Che fumare sia una pessima abitudine è un fatto universalmente riconosciuto, persino da chi a questo insano vizio non riesce proprio a rinunciare; così come i danni fisiologici che l’esposizione ai prodotti della combustione comporta sono ben noti. Quello che invece è sicuramente meno conosciuto, è l’aumento esponenziale del rischio a cui è esposto il pescatore subacqueo che sia anche un fumatore abituale. La pescasub è a tutti gli effetti uno sport estremo (a prescindere dalle quote operative), che ha nel rischio una componente ineliminalibile della sua essenza, tuttavia uno stile di vita sbagliato può innalzarlo notevolmente oltre quello che si può considerare il limite accettabile.
1 – Aumento del rischio di Sincope da Apnea Prolungata
Il risultato è quindi una marcata riduzione dei tempi di apnea, che può portare ad applicare metodiche di ventilazione troppo prolungate nel vano tentativo di recuperare qualche manciata di secondi utili, esponendo però il subacqueo al concreto rischio di sincope da apnea prolungata, a causa della riduzione o annullamento del campanello d’allarme delle contrazioni diaframmatiche. Inoltre, la risposta dell’organismo in situazioni di sofferenza dovute all’ipossia, già complessa e non lineare in condizioni ottimali, può scatenare reazioni impreviste e difficilmente controllabili in un fumatore.
2 – Più esposti al Taravana e con danni cerebrali più estesi
Quando si parla di Taravana spesso si pensa a quote operative da batiscafo ma non è affatto così; sono infatti stati documentati casi, anche molto seri, verificatisi nei primi 15 metri di profondità. Il fumo, inducendo importanti modificazioni anatomo-fisiologiche sugli apparati respiratorio e vascolare (quali formazione di placche ateroscelorite e riduzione della superficie di scambio gassoso polmonare), espone ad un rischio maggiore di incappare in questa patologia decompressiva in apnea e, statisticamente, con danni cerebrali più importanti ed estesi rispetto ai soggetti non tabagisti.
3 – Udito pù Debole, Barotraumi auricolari e Sordità.
Se non fosse abbastanza, l’apparato uditivo è messo a dura prova anche dall’aumentata produzione di muco all’interno delle tube di Eustachio, ostacolo che può, nella migliore delle ipotesi, portare a difficoltà o impossibilità di compensare; nella peggiore può invece esporre a barotrauma dell’orecchio, sia medio che interno, con rischio di danni neurologici e/o meccanici, causa di vari gradi di sordità, non sempre reversibili o completamente recuperabili.
4 – Rischio di Barotrauma Polmonare e Embolia Gassosa Arteriosa (EGA)
Se questo avviene in fase di risalita, i gas in rapida espansione potrebbero rimanere intrappolati causando barotraumi polmonari che, nelle eventualità più gravi, possono dar luogo ad embolia gassosa arteriosa con conseguenze potenzialmente letali o fortemente invalidanti in assenza di tempestivi soccorsi. Il rischio appena descritto, già elevato di per se in un fumatore, aumenta esponenzialmente nella prima settimana successiva alla dismissione della sigaretta. In questo lasso di tempo si verifica infatti un ulteriore aumento della secrezione polmonare, meglio quindi attendere 7/10 giorni da ogni volta che si decide di smettere, prima di tornare in mare.
5 – Sinusiti croniche, Barotraumi sinusali e problemi di compensazione in genere
In cavità piccole e indeformabili come i vari seni presenti all’interno del cranio, si possono avere seri problemi di compensazione che si manifestano con fitte, spesso lancinanti. L’abbondante fluido secreto dalle mucose che rivestono queste cavità (oltre al loro “gonfiarsi”), ostacola il normale transito dell’aria e la compensazione automatica a cui vanno incontro durante l’immersione subacquea. La tipica sinusopatia del fumatore è quella fronto-mascellare, che può esporre a barotraumi i seni paranasali, frontali e mascellari. Tutti questi sintomi si possono ovviamente verificare anche a carico delle strutture nasali, dando luogo anche a ipertrofia dei turbinati, che andrà a costituire un ulteriore ostacolo alla compensazione.
Attenzione agli Spray Decongestionanti Nasali
La maggior parte degli spray nasali in commercio contengono dei vasocostrittori e, a parte avere un effetto molto limitato, inducono stimolazione dell’apparato cardiovascolare e del sistema nervoso centrale, modificazioni della frequenza e del ritmo cardiaco, ipertensione arteriosa. Tutte condizioni negative che vanno a sommarsi alle modificazioni fisiologiche già indotte sull’organismo ad esempio da blood-shift. È quindi tassativo evitare di fare da se e affidarsi non ad un semplice otorino, ma ad uno specialista che abbia anche competenze di medicina subacquea e iperbarica.