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MODIFICHE FUCILI PNEUMATICI


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Possiedo un oleopneumatico Cressi SL 100 mambizzato a cui ho sostituito anche il perno di connessione originale con quello da 1,5 mm al fine di migliorare la sensibilità del grilletto. Nonostante tale modifica secondo me sono ben lontano dalla sensibilità e dolcezza del grilletto di un qualsiasi arbalete :( . Ho saputo che esiste la possibuilità di intervenire sul congegno di scatto degli oleo per migliorare ulteriormente la progressività del sistema di scatto, procedendo alla lucidatura del codolo del pistone e del dente di ritegno. In sostanza la modifica consiste nel levigare a specchio la superfice cementata presente su tali componenti del fucile al fine di migliorare lo scivolamento delle parti meccaniche e sensibilizzare lo scatto. Però so anche che si tratta di una modifica molto delicata che richiede una buona esperienza e manualità che io onestamente non ho, avendo sempre pescato con le "fionde". Alcuni consigliano anche di accorciare la molla di ritorno del grilletto, che così diventa meno duro.

A questo punto la domanda è la seguente:

qulacuno conosce dei negozi specializzati che effettuano tali modifiche nelle zone di Venezia, Padova o Treviso??? Meglio ancora: c'è qualcuno del forum che abita da queste parti e che sarebbe così gentile da aiutarmi a fare le suddette modifiche???

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Ciao Cosimo

 

sicuramente potranno aiutarti i miei colleghi Leonardo e Dentex che di oleo ne sanno di più...............

temo però che la dolcezza di rilascio riscontrabile in un arba non sia riproducibile sull'oleo causa la differente modalità di erogazione della potenza soprattutto sui modelli lunghi e molto pompati.

Mi intendo però di acciai, posso garantirti, pur confermando che la via è certamente quella delle lucidatura, che se non effettuata con macchinari di precisione e da oparatore che sappia il da farsi, potresti rischiare di trovarti poi per le mani qualche spiacevole sorpresa.

 

Ogni modifica del fucile, se non strettamente necessaria, espone solo a inutili rischi e alla decadenza dell'eventuale garanzia della casa quindi, pondera sempre col freddezza l'opportunità di apportare o meno le modifiche.

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Ciao Cosimo

 

sicuramente potranno aiutarti i miei colleghi Leonardo e Dentex che di oleo ne sanno di più...............

temo però che la dolcezza di rilascio riscontrabile in un arba non sia riproducibile sull'oleo causa la differente modalità di erogazione della potenza soprattutto sui modelli lunghi e molto pompati.

Mi intendo però di acciai, posso garantirti, pur confermando che la via è certamente quella delle lucidatura, che se non effettuata con macchinari di precisione e da oparatore che sappia il da farsi, potresti rischiare  di trovarti poi per le mani qualche spiacevole sorpresa.

 

Ogni modifica del fucile, se non strettamente necessaria, espone solo a inutili rischi e alla decadenza dell'eventuale garanzia della casa quindi, pondera sempre col freddezza l'opportunità di apportare o meno le modifiche.

 

 

Ciao Andrea, intanto ringrazio te per la risposta e poi aspetto che si facciano avanti i maestri del settore!!! Tanto non ho fretta la stagione dei dentici è ancora lontana :(

Il grande Leo ho avuto il piacere di conoscerlo alla pizzata fatta a Quarto d'Altino e dallo stesso organizzata, però abita in Friuli e quindi mi rimane un po' furi mano. Dentex non lo conosco ma se volesse darmi qualche consiglio ;)

Per quanto riguarda la realizzazione di tali modifiche non penso ci vogliano macchinari particolari, so che molti le fanno con uno strumento che se non ricordo male si chiama "dreemel" o giù di li. E' una specie di trapanino a cui si applicano dei dischi di feltro appositamente imbevuti di pasta abrasiva da carrozziere e il gioco è fatto :D:D Però bisogna saperlo fare :fish:

