> Contenuto di KOI - AM FORUMS Vai al contenuto

KOI

Members
  • Numero contenuti

    96
  • Iscritto

  • Ultima visita

Risposte pubblicato da KOI

  1. Per Koi: il Brasile è composto da diversi stati e ogni stato da varie amministrazioni locali e ognuna ha vari gradi di competenza e legiferazione in determinate materie.

    Dove ho pescato io le autorità locali mi hanno detto che non è richiesto alcun permesso. In ogni caso in mare non sei asfissiato da controlli e rompimenti di scatole vari è la stessa gente delle località marine che sei fai il deficiente ti sistema per bene, ma sei uno rispettoso ti accolgono a braccia aperte.

     

    Mi spiace doverti dare una brutta notizia ma non è come dici tu.Nel 2009 è stata approvata una nuova normativa nazionale che supera le vecchie regole statali.Ora è necessario possedere una licenza valida in tutto il paese.Conosco bene il Brasile avendoci vissuto negli anni 80,ho un cognato brasiliano e molti amici coi quali comunico regolarmente.So benissimo che i controlli non sono cosi' puntigliosi come in Italia ma è comunque doveroso essere in regola .Non so se conosci il Portoghese comunque ti allego il link del ministero della pesca dove potrai vedere come funziona.La mia domanda era solo per sapere se era stato complicato avere la licenza,non se dovevi averla.http://www.mpa.gov.br/destaque-servicos/115-nova-licenca-da-pesca-amadora

  2. KOI puoi essere chiaro?

     

    Considera che:

     

    - Google continuerà a segnalare il problema finché non ha ri-verificato il sito. Abbiamo richiesto la riverifica, ma ancora Google non ha provveduto

     

    - Chrome è un browser di Google, quindi segnala il problema finché Google non ci toglie dalla blacklist

     

    - Firefox può avere memorizzato il sito come blacklisted

     

    Solo le segnalazioni di antivirus/firewall potrebbero indicare un perdurare del problema, le nostre analisi del codice danno esito negativo.

     

    Giorgio

    Adesso non mi segnala piu' nulla,sembra a posto.Grazie

  3. non si capisce se si faccia sarcasmo o polemica

    il legislatore fà leggi prese in visione e consultate da consulenti a cui sono state portate all'attenzione dalle moltitudini di forze politiche e associative ed anche private

    di fatto anche le sentenze su casi a sè fanno la legge in molti casi

    buona notte...

    Ecco bravo proprio questo è il problema.A mio avviso consulenti forze politiche e privati indirizzano (eufemismo)il legislatore a far qualcosa che serve a loro a prescindere.Analizzando le leggi che passano mi sembra evidente.Ovviamente è una mia opinione.

  4. Questo non è un racconto ma voglio postarvi un video di come si pescano i polpi in Hawaii.La pesca al polpo mi è sempre piaciuta perche' mi piacciono moltissimo.Amici locali mi hanno insegnato a trovarli e come catturarli senza sforzo.Ovviamente gia' in Italia ,come tutti noi ,li pescavo ma tutte le volte perdevo un sacco di tempo.Li' ho imparato a non spararli ma solo a punzecchiarli fino a farli uscire dalla tana.Da allora ho adottato questa tecnic

