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Pepu

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Risposte pubblicato da Pepu

  1. É un piacere poterti essere utile. L'asta deve avere piú o meno la stessa lunghezza nominale del fucile, che nell'oleopneumatico si considera il massimo ingombro, nell'arbalete invece la misura indica la lunghezza del solo fusto senza impugnatura e testata. Qundi, l'asta del tuo ras 40 dovrebbe essere circa 40/45 cm. in modo da sporgere circa 10 cm. a fucile carico, piú la fiocina. Non lo tenere troppo carico e non mettere piú di due giri di sagola. I tiri saranno ravvicinati e troppa pressione taglia il pesce anziché immobilizzarlo con la fiocina e la sagola troppo lunga rischia di farti incastrare la fiocina in fondo alle tane dove non riesci facilmente a recuperarla, correndo dei rischi inutili...

  2. Il 40 é un validissimo alleato nella pesca in tana per i tiri ravvicinati. La filettatura serve per avvitarci una fiocina (scegline una a 5 punte). Fai lo stesso tipo di pesca che facevi con la fiocina a mano, ma se impari a guardare sotto i sassi giusti ci puoi prendere dei bei pesci, dal polpo allo scorfano, murena o grongo (con cautela...), tordi, saraghi, ma anche cernie, ecc. Questo fucile ti accompagnerá sempre alla boa anche quando pescherai con l'arbalete all'aspetto/agguato che userai per cambiare tecnica all'occorrenza. Non ricordo di avere letto la tua etá, ma ti ricordo che per la pesca in apnea per legge bisogna avere almeno sedici anni che immagino avrai giá.

    Ho intuito che sei proprio alle prime esperienze ed é una cosa bellissima perché le aspettative e le emozioni che provi adesso andranno via man mano che imparerai a pescare. Peró ti consiglio vivamente di accompagnarti a qualcuno di buona esperienza che ti guidi soprattutto nella sicurezza e nel rispetto delle regole per non rischiare incidenti o verbali salatissimi!

    Ciao.

  3. Scusami, deve esserti sfuggito il mio intervento immediatamente precedente a quello che hai riportato...

    E' tutta iperventilazione, lenta o veloce che sia.

    Normalmente tu non respiri in quel modo se sei a riposo, non ne hai motivo.

    Nella normalità, non ti rendi nemmeno conto di come respiri perché è il tuo cervello che ne regola la velocità e l'intensità, in base a quello che stai facendo (riposo, corsa, paura...).

    Il rischio dipende da quanto la si protrae la ventilazione non spontanea (iperventilazione), non riesco a spiegarmi meglio, mi dispiace...

    Se ti limiti a 3/4 atti, sei relativamente sicuro di non avere eliminato troppo il residuo di CO2 e quindi le sensazioni di fame d'aria e gli stimoli diaframmatici, della glottide o comunque si manifestino individualmente, giungono in tempo utile per avere un certo margine per riemergere in sicurezza.

    Secondo alcune fonti mediche che io ho voluto prendere come riferimento, per un pescasub, alla comparsa della prima contrazione diaframmatica ci si trova già in una situazione di serio rischio.

    Per un apneista puro, comincia il divertimento...

    Ciao. Peppe.

  4. Aggiungo, io mi limito a tre/quattro atti fatti in modo profondo ma senza variazioni di velocitá, usando il diaframma.

    In questo caso, la mia funzione è quella di preparare la gabbia toracica ad un'espansione non consueta, incamerando piú aria possibile rispetto alla normale ventilazione.

    Infatti, avrai notato che i primi tuffi non sei perfettamente a tuo agio, proprio perchè l'espansione toracica non è ancora ottimale, riguadagnando elasticitá dopo qualche immersione.

    Comunque le sensazioni e le risposte fisiologiche rimangono soggettive.

    Gli apneisti di alto livello (si parla di dinamica lineare) prima della prestazione massimale respirano normalmente e fanno un unico atto respiratorio profondo, aggiungendo aria con la "carpa".