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Per quanto riguarda la realizzazione di tali modifiche non penso ci vogliano macchinari particolari, so che molti le fanno con uno strumento che se non ricordo male si chiama "dreemel" o giù di li. E' una specie di trapanino a cui si applicano dei dischi di feltro appositamente imbevuti di pasta abrasiva da carrozziere e il gioco è fatto :D  :D Però bisogna saperlo fare  :fish:

La lucidatra è effettivamente qualcosa che si può far da sè e che non riesce a creare problemi di sorta, i danni si fanno quando ci si mette a smussare i cinematismi dello scatto, in particolare il dente di sgancio... ;)

 

:bye:

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Quoto Davide e Andrea. Per quella che è la mia esperienza, e di modifiche ne faccio tante ai miei fucili, non smusserei mai il dente di sgancio. Una modifica che rende molto è la sostituzione della molla con una più morbida, oppure togliere una spira a quella esistente, regolando poi la corsa del grilletto con l'apposita vitina. Sempre facendo però molta attenzione e verificando bene che lo sgancio funzioni in totale sicurezza... Mi spiace di non poterti aiutare direttamente, ma vivo a Cremona, un po' lontanuccio...

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Ciao Cosimo, Si è vero che abito in friuli però tieni presente che da Venezia ad arrivare a casa mia è più o meno come andare a Portogruaro, perchè abito sulla bassa provincia pordenonese, A San Stino di Livenza sei a una decina di chilometri da casa mia.

Per quanto riguarda la modifica io ho lo strumento adatto, però prima di procedere ci sono delle considerazioni sulle quali ci si deve soffermare con attenzione.

Sicuramente il tuo fucile ha un pistone della Maori, anche io ho un fucile come l tuo ma a dire il vero non lo mai smontato da quando l'ho comprato quindi il pistone non l'ho mai visto dal vivo, e non saprei se il materiale del suo dente è uguale ai mares da 13.

Il dente comunque dovrebbe essere in acciaio cementato al pari del codolo del pistone, la cui superficie è protetta dall'ossido da una sorta di zincatura giallastra (adesso non essendo esperto del settore non saprei indicare con più precisione il trattamento).

Le superfici di contrasto però, di base, non appaiono perfettamente liscie, per cui una semplice lucidatura non apporterebbe il beneficio desiderato.

Per renderle "a specchio" temo che bisogni asportare il materiale in eccesso rischiando di intaccare il trattamento superficiale di cementazione (che è poi quello che gli conferisce la resistenza meccanica all'usura) che una volta intaccato potrebbe esporre le parti a contrasto ad una repentina usura.

Io ho gli stumenti adatti (Il Dremel) però la valutazione la si può fare una volta smontati e visionati i due pezzi da lucidare.

Per quanto concerne la molla direi che tagliarla o metterne una più morbida, non serve praicamente a niente, perchè conil pistone agganciato il contrasto che noi percepiamo per la prima parte della corsa del grilletto (diciamo a vuoto) non è dovuta alla molla ma lla pressione dell'aria immagazzinata nel fucile. Solo quando il perno di connessione arriva a contatto con il dente inizia a comprimere la molla, ma a quel punto deve vincere anche l'attrito del dente agganciato che dopo il minimo movimento determinerà la partenza del colpo, quindi l'influenza della molla, a quel punto, è minima.

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Ciao Cosimo, Si è vero che abito in friuli però tieni presente che da Venezia ad arrivare a casa mia è più o meno come andare a Portogruaro, perchè abito sulla bassa provincia pordenonese, A San Stino di Livenza sei a una decina di chilometri da casa mia.

Per quanto riguarda la modifica io ho lo strumento adatto, però prima di procedere ci sono delle considerazioni sulle quali ci si deve soffermare con attenzione.

Sicuramente il tuo fucile ha un pistone della Maori, anche io ho un fucile come l tuo ma a dire il vero non lo mai smontato da quando l'ho comprato quindi il pistone non l'ho mai visto dal vivo, e non saprei se il materiale del suo dente è uguale ai mares da 13.

