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Assoluto 2014: le interviste ai protagonisti (9/11)

| 22 Ottobre 2014 | 0 Comments

Apnea Magazine ha intervistato i protagonisti dell’Assoluto 2014 appena disputato. In considerazione delle discussioni pre e post gara che questa edizione ha scatenato, per la prima volta, la redazione ha deciso di intervistare tutti i partecipanti senza distinzione tra vincitori, qualificati e retrocessi. Agli atleti abbiamo lasciato campo libero nel raccontarci le loro impressioni della preparazione, come si sono svolte le due giornate di gara (tecnica, profondità, attrezzature, pesci presi ed eventuali errori fatti) e una valutazione sul risultato finale.

Buona lettura!

Salvatore Roccaforte – 9° Classificato

Non ho praticamente potuto fare la preparazione perché ho avuto una forte sinusite e quindi ho solo scandagliato i campi e mandato il mio assistente a vedere cosa ci fosse nelle zone più interessanti. Premetto che il mio barcaiolo non scende oltre i 25/30m e quindi di diversi segnali sapevo solo se si trattava o meno di roccia. L’unico giorno che ho messo la testa in acqua è stato il giovedì, trovando il posto dove ho poi preso la ricciola, ma dove avevo visto numerosi dentici. Sapevo che la mia gara era tutta in salita e speravo solo di riuscire a rimanere nei primi 20

La prima giornata avevo un posto nel quale avevamo marcato alcune corvine, ci ho fatto la partezza ma dei pinnuti purtroppo neanche l’ombra. In seguito, girando tra le poche mire che avevamo, ho catturato un sarago e un cappone validi, e poi alcuni altri pesci che sono però stati scartati alla pesatura. La seconda giornata ho fatto la partezza su l’unico punto valido che avevo, a circa 36m per provare la carta di un dentice primo tuffo. Mi appoggio e inizio l’aspetto, un pesce di circa 4/5 kg mi punta deciso ma ad un tratto frena di colpo allargando le pettorali. Sono immobile, non posso essere io la causa del suo brusco spavento, mi giro lentamente per controllare la situazione e vedo sulla mia sinistra, ferma ad un metro di distanza, una gigantesca ricciola. Appena ho girato il fucile ha cominciato a muoversi, ma era tardi, e poi sapete tutti com’è andata a finire. Ho chiuso la giornata con tre pesci.

roccaforte 1o

Salvatore Roccaforte con il carniere della 2a giornata (foto C.Corrado)

Daniele Petrollini – 20° Classificato

Iniziamo col dire che i campi di gara erano molto diversi tra loro, quello che avevano in comune era la loro immensità, più di sei miglia ognuno, che se da una parte potrebbe sembrare un bene per via della possibilità di trovare posti isolati non conosciuti da altri atleti, dall’altra in realtà era una ulteriore difficoltà perché non c’era abbastanza tempo per perlustrali, ti potevi anche perdere per giorni nell’alga sconfinata senza vedere altro che sterili barranchi senza forma di vita. Il primo, quello a nord, era abbastanza valido perché presentava, alle estremità, delle belle zone di roccia a tutte le quote con anche con una discreta presenza di pesce. A me piaceva particolarmente l’estremo nord, sia la zona davanti alla base militare che presentava un buon numero di risalite di granito che emergevano dalla posidonia e la zona prospiciente l’isolotto di Quirra, costituita da lastre e massoni fino ai 27/28m di fondo.

Il secondo campo, quello a sud, invece era difficile e noioso, la prima roccia decente cominciava sulla batimetrica dei 30m con quote operative effettive di pesca intorno ai 33/37 metri. Per il resto era una immensa distesa di alghe ad esclusione dell’estremo sud, una piccolissima porzione di Capo Ferrato costituita da granito che però moriva velocemente nella sabbia abbastanza sterilmente. Sul primo campo ero abbastanza fiducioso, dato che in una simulazione di gara fatta in preparazione, in un’oretta avrei preso una decina di pesci tra capponi, saraghi, tordi e salpe, inoltre su un bel sommo che da 25m risaliva a 15m, avevo visto alcuni dentici di media taglia che arrivavano all’aspetto. Del secondo campo, invece, mi era già chiaro che sarebbe stata molto dura anche solo scappottare dato che i pesci li avevo visti solo fondissimi ed erano frenetici come mai mi era capitato di vederli a quelle quote, anziché intanarsi tranquillamente, correvano lungo i cigli di roccia per infilarsi più avanti chissà dove. Gli unici pesci facili, anche in maniera quasi imbarazzante, erano le cernie, anche molto grosse e i dotti, che però ovviamente, non sono validi. A complicare le cose la notte tra mercoledì e giovedì, si è levato un mare grosso con onde anche di 3 m che raschiavano il fondo fino a 25 m, rendendo il campo sud impraticabile per scarsa visibilità fino alla soglia dei 30. Il campo nord aveva una migliore tenuta nelle zone di roccia.

