> Quanti morti - Pagina 6 - Pesca in Apnea - AM FORUMS Vai al contenuto

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Questo del bruciare le tappe non è cosa nuova, già nel 1962 Alessandro Olschki nel suo manuale "Caccia Subacquea" lamentava il fatto di come i "giovani" non facessero più la gavetta e si pescasse a venti metri la stagione seguente a quella iniziale e delle conseguenti tante, troppe, disgrazie. Facendo le debite proporzioni metriche e considerando che in illo tempore praticamente non esisteva una formazione specifica per l'apnea, possiamo dire che le cose non è che siano cambiate più di tanto. Allora come oggi i metri conquistati uno ad uno e non dieci alla volta, rendono forse maggiormente consapevoli delle proprie capacità e sopratutto dei propri limiti. Ho strappato ai miei il primo fucile e quindi ho contratto la "malattia" della pescasub, quando Olschki pubblicava il suo manuale. Ho avuto tanti compagni di pesca ma le dita di una mano sono troppe per contare con quanti sono stato veramente in sintonia, tanto da poter dire: stiamo operando in sicurezza perchè tu mi controlli ed io controllo te. Oggi, quasi sempre, preferisco pescare con i "giovani", con ragazzi che non abbiano più della metà della mia età, con chi mi da retta insomma, è vero sono dispotico, chi non si adegua viene escluso. Innanzi tutto la sicurezza: stare fisicamente bene, ascoltare il proprio corpo (le variabili giornaliere di cui parla Giampa), non emulare, rispettare i tempi di recupero, controllarsi a vicenda.... e poi i pesci.

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dalle drammatiche vittime della pesca in apnea l'abbiamo finita a discutere se ci si può fare i selfie con i pesci o portare la cam,credevo che l'argomento fosse la sicurezza e si potesse non dico trovare la soluzione di tutti i mali ma quantomeno ricordare semplici regole da seguire,rispettare i tempi di recupero in superficie,non iperventilare,consigli semplici da attuare,il richiamo ai pericoli insiti in questa disciplina,io dopo 30 anni che cerco di togliere pesci in apnea continuo a considerarmi un neofita e mi stà bene così,ma qui ci sono istruttori,medici,brevettati,autodidatti che sono cresciuti più di me,riusciamo a far tornare utile questa discussione?

non è tanto il selfie ma piu il gareggiare a fare selfie, che caxxo le fanno a fare le gare di pesca in apnea? ora tutti sono atleti?

Magari sei andato a pasturare per tirare a quell'orata e a me chi me lo dice che non è cosí, ti fai il video e mi fai credere che è tutto naturale, senza un giudice accreditato che possa convalidare

vuoi farti i tuoi trofei vai e competi nel legittimo non stare a prendere per il ....

chissà come mai in gara ufficiale se esce un dentice è una benedizione e invece in gare di selfie vedi dentici da ogni dove, magari te li sei andati a prendere alla coop solo per farti bello

vuoi dimostrare di essere il migliore , c'è una sola strada fatti la gara e dinostralo... quella ufficiale, altrimenti poco fiato...

mka quanto ti voglio bene :D

Modificato da Tango
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Mi sento sempre più un marziano.

A me piace stare in acqua, giocare a nascondino col polpetto che alza la testa per guardarti e la ritira quando ti avvicini e viceversa. "sfrocoliare" la murena con la pinta dell'asta per ammirarla quando muove la bocca con aria minacciosa. Accarezzare le meduse nel loro moto pulsante. Sentirmi bene fisicamente dopo un tuffo.

Certo pesco, sparo ed uccido i pesci che mangiano a casa. Ma senza ansia di prestazione o di carniere. Mi appaga già stare in acqua.

La profondità è un fattore di rischio molto alto, va guadagnata metro dopo metro con la consapevolezza che più aumenta più rischioso è.

Generalizzare non serve a nulla, muore il campione esperto come il neofita co@#**%e che si sente superman. Bisognerebbe analizzare caso per caso e comprendere i motivi della fatalità/errore accaduto.

Le misure di sicurezza le conosciamo tutti, recuperi abbondanti, pesca col compagno in testa ecc. Le ignoriamo spesso. Ed essendo uno sport estremo a volte un solo errore ci è fatale. Mio Padre da ragazzo mi raccontava che spesso ci si faceva ammaliare dalla cernia in profondità o da stanare. Che era un grosso pericolo.

 

Per quanto riguarda la diminuzione di prestazione dopo l'allenamento io la imputo a due fattori. La testa che recentemente ho scoperto quanto sia davvero preponderante per l'apnea e l'affaticamento conseguente a sessioni di allenamento con poco recupero.

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A mio avviso, la diminuzione di capacità atletica dopo allenamento significa solo allenamento sbagliato, e per l'esattezza significa "allenamento di apnea" che è l'allenamento più sbagliato che esista per un pescatore visto che un pescatore di tutto ha bisogno tranne che fare apnea (in allenamento).

Da parte mia, visto che la durata di pescata media a cui puntare è di 4 ore, considero completamente controproducente impostare un allenamento su sessioni di apnea anche con poco recupero, per me allenamento è sviluppare tanta capacità aerobica e una certa tenuta allo sforzo anaerobico, che non si fa di certo facendo apnea ma facendo nuoto di superficie in ogni sua forma.

 

Sulle misure di sicurezza, rimarcare sempre che bisogna avere un compagno è perfettamente inutile nel senso che ........... è una bella scoperta!

Ma il compagno....

