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REFERENDUM 17 APRILE 0ER ABOLIRE LE TRIVELLAZIONI


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Salve , vi scrivo per rendere noto a tutti gli iscritti al forum che il 17 aprile si svolgeranno le votazioni per il referendum abrogativo.

Con decisione del Consiglio dei Ministri adottata il 10 febbraio è stata determinata la data del 17 aprile 2016 per il REFERENDUM ABROGATIVO della norma che prevede che i permessi e le concessioni a esplorazioni e trivellazioni dei giacimenti di idrocarburi entro dodici miglia dalla costa abbiano la "durata della vita utile del giacimento (referendum popolare per labrogazione del comma 17, terzo periodo, dellart. 6 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 [Norme in materia ambientale], come sostituito dal comma 239 dellart. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 [Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato − legge di stabilità 2016], limitatamente alle seguenti parole: «per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale»).

 

Vi esorto a darne massima diffusione tra tutte le persone che conoscete per far si che il "SI"

vinca .

Non dimentichiamoci questa data , il referendum è forse la unica modo in cui il volere del popolo può farsi sentire.

Andiamo a votare.

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Ciao trinacria2 scusa ma mi sembra che questo referendum sia solo uno sperpero di denaro,che senso ha chiudere impianti funzionanti con ancora greggio o gas da estrarre?capire se servisse ad evitare di aprirne di nuovi,a vietare ulteriori trivellazioni e bombardamenti sonici per trovare i nuovi giacimenti,ma così mi sembra solo una presa per i fondelli,daranno un pò di visibilità a qualche ultras ecologista,qualche associazione riuscirà ad ottenere donazioni dai gonzi che ci cascano,e invece di continuare ad usare le piattaforme esistenti ne costruiranno di nuove,magari a poche centinaia di metri...

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Ma basta con questi referendum fatti a posta per garantire visibilità e carriera a vita a qualche politico sperperando il denaro pubblico, ma basta.

Adesso tutti ingegneri minerari sono diventati questi politici........... ma che si occupino di far funzionare le infrastrutture a loro affidate ad iniziare dai depuratori...... possibilmente senza gettare cisterne e cisterne di cloro in mare che è veleno e il mare muore.

Vogliono proprio dedicarsi all'energia questi politici? Che si mettano davvero a lavorare e con competenza, in Italia non esiste nessun piano energetico nazionale da 50 anni ed il risultato è che si son fatti una miriade di impianti fatti a casaccio di ogni tipo, tutti pagati da noi cittadini pantalone in bolletta, non a caso paghiamo l'energia elettrica più cara che in qualsiasi altro paese del mondo.

 

Altro che votare si, ma che vadano a fan@ulo tutti.

 

Poi, proprio ai pescatori subacquei ci si deve presentare con un referendum con dentro Mario Tozzi..... noi lo conosciamo già, sappiamo dove va a a parare lui e tutti quelli come lui.

Modificato da Mauro Sanvito
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Ma basta con questi referendum fatti a posta per garantire visibilità e carriera a vita a qualche politico sperperando il denaro pubblico, ma basta.

Adesso tutti ingegneri minerari sono diventati questi politici........... ma che si occupino di far funzionare le infrastrutture a loro affidate ad iniziare dai depuratori...... possibilmente senza gettare cisterne e cisterne di cloro in mare che è veleno e il mare muore.

Vogliono proprio dedicarsi all'energia questi politici? Che si mettano davvero a lavorare e con competenza, in Italia non esiste nessun piano energetico nazionale da 50 anni ed il risultato è che si son fatti una miriade di impianti fatti a casaccio di ogni tipo, tutti pagati da noi cittadini pantalone in bolletta, non a caso paghiamo l'energia elettrica più cara che in qualsiasi altro paese del mondo.

 

Altro che votare si, ma che vadano a fan@ulo tutti.

 

Poi, proprio ai pescatori subacquei ci si deve presentare con un referendum con dentro Mario Tozzi..... noi lo conosciamo già, sappiamo dove va a a parare lui e tutti quelli come lui.

lo sappiamo si dove va a parare il buon (si fa x dire) Tozzi, sempre in mezzo alle nostre chiappe...

A buon intenditore...