    Quando in piscina c'ho provato io per fare la stessa distanza raggiunta dopo riscaldamento e distanze intermedie, ho sofferto come un cane! :-(

  5. É iperventilare! Tutta la reapirazione "non naturale" cioè dettata dagli stimoli indotti dal cervello lo é. Se fai una corsa la respirazione aumenta d'intensitá di pari passo con la frequenza cardiaca e questa non è iperventilazione ma la normale reazione fisiologica ad uno stimolo. Diciamo che dalle esperienze e studi fatti quello dei 5/6 atti respiratori dopo un recupero adeguato rientra in un range ancora accettabile, ma non assoluto.

    Spero di averti chiarito i dubbi residui...

    Ciao.

  6. Ciao, Davide ti ha scritto tutto quello che c'è da sapere.

    Quando spiego la fisiologia del corpo in immersione ai corsi di pesca in apnea, massacro i miei allievi sulla pericolosità di una respirazione sbagliata.

    Al termine della lezione all'ultimo corso uno degli allievi ha detto: Ho capito! Meglio che non andiamo per niente in acqua...

    L'iperventilazione è tutto ciò che deroga dalla respirazione normale, sulla sua pericolosità, tutto dipende dalla soggettività e dallo stato di allenamento, nel senso che puoi essere più o meno esposto a rischi, ma lo sei sempre.

    I giramenti di testa o i formicolii sono come la roulette russa, ma fatta con un solo colpo vuoto in canna...

    Anche con molto meno si può essere esposti a rischi di black out.

    Detto questo, non mischiamo MAI la respirazione fatta per l'apnea con quella per la pesca in apnea, sono gesti atletici con finalità diverse e fatti in condizioni di assistenza (nella pesca non c'è quasi mai...) diverse.

    Il fatto che tu hai delle apnee più lunghe respirando come fai tu, come già sottolineato, è solo una questione di rilassamento e di convinzione, ma potrebbe anche essere un "lavaggio" eccessivo di CO2, sulla cui effettiva pericolosità solo il tuo destino potrà parlare per te...

    Non tutti i pionieri che iperventilavano in passato sono morti, ma TUTTI hanno rischiato di farlo ad ogni tuffo!

    Una volta pescavo su un fondale di 16 metri con apnee medie tra un minuto e quindici ed un minuto e trenta, ho visto i dentici che giravano larghi e si facevano (solo) rivedere ogni due/tre tuffi e le mie apnee sono aumentate progressivamente fino a due minuti e dieci/quindici.

    Questa cosa mi ha fatto riflettere molto sulla pericolosità della nostra capacità di convincerci...

    Per cui, non ti serve fare due minuti e trenta di apnea, i pesci riesci a prenderli in molto meno tempo!

    Tornando alla TUA respirazione, posto che l'ossigeno nei polmoni rimane sempre al 22% circa dell'aria respirata, l'unica differenza è quanta anidride carbonica rimane in circolo.

    Saprai, spero, che non è la mancanza di ossigeno che dà la sensazione di fame d'aria, ma la saturazione nel sangue dell'anidride carbonica, prodotta come se fosse il "gas di scarico" dell'organismo.

    Più aumenta questa concentrazione, più il cervello rileva la necessità di riprendere la respirazione aumentando la frequenza cardiaca (fuori dall'acqua).

    In acqua intervengono altre modificazioni fisiologiche come il riflesso d'immersione ed il "blood shift" che per un meraviglioso meccanismo di autodifesa del cervello, contribuiscono entro certi limiti a ridurre la frequenza cardiaca (banalizzando i concetti).

