm il quale, oltre certi coefficienti di allungamento, raggingerà prima il punto di isteresi. Anche ad un profano come me appare evidente che l'elastico di 14mm si debba snervare prima di qullo di 18 mm.

    In conclusione, io credo che, oltre una certa soglia di allungamento, lil rapporto osservato da Stefano verrà ribaltato: l'elastcio da 18 avrà "spinta" nettamente superiore a quello di 14 mm.

    Il problema che si pone nella pratica (che giustificherebbe l'abbandono degli elastici da 14mm per gomme di diametro >) sta tutto nel riuscire a verificare qual'è il limite (cioè con quale coeff di allung.) l'elastico da 18 supera le prestazioni di quello di 14 . Ed a costo di quale sforzo muscolare. Caricare un fucile con elastici da 18 mm con elevati coefficienti di allungamento, difatti, non si presenta semplice e, dunque, un elastico più sottile dovrebbe riescirsi a sfruttare più a fondo e con minore sforzo.

    Concludo.

    Io propongo di verificare e confrontare, e qui ci volgiono persone esperte (non io), i due elastometri a parità di coefficiente di allungamento per comparare poi la resa in termini di energia e di dispersioni, così da comprendere - all'aumento progressivo dell'allungamento dei due elastici - qual'è il limite in cui essi si equivalgono (se esiste, magari si equivalgono a coeff di alungam diversi) e qual'è il limite in cui l'elastico da 18 soppianta quello di 14 in termini di > "spinta" prodotta.

     

     

    Concordo kamran.

    Stefano, non me ne volere, ma non ha senso comparare due spezzoni di elastomero di differente diametro, con diverso coeffcente di allugamento, ma a parità di forza applicata. E' evidente che l'elastomero di diametro maggiore necessiterà di una forza di caricamento superiore per raggiungere la medesima resa dell'elastomero di diametro inferiore. Come ho già scritto, a mio avviso, la misurazioni vanno effettuate tra due spezzoni di diverso diametro (14 e 18 mm), di uguale lunghezza, ma a parità di coefficente di allungamento, il che presupporrà, com'è ovvio, che si debba applicare una forza di caricamento superiore sull'elestico di 18mm rispetto a quello di 14 mm.

    In tal modo si potrà verificare quale tra i due elastomeri, a parità di coefficiente di allungamento, avrà la migliore "resa" in termini di energia prodotta così da comprendere - all'aumento progressivo dell'allungamento dei due elastici - qual'è il sistema in cui essi si equivalgono (se esiste, magari si equivalgono a coeff di alungam diversi) e qual'è il momento in cui l'elastico da 18 supera quello di 14 in termini di > "spinta" prodotta.

  6. kamran

     

     

    Posted Today, 10:34 AM

    Stefano secondo me finchè parliamo di sviluppare più energia rimaniamo in errore,quindi la mia proposta è riflettere sulla gestione della forza prodotto dalla nostra energia,faccio un esempio,orendiamo due eastici una da 14 e l'altro da 18 ora se la configrazione costruttiva dei due eastici fosse uguale (eh si perchè pottrebbe cambiare) nel primo possiamo mettere per esempio 14 molecole ,nel secondo 18 ,ora se noi dividiamo la nostra forza di carico in 14 otteniamo un risultato maggiore che in 18 ,quindi la deformazione molecolare nel primo caso è maggiore (l'elastico si allunga di più) in più il lattice è microporoso all'livello molecolare cioè le molecole d'acqua anche se non si vede essendo più sottili della distanza tra le molecole del lattice lo penetrano(per ora solo in teoria ,e non è accertata al 100% questa ipotesi)quindi nel caso del maggiore diametro abbiamo pure una maggiore resistenza [...] ecc ecc.

     

     

    E' esattamente quello che ho sostenuto nel mio precedente intervento...

     

    Io credo, tuttavia, che sia errato comparare i due elastici (14 e 18 mm) avendo come riferimento il medesimo sforzo di caricamento, mentre andrebbero eseguite le misurazioni in termini di resa a parità di coefficiente allungamento.

    Mi spiego meglio.

    Se vincolo un peso di 60 kg all'elastico di 14 mm otterrò un certo coefficiente allungamento ed una conseguente spinta (energia) al momento dello sganciamento del peso (cioè dello sparo). Immagino che l'elastico sia ipoteticamente vincolato in alto, ad una estremità, ed il peso sia legato all'altra.