    anche nel nostro mare e funziona alla grande.
  5. ULUA

    Provo a fare un racconto di una pescata curiosa.Sono sulla strada di ritorno dal lavoro,guido costeggiando un tratto di costa sabbioso che da su di un reef basso sui cinque sei metri,il mare è stranamente calmo e decido di farmi un tuffo per prendere qualcosa da mangiare in serata.Come fucile ho un Medisten,piu' che sufficiente per i pesci che voglio pescare,incomincio a battere il reef alla ricerca di To'au un pesce molto buono introdotto in Hawaii da Tahiti.Scendo a fare un'aspetto quando mi vedo puntare da un grosso Ulua o Giant Trevally una specie di ricciola che puo' superare i 50 kg.Mi rendo conto di non essere armato in modo adeguato ma il bestione è curioso,mi punta deciso, arrivato a circa 1,5 mt torna sui suoi passi e mi si mette di lato.Normalmente non avrei sparato ma l'occasione è ghiotta e presa con calma la mira lascio partire il colpo immaginando una bella lotta.Con mia sorpresa sparo e vedo cadere l'asta!!!!Come ho fatto a sbagliare il tiro?L'asta cade sul fondo ma il pesce rimane immobile e tremolante.Ancora scioccato dal fatto ricupero l'asta ricarico e sparo nuovamente trapassando il pesce.A quel punto il pescione riacquista un po' di vitalita' lo abbraccio tenendo tra le mani l'asta e torno lentamente a terra col pesce tra le braccia che nonostante l'asta mi guida con una certa forza.Quando sono a terra capisco cosa sia successo.Il primo tiro non era sbagliato ma aveva colpito di netto la spina dorsale e l'asta era rimbalzata fuori.Quando si dice il culo.La botta l'aveva quasi paralizzato.Alla bilancia senza interiora pesava 26 kg.

  6. caro Sandro qui mi sa che solo tu ed io abbiamo messo il naso sott'acqua in mari tropicali....

     

    Ciao

     

    Stefano

    A dire il vero io ci ho pescato per 20 anni quasi quotidianamente.Il problema è che mi viene difficile scrivere dei racconti .Pensa che sono in possesso di licenza di pesca professionista rilasciata in Hawaii.L'avevo fatta per poter vendere le aragoste che andavo a pescare di notte,a nuoto,nei reef al largo.Se dovessi raccontare cio' che ho vissuto, 99 per cento delle persone non ci crederebbero.

  7. Grande,spero che abbiate conservato il fegato che è una prelibatezza.I Giapponesi lo chiamano Ankimo e lo cucinano in modo da farlo sembrare come il Foie Gras francese.Ho avuto occasione di provarlo ed è veramente eccezionale.Ti posto la ricetta è in Inglese ma è correlata di fotografie :Complimenti,il pesce piu' buono e simile all'aragosta.http://www.shallwego69.com/Blog/716AC165-FBBF-4917-B825-6A283D0EE7AF.html

  8. Un ritorno di 2 milioni di euro e 50 posti di lavoro a tonellata mi sembrano francamente ecessivi.

    Sinceramente anche a me.

     

    Oggi ho sentito che la quota assegnata per le tonnare (sarde immagino) è di 120 ton, mentre per coprire solo i costi delle poche aziende di trasformazione rimaste e dei circa 200 lavoratori stagionali assunti appositamente, ne servirebbero almeno 200.

     

    Certo la nota era sicuramente di parte, ma i dati sono troppo in contrasto.

     

    :bye:

     

     

    Per un ricreativo che pratica big game il capitale speso è enorme.

     

    Lasciamo perder il costo di una buona barca nuova.

    Per un 8/10 metri il posto barca costa 2500/3000 euro annui.

    La manutenzione un bel 1500.

    L'assicurazione varia da 150 a un bel 1500/2000 se c'è incendio furto ecc sul nuovo.

    Ogni uscita a mare a 20 miglia si spendono 200/300 euro, + 100 euro di esche.

    Poi ci sono le spese accessorie, ad esempio tutti gli anni si ribobina i mulinelli, e qualcosa si compra (uno spinnerbait buono costa 60 euro).

    Si arriva facilmente a 10.000 euro annui, di cui il 20% è IVA e un altro 20% sono accise.

    In questo momento ci sono 5000 barche registrate, ed il valore medio stando entro un 10 metri vecchiotto (niente lusso) è di almeno un 40.000/50.000 a barca.

     

    Il fattore di rimoltiplicazione del denaro della nautica da diporto è superiore a 5, il maggiore in assoluto di qualsiasi attività economica.

    La nautica da diporto italiana ha 80.000 addetti, ed una parte cospicua è assorbita proprio dai pescatori.