Il dente comunque dovrebbe essere in acciaio cementato al pari del codolo del pistone, la cui superficie è protetta dall'ossido da una sorta di zincatura giallastra (adesso non essendo esperto del settore non saprei indicare con più precisione il trattamento).

Le superfici di contrasto però, di base, non appaiono perfettamente liscie, per cui una semplice lucidatura non apporterebbe il beneficio desiderato.

Per renderle "a specchio" temo che bisogni asportare il materiale in eccesso rischiando di intaccare il trattamento superficiale di cementazione (che è poi quello che gli conferisce la resistenza meccanica all'usura) che una volta intaccato potrebbe esporre le parti a contrasto ad una repentina usura.

Io ho gli stumenti adatti (Il Dremel) però la valutazione la si può fare una volta smontati e visionati i due pezzi da lucidare.

Per quanto concerne la molla direi che tagliarla o metterne una più morbida, non serve praicamente a niente, perchè conil pistone agganciato il contrasto che noi percepiamo per la prima parte della corsa del grilletto (diciamo a vuoto) non è dovuta alla molla ma lla pressione dell'aria immagazzinata nel fucile. Solo quando il perno di connessione arriva a contatto con il dente inizia a comprimere la molla, ma a quel punto deve vincere anche l'attrito del dente agganciato che dopo il minimo movimento determinerà la partenza del colpo, quindi l'influenza della molla, a quel punto, è minima.

 

 

Az che dovizia di particolari :eek:

Ha proprio ragione il buon Zani quando dice che sei un esperto del settore.

A parte le spiegazioni tecniche, ti ringrazio molto per la tua disponibilità e visto che, a quanto pare, non abiti così lontano da casa, magari prossimamente ti chiamo e ci mettiamo d'accordo sul da farsi :thumbup:

Pensavo di ricambiare il favore con una bottiglia di buon vino pugliese DOC "Primitivo di Manduria" da 16°........così poi i pesci li vedi doppio :lol::lol:

Ovviamente ringrazio gli altri ragazzi del forum che gentilmente mi hanno risposto ;)

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Gatto sei completamente fuori strada!

Non vorrei sembrarti saccente e presuntuoso ma penso di sapere cos'è la regolazione della corsa di un grilletto e la resistenza e attrito opposto dalle parti di un meccanismo di scatto!

Comunque grazie della tua partecipazione

Modificato da Leonardo
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Leonardo, ti leggo spesso e so che sei bravissimo, però non son d'accordo sul discorso molla. Siamo in parecchi ad aver provato con mano la differenza e ho visto in giro per il web qualcuno che sta facendo dei test misurando la pressione applicata al grilletto con e senza modifica alla molla. Per quello che ho verificato io su diversi fucili, con molla accorciata e corsa del grilletto ridotta con l'apposita vitina, la differenza è grande, ma non sono uno che accende polemiche, questa è e rimane solo la mia personalissima opinione.

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penso che su questo argomento si sia già detto tutto, voglio solo aggiungere che modificare il meccanismo di sgancio di un fucile subacqueo può essere pericoloso, nel senso che a volte basta un piccolo urto e il colpo parte da solo, quindi occhio quando fate modifiche a detti meccanismi nel momento in cui andremo a caricarlo per la prima volta, prima di lasciare l'asta, assicuriamoci della perfetta ritenuta del pistone, successivamente, con il fucile puntato verso l'acqua libera, proviamo a sbattere il calcio sul palmo della mano, non ci crederete ma se le modifiche sono state fatte asportando troppo materiale può partire il colpo. stessa cosa per la molla. è vero che lo scatto diventa più dolce modificando la molla, ma è altrettanto vero che è tarata per lavorare in sicurezza, una molla più morbida potrebbe non tenere il dente di scancio al suo posto con un urto.(tutte cose sperimentate in prima persona) :bye:

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Grazie Dentex che con la sua Pragmatica esperienza, apporta sempre valide riflessioni chiare e dirette con esempi di vita subacquea vissuta, a cui non ci si può certamente opporre :thumbup:

Io in vita mia non ho mai modificato lo scatto ai miei vecchi pneumatici, perché mi sono bastati i pochi episodi di vita vissuta con quei fucili (perfettamente funzionanti ed originali) per farmi capire quanto sia labile il vincolo meccanico tra dente e pistone che un non nulla può determinare la partenza di un colpo accidentale, tanto da farmi desistere dal ricercare una maggiore sensibilità e una minore corsa del grilletto a fronte di un sicuramente ridotto margine di sicurezza.