    Secondo quanto ha potuto osservare Stefano, sia la % di allugamento che l'energia sprigionata dall'elastomero da 14mm dovrebbero essere > di quelle ottenute dall'allungamento dell'elastico di 18 mm a cui viene agganciato lo stesso peso. Da ciò ne derivebbe una > spinta del primo elastico rispetto al secondo (addirittura più che doppia).

    Io credo che aumentando progressivamente i valori di allungamento (aumentando la forza di trazione ad es. con 80 kg, 100 kg ecc.), l'elastico di 18 mm andrà via via raggiungendo, per poi superare, le "prestazioni" - mi si passi il termine - dell'elastico da14 mm il quale, oltre certi coefficienti di allungamento, raggingerà prima il punto di isteresi. Anche ad un profano come me appare evidente che l'elastico di 14mm si debba snervare prima di qullo di 18 mm.

    In conclusione, io credo che, oltre una certa soglia di allungamento, lil rapporto osservato da Stefano verrà ribaltato: l'elastcio da 18 avrà "spinta" nettamente superiore a quello di 14 mm.

    Il problema che si pone nella pratica (che giustificherebbe l'abbandono degli elastici da 14mm per gomme di diametro >) sta tutto nel riuscire a verificare qual'è il limite (cioè con quale coeff di allung.) l'elastico da 18 supera le prestazioni di quello di 14 . Ed a costo di quale sforzo muscolare. Caricare un fucile con elastici da 18 mm con elevati coefficienti di allungamento, difatti, non si presenta semplice e, dunque, un elastico più sottile dovrebbe riescirsi a sfruttare più a fondo e con minore sforzo.

    Concludo.

    Io propongo di verificare e confrontare, e qui ci volgiono persone esperte (non io), i due elastometri a parità di coefficiente di allungamento per comparare poi la resa in termini di energia e di dispersioni, così da comprendere - all'aumento progressivo dell'allungamento dei due elastici - qual'è il limite in cui essi si equivalgono (se esiste, magari si equivalgono a coeff di alungam diversi) e qual'è il limite in cui l'elastico da 18 soppianta quello di 14 in termini di > "spinta" prodotta.

  7. Vediamo se ho capito bene, sono a confronto 2 elastici di identica lunghezza, di diametro diverso (14 mm e 18 mm) ma a partità di sforzo di caricamento...ed il risultato sarebbe che l'elastico di 14mm produce una energia che è almeno il doppio di quello di 18 mm...

    Io, da perfetto ignorante in fisica, me lo spiego così.

    Se applico una forza di caricamento ad es. di 60 kg sul'elastico da 18 mm otterrò un certo coefficente di allungamento dell'elastometro ed una certa energia. Questi (coeff. di allungamento ed energia prodotti), dovrebbero essere minori di quelli che otterrò se applicherò la stessa forza di 60 kg per caricare l'elastico da 14 mm....il quale, a parità di sforzo, dovrebbe subire un maggior allungamento rispetto a quello di 18 mm e, dunque, potrebbe "tirare" di più. Che questo "di più" sia addirittura oltre il doppio...beh...è sorprendente...Forse i 4 mm di diametro in più dell'elastico di 18 mm (che dovrebbero assicurare una maggiore spinta?) non riescono a compensare il gap determinato dal suo minor allugamento, a parità di sforzo di caricamento, rispetto a quello da 14...

    Vorrei che aiutaste a capire chi, come me, non mastica né ficica né forrmule :)

  8. No, ho solo detto di andarci piano con gli epiteti e con le assimilazioni fuori luogo. E parlo proprio dei tuoi. Non ho inteso affatto giustificarmi, ho solo spiegato meglio l'accaduto...se vuoi crocifiggermi ed ergerti ancora a paladino dei pescasub integerrimi continua pure. "Qualcuno" disse "chi è senza peccato scagli la prima pietra"...mi pare di ricordare che era "Qualcuno" che contava ;) ma forse sconosci il Vangelo....quel che è certo è che mostri di conoscere benissimo la polemica inutile poiché il fatto che tu non abbia fatto nemmeno il bagno in un'AMP lascia il tempo che trova e non importa proprio a nessuno...excusatio non petita...dicevano i latini.

