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Ecco perchè Apnea Magazine (forse) CHIUDE, e non ha altra scelta…


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più che altro complimenti a chi si rende conto che sponsorizzare un e-zine seria come AM è un investimento e non un regalo,a proposito perchè non realizzare una spazio degli sponsor in hp dell'ezine,non come adesso con un banner ma un menù a tendina come gli altri con i collegamenti ai siti delle aziende e alla sezione filo diretto del forum?

 

Infatti. Bisognerebbe rendere il sito più appetibile a nuovi sponsors e poco importa che siano tecnici o altro. Bisogna tappare il buco lasciato da Cressi ospitando la pubblicità a pagamento di luoghi di mare, alberghi e agenzie di viaggio, tanto per fare un esempio. Potrebbero aiutare molto a cercare nuovi sponsors anche i vari forumers spagnoli greci e turchi che il forum ospita da tempo e che sono abbastanza attivi. Le collette invece servono a poco e sicuramente non risolvono il problema.

Direi che potrebbe essere un ottima idea, concordo

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Ogni suggerimento è ben accetto, ma bisogna sapere quali sono le criticità sulle quali andare ad agire.

 

Una sezione dedicata alle aziende sulla home page del sito è una delle cose in progetto, che però richiede un intervento abbastanza profondo sull'architettura del sito e quindi va progettato e pianificato con cura.

 

Il vero problema non è l'appetibilità del sito ma il concetto culturale che molte aziende hanno della pubblicità su internet. Il web è ancora visto come un qualcosa di poco affidabile, la sua non tangibilità sembra non dare concretezza ad alcuni investitori e questo per due ordini di motivi.

 

1) C'è chi ancora preferisce la carta stampata, perchè a torto considerata più autorevole. Chi la pensa in questo modo è disposto a spendere grosso modo 3 volte quello che potrebbe spendere investendo sul web, con una copertura da 10 a 20 volte inferiore. Infatti chi compra pubblicità sui giornali (tutti) può basarsi solo sulla tiratura, i dati di vendita li conosce solo l'editore e non li divulga neppure sotto tortura. Quanta parte del tirato vada al macero non sembra essere un problema. Anni fa alcune riviste di pesca si vantavano di STAMPARE 18.000 copie al mese. Anche ammesso che le vendessero tutte, un sito come Apnea Magazine fa una media di 120.000 accessi al mese. Se l'acquirente non è in grado di valutare il bacino che ha a disposizione è difficile andare oltre. E poi il web, secondo troppi, dovrebbe essere economico. Economico vuol dire che un bacino di 9/10 volte quello della carta stampata dovrebbe comunque costare 10 volte in meno (e non la metà come adesso in effetti è). Anche qui, se ti offrono solo il tozzo di pane perchè non sono in grado di comprendere le potenzialità del mezzo, difficile andare oltre.

 

2) Per molti (nella pesca in particolare) la pubblicità web è sinonimo di fai da te e, soprattutto, di metodiche spam e vendita porta a porta. Non avete idea di quanti siano convinti che renda di più regalare il fucile, le pinne o la muta alla social star del momento (che poi su Facebook deve tappezzare di foto commerciali la sua bacheca, quelle altrui e i gruppi). Questa è la metodica prediletta dei piccoli artigiani, ma anche grossi gruppi stanno prendendo questa china. Regalare 4 o 5 fucili in legno agli spammer, costa più o meno che pagare l'equivalente di 1 solo fucile per 365 giorni di pubblicità e decine di migliaia di visualizzazioni? Le grandi aziende invece magari spendono migliaia di euro per acquisire like sulle pagine aziendali, senza avere la minima idea di quanto sia fallimentare questa strategia.

 

In buona sostanza quindi il vero problema è prima di natura culturale (scarsa conoscenza del mezzo e delle sue potenzialità), in seconda battuta del fatto che il mercato della pesca (già di per se povero) è ulteriormente deteriorato dalla presenza di eccessiva concorrenza che a fronte di ritorni pubblicitari inesistenti riesce comunque a rifarsi l'attrezzatura una volta l'anno e sta bene così.

 

È un po' come la pubblicità che recita "Se credi che un professionista ti costi troppo, è perche non hai ldea quanto ti costerà alla fine un incompetente.", ecco, in tanti devono ancora capire questo semplice concetto. Per fortuna non tutti e il nostro parco sponsor lo dimostra. Apnea Magazine comunque continua a seminare, prima o poi qualcosa crescerà come è sempre successo, e nel frattempo, si tira la cinghia.

 

:bye:

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Non c' è dubbio che comunque bisognerà cambiare qualcosa ma davvero non devono essere le linee guida perchè questo forum è una formula di successo e lo testimoniano sia il numero di utenti che il numero di visite, per cui io sarei ottimista.

E' evidente che è la qualità dello sponsor che non è adeguata se non stima che i suoi banner gli diano un ritorno commerciale adeguato.