    La classica gallina dalle uova d'oro.

     

    Poi le quote prevedono un tonno trattenuto legalmente da 50 kg ogni 10 barche, il resto sono .........bip, rilasci.

    5 kg a barca di media a stagione.

     

    Il miglior investimento possibile per un governo sono le quote in tonno rosso.

    Con un nulla (nulla perchè 35 tons sono nulla) fanno girare tanta economia quanto una mega commessa modello una tratta di TAV.

     

    Il tonno rosso si chiama ORO ROSSO, ma lo lasciano svalutare dalla pesca industriale (per cui nel migliore dei casi 1 kg di rosso vale 28 euro/kg, filettato a Milano).

     

    La capiranno?

    Scusa ma se non si pesca il tonno Rosso la gente vende la barca e non va' piu' in mare?.Non penso proprio.Francamente questo modo di far informazione non mi convince.Con tutto il rispetto.Che poi la nautica da diporto sia una grande fonte di ricchezza lo so' benissimo.Sono di Genova e frequento regolarmente i cantieri navali dove in questi giorni tutti si lamentano per la caduta verticale del lavoro.Cassa di disoccupazione licenziamenti e chiusure.Ma non certo per il tonno rosso.

  9. Intanto con un certo ritardo è giunto anche un comunicato Fipsas a conferma delle notizie già avute dal Ministero tramite le altre Associazioni.

    Sono confermate le 35 tons per i ricreativi e la quota non assegnata di riserva.

    Si parla di come lo scorso anno si sia arrivati alle 10 tons poi riassegnate a 50 tons con la quota non utilizzata dalle tonnare volanti, ma ci si dimentica che solo nel 2010 con il Ministro Galan la musica era ben diversa.

     

    E' posto accento nell'articolo sull'insufficenza della quota a soddisfare le esigenza della pesca ricreativa ma nello stesso tempo si esprime soddisfazione, parlando nel titolo anche di passaggio da "parole a fatti".

     

    Visto che la quota potrà al massimo soddisfare 1 barca su 10 (le altre 9 saranno costrette a fare ............bip), non si comprende tutto questo entusiasmo. Vedremo poi opinioni e lamentele dei 9 bip su 10.........

     

    Il dato negativo generale resta che proprio non si comprende il valore economico indotto che possono avere le quote tonno per i ricreativi quando si sa benissimo che l'indotto di un 200 tons di tonni rossi ai ricreativi possono essere circa 400/500 milioni di euro con una decina di migliaia di posti di lavoro.

    Il rapporto di resa economica di un tonno rosso assegnato ad un professionista è di 1, quello assegnato ad un ricreativo è 200.

    Ma non lo si capisce.

     

     

     

     

    http://portale.fipsa...E-AI-FATTI.aspx

     

     

    QUOTA TONNO ROSSO 2012: DALLE PAROLE AI FATTI!

     

    sschiavone postato il marzo 24, 2012 11.01 /DesktopModules/DnnForge%20-%20NewsArticles/Images/Rating/stars-2-0.gif

     

    /DesktopModules/DnnForge%20-%20NewsArticles/ImageHandler.ashx?Width=100&HomeDirectory=%2fPortals%2f8%2f&FileName=img%2facque_marittime%2fnews%2ftonno_rosso.jpg&PortalID=8&q=1

    La Commissione consultiva centrale della pesca e acquacoltura, di cui la FIPSAS è unico componente in rappresentanza della pesca sportivo-ricreativa italiana, nell'ultima riunione del 21 marzo u.s., ha approvato a maggioranza la bozza del decreto ministeriale sulla ripartizione delle quote assegnate per la pesca al Tonno Rosso 2012.

    Della quota totale pescabile di 1.787,91 tonnellate, assegnata dall’Unione Europea all’Italia, alla Pesca Sportiva e Ricreativa è stata assegnata per il 2012 la quota di 35 t.