  9. Forse sono stato frainteso...probabilmente è dovuto al fatto che mi sono mal espresso.

    Non ho mai detto di aver catturato quei pesciotti all'interno delle zone protette. Infatti non è così, ho solamente messo in evidenza quelle che, a mio avviso, erano le zone più belle, con pesci tutti fuori dalla mia portata, nonché dello stato patetico di un'AMP che è tale solo sulla carta. E' vero, sono sceso in acqua col fucile in zone Off limits e non avrei dovuto..ma questo non fa di me un bracconiere. Proveniendo da zone dove era lecito pescare non avrei potuto di certo lasciare il fucile sullo scooter o sulla scogliera...Io ci andrei piano con certi epiteti e con certe assimilazioni del tutto fuori luogo. Io ho almeno l'onestà di ammettere di aver sbagliato. In giro, invece, vedo tanta ipocrisia da parte di finti paldini della giustizia con il proprio bel carico di scheletri ben nascosto negli armadi...

    Non ho mai effettuato alcun prelievo all'interno di una zona protetta in nessun parco marino, non so quanti su questo forum possano dire lo stesso...

  10. Posted 29 March 2012 - 22:44 PM

     

    snapback.pngWakanda, on 29 March 2012 - 21:01 PM, said:

     

    Linosa, Estate 2009.

    Mare fantastico e limpidissimo, fondali mozzafiato.

    Unica nota dolente l'assenza di pesce nella fascia compresa tra 0 e i 25 metri.

    Era così anche venti anni fa. Non ho mai preso un pesce a Linosa sopra ai 25 metri. Però le zone che citi, nel 2009, erano già sicuramente parco, e continuano sicuramente ad esserlo. Nella fattispecie, Mannarazza è addirittura zona B: http://www.isole-pel.../zonazione.html

     

    hai ragione certamente, quelle zone rientrano nell'AMP e non avrei dovuto pescare lì...con quello che sto per dirti non voglio affatto giustificarmi ma l'AMP di Linosa esiste solo sulla carta, nessun controllo, nessuna imbarcazione di capitaneria, guardia costiera ecc...le uniche sono presenti a Lampedua e sono impegnate in ben altre vicende...a Linosa tutti pescano dovunque. So che non è bella la cultura del mal comune, mezzo gaudio, ma qualche tuffo nelle zone interdette non potevo non effettuarlo vista la paradossale situazione che ti ho descritto...e considetato il fatto che le zone fruibili dai pescasub, se non ricordo male erano ridotte ad un fazzoletto, quando mi ricapiterà mai di tornare a Linosa?? la curiosità era troppa...

  11. Linosa, Estate 2009.

    Mare fantastico e limpidissimo, fondali mozzafiato.

    Unica nota dolente l'assenza di pesce nella fascia compresa tra 0 e i 25 metri.

    Scendendo intorno ai -20 avvistavo le cernie (pesci anche di oltre 15 kg) che mi guardavano 15/ 20 metri più giù, fuori dalla mia portata, lì dove aveva termine la franata di massoni che caratterizza una parte della costa di linosa, tra "mannarazza" e le "piscine".

    Per farla breve, ho preso solo un cerniotto di un paio di chili ed una ricciola dello stesso peso.

    D'estate il basso fondo è privo di vita, solo pesci pappagallo e bagnanti e nulla più.Magari a settembre-ottobre novembre le cose cambiano...non so...quel che è certo è che i pesci risiedono a quote impegnative il che fa di Linosa, amio avviso, una meta per soli sub esperti.

    Il fondale è impegnativo e per sub esperti che

  12. Meno male, mi sento già più sollevato, almeno si trattava di espirare una volta giunti in superficie, seppur parzialmente, e non di inspirare direttamente.

     

    Sulla tecnica di svoutare il tubo poco al di sotto della superficie continuo ad insistere che è una cavolata.

    Se si calcolano male i tempi e/o non si svuota del tutto il tubo, capiterà che appena arrivati in superficie, avendo già effettuato l'espirazione sotto il pelo dell'acua, si avrà il naturale istinto di inspirare. Ma se il tubo non era completamente svuotato o si sono calcolati male i tempi, si avrà l'effetto di bere l'acqua residua rimasta nel tubo con rischio ancor più evidenete di sincopare, specie se provenienti da un apnea lunga e tirata.