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Salve , vi scrivo per rendere noto a tutti gli iscritti al forum che il 17 aprile si svolgeranno le votazioni per il referendum abrogativo.

Con decisione del Consiglio dei Ministri adottata il 10 febbraio è stata determinata la data del 17 aprile 2016 per il REFERENDUM ABROGATIVO della norma che prevede che i permessi e le concessioni a esplorazioni e trivellazioni dei giacimenti di idrocarburi entro dodici miglia dalla costa abbiano la "durata della vita utile del giacimento (referendum popolare per labrogazione del comma 17, terzo periodo, dellart. 6 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 [Norme in materia ambientale], come sostituito dal comma 239 dellart. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 [Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato − legge di stabilità 2016], limitatamente alle seguenti parole: «per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale»).

 

Vi esorto a darne massima diffusione tra tutte le persone che conoscete per far si che il "SI"

vinca .

Non dimentichiamoci questa data , il referendum è forse la unica modo in cui il volere del popolo può farsi sentire.

Andiamo a votare.

Siamo alla follia, producono il 10% del fabbisogno di gas, sono davanti al secondo comprensorio turistico del mondo e nessuno se ne accorge, fanno da oasi di richiamo e ripopolamento per la biomassa, non hanno mai causato un incidente, un problema ambientale, ed adesso per le fisime di talebani vegani come Mario Tozzi e compagni dobbiamo bloccare tutto?

Vogliono la luce, l'acqua calda, il cellulare, il wi-fi , spostarsi come vogliono con l'auto, ma l'energia da dove la prendono?

Ah certo, la compriamo dalla corolla di centrali nucleari che circonda il nord Italia, fatte apposta per noi dopo uno scellerato referundum, fatto ad hoc dopo Chernobyl, tanto se succede l'incidente, la polizia di confine rimanda indietro le radiazioni!

Pagliacciate.

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Vogliono la luce, l'acqua calda, il cellulare, il wi-fi , spostarsi come vogliono con l'auto, ma l'energia da dove la prendono?

Ah certo, la compriamo dalla corolla di centrali nucleari che circonda il nord Italia, fatte apposta per noi dopo uno scellerato referundum, fatto ad hoc dopo Chernobyl, tanto se succede l'incidente, la polizia di confine rimanda indietro le radiazioni!

Pagliacciate.

 

 

Rispetto e condivido gran parte delle tue opinioni a riguardo delle piattaforme, ma non questa sul nucleare . . . scommetto che nemmeno a te piacerebbe che ti stoccassero le scorie sotto il tuo giardino.

cordialmente.

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Vogliono la luce, l'acqua calda, il cellulare, il wi-fi , spostarsi come vogliono con l'auto, ma l'energia da dove la prendono?

Ah certo, la compriamo dalla corolla di centrali nucleari che circonda il nord Italia, fatte apposta per noi dopo uno scellerato referundum, fatto ad hoc dopo Chernobyl, tanto se succede l'incidente, la polizia di confine rimanda indietro le radiazioni!

Pagliacciate.

 

 

Rispetto e condivido gran parte delle tue opinioni a riguardo delle piattaforme, ma non questa sul nucleare . . . scommetto che nemmeno a te piacerebbe che ti stoccassero le scorie sotto il tuo giardino.

cordialmente.

 

A fronte di giusto pagamento il mio giardino è a disposizione per stoccare le scorie nucleari.

 

In Italia c'è tanta ignoranza, non volendo fare le cose fatte bene in materia di scorie facciamo tante cosa fatte male tra cui al posto di metterle in un solo giardino le mettiamo in tutti i giardini. Ad ognuno il suo.

A Brescia il deposito di scorie nucleari è presso la Alfa Acciai, ad ognuno la propria scorietta.

 

Comunque quella sulle scorie è una paura basata sul nulla, in realtà con le corrette precauzione non esiste il problema scoria nucleare. Forse il dentista sotto casa non lavora normalmente col nucleare?

Il nucleare è ovunque, anche nei Comuni con i ridicoli cartelli di Comune denuclearizzato.