Petrollini 1o

Daniele Petrollini con il carniere della 2a giornata (foto C.Corrado)

La prima giornata, nel campo nord, sono subito partito sul sommo dove avevo visto i dentici per tentare il colpaccio prendendo un bel pesce che mi avrebbe dato anche il bonus di 1000 punti. Con sorpresa mi sono trovato da solo, con tre o quattro atleti che si sono buttati su altri posti lì intorno, il più vicino ad una cinquantina di metri da me. Appena messa la testa in acqua mi sono reso conto di come fosse cambiata la situazione rispetto alla preparazione dato che intravedevo vagamente il sommo, mentre nei giorni precedenti si contavano i granelli di sabbia a 25m Sono sceso con il 100 ed appena appoggiato ho visto un paio di dentici di circa 2,5kg che si avvicinavano, non mi sembrava vero, infatti una volta arrivati ad una decina di metri scarsi, il gommone del concorrente che era più vicino a me è partito a tutta manetta vanificando l’aspetto e facendo fuggire irrimediabilmente i pesci.Sul fondo c’era oscurità, non filtrava molta luce, ma la visibilità era discreta, così ho pensato di farmi il sommo all’agguato; la scelta è stata vincente e in 4 tuffi ho catturato due saraghi di buon peso. Finito di ispezionare quello spot ho deciso di controllare velocemente i punti che avevo lì intorno, tre capponi un tordo ed una murena, dei quali sono riuscito a catturare solo il cappone, gli altri pesci non c’erano a causa della forte risacca che sollevava sospensione ed alga morta fino ai 18m. Data la forte risacca, non vedevo l’ora di buttarmi nella schiuma e appena finito il giro di quei pochi segnali mi ci sono lanciato con grande aspettativa, avevo due zone che reputavo buone, a terra della zona militare e l’isolotto di Quirra. Ho scelto il primo ed in un ora in mezzo ad onde di due metri, non ho visto una coda, ancora ora non ci credo. Da lì mi sono spostato all’isolotto dove però avevano già pescato in due, Ascione e Puretti. Ho concluso la gara fuori dal l’isolotto tra i 18 ed i 25 m dove razzolando ho catturato una murena, un bel tordo ciliegia e purtroppo sbagliato due salpe in caduta, che per la verità erano piuttosto frenetiche.La pesatura è stata veramente inclemente, oltre la murena che avevo già valutato non essere in peso, mi è stato scartato anche il cappone per soli 5g e con il quale sarei entrato comodamente nei primi dieci, con 4 pesci e tre specie. Purtroppo questo è stato un grosso errore, mio e del barcaiolo, lo abbiamo buttato nel frigo sicuri che fosse in peso e lasciato a colare tutta la gara, sarebbe bastato tenerlo a bagno mettendo un pochino di acqua nel frigo e sono certo sarebbe risultato valido.

Petrollini 1v

Daniele Petrollini con il carniere della 1a giornata (foto C.Corrado)

