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Semifinale Centro – Sud 2009 – Interviste ai protagonisti (3/3)

| 7 Luglio 2009 | 0 Comments

Il giovane Luigi Puretti conquista la qualificazione per Marsala (foto M. Malpieri)

Luigi Puretti (I Corsari) – 7° classificato

Davvero non mi aspettavo questo risultato.
Pur essendo considerato un ‘locale’ non conoscevo affatto i fondali dove credo di aver disputato, negli anni, solo una selettiva; inoltre, a causa di impegni di lavoro sia miei che del mio barcaiolo, ho preparato solo due giorni.
Sul campo della prima frazione avevo tanti segnali e dove contavo di catturare tanto pesce: sono partito sulla tana migliore che avrebbe dovuto regalarmi diverse prede di varie specie ma l’ho trovata desolatamente vuota.

Sarà stata l’emozione della prima esperienza ad alto livello, sarà stata la tensione per le possibili marcature, fatto sta che mi sono davvero scoraggiato.
Ho continuato a razzolare, nuotando per circa un chilometro, racimolando solo due pesci.
Con lo spostamento sono andato più fuori dove, dalle notizie che arrivavano durante la gara, sembrava che girasse più pesce e mi sono ritrovato a pescare accanto a De Silvestri ma per tutto il resto della frazione nessuno dei due ha catturato un solo pesce.

Nella seconda giornata avevo una tana piena di grossi saraghi, la notte prima ho pregato e sperato che nessun altro l’avesse trovata; purtroppo alla partenza mi sono subito reso conto che anche Savino conosceva la zona: una pietra isolata, in una zona intorno alla quale non c’era nulla nel raggio di 500 metri.
Con Toni, che è un amico, ci siamo guardati in faccia e ci siamo messi a ridere, subito dopo abbiamo cominciato a catturare tutto quello che potevamo, sparando spesso alla cieca nel polverone alzato all’interno della tana; alla fine lui ha catturato sei pesci e io 5.

Avevo addirittura fatto una coppiola con la fiocina ma il secondo sarago si è strappato andandosi ad intanare e Savino ne ha approfittato subito; un altro pesce l’ho preso sparando senza vederlo, intuendo dove stava grazie ai piccoli granelli di sabbia alzati dalle code.
Quando lui si è allontanato io sono rimasto in zona a pescare un po’ all’aspetto, sono riuscito a catturare un denticiotto di circa mezzo chilo che, alla fine, è risultato determinante per la qualificazione.

Prima di allontanarmi definitivamente sono tornato sulla tana di partenza riuscendo a catturare un altro grosso sarago di circa 800 grammi.
Ho continuato a razzolare per tutto il resto della gara, rinunciando anche allo spostamento arrivato nel momento in cui avevo trovato alcuni pesci in una lunga tana; sfortunatamente mi sono accorto troppo tardi che i pesci erano tutti abbondantemente sottopeso.
Quando è finita la gara non pensavo davvero di avercela fatta, poi ho guardato il carniere e ho acquistato un fiducia anche per l’incoraggiamento del mio barcaiolo.
La pesatura è stata un vero supplizio, una tensione enorme fino alla certezza di avercela fatta.

Adesso mi fa un certo effetto vedere il mio nome in mezzo ai campioni di questo sport, a Marsala cercherò di fare del mio meglio.

Per la pesca in tana ho usato quasi sempre un 50 oleo, caricato poco, con il 5 punte; due pesci più grossi, nella tana famosa, li ho presi con il 30 e fiocinetta 4 punte. Ogni tanto razzolando ho utilizzato un normale 100 ad elastico.

Il simpatico Loprete tornerà a disputare un Assoluto in Sicilia (foto G. Marti)

Raffaele Loprete (Alta Marea Sub Catanzaro) ‘ 8° classificato

La preparazione era andata davvero bene: con mio fratello, che mi faceva da barcaiolo, avevamo trovato tanto pesce e tante tane, più sul campo della seconda giornata che su quello della prima.
Alla fine, piuttosto che scegliere un itinerario che mi portasse da un segnale all’altro, avevo comunque preferito, per entrambi i giorni, puntare su una zona dove poter pescare per tutta la frazione.
Nel campo della prima giornata, sulla batimetrica compresa tra i 10 e i 15 metri, avevamo trovato una vasta zona su cui razzolare ma che poteva anche dare buone opportunità nella pesca all’aspetto, soprattutto se mi fossi trovato a pescare in tranquillità, senza altri concorrenti intorno.
Alla partenza ho trovato la tana su cui avevo puntato vuota, come anche molti dei concorrenti che si erano concentrati nella stessa zona.