 

 

 

 

Tornando a tema su questo referendum, faccio notare che ad esser aggredita e a rimetterci in competitività sarebbe l' ENI , unica industria nazionale in grado di competere con le multinazionali anglosassoni ( e di assumere giovani italiani con uno stipendio degno di esser chiamato stipendio).

Non a caso quando c'è da muoversi contro l' ENI (e a torto oltretutto) compare sempre in prima fila Greenpeace, ma quando c'è da muoversi contro gli anglosassoni Greenpeace scompare. Anche lo sbandieramento dell'ecologia è uno strumento utile a far fuori un competitor internazionale.

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senza entrare nei meriti di fantapoliticaeconomica che nel mio piccolo non sono in grado di capire,quello che non riesco a mandare giù è la mistificazione dei promotori del referendum,continuano a presentarlo come se riguardasse nuove trivellazioni,paventano chissà quali disastri ambientali,mentre riguarda la rottamazione di impianti che in 30 anni non hanno mai provocato problemi.

questo mentre siedono ai tavoli ministeriali per spartirsi il business delle bonifiche di taranto o della terra dei fuochi,che nel frattempo hanno lasciato ridurre allo stato in cui sono,che non vengano a dire che in 60 anni hanno mai denunciato le condizioni che ci hanno portato alla situazione attuale.

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Vogliono la luce, l'acqua calda, il cellulare, il wi-fi , spostarsi come vogliono con l'auto, ma l'energia da dove la prendono?

Ah certo, la compriamo dalla corolla di centrali nucleari che circonda il nord Italia, fatte apposta per noi dopo uno scellerato referundum, fatto ad hoc dopo Chernobyl, tanto se succede l'incidente, la polizia di confine rimanda indietro le radiazioni!

Pagliacciate.

 

Rispetto e condivido gran parte delle tue opinioni a riguardo delle piattaforme, ma non questa sul nucleare . . . scommetto che nemmeno a te piacerebbe che ti stoccassero le scorie sotto il tuo giardino.

cordialmente.

A fronte di giusto pagamento il mio giardino è a disposizione per stoccare le scorie nucleari.

 

In Italia c'è tanta ignoranza, non volendo fare le cose fatte bene in materia di scorie facciamo tante cosa fatte male tra cui al posto di metterle in un solo giardino le mettiamo in tutti i giardini. Ad ognuno il suo.

A Brescia il deposito di scorie nucleari è presso la Alfa Acciai, ad ognuno la propria scorietta.

 

Comunque quella sulle scorie è una paura basata sul nulla, in realtà con le corrette precauzione non esiste il problema scoria nucleare. Forse il dentista sotto casa non lavora normalmente col nucleare?

Il nucleare è ovunque, anche nei Comuni con i ridicoli cartelli di Comune denuclearizzato.

 

 

 

 

Tornando a tema su questo referendum, faccio notare che ad esser aggredita e a rimetterci in competitività sarebbe l' ENI , unica industria nazionale in grado di competere con le multinazionali anglosassoni ( e di assumere giovani italiani con uno stipendio degno di esser chiamato stipendio).

Non a caso quando c'è da muoversi contro l' ENI (e a torto oltretutto) compare sempre in prima fila Greenpeace, ma quando c'è da muoversi contro gli anglosassoni Greenpeace scompare. Anche lo sbandieramento dell'ecologia è uno strumento utile a far fuori un competitor internazionale.

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Vogliono la luce, l'acqua calda, il cellulare, il wi-fi , spostarsi come vogliono con l'auto, ma l'energia da dove la prendono?

Ah certo, la compriamo dalla corolla di centrali nucleari che circonda il nord Italia, fatte apposta per noi dopo uno scellerato referundum, fatto ad hoc dopo Chernobyl, tanto se succede l'incidente, la polizia di confine rimanda indietro le radiazioni!

Pagliacciate.

 

Rispetto e condivido gran parte delle tue opinioni a riguardo delle piattaforme, ma non questa sul nucleare . . . scommetto che nemmeno a te piacerebbe che ti stoccassero le scorie sotto il tuo giardino.

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A fronte di giusto pagamento il mio giardino è a disposizione per stoccare le scorie nucleari.