 

Dopo questa premessa splendidamente introdotta (anche senza preventivo accordo) da Dentex, voglio rispondere a nickba, che mi sembra sia una di quelle persone che ricerca le modifiche supportate da esperimenti tecnici supportate da attenti strumenti di misura. (preparati che è molto lunga, ma sarò felice di conoscere la tua opinione dopo che l’avrai letta, non temere la polemica se è costruttiva non spaventa nessuno, è quella sterile che da fastidio, fatta senza affrontare con reale profondità gli argomenti sostenuti)

Io personalmente non mi soffermo a misurare pesi di scatto e pressioni richieste dal grilletto per due motivi:

Il Primo, perché quando effettuo una modifica (di altro genere visto che non modifico lo scatto) mi mantengo sempre in un valido margine di sicurezza che non vada a ridurre la struttura del pezzo mettendosi a rischio di cedimenti. Visto che il margine di sicurezza con gli scatti dei fucili pneumatici è praticamente inesistente, ho rinunciato a portare modifiche strutturali. Come ho sempre sostenuto la modifica che apporto allo scatto è l'asportazione del congegno di sicura che blocca il grilletto lasciando liberi gli altri meccanismi, senza metterci minimamente al sicuro dalla partenza di colpi accidentali.

per chi volesse approfondire il concetto consiglio il mio articolo pubblicato su AM I CONGEGNI DI SICUREZZA DEI FUCILI SUBACQUEI

 

Il Secondo perché non essendoci corrispondenza di sensibilità di scatto tra fucile scarico e fucile carico (dove per carico intendo condizionato proprio in fase di efficiente sparo per la pesca, quindi con effettiva pressione di carica pistone agganciato e nessun condizionamento per la sua partenza), non potendo attuare valide misurazioni a fucile carico, ritengo non riconducibili e quindi inutilizzabili quelle effettuate a fucile scarico per un effettivo studio dei pesi di scatto.

 

L'unica cosa su cui posso concordare (in via teorica) con nickba è il fatto che riducendo la molla di controscatto del dente, riduciamo spinta che oppone all'avanzamento del piolo di connessione, riducendo lo sforzo richiesto al dito per far arretrare il grilletto. A tale spinta va aggiunta quella generata dalla pressione del fucile, nonché lo sforzo che il dito deve effettuare per vincere gli attriti del vicolo tra dente e pistone.

 

Ma c'è una considerazione importante da fare. Lo sforzo che il dito effettua a fucile scarico è sostanzialmente differente da quello effettuato a fucile carico, e non solo per la semplice aggiunta dell'attrito che comporta il pistone agganciato, ma perché tra fucile scarico e carico cambia il momento di applicazione delle forze che concorrono ad opporsi all'avanzamento del piolo di connessione.

per spiegare questi concetti, devo ricorrere all'uso dei disegni che ho realizzato allo scopo questa mattina.

http://img132.imageshack.us/img132/9236/scattoaria01phl3.jpg

 

nel disegno 1 vediamo i componenti del meccanismo di scatto originali (con la molla originale e la regolazione del grilletto a minimo) cosi come appaiono a fucile scarico; mentre nel disegno due vengono raffigurati con il fucile carico.

Appare subito la differenza che mentre sul primo disegno il piolo per salire deve vincere la resistenza opposta dalla pressione di precarica del fucile a cui si somma quella opposta dalla molla che spinge la parte posteriore del dente fuori dalla sagoma della canna fino al primo ostacolo che potrebbe essere costituito dal piolo stesso; in questo caso premendo il grilletto avvertiremo una determinata resistenza quasi costante, che aumenta gradualmente aggravandosi solo del peso della molla di controscatto che si comprime, sul dito avvertiremo un incremento di peso costante e minimo.