1- bisogna averlo

2- deve essere affidabile

3- deve essere a completa disposizione

4- deve essere sempre pronto

5- non perché si ha un compagno bisogna osare a fare cose che altrimenti non si farebbero

6- è comunque assurdo delegare la propria sicurezza al compagno

 

Il risultato è che da parti di altri non lo so, ma da parte mia state certi che non delego nessuno di garantire la mia sicurezza e non accetterò mai la delega della sicurezza altrui sulla mia persona, men che mai in una pescata che dura X ore visto che so benissimo che in X ore non posso garantire la mia assistenza in modo costante e garantito, e far sicurezza significa garantire prontezza sempre e comunque, non a fasi alterne.

Quando si è in acqua.... le condizioni cambiano momento per momento, bisogna esserne coscienti, bisogna affidarsi solo a se stessi e non all'angelo custode.

Poi se davvero esiste un angelo custode è meglio, ma il compagno è anche lui un uomo e non un angelo.

 

Perciò da parte mia parlare di compagni di pesca è prendere scorciatoie, una bella e comoda scorciatoia sicuramente........ ma allora preferisco un compagno pescatore che fa il barcaiolo come in gara, e non un compagno pescatore in acqua.

 

Ma la vera sicurezza..... comunque sia non esisterà mai, l'acqua non è il nostro elemento, siamo in balia dell'imponderabile e noi siamo sempre diversi istante per istante, bisogna sempre ricordarselo.

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  • 2 settimane dopo...

Comunque la pensiate, l'idea che con l'allenamento si possa migliorare in modo lineare e indefinitamente la prestazione sportiva è una idiozia totale che contaddice tutte le conoscenze acquisite da quando Hans Adolf Krebs nel 1937 scoprì il "ciclo di Krebs" e per questo motivo si beccò il Nobel per la medicina 1953. Per chi volesse approfondire leggere qui.

 

Energy_Systems.gif

 

Questa immagine l'ho presa da qui e ci si capisce benissimo che la curva gialla che poi altro non è che la somma della produzione di energia aerobica ed anaerobica in un organismo umano sotto sforzo.

La curva gialla (somma) raggiunge l' acme dopo 40 secondi dall' inizio della prestazione :o soltanto e poi comincia a calare con andamento lineare per 30 minuti in modo tale che dopo appena 7-8 minuti l'energia prodotta dai mitocondri è già la metà del valore dell'acme.

Il mitocondrio è una batteria chimica che ha bisogno di un determinato tempo di ricarica, proprio come farebbe una batteria d'automobile o del cellulare.

Il mitocondrio si scarica velocemente ma si ricarica lentamente, tutto qui e il resto sono tutte cazz@te.

L'allenamento non migliora la fisiologia dell' atleta ma la ottimizza per l'impiego specifico (..se ben fatto!) che è una cosa ben diversa. :siiiii:

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I neuroni sono i più grandi consumatori di ossigeno proprio perchè sono pieni zeppi di mitocondri. Più che nei muscoli, ce ne sono nel cervello.

i mitocondri quindi non mancano davvero.

 

neurone.png

 

La mancanza di neuroni invece si palesa molto ma molto prima che il PIA entri in acqua quando il sub non allenato o auto-allenatosi a pene di cane tenta prestazioni al limite delle sue possibilità sempre autostimate in eccesso.

Per non parlare della qualità dell' allenamento.

Magari si spendono cifre a 3 zeri per farsi allenare a giocare a calcetto dai grandi maestri federali guru pallonari di Coverciano e neanche un copeco per farsi allenare alla pesca in apnea.

Però se il calcettatore sbaglia l'allenamento al calcetto poi rischia al massimo uno strappo o una frattura mentre se il PIA sbaglia l'allenamento all' apnea rischia la pelle. :o

La PIA non è uno sport come tutti gli altri, decisamente no :nono:

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I neuroni sono i più grandi consumatori di ossigeno proprio perchè sono pieni zeppi di mitocondri. Più che nei muscoli, ce ne sono nel cervello.

i mitocondri quindi non mancano davvero.

 

neurone.png

 

La mancanza di neuroni invece si palesa molto ma molto prima che il PIA entri in acqua quando il sub non allenato o auto-allenatosi a pene di cane tenta prestazioni al limite delle sue possibilità sempre autostimate in eccesso.

Per non parlare della qualità dell' allenamento.

Magari si spendono cifre a 3 zeri per farsi allenare a giocare a calcetto dai grandi maestri federali guru pallonari di Coverciano e neanche un copeco per farsi allenare alla pesca in apnea.

Però se il calcettatore sbaglia l'allenamento al calcetto poi rischia al massimo uno strappo o una frattura mentre se il PIA sbaglia l'allenamento all' apnea rischia la pelle. :o

La PIA non è uno sport come tutti gli altri, decisamente no :nono:

Beato te! Avrai dei tempi di apnea da record! 😉
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I neuroni sono i più grandi consumatori di ossigeno proprio perchè sono pieni zeppi di mitocondri. Più che nei muscoli, ce ne sono nel cervello.

i mitocondri quindi non mancano davvero.

 

neurone.png

 

La mancanza di neuroni invece si palesa molto ma molto prima che il PIA entri in acqua quando il sub non allenato o auto-allenatosi a pene di cane tenta prestazioni al limite delle sue possibilità sempre autostimate in eccesso.

Per non parlare della qualità dell' allenamento.

Magari si spendono cifre a 3 zeri per farsi allenare a giocare a calcetto dai grandi maestri federali guru pallonari di Coverciano e neanche un copeco per farsi allenare alla pesca in apnea.

Però se il calcettatore sbaglia l'allenamento al calcetto poi rischia al massimo uno strappo o una frattura mentre se il PIA sbaglia l'allenamento all' apnea rischia la pelle. :o

La PIA non è uno sport come tutti gli altri, decisamente no :nono:

Beato te! Avrai dei tempi di apnea da record!

 

:laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing: sei sempre tu dan :D

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