 

In Italia c'è tanta ignoranza, non volendo fare le cose fatte bene in materia di scorie facciamo tante cosa fatte male tra cui al posto di metterle in un solo giardino le mettiamo in tutti i giardini. Ad ognuno il suo.

A Brescia il deposito di scorie nucleari è presso la Alfa Acciai, ad ognuno la propria scorietta.

 

Comunque quella sulle scorie è una paura basata sul nulla, in realtà con le corrette precauzione non esiste il problema scoria nucleare. Forse il dentista sotto casa non lavora normalmente col nucleare?

Il nucleare è ovunque, anche nei Comuni con i ridicoli cartelli di Comune denuclearizzato.

 

 

 

Tornando a tema su questo referendum, faccio notare che ad esser aggredita e a rimetterci in competitività sarebbe l' ENI , unica industria nazionale in grado di competere con le multinazionali anglosassoni ( e di assumere giovani italiani con uno stipendio degno di esser chiamato stipendio).

Non a caso quando c'è da muoversi contro l' ENI (e a torto oltretutto) compare sempre in prima fila Greenpeace, ma quando c'è da muoversi contro gli anglosassoni Greenpeace scompare. Anche lo sbandieramento dell'ecologia è uno strumento utile a far fuori un competitor internazionale.

Straordinariamente d'accordo, sul nucleare, le scorie, come sulle considerazioni riguardanti ENI. È' appena il caso di ricordare che se vogliamo che i nostri migliori cervelli laureati in chimica, fisica, ingegneria e informatica rientrino a casa occorre che ci siano aziende che gli diano un lavoro ben pagato e qualificante.

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a me è venuto un dubbio..e se dopo che hanno vietato le trivelle a - di 12 miglia le smantellano con enormi costi per spostarle a 12,5 miglia oppure cominciano a importare gas dal mozambico che non sta proprio appressoporta con le navi metaniere? perchè pare infatti che la maggior parte di queste piattaforme siano per l'estrazione del metano

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a me è venuto un dubbio..e se dopo che hanno vietato le trivelle a - di 12 miglia le smantellano con enormi costi per spostarle a 12,5 miglia oppure cominciano a importare gas dal mozambico che non sta proprio appressoporta con le navi metaniere? perchè pare infatti che la maggior parte di queste piattaforme siano per l'estrazione del metano

 

Peggio. Molto peggio

L' Adriatico è un mare abbastanza stretto, da costa a costa è largo in media 60/70 miglia, la fascia delle acque nazionali è di 12 miglia sia da parte italiana che croata, in mezzo sono acque internazionali per la navigazione ma non per il diritto di sfruttamento economico (pesca, risorse minerarie, varie). La linea di demarcazione di sfruttamento economico passa in mezzo al mare, quindi mezzo mare è di competenza italiana e mezzo croato, o almeno così dovrebbe essere ma non è.

Capita che l'Italia sia storicamente una nazione così ignorante che al termine della 2° guerra mondiale si è dimenticata di possedere un piccolo arcipelago proprio in mezzo all'adriatico (Pelagosa) e che tale arcipelago fu prima occupato dagli increduli Jugoslavi, e poi ad essi ufficialmente ceduto col trattato del 1947. All'Italia (le isole sono più vicine all'italia che alla croazia e geologicamente sono parte del Gargano) sono rimasti solo i diritti di pesca in condivisione con i croati, ma non il diritto di sfruttamento minerario. Quindi in questo settore non ci sono neppure le acque internazionali, Italia e Croazia confinano direttamente essendo Pelagosa a 55 km dal Gargano.

 

Succede che anche i Croati sfruttano il metano dell'adriatico costruendo piattaforme, solo che mentre l'Italia ha costruito prevalentemente piattaforma sulla fascia delle 12 miglia dalla nostra costa, i Croati costruiscono proprio a cavallo della linea di demarcazione di sfruttamento economico. Così accade che il nuovissimo campo Isabel è a 24 miglia dalla nostra costa, campo Ivana a 29 miglia, campo Ada a 32 miglia.

Sembrerebbe normale e giusto, ma pochi sanno che quando si trivella con le nuove tecniche la trivella può essere ruotata in orizzontale e quindi fatta entrare direttamente nel suolo italiano per circa 15 km e quindi nel caso di Pelagosa si può benissimo venir a succhiare metano da sotto il Gargano pur restando in Croazia. Tutto lecito.