    Questo risultato, alla luce delle 10 t. pescabili lo scorso anno, evidenzia in maniera inequivocabile l'eccellente lavoro fatto finora dalla FIPSAS e dalle altre associazioni sportive e ricreative ( Arcipesca, Associazione per il Mare, Biggame Italia, EFSA, Enalpesca) che costituiscono il Gruppo di Lavoro permanente accreditato presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

    Inoltre, degna di nota è l'attenzione che la Direzione Generale della Pesca ha avuto nell'accantonare anche una quota di riserva indivisa, stabilita in 53,64 t., al fine di non dover procedere, come successo nel giugno dello scorso anno, a eventuali ulteriori riduzioni del contingente assegnato con il citato decreto.

    Infatti, proprio ad inizio della stagione di pesca del 2011, la pesca sportivo-ricreativa si vide diminuire, a seguito del superamento del contingente di cattura stabilito per i palangari, la propria quota, con la conseguenza di un danno notevole per gli appassionati di pesca d'altura oltre all'evidente danno economico per l'intero indotto della pesca sportiva.

    A nostro parere, resta inteso che la quota suddetta non soddisfi a pieno le aspettative stagionali, ma, al contempo, si può asserire di aver incassato un grosso successo in termini di contingente assegnato.

    Ovviamente, la Federazione proseguirà nella sua politica di prevenzione e tutela del Tonno Rosso, in ambito agonistico, anche per il 2012, dove è strettamente previsto il metodo del "catch&release".

    Si resta in attesa della firma, in calce al decreto, da parte del Ministro Catania e della successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale che renderà operativo il citato atto ministeriale.

    Un ritorno di 2 milioni di euro e 50 posti di lavoro a tonellata mi sembrano francamente ecessivi.

  10. Precisazioni sulla rada di Augusta

    Sapeste quante volte siamo andati a pescare lì...... almeno il 60% dei pescatori catanesi e siracusani sono andati a pescare almeno una volta da quelle parti.... Il fatto è che:

    1: la zona chiusa è immensa e ci sono enormi aree al suo interno in cui effettivamente non si da fastidio a nessuno se si pesca (ovviamente se quello lì era nella proprio nella zona militare se l'è proprio cercata!)

    2: il fatto che ci sia inquinamento da metalli pesanti (es. mercurio) è grave di per se e andrebbe risolto a prescindere dalla pesca (infatti saraghi, orate, ricciole e spigole, cioè il 90% delle prede lì pescate, entrano ed escono dalla rada e quindi sono pericolose e inquinano anche se pescate al di fuori!!!)

    3: le emozioni sono assicurate (cefali, assolutamente non inquinati, fino 2 .5 kg di peso; oratone fino a 4 kg e oltre che escono dal torbido; spigole da "paura e panico" etc. E tutto ciò anche a profondità non superiori agli 8 metri: per cui è difficile resistere alla tentazione...

    4: come al solito, all'Italiana, le regole sono ufficialmente chiare ma realmente molto vagamente applicate e ancor più molto raramente rispettate e interpretate

    5: teorico inquinamento a parte, in molti di quei fondali (escluso come detto la zona militare, i moli "attivi" (molti sono i pontili abbandonati in disuso dove gira molto pesce e non girano assolutamente barche di nessun tipo) è più sicuro pescare lontani da "eliche in movimento" che non in un qualsiasi altro tratto di costa nel catanese o nel siracusano da maggio a ottobre.

    Per cui da bravo siciliano, e con la coscienza della realtà dei fatti, non della teoria ufficiale, mi trovo a dissentire da colui che ha fatto la "chiamata", in primis perchè normalmente in Sicilia questi qui sono quelli che poi, per conto loro si scopre poi hanno la casa abusiva nel demanio marittimo, o colonne di multe non pagate, o hanno eluso le tasse, o (più spesso) sono pescatori cannisti (ugualmente vietati in quella zona!!!!) che hanno chiamato solo perchè disturbati dal passaggio dell'odiato antagonista pescapneista di fronte al loro specchio di pesca mentre pescavano. Noi, da quelle parti, non li chiamiamo "EROI" ma li chiamiamo "INFAMONI".