    Per questo motivo, se hai iperventilato ed hai una bassa concentrazione di CO2 (anidride carbonica) nel sangue prima dell'apnea, il cervello sarà ingannato sulla reale autonomia e quando l'ossigeno tenderà a ridursi drasticamente, magari durante la risalita (ma non solo...) con una diminuzione della pressione parziale dei gas in circolo, ci sarà una ulteriore drastica diminuzione della frequenza cardiaca che in molti casi, purtroppo, non permette al cervello di ricevere l'ossigeno necessario per non andare in black out e a quel punto, la frittata è fatta, si sviene e non si sa come va a finire, o meglio, lo sappiamo tristemente bene.

    Quindi cosa fare?

    Respira normalmente tra un tuffo e l'altro e se stai pescando tranquillo per divertirti, goditi il tempo in superficie.

    Quando sarà trascorso un tempo congruo, alcune didattiche indicano almeno il triplo dell'ultima apnea, ma anche in questo caso dipende da che apnea avrai fatto (c'è differenza tra un minuto e trenta fatto a 5 metri e lo stesso tempo fatto a 12/15 metri) e dalla profondità operativa che prevedi di mantenere nei tuffi successivi, fai una serie di respiri che non dovrà superare i 5/6 atti profondi e ti immergi.

    Personalmente, mi limito a tre atti respiratori, ma se sento di non essere pronto, riprendo il rilassamento respirando normalmente e poi ripeto la sequenza.

    Purtroppo non esiste una respirazione che vada bene per tutti, facendo spesso da barcaiolo in gara ho visto atleti di alto livello iperventilare in modo assolutamente pericoloso, ma lo fanno per velocizzare il recupero tra un tuffo e l'altro e mantenere un ritmo serrato.

    Atleti esperti ed allenati, nonostante questo i casi di taravana fioccano...

    In definitiva, consapevolezza, gradualità, prudenza ed una preghierina ogni tanto!

    Ciao. Pepu.

  7. Il fucile è eccessivamente lungo per la prima esperienza...

    E' come decidere di imparare a guidare direttamente un autobus senza avere mai guidato un'utilitaria.

    Se ti è possibile, cambialo con un 75 o al massimo con un 90, ma molto meglio il 75.

    Fucili che comunque ti torneranno sempre utili ma con cui si impara l'ABC dell'arbalete senza rischiare (troppo) di farsi o fare male.

    Se proprio non puoi sostituirlo, ritorna ai consigli di Alessandro Fini.

    Il 105 va bene per la pesca all'aspetto in acque sufficientemente limpide, vedi tu se è il caso di provarci o fare le cose per gradi, come è meglio...

    L'elastico lo puoi sostituire con uno più lungo, ti direi due da 14 ma a questo punto all'autobus si aggiungerebbe il rimorchio... ;o)

    Il problema non è solo la gestione del fucile, ma anche e soprattutto il fatto che se non sai ancora come usarlo, molto probabilmente ci sbagli molto facilmente i pesci, aggiungendo la beffa al danno...

    Terza opzione, ti fai regalare un 75 ed il 105 lo conservi per quando avrai un po' più di esperienza per gestirlo.

    Se possiamo aiutarti, comunque, chiedi!

    Ciao. Pepu.

  8. La moda accompagna la nostra esistenza in tutti i campi, non c'é niente di male...

    Chi non è modaiolo non riesce a "percepire" questa sensazione, ma il fatto che la maggior parte, soprattutto neofiti, si accosti al roller senza consapevolezza, non toglie e non aggiunge meriti al sistema, è solo un dato di fatto.

    Non commettete (voi puristi) l'errore di non vedere altro al di fuori del roller perchè rischiate di soffocarne il suo stesso sviluppo autolimitandone la ricerca di nuovi miglioramenti. Il roller é un sistema che puó essere presente nel parco fucili del pescatore completo e consapevole, ma, come qualsiasi altro fucile, non puó essere "l'unico" fucile che abbia ragione d'esistere...

    Significherebbe essere fanatici ed il fanatismo non ha mai portato lontano...