La seconda giornata è stata veramente tosta. Fino al giovedì i miei programmi erano di impostarla quasi esclusivamente a fondo oltre i 30 m, i pesci erano nevrotici ma almeno c’erano ed erano di buon peso, a me ne servivano due o tre per essere tranquillo, tanto ormai con quelle percentuali più che entrare nei dieci non avrei potuto fare. A scombinare tutto è arrivata la mareggiata, infatti, l’ultimo giorno di preparazione eravamo andati a controllare se nella risacca di Capo Ferrato ci fosse qualche pesce e lo avevamo trovato, così anziché partire a 34m abbiamo deciso di cercare di prendere qualche pesce a quote più umane, dove altrimenti sarebbe stato inutile andare in un secondo momento, dopo che altri concorrenti ci avessero pescato.La mia idea è stata condivisa da molti e così ci siamo ritrovati in 10 in un fazzoletto di mare, disturbandoci a vicenda e non prendendo niente, almeno nella prima ora abbondante in cui sono rimasto lì. Vista la mala parata, mi sono spostato su un segnale in 12 m di fondo dove però la visibilità era scarsissima tanto da non permettere di pescare. Da lì ho attraversato tutto il campo gara per recarmi sui segnali fondi, dove ovviamente ormai avevano pescato abbondantemente. Anche qui la situazione non era certo ottimale, dato che era entrato un taglio di acqua ghiacciata già a 4/5m dal fondo, comunque ho controllato quei 7/8 segnali dove non ho visto neanche una coda. A due ore dalla fine, ho seriamente cominciato a preoccuparmi, escludendo infatti di mettermi a cercare pesci facendo il minatore in 35 metri, non avevo altre grosse carte da giocarmi, così sono andato a controllare l’ultimo segnale: una lastra molto bella nella posidonia, in 18 metri, dove avevo visto una volta un bel marvizzo ed un’altra un bel tordo verde e dove girava sempre qualche denticiotto fuori peso. Pensavo di trovare l’acqua sporchissima come in tutto il campo di gara a quella batimetrica, invece con mia sorpresa la visibilità era eccellente e vedevo perfettamente la lastra da galla.Effettuati due o tre aspetti sia dei tordi che dei dentici nessuna traccia, così preso il fucilino corto con il 4 punte ho cominciato a frugare negli spacchetti che c’erano ma niente. In preparazione avevo trovato due piccole lastrine ad una ventina di metri dalla lastra principale che erano immerse nelle alghe ed erano passanti, infilata la testa nelle alghe ho controllato la prima e, con mia immensa sorpresa e gioia mi sono trovato il codone di una corvina di almeno un chilo a 10 cm dalla maschera. Ho infilato il fiocinino ed ho sparato colpendo il pesce a centro corpo, e qui si è consumata la tragedia, la fucilata è stata talmente ravvicinata, non poteva essere diversamente, che l’asta non è neanche uscita dalla testata, la fiocinella deve aver spaccato il pesce che dimenandosi furiosamente si è sfiocinato, sfuggendomi dalle mani, mentre lo afferravo ed andandosi ad infilare nella sconfinata prateria circostante. Dopo aver fatto una decina di tuffi per cercarla, sono salito sul gommone ed ho detto al mio amico Paolo, insostituibile secondo: andiamo in porto che per me oggi finisce qui!Anche perché ad un ora dal termine, non mi rimaneva che vagare nelle alghe. Paolo con calma, ma abbastanza perentoriamente mi ha risposto che mancava ancora un ora e che non avevamo fatto tutta quella strada per ritirarci prima della fine della gara: Dani fino all’ultimo tuffo!!! Così, forse più per lui che per me ho ripreso in mano il fucile ed ho continuato di buon ritmo scorrendo tra i cigli e l’alga, con la fede cieca che da un momento all’altro un tordo spuntasse fuori a salvare la situazione. A dieci minuti dalla fine, sotto un ciglio, in un catino di alga morta, ho visto un bagliore da galla, sono sceso velocemente e con mio stupore ho visto tre salpe intente a mangiare, due da 250 g circa ed una ben più grossa, fortunatamente il fucile che impugnavo era “adattissimo” per tentare un tiro in caduta, il 60 con il quattro punte, non potevo certo risalire, chiamare Paolo e cambiare fucile anche perché le salpe si erano già accorte di me, così ho continuato la caduta, immobile col braccio teso, guardando fisso il pesce che nel frattempo, immobile sul fondo cominciava a tremare caricandosi per la scodata, penso di aver premuto il grilletto, nell’ultimo millesimo di secondo utile, ho centrato il pesce sul groppone, sono risalito e l’ho passato a Paolo guardandolo mentre gli si illuminava il viso: C’è! Questo c’è! Valutando la giornata direi che non avrei potuto fare altro di diverso se non partire fondo anziché nella schiuma, ma la scelta la ritengo più che sensata anche a posteriori.

Dopo 11 campionati assoluti e 7 di seconda categoria consecutivi, il mio obiettivo a fine carriera, è quello di vincere un assoluto, quindi non posso che essere insoddisfatto. Analizzando la gara alla luce dei fatti, dico che non avrei potuto vincere questo campionato, in nessun caso, ma come me anche tutti gli altri atleti partecipanti, penso che per perdere De Silvestri avrebbe dovuto ritirarsi. Se tutto fosse girato alla perfezione avrei potuto ottenere un 5° o 6° posto, che comunque nessuno avrebbe mai ricordato, quindi alla fine va bene così, il prossimo anno ci riprovo, sperando possa essere la volta buona. Oltre i complimenti al vincitore, che ovviamente ho già fatto di persona, vorrei evidenziare, due atleti che per me hanno meritato al di sopra degli altri e sono Rocco Cuccaro e Luigi Puretti, gara strepitosa.

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Giuseppe Aiello con il carniere della 1a giornata (foto C.Corrado)

Giuseppe Aiello – 32° Classificato

Per quanto riguarda la preparazione posso dire che quel poco di roccia vista non eè stata certo di buon auspicio per fare un’ottima gara. Ho disputato 14 campionati tra 1° e 2° categoria, di cui 5 in Sardegna , e posso dire di non aver mai visto un campo gara cosi brutto, in più il mare mosso ha contribuito ad aumentare le già notevoli difficoltà. I programmi  pianificati durante la preparazione, sono falliti miseramente a causa delle condizioni meteo marine e quindi ho dovuto improvvisare pescando all’agguato e in tana in quel poco di roccia che avevo visto in preparazione. Le quote della prima giornata andavano dai 20 ai 22 metri, mentre nella seconda ho pescato dai 10 ai 18 metri. Sono un atleta del team Pathos e ho utilizzato fucili dalle misure 60 al 100.

Nella prima giornata, a 22 metri, ho catturato un tordo di 770 gr con grosse difficoltà, per spararlo ho dovuto tenere e mirare con due mani perchè il moto ondoso si faceva sentire nonostante la profondita; poi ho catturato solo un altro tordo ma purtroppo fuori peso per pochi grammi. Nella seconda giornata  ho catturato 2 scorfani e un sarago anch’esso scartato per pochissimo.

Durante la gara ho avuto la possibilità di catturare altre prede, ma non ci sono riuscito proprio per le difficoltà del mare mosso.Non penso di aver commesso errori, ma con questa tipologia di fondale e viste le condizioni meteo marine sfavorevoli bisognava avere un po di fortuna che non mi ha assistito. Non sono affatto soddisfatto del mio piazzamento.

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