     

     

    Tuttavia

    La legge è legge e chi la infrange sa che dovrà pagare una volta pizzicato e deve prendersi le sue respondsabilità, a prescindere che la legge sia contradditoria o meno! Inoltre alcuni sono realmente morti in quella zona perchè hanno pescato nei pressi delle pigne dei "Sealine", ovverosia i tubi che aspirano l'acqua di mare per raffreddare gli impianti industriali presenti a terra (sembra proprio che il movimento di acque creato dai tubi attiri molto e anche pregiato pesce), per cui, chi proprio vuole rischiare (libero arbitrio) si tenga almeno lontanissimo sia dalle aree portuali attive che da quelle dei Sealines!!!!!!!! Proprio in virtù di queste ed altre considerazioni, ma solo per questi motivi "reali", io ed altri abbiamo deciso molti anni fa di non pescare mai più lì...

    Scusate per l'intromissione ma è giusto sentire anche il parere di chi ci ha vissuto prima di sparare a zero...

    Ciao, Riccardo

     

    Ecco al dimostrazione del perche' in Italia siamo dove siamo,non solo per quanto riguarda la pesca sub.Bravo.

  11. L'unica soluzione allo

    Si parte del presupposto che:

    - come mai l'allievo ha commesso quell'azione?

    - l'Istruttore che faceva fintanto che l'allievo si stava mettendo in pericolo?

    - L'Istruttore vigilava e garantiva un'adeguata sicurezza durante l'azione dell'allievo?

    - L'Istruttore ha informato l'allievo di tutti i pericoli, e ha messo in sicurezza in fase preventiva il sito?

    - il campo di allenamento o la zona prevista è stata delimitata da boe?

    - l'Istruttore ha eseguito un sopralluogo prima di consentire agli allievi di entrare in acqua?

     

    ecc... ecc... ecc... si potrebbe andare avanti per ore

     

    Percui gira e rigira quello che lo prende sempre in quel posto, è sempre prima l'Istruttore che se potrà (mi sto grattando le palle sgrat sgrat) dovrà dare prova della propria competenze e di aver attuato tutte le misure di sicurezza e di salvamento possibili senza che ci possa essere qualche ombra di dubbio.

    Allora l'unica soluzione per non aver problemi è quella di tenere tutti gli allievi al guinzaglio di lunghezza non superiore ai 2 metri.Ovviamente scherzo ma dati i presupposti che tutti avete chiaramente spiegato mai e poi mai andro' in mare con qualcuno.Cosa che tra l'altro ho sempre fatto proprio per il fatto che non mi fido di nessuno tranne di me stesso .

  12. Una domanda a chi è piu' esperto di me?Se per ipotesi un'istruttore dovesse morire perche' un suo cliente,in barba agli insegnamenti,lo costringe a fare un qualcosa di mortale per salvare l'allievo che si è messo in pericolo,cosa succede?

  13. UDITE UDITE........Articolo di stamattina del secolo XIX al caro signore che rubava gli hanno dato una multa di 600EU.......complimenti...se mi beccavano senza pallone mi davano di piu'....

    Porello,facciamo una colletta per pagargli la multa.

  14. So di dire qualcosa di non condiviso,ma lo devo dire ugualmente.Ma la responsabilità' personale mai? Sempre ad accusare gli altri per cose per le quali ,magari,non hanno alcuna responsabilita'.Se vieni in gita con tanto di brevetto ed in realta' sei un sub da piscina che cavolo vuoi ?Quanti sono i millantatori che se la tirano da esperti e l'unica esperienza che hanno è quella della vasca da bagno.Io sono abitato a prendermi le mie resposabilita' e a non scaricare su altri i miei errori.Forse saro' un co@#**%e ma sono stato educato cosi'.

×
×
  • Crea Nuovo...