    Correggettemi se sbaglio.

  13. "il mio corso fipsas di 10 anni fa, che riprendeva le manovre insegnate ad un corso di AA. Non si parla di inspirare alla riemersione ma di espirare in modo trattenuto.

    Questo gesto è innaturale, basta lasciare che l'aria esca senza forzare l'espirazione, e se abbiamo il boccaglio anche a svuotarlo.

    L'aria nella maschera non l'ho mai inspirata, credo però che di ossigeno ce ne sia poco, proveniendo in parte dai polmoni e quindi già "usata".

    Continuo a non capire.

    Il tuo primo intervento lasciava intendere chiaramente che alcuni corsi insegnavano a non espirare una volta in superficie - cosa IMPOSSIBILE, visto che la naturale espirazione non può essere controllata e sostituita dalla inspirazione; i polmoni vanno prima svuotati dai residui gassosi dovuti al tuffo ed al fiato immagazzinato nell'immersione dalla quale si emerge - se ho inteso correttamente si insegnavanodelle vere assurdità.

    Nel tuo intervento successivo, non capisco se hai meglio specificato, sembriamo parlare della stessa cosa.

    Una volta in superficie non bisogna forzare l'espirazione, ma assecondare il normale rilscio d'aria prima di inspirare aria nuova. Ogni altra pratica, oltre che impossibile da attuare, sarebbe solamente controproducente e pericolosa.

     

     

    Da altri interventi mi è sembrato di capire che qualcuno svuoti il boccaglio prima di riemergere, mi spiegate che senso ha? è una completa idiozia visto che si riempirà nuovamente nel tratto finale della rilasilita con l'unico risultato di doverlo nuovamente svuotare una volta in superficie con un nuovo sforzo!

  14. ma come fate ad essere certi che la seconda spigola sia un maschio? potrebbe, ad es., essersi trattato di una femmina più snella o con sacche ovifare meno "mature"; detto questo io non credo si tratti di un caso di pesca consapevole, ma di scelta utilitaristica dettata dalla maggiore vicinanza della seconda rispetto alla prima che, probabilmente, si era allontanata un po' troppo...forse il sub aveva perso l'attimo buono rimirando un po' troppo lo spettacolo offerto da quel pesce

  15. Cico, al fatto che tu sia scarso nell'agguato non ci crede nessuno :whistling: ...i tuoi video non sono affatto noiosi come qualcuno sostiene, essendo invece tra i più belli in assoluto sul web...e tra i più cliccati certamente...l'appuntamento ai prossimi tuoi video, e grazie per la loro condivisione sul Tubo :thumbup:

  16. sento parlare di 12-13 kg con mute da 5 mm?? spero vivamente che si parli di pescare entro i 5-8 metri al massimo....altrimenti è un suicidio vero e proprio...io sono alto 1, 80 e peso 70 kg circa e con la muta da 5mm non supero mai i 5 kg se scendo oltre i dieci metri, se scendo oltre i 20 pesco con 4 kg...in inverno con giacca da 7mm e pantalone da 6,5mm (sempre entro 5/7 metri di profondità) uso schienalino e cavilgiere per 11/12 kg, 13 kg se pesco a strusciapanza.

    Poi mi dite che senso ha mettere le cavilgiere se si scende a più di 10 metri??? le pinne rimengono attaccate al fondo anche senza pesi alle caviglie.

    Ho letto i vostri post e mi sento di poter dire che esagerate troppo coi pesi a tutto discapito della sicurezza.

    Imparate a scendere leggeri...ne gioverà certamente il vostro fisico e la vostra sicurezza.

  17. Senza nulla togliere alla bravura del "sommergibile" Ciconat, andatevi a vedere il canale di Cosimo Cappucciati, figlio dell'immenso Paolo.

    Ottime apnee ed un cristallino senso del pesce e, cosa che mi intriga ancora di più, tutte catture fatte con un tradizionale "fucile a tappi" a dimostrazione di quanto sia più importante il pescatore piuttosto che il suo fucile. Interessante anche la cam ancorata alla maschera anzichè al fucile.

     

    http://www.youtube.com/user/3madcap?blend=8&ob=5

     

    Ciao Alessandro

     

     

    Senza nulla togliere al canale di Cosimo, ma Cico è assolutamente di un altro pianeta.

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