  9. Scusami, dal telefonino non mi riesce di mettere le faccine, era solo un gioco.

    Hai fatto bene a non tentare la cattura, con 5 metri di visibilità il pesce era probabilmente a circa 3,5 4 metri dalla punta del tuo fucile.

    Probabilmente l'avresti colpito, ma chissà se l'avresti tenuto...

    I fucili devono essere "bilanciati", i tradizionali come i roller, per cui non si riesce ad ottenere potenza e velocità senza massa.

    In ogni caso, la precisione diventa un fattore molto relativo, se si esasperano le forze in gioco, quindi, se non spari alle mucche al pascolo, devi mettere in preventivo tante padelle e pesci strappati.

    Ho avuto modo di verificare personalmente quanto i fucili di Itio ottimizzino queste prerogative, ma come facevi giustamente osservare tu, si fanno delle scelte e se arriva il pesce giusto col fucile sbagliato o si azzarda la cattura, o si rinuncia, o si strappa il pesce.

    Max Volpe ha tenuto un tonno da un quintale sparato con un 90 monogomma con asta da 6,5 monoaletta, con un mix di gran botta di culo per come l'ha colpito (in un punto vitale, sparando ad una sagoma fuggente nel torbidone) e grandissima bravura per avere completato la cattura, ma quanti possono vantare situazioni simili?

    Per anni sono state fatte bellissime catture con tubi da 28, elastici da 16 e aste monoaletta da 6, adesso se non monti un'asta da 7 e minimo due gomme sei uno sfigato!

    Ma non chiamiamola moda... :whistling:

    Ciao.

  10. Questo atteggiamento, Itio, mi sembra molto serio e corretto.

    Balisticamente, sulla superiorità del roller non c'è nulla da eccepire, sul suo impiego nelle tecniche di pesca più gettonate lungo le nostre coste, ritengo che gode di una fama eccessiva.

    Si criticano molto spesso e, direi giustamente, gli arbaleti tradizionali commerciali perché come escono dalla casa non riescono a soddisfare le esigenze di tutti i pescatori, dovendo raggiungere un target medio, ma risultando comunque più che sufficienti per garantire la media delle catture che ci possiamo permettere nel nostro mare, pensando al pescatore medio che si immerge da terra e non insidia di norma dentici e pelagici.

    Del roller, sperimentato di persona e letto a più riprese, solo un settaggio esperto come può essere il tuo, risulta efficace, lasciando la maggior parte degli auto.-costruttori o assemblatori di roller nei guai per lunghe sessioni di prove cambiando decine di configurazioni, prima di trovare quella ottimale.

    Quindi, se si parla di moda, non è una colpa né un difetto, un dato di fatto.

    Rimane il fatto che non è un fucile semplice, per cui o lo si ama o lo si odia, senza mezze misure.

    Passata la moda, i rolleristi rimarranno comunque tanti e saranno quelli che contribuiranno ulteriormente allo sviluppo di questa balistica.

    Molto probabilmente, per le mie pescate estive userò un roller, ma sarà utilizzato con parsimonia e solo nelle zone dove ritengo che valga la pena usarlo...

    Ciao. Pepu.

  11. Confermo le impressioni di Stefano, io ho anche notato che di pari passo a questa "evoluzione" del mercato, i pochi pesci che si vedono sono sempre più spaventati e diffidenti.

    Pieno rispetto, ovviamente, a quanti apprezzano, producono ed usano i roller, vela, fusion, ecc.

    Anch'io ho un roller, ma per altri motivi...

    Magari le due cose non hanno un'attinenza, ma mi piacerebbe sapere, con ESTREMA FRANCHEZZA da parte degli utilizzatori dei roller, la percentuale media dei tiri che si concludono con la cattura del pesce (premesso che anche con i fucili tradizionali sono un famoso "padellatore").

    Mio cognato che vive in Calabria e pesca da quando io avevo una decina d'anni, ha sempre resistito alle mode e snobbato le tendenze, prendendomi per il "chiulo" quando già anni fa usavo il pisciarino.