A sollevare ufficialmente la questione sull'argomento fu Prodi, il decreto salva italia non fece altro che riprendere l'allarme lanciato da Prodi e intraprendere una campagna che più che di sfruttamento delle risorse minerarie è una difesa delle risorse minerarie.

Chiaro che i Croati non si fanno nessun problema e pure godono, sognano di diventare il nuovo big energetico d'Europa proprio col nostro metano che ci chiavano.

 

Ma qualcuno si chiederà, questo referendum nasce da una esigenza ambientale o da qualcos'altro? Il referendum è mascherato da falsi motivi ambientali e su cui ovviamente i Mario Tozzi ci si gettano, ma in realtà è frutto della fame di denaro dei politicanti di mezza Italia di tutti i partiti, questi hanno messo sotto ricatto l'ENI e vogliono soldi da magnarsi loro per le loro porcate, a loro frega niente se poi a pagare alla fine sarà il cittadino con le solite maxi bollette. Questi politici per far cassa sono pronti perfino a distruggere l'ENI fregandosene dei disoccupati e dei 3% del PIL, questi non esitano a distruggere l'ultima grande azienda che abbiamo.

Già si sono inventati l'ICI sulle piattaforme, ora vogliono direttamente gli incassi, oppure fanno chiudere.

 

 

ps: quel buffone in carica nel Veneto (a questo punto neppure per nome va chiamato, ma si era capito di che pasta era fatto con le quote tonno quando era ministro al mipaaf), si è inventato le piattaforme davanti alle coste Venete quando neppure esistono e mai potranno esistere visto che c'è un decreto presidenziale che le vieta (il salva Venezia). Davanti al Veneto c'è solo la CNR, ma non nulla estrae, è scientifica ed è del CNR (il nome non è un caso).

Però c'è il già citato campo Isabel a 24 miglia, 1 metro dopo la linea di demarcazione , Croazia ovviamente.

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buffoni.png

 

Non è una cosa seria ed è stata imbastita da gente non seia che non fà cose serie neanche per sbaglio.

Ma siccome i buffoni ci piacciono tanto alla fine paghremo pure per lo spettacolo.

Quanto ci costa questa c@g@t@ di referendum?

Non si sà chi ci guadagna da questa buffonata mentre si sà già chi è che paga per tutto lo sfaccimm 'emmerd...

.. e io pago!

http://www.antoniodecurtis.com/4b.jpg

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Vogliono la luce, l'acqua calda, il cellulare, il wi-fi , spostarsi come vogliono con l'auto, ma l'energia da dove la prendono?

Ah certo, la compriamo dalla corolla di centrali nucleari che circonda il nord Italia, fatte apposta per noi dopo uno scellerato referundum, fatto ad hoc dopo Chernobyl, tanto se succede l'incidente, la polizia di confine rimanda indietro le radiazioni!

Pagliacciate.

 

 

Rispetto e condivido gran parte delle tue opinioni a riguardo delle piattaforme, ma non questa sul nucleare . . . scommetto che nemmeno a te piacerebbe che ti stoccassero le scorie sotto il tuo giardino.

cordialmente.

 

Il punto è sempre come vengono stoccate.

Le centrali nucleari funzionano in tutto il mondo, vicino a noi in Francia, Svizzera, Austria, Slovenia, non stiamo parlando di Terzo Mondo, ma di paesi con un grado di civiltà e benessere pari o superiore al nostro.

Come lo hanno risolto loro lo possiamo risolvere noi.

E ribadisco, visto che sono state costruite strategicamente intorno ai ns. confini per venderci l'energia, i fautori del no sempre e comunque dovrebbero spiegarmi come non verremo coinvolti da una eventuale fuga di radiazioni.

Rischiamo lo stesso, e paghiamo bollette salate, non parlo solo di casa, farei vedere a qualcuno cosa arriva a pagare un'azienda in termini di consumi energetici, abbastanza da minare la competitività.

Purtroppo, come sempre tutti bravi a criticare a dire no, ma di fare non se ne parla, poi ti trovi l'immondizia fino al balcone e piangi.

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