Mentre però gli altri si allontanavano pescando a favore di corrente, io sono rimasto in quella zona cominciando a razzolare contro corrente.
Questa scelta alla fine mi ha premiato perché, nella seconda parte della giornata, sono tornato in corrente sugli stessi posti, senza fare nemmeno lo spostamento di metà gara; non solo ho ritrovato dei pesci che ho catturato ma ho potuto anche pescare in tranquillità, come avevo sperato.
Nell’ultima mezz’ora ho catturato altri tre saraghi mettendo insieme il carniere che mi ha dato il secondo posto.
Un ottimo risultato, considerato che era il campo sul quale contavo di meno.

A quel punto, confesso, che ho pensato davvero che avrei potuto ottenere un risultato di prestigio, magari da podio.
La seconda giornata invece si è rivelata una grande delusione, non solo per me ma anche per Mancia con cui mi sono ritrovato a condividere posti che pensavamo pieni di pesce e che sono risultati completamente deserti.
Inoltre ho avuto anche parecchia sfortuna: dopo aver catturato, in rapida successione, gli unici due saraghi che poi ho portato al peso, ho trovato una tana passante con alcuni grossi saraghi dentro.

Il 60 con cui stavo pescando era però troppo lungo così mi sono fatto passare il 45 ma, al momento di caricarlo, si è rotto l’archetto dell’ogiva; allora ho preso il 50 e si è rotto un elastico.
Non avendo tempo di riparare i guasti ho riprovato con il 60 ma, nel frattempo, i saraghi erano scappati.

Alla fine l’unico pesce in peso mi è bastato per agguantare una qualificazione che mi riempie di responsabilità visto che sarò l’unico componente del neonato Team Sporasub ad essere presenta a Marsala.
Oltre al 60, in gara ho usato anche il 90.

Angelo Ascione ha conquistato l’ultimo posto utile per la qualificazione (foto G. Marti)

Angelo Ascione (A.S.D. Anthias Salerno) – 9° classificato

Sono arrivato a Frigole con la consapevolezza di poter fare un buon risultato, anche migliore di quello che alla fine ho ottenuto.
Perfino dopo la prima giornata disastrosa ero sicuro che avrei potuto disputare una buona seconda giornata, come in effetti è stata, anche se non credevo che sarei riuscito a qualificarmi.

Il campo della prima giornata era caratterizzato da zone piatte, senza spacchi, magari adatte a tentare la carta della pesca all’aspetta, intervallate da qualche zona di grotto con spacchi dove poter razzolare.
Per la gara avevo deciso di non tentare la carta dell’aspetto, alla ricerca di una preda prestigiosa che, se non fosse arrivata, avrebbe pregiudicato il risultato, preferendo invece la ricerca dei pesci negli spacchi del grotto.

In preparazione avevo trovato, in una zona all’estremo meridionale del campo gara, uno spacco con tanti pesci che però erano spariti già alla vigilia della gara; avevo preparato anche fuori, sulla batimetrica dei 20 metri ma alla partenza, essendo cambiate le condizioni, ho preferito impostare la prima parte della gara sul ritmo in un fondale più basso.

Nella prima mezz’ora avevo già catturato quello che sarebbe stato l’unico pesce della giornata, poi ho sbagliato un pavone e strappato un sarago sparato in un cunicolo difficile.
Sono arrivato a metà gara un po’ nervoso e, al momento dello spostamento ho deciso di spostami più fuori.
Purtroppo, quando mi sono buttato in acqua, ho avuto un inconveniente con la sagola del pallone e la corrente mi ha portato lontano dal punto che avevo segnato; da quel momento in poi ho cercato di razzolare senza successo.

Il campo della seconda giornata era decisamente migliore per pescare anche senza aver fatto una grande preparazione, ricco di spacchi anche in acqua bassa.
Avevo due tane buone e alcune zone dove contavo di poter far carniere razzolando; ho fatto la partenza sulla tana più a terra ma c’era molto meno pesce di quanto non ne avessi visto in preparazione, così ho approfittato della possibilità di spostarsi liberamente nel primo quarto d’ora e, senza sparare, mi sono diretto alla seconda tana.

Nella stessa zona ho trovato Felice e un altro concorrente che stavano già pescando, ho iniziato a pescare catturando 4 o 5 pesci, poi mi sono diretto verso la prima tana, razzolando durante il tragitto e approfittando dello spostamento di metà gara per raggiungerla.
Ho catturato qualche altro sarago e poi mi sono messo a pescare all’aspetto cercando qualche dentice.

Durante questa fase, mentre stavo per appostarmi dietro una lastra, ho notato la presenza di un’orata che ho catturato e subito dopo ne ho vista una seconda e poi una terza, finite in carniere, insieme ad un sarago, anche se nessuna era superiore al chilo.

Nell’ultima parte della gara ho cercato di catturare qualche dentice e ci sarei anche riuscito se, nel momento in cui i pesci si stavano avvicinando, l’arrivo nella zona di un altro concorrente non li avesse fatti scappare.
Ho pescato con due arbalete in legno autocostruiti, un 95 e un 60, e con un oleo da 40 per i buchi più stretti.

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