    Da quando l'ha provato un anno fa è come se si fosse scardinato qualcosa nella sua barriera, tanto che in brevissimo è passato al roller e senza averlo nemmeno provato, l'ha già fatto trasformare in fusion del quale è entusiasta quanto a prestazioni... però lo tiene legato al pallone e pesca con un doppio circolare da 14.

    Quando l'altro ieri mi ha parlato di un sagolino "speciale" da "107", parecchio costoso, che non riesce a trovare in commercio e sembra fare miracoli, stavo cadendo dalla sedia dalle risate!

    Lui i pesci li ha sempre presi e li ha sempre sparati ad un metro dal fucile, cosa che continuerà a fare perché così è cresciuto, però si sente più tranquillo col fusion attaccato alla boa!

    Ci sono anche diversi pescatori di buona esperienza, che passano al roller e dopo un po' tornano al tradizionale perché non riescono ad adattarsi, ma questa è un'altra storia...

    Ciao. Pepu.

  12. Valido quanto già scritto da sasy81, aggiungo che se le gomme sono originali del fucile, saranno cattivelle, per cui, il caricamento meno tirato potrebbe essere quello migliore, meno rinculo, più precisione e stessa velocità si un tiro che rincula di più ed è più impreciso...

    Prova e facci sapere. Ciao.

  13. Per Tango,

    si, per ogni disciplina ci sono le prove libere di 15 minuti con piú atleti in contemporanea nella stessa linea di tiro (di solito tre). Nel biathlon, prima di ciascuna batteria, gli atleti hanno una decina di minuti per nuotare e fare riscaldamento muscolare...

    Per Walter, GRAZIE!

    Nella prima manche del tiro libero dopo il primo 460 ed il secondo 430 cominciavo a credere nel miracolo, poi ho fatto due tiri mediocri ed uno sbagliato sul nero... La mia seconda manche molto regolare e l'ecatombe generale hanno concretizzato il mio podio.

    Fausto Mura ha strameritato il titolo e Mimmo Esposito l'ha tallonato di poco facendo una gara perfetta, tra mille difficoltá fisiche e la testa rivolta alla figlia anch'ella in gara non in perfette condizioni fisiche.

    Con la vittoria della Staffetta ed il quinto posto (conquistando la finale) nel biathlon sono davvero molto soddisfatto della mia prestazione.

    E ora mi tocca cominciare ad allenarmi per il Campionato Europeo di Novembre, sperando nella convocazione.

    Ciao. Peppe.

  14. Grazie GGP e Tango! Mi associo ai complimenti a Christina, è riuscita a battere l'avversario più temibile, se stessa!

    Ottimo terzo posto anche nel Biathlon.

    Complimenti anche a Nick600 che con la sua splendida performance nella Staffetta, insieme alla mia prestazione adeguata alla sua, ha contribuito a regalarmi il mio primo titolo italiano nel Tiro Sub ("culosamente" immortalato in diretta streaming), dopo un gran numero di podi e vittorie sfiorate per un pelo...

    Nicola ha anche conquistato due ottimi secondi posti nel Tiro Libero e nel Biathlon di seconda categoria.

    Grande vittoria di Primo Girolimetto nel Biathlon e di Stefano Oggioni nella categoria fucili in legno.

  15. Quando pensate di prendere delle pinne nuove, vanno benissimo i consigli di tutti, ma se non le potete provare fate comunque un salto nel buio...

    Non c'è solo la pala, deve essere abbinata alla scarpetta che la faccia rendere al meglio e ciascuno trova la propria.

    Anche dopo avere scelto le pinne che pensate facciano al caso vostro, non è detto che vi ci troviate subito bene, perchè spesso bisogna adattare o variare leggermente la propria pinneggiata per farle rendere al meglio.

    In ogni caso, di qualsiasi tipo, prendile morbide che non sbagli.

    Ciao.

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