Mentre nel secondo disegno illustro la posizione assunta dai componenti nel momento in cui il pistone è agganciato.

In questo caso lo sforzo per far arretrare il grilletto sarà costituito da una corsa caratterizzata da due momenti distinti e separati.

Nella prima fase che diremo corsa a vuoto (rubando il termine alle armi da fuoco portatili terrestri) costituita dal tragitto che il grilletto compie per spingere il piolo di connessione fino a portarlo a contatto con il dente di ritegno, il quale in posizione agganciata sarà ora disposto orizzontalmente, sopperendo già da solo a quella parte di spinta iniziale della molla di controscatto sottraendola di fatto all’azione del grilletto. Nella corsa a vuoto appare quindi evidente che alla salita del piolo si contrappone unicamente la spinta generata dalla pressione di carica (e non precarica) presente all’interno del fucile.

In questo caso la pressione esercitata dall’aria compressa è certamente maggiore rispetto a quella del primo disegno, ma ad essa non si può sommare quella della molla (che di fatto è contenuta e contrastata dal pistone).

Non saprei ora dire se il dito avverte maggiore difficoltà nel primo o nel secondo caso, ma di fatto è certo che lo sforzo effettuato a fucile scarico è perfettamente ininfluente a determinare quello di scatto che interessa l’azione di pesca, perché, come abbiamo visto generato da due forze diverse, esso è solo indicativo della pressione presente nel fucile.

La seconda parte della corsa del grilletto che definiremo corsa di scatto è quella che determina la partenza del colpo, va dal momento in cui il piolo di connessione è a contatto con il dente fino allo svincolo del pistone. Nella pratica questo passaggio si avverte come un immediato e sostanziale indurimento del grilletto durante la sua corsa, Infatti è questo il momento critico nella fase di scatto. Da qui in poi la resistenza all’arretramento del grilletto aumenta in modo esponenziale anche se la durata dello scatto ormai è minima.

La spinta che nella corsa di scatto si contrappone all’arretramento del grilletto è costituita:

dalla pressione di carica, dall’attrito che si oppone allo scivolamento dai piani di scatto (dente e codolo del pistone), e spinta della molla di controscatto. Qui può entrare in campo la molla accorciata e i piani di scatto lucidati.

Prima di affrontare l’analisi di queste due varianti voglio però fare due considerazioni, a mio parere inconfutabili:

 

Per meglio capire la prima considerazione presento la seconda immagine che ho realizzato oggi

http://img139.imageshack.us/img139/6108/scattoaria02pgj9.jpg

Il disegno n°3 illustra la posizione dei componenti del meccanismo di scatto con la molla di controscatto accorciata a fucile scarico, dove il dente non più a contatto con il piolo di connessione (almeno non per forza) si presenterà almeno appena inclinato con la punto verso il centro della canna, altrimenti non è più idoneo ad assicurare un inizio di aggancio, mentre a fucile carico si presenterà perfettamente identico al disegno n°2 ma con la molla che esercita meno spinta.

 

La mia prima considerazione inconfutabile è che non vi è differenza tra la corsa a vuoto del grilletto di un fucile con molla di serie è piani di scatto originali e quella di un fucile con gli stessi componenti modificati (cioè piani lucidati e molla accorciata)

 

Seconda considerazione (forse in linea del tutto teorica più opinabile della prima, ma che nella realtà delle esperienze vissute ho trovato molti episodi che hanno concorso alla sua formazione); una volta che il grilletto si indurisce, la successiva corsa di scatto è molto breve. Lo scatto non è determinato dallo slittamento dei due piani contrapposti fino alla loro reale e reciproca sottrazione geometrica, ma avviene, in modo irrevocabile, non appena il dente inizia ad inclinarsi, modificando la presentazione (inclinandola) del suo piano di scatto a quella del dente. Una volta inclinato il piano del dente pur essendo ancora fisicamente presente davanti al codolo del pistone non riesce più a trattenerlo, perché quest’ultimo, sottoposto alla enorme spinta dell’aria compressa, sfugge di prepotenza; allargando tutti gli ostacoli e vincendo tutte le resistenze che si oppongono al suo avanzamento.

