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Pesca Spigola: Perchè Cacciarla Durante la Riproduzione e Piangersi Addosso? (1a parte)

| 9 Febbraio 2016 | 0 Comments

Si ringrazia il Prof. Antonio Terlizzi per la fattiva collaborazione nella stesura di questo articolo.

Gennaio e febbraio i mesi migliori per la pesca della spigola nella risacca, mesi che i bassofondisti, soprattutto giovani, attendono ogni anno con trepidazione nella speranza di imbattersi nel pesce da trofeo, quello da fotografare e da esibire fieramente sui forum e sui social network, lo stesso che potrebbe lasciargli l’amaro in bocca per gli strali e le critiche impensate che riuscirà ad attirargli addosso.

foto (8)350Sembra strano, ma proprio la pesca della spigola, forse per la sua indiscutibile rarefazione negli ultimi anni e in alcuni tratti costieri specialmente, è capace di risvegliare le peggiori faide tra i pescatori (tanto subacquei quanto cannisti), un coacervo di livori, invidie e gelosie che raramente sfociano in discussioni così accese per la cattura di altre specie. Per verificarlo abbiamo pubblicato a dicembre un video preso da Youtube, che ritrae la cattura di una grossa spigola durante il periodo della riproduzione. I commenti negativi non sono mancati, anche se minoritari, ma ci hanno confermato che la stessa situazione ha suscitato nel pubblico francese, spagnolo, greco o turco, una reazione decisamente opposta, molto più incline al gradimento della cattura che non alla sua stigmatizzazione. È chiaro quindi che certi mal di pancia sono tipici di casa nostra!

Le ultime stagioni non ci hanno mai fatto mancare la polemica sul pesce piccolo (pazienza se è legale) o su quello gravido, che non abbia travolto chiunque, senza eccezione di palmares visto che anche i campioni ci sono andati di mezzo (spesso a torto) ma si sa, scrivere è un attimo…Sulle squame di questo predone della schiuma si consuma una guerra di evangelizzazione etica che non lascia né vinti né vincitori, solo l’ennesima riprova che i pescatori sono perlopiù dei solitari il cui collega di passione è spesso il primo nemico da cui guardarsi.

Premesso che gli orientamenti etici sulla questione sono quanto mai personali e privati, si potrebbe però fare qualche riflessione mirata a mettere in discussione alcuni atteggiamenti che, più che di rispetto del mare, sanno di comodo. Facendo attenzione: ogni volta che arriva la lezione su cosa sia giusto o sbagliato fare, non è mai una raccomandazione condivisibile dalla maggioranza, quanto più, la semplice descrizione di cosa chi la propone fa o vorrebbe che gli altri facessero, magari essendo il primo a volersene affrancare.

L’argomentazione classica è quella del presunto danno biologico che si arrecherebbe nel prelevare un grosso riproduttore femmina gonfio di uova. Intanto sorge il dubbio che, se si fanno certe affermazioni, non si abbia idea di cosa significhi sparare ad una spigolona che arriva a tutta velocità, magari si muso, tra le bolle della schiuma e la fitta sospensione o peggio il torbido: millesimi di secondo in cui solo l’istinto e l’emozione lasciano tracce. Ma andiamo avanti. È facile credere che tutte quelle centinaia di migliaia di uova siano altrettante spigole mancate, dimenticandosi però, o ignorando, che grandi quantità in deposizione servono a compensare una bassa “schiusa”. Ma accettiamo per un attimo questo assioma; non possiamo fare a meno di coglierne alcune inevitabili contraddizioni.

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Abbiamo specificato “grosso riproduttore femmina” perché  i maschi non sembrano godere di pari considerazione, anzi, il consiglio spesso é proprio quello di rivolgere a tahitiana verso i numerosi maschi che contornano una femmina durante la frega, sebbene di minori dimensioni. Ma, i maschi, non sono là per fare folklore, quanto per compiere la fecondazione delle uova una volta deposte (si dopo, NON prima!). Quindi, se il danno immane consiste nell’impedire che il ciclo riproduttivo si completi, cosa cambia se si uccide la femmina o se invece si prelevano tutti i maschi? Si obietterà che un pescatore non riuscirebbe a prelevare tutti i maschi neppure volendo, probabile, ma diversi pescatori (magari non solo sub) che insistono per tutta la durata dell’intera frega nell’areale ristretto di riproduzione, potrebbero riuscirci?!

Bosa Subacquee (12) 350Per alcuni il massimo sollevamento di coscienza sembra essere quello di catturare un pesce “scarico”, che abbia appena effettuato la deposizione insomma. Con franchezza, ma non è un po’ ipocrita aspettare il periodo riproduttivo di questo pesce e poi sperare di non incontrarlo con il pancione? E ancora, ma se come detto prima, il danno presunto consiste nell’interrompere un ciclo di riproduzione, perché tanta sensibilità solo quando il processo è quasi arrivato alla fine?! Un grosso riproduttore rimane tale nelle sue potenzialità, catturarlo scarico a marzo significa pur sempre eliminarlo dal cerchio della vita, con il suo carico di un milione di uova/kg, del prossimo anno, e allora?! Se danno è, lo rimane sempre e comunque non vi pare?!

Altro motivo di sollevamento pare essere quello di prelevare esemplari giovani e non quindi i decani della specie. Secondo la biologia ufficiale la maturità sessuale della spigola si verifica non prima del 3 anno di vita per i maschi e non prima del 4 della femmina. Abbiamo un po’ semplificato visto che il tutto è estremamente variabile e strettamente dipendente dalla natura del sistema, dal trofismo e dalla temperatura media delle acque, nonché dalle oscillazioni di salinità e temperatura dell’acqua. Tuttavia per avere un riferimento “spannometrico” possiamo dire circa 35 cm per i maschi e 42 cm per le femmine. Vi basta prendere un comune metro a stecca per accorgervi che, secondo questi parametri, si prelevano, molto più spesso di quanto non si creda, esemplari che non si sono mai riprodotti o che hanno alle spalle al massimo un ciclo riproduttivo.

Scoperto questo è logico domandarsi: perché catturare…

Seconda parte >>—>

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