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sinagrida66

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Risposte pubblicato da sinagrida66

  1. anche se non mi sembra questa la sede opportuna per approfondimenti di questo genere ..... temo che le cose non stiano molto diversamente da come hai ipotizzato .... ma stiamo cercando di cambiare alcune regole almeno sulla maricoltura per innalzare il livello di controllo e di sicurezza di tutte le attività biologiche che si svolgono in mare .......

     

    Queste indagini di cui stiamo discutendo su questo blog ne sono un esempio........ forza dunque vediamo di procurare qulcuna di queste cernie eoliane e diamo un contributo concreto a questi obbiettivi !

  2. mi sembra a questo punto opportuno specificare che il " timpanismo della vescica " cioè il rigonfiamento senza più controllo della vescica natatoria , nella cernia ( perchè in molte specie diverse la seguente considerazione non è del tutto corrispondente ) può essere originato da molteplici cause ed è noto da moltissimi anni ( molto prima della comparsa degli allevamenti intensivi ecc.)

    lo sanno bene i pescatori di traina di fondo o di palangari che spesso salpano in barca esemplari di vari specie di cernie enormemente gonfiate dalla dilatazione della vescica.

    molte cause di stress fisiologico o metabolico possono provocare il fenomeno descritto, quindi esaminare qualche esemplare interassato dal fenomeno risulta indispensabile per cominciare a ragionare sul virus

    un altro " sintomo " che nella malattia virale è molto spesso associato al timpanismo della vescica è quello dell'opacamento corneale di uno o di entrambi gli occhi ( l'occhio si presenta biancastro ed opalescente ) la malattia infatti porta dei danni alla parte nervosa degli occhi per i quali spesso il pesce colpito risulta cieco da uno o da entrambi gli occhi

  3. questa è un informazione molto rilevante, se riusciamo a procurarci un campione di cernia e troviamo nel suo sitema nervoso ( cervello o retina dell occhio ) il virus, siamo in grado di correlarlo geneticamente con l'eventuale virus che adremmo immediatamente a cercare in uno dei due impianti che hai menzionato ( è molto probabile che il virus " di allevamento " sia già presente nella nostra banca dati genetica essendo i fornitori di novellame 3 o 4 in questo momento per l'intero mediterraneo )

    per questa ragione è molto importante accedere ad uno di questi pesci morti in questo focolaio

  4. la malattia che stiamo studiando è una virosi causata da un nodavirus ( piccolissimi virus ad RNA che colpiscono molte specie di pesci e di insetti ) . Se si dovesse trattare di questo problema, il consumo di questi esemplari pescati in difficoltà ( con la vescica natatoria iperdistesa ), non è pericoloso per la specie umana ( fino ad ora per fortuna non si è mai registrato un caso di malattia umana ) la malattia in questione per altro è molto diffusa sulle spigole di allevamento che vengono regolarmente commercializzate.

    detto questo io ( che spesso ho la possibilità di accedere a questi pesci per ragioni di lavoro ) non ho mai avuto la tentazione di assaggiarli!

  5. grazie mille, ho dimenticato di specificare che non è necessario inviare il pesce per intero ma è sufficiente la testa ( per molti rinunciare ad un grosso esemplare seppur per motivi scientifici può essere un problema ) e la eventuale spedizione ( per chi volesse effettuarla personalmente tramite corriere TNT ) sarebbe comunque a carico del Laboratorio.

    grazie ancora per la preziosa collaborazione

    pierpaolo

  6. salve sono pierpaolo p. il ricercatore ( veterinario ) responsabile del progetto di monitoraggio su questa malattia delle cernie e di molte altre specie di pesci ( in particolare le spigole ) e coautore di molti degli articoli a cui fate riferimento nella discussione precedente.

    In questo momento l'unica soluzione per avere conferme o smentite è quella di procurarsi dei campioni di questi esemplari che vengono rinvenuti con la sintomatologia descritta e farli arrivare refrigerati ( non congelati ) alla sede più vicina dell'Istituto Zoprofilattico che provvederà ad inviarli al centro di referenza Mediterraneo per questa malattia ( con il quale collaboro )che è a Padova . Per chi volesse maggiori dettagli su come organizzare il campionamento e la spedizione il mio n.di cell.è334 3076722

    la mia mail pierpaolo.patarnello@libero.it.

    ringrazio tutti quelli che vorranno collaborare ..... anche nell'interesse del nostro amato MARE e dei suoi preziosi abitanti

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