 

Quindi se è vero che i due piani di scatto lucidati a specchio oppongono meno resistenza al loro scorrimento e che la molla più corta oppone meno spinta all’inclinazione del grilletto; è pur vero che tale tratto di scatto è talmente breve e repentino che difficilmente comporterà reali influenze sulla precisione del tiro, sarà solo una semplice questione di abitudine. Avremo si forse una reale percezione dell’alleggerimento del grilletto a fronte di un ulteriore abbassamento del già scarso margine di sicurezza offerto dallo scatto del fucile pneumatico.

Anche sulla effettiva leggerezza di una molla accorciata avrei le mie perplessità, che sono valide a seconda della qualità della molla. Personalmente penso che una molla dura una volta accorciata su uno spostamento relativamente breve opponga un incremento di resistenza maggiore rispetto alla stessa molla più lunga anche se è vero che con il dente agganciato la molla è precompressa quindi in realtà ha gia immagazzinato un certo arretramento spostando la sua soglia di resistenza verso la maggiore opposizione (ma tutto questo è teoria).

 

Nel disegno n°4 rappresento quella che, secondo me, è una condizione di alto rischio dove la c.d. regolazione del grilletto è stata spinta fino che il piolo spostato verso l’alto porti il dente il posizione orizzontale ponendolo già in una posizione troppo vicina allo scatto, dove una minima influenza del grilletto si ripercuote in un immediato spostamento del dente determinando la partenza del colpo.

In verità la vite di regolazione non è destinata ad aumentare la sensibilità del grilletto, ma solo a ridurne la corsa a vuoto prima che il piolo incontri il dente di ritegno.

La condizione rappresentata dal disegno n°2 rappresenta quello che è adottato normalmente dalla quasi totalità dei fucili pneumatici in commercio, dove la presenza di una breve corsa a vuoto garantisce che una minima vibrazione involontaria del grilletto non si ripercuota sullo scatto. La vite di regolazione serve a regolare che questa corsa non sia eccessiva facendo avvenire lo scatto quando il grilletto arretrando eccessivamente, faccia cadere il dito, che esercita la pressione, in una fascia di collasso muscolare.

Ma la corsa a vuoto deve esistere, come volontario attraversamento di una zona franca che divide l’azione di puntamento dalla determinazione dello scatto. Una corsa a vuoto giustificata va dai 2 ai 4 mm; al di fuori di questa fascia stiamo operando in una condizione di scarsa efficienza (se oltre i 4) o di scarsa sicurezza (se al di sotto dei 2).

Spero di aver dissertato sufficientemente ed esaustivamente l’argomento senza avervi annoiato oltre la più determinata soglia di sopportazione. :frusta:

Perdonatemi per la prolissità ma non sono riuscito ad essere più conciso.

Un abbraccio a tutti quelli che avranno avuto il coraggio e la pazienza di affrontare la lettura restando a loro completa disposizione, nonché aperto a qualsiasi teoria validamente contrapposta.

Il vostro affezionatissimo Leo :wub:

 

P.S. per i soci moderatori: a questo punto questo thread lo terrei presente come contenitore dei prossimi quesiti e risposte inerenti l'argomento!

All'uopo inserisco le immaggini anche come allegato per averle disponibili anche in futuro.

ScattoAria01M.jpg

ScattoAria02M.jpg

Modificato da Leonardo
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ciao dovresti avvitare sotto il grilletto la vite in senso orario e già così accorci la corsa poi puoi levigare a specchio il dente di arresto e il codolo del pistone con carta abravisa finissima. poi lucidi ancora con pasta abrasiva. è l'unico consiglio che ti dò da fare con sicurezza. si può anche intervenire levigando con una fresa ma è troppo pericoloso possono partire i colpi come niente se non si è pratici e capaci. quindi limitati solo con la carta abrasiva. vedrai ch migliorerai. :bye:

Modificato da vicojet
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