Perciò se è la mancanza di foraggio per AM è un problema di marketing, cioè gestionale, allora è un problema risolvibile solo a livello gestionale: prendete il toro per le corna e andate direttamente a offrire lo spazio pubblicitario che AM indiscutibilmente offre alle compagnie alberghiree, alle agenzie di viaggio, ai croceristi e alle compagnie aerre e di trasporto nonchè agli enti turistici stranieri.

L'impaginazione del forum secondo me viene solo dopo avere trovato lo sponsor importante che caccia soldi importanti e dietro sua esplicita richiesta del suo ufficio marketing interno.

Tranquilli che questi signori dispongono già tutti di un loro ufficio marketing efficiente con tanto di loro web-designer di fiducia per cui io non mi fascerei la testa prima di essermela rotta solo per risolvere un problema secondario che altri possono risolvere meglio e con i loro soldi.

Ora andate a tampinare gli operatori turistici di cui prima che loro i soldi ce li hanno e non sono pochi davvero, su..su...andate..

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Aggiungerei anche la proverbiale parsimonia delle aziende del settore sub liguri, bene o male le aziende di riferimento sono quasi tutte li.

Vivo di pubblicità, ho avuto come clienti alcune aziende liguri, e contatti con le tre aziende storiche, Mares, Cressi e Technisub.

Posso tranquillamente dire che la maggior parte, per quanto riguarda pubblicità e comunicazione, hanno una visione meno ampia della media delle aziende con le quali collaboro.

Con le tre citate non sono riuscito ad andare al di là del preventivo, mentre chi ha preso i lavori, in qualche caso miei concorrenti amici, mi ha confermato che erano contratti molto tirati.

In sostanza , su un ventaglio di offerte non cercano il rapporto qualità prezzo, ma tendono a favorire la cifra più bassa.

Da bravi genovesi.... :laughing: :laughing:

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e quindi buttano soldi, veramente furbo :D.

Capisco che si cerca sempre di guardare al prezzo, io per primo lo faccio, ma in una ottica di commercio si dovrebbe valutare anche altro.

Modificato da Alessandro Fini
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..e alla fine del tunnell troveranno invariabilmente un qualche furbo imprenditore orientale che regolarmente se li inchiappetterà tutti in fila e senza l'ausilio della vaselina per puntazze di rame "Penetrox" ma col sale grosso "Wie Diamant" delle cave di Sassoscritto. :death:

Storia già vista troppe volte in troppi settori merceologici dove gli ital..ehm..i kakones da bravi brillanti artigiani innovativi finiscono per aprire i mercati la strada agli stranieri più capaci e più caparbi.

Non imparare mai niente dai nostri errori passati è il nostro peccato peggiore e più imperdonabile

 

http://3.citynews-today.stgy.ovh/~media/33874185692308/geode-3.jpg

 

http://f6aoj.ao-journal.com/crbst_penetrox_a.jpg

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Aggiungerei anche la proverbiale parsimonia delle aziende del settore sub liguri, bene o male le aziende di riferimento sono quasi tutte li.

Vivo di pubblicità, ho avuto come clienti alcune aziende liguri, e contatti con le tre aziende storiche, Mares, Cressi e Technisub.

Posso tranquillamente dire che la maggior parte, per quanto riguarda pubblicità e comunicazione, hanno una visione meno ampia della media delle aziende con le quali collaboro.

Con le tre citate non sono riuscito ad andare al di là del preventivo, mentre chi ha preso i lavori, in qualche caso miei concorrenti amici, mi ha confermato che erano contratti molto tirati.

In sostanza , su un ventaglio di offerte non cercano il rapporto qualità prezzo, ma tendono a favorire la cifra più bassa.

Da bravi genovesi.... :laughing: :laughing:

Uno dei problemi risiede anche nel fatto che il committente non ha nessuna capacità di valutare la qualità dell'offerta, nè il tornaconto in termini di visibilità. Prova ne sia il fatto che alcune di queste aziende hanno incenerito qualche migliaio di euro tra campagne fan Facebook e acquisto di inserzioni adwords, salvo poi ritrovarsi con pagine facebook "cadavere" che contano decine di migliaia (in qualche caso centinaia di migliaia) di like ma pochissime interazioni, nonchè siti che anche se sviluppati in diverse lingue, fanno appena qualche migliaio di accessi al mese ad essere ottimisti.

 

Se capitate sui loro canali ufficiali provate un po' a "dimenticarvi" chi sono, e a cercare di capire chi siano, cosa producano e cosa vendano sulla base della loro comunicazione web. Resterete stupiti nel vedere che i cenni ai prodotti sono l'eccezione, quasi tutti pubblicano soltanto foto (la strada più semplice per attirare persone, ma interessate alla foto non certo al prodotto!), con marchi in bella vista ma senza che il potenziale acquirente sappia nulla dell'oggetto.

 

E i risultati poi si vedono, ma per loro però è tutta colpa della crisi...

 

:bye:

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