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allenamento...bicicletta questa sconosciuta


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buondì

come iniziare...

la bicicletta, questo mezzo a propulsione umana che c'entra?

il discorso è un pò complesso ma cerco di spiegarmi al meglio

allora si è parlato tanto di respirazione, tecniche e metodologie anche dannose come l'iperventilazione, la respiraziine diaframmatica ect, insomma in che modo è meglio ventilarsi? come provare l'efficacia di una metodologia respiratoria?

dopo anni passati a leggere di questa roba non si sà mai che pesci pigliare e a chi affidarsi, la risposta è semplice a noi stessi con tutte le dovute cautele.

Ora arrivo al punto, si è detto tanto sull'iperventilazione che non dà piu ossigeno ma semmai abbassa la percentuale di co2 nel sangue ingannando così il cervello a reagire alla mancanza di ossigeno, facciamo una prova allora e prendiamo una bicicletta di quelle semiprofessionali, da corsa o mb non fà differenza, assettiamola in maniera opportuna con sella alta a toccare appena con le punte dei piedi a terra, prendiamo ora una strada con un pò di salita e iniziamo il test

Partiti! inizio in pianura e la mia respirazione è normale come abitudine non controllata, arriva la salita e il corpo inizia a chiedere più corburente(O) aumenta il ritmo resporatorio, sempre non controllato e cmq sia la salita sembra vincere lei e speriamo che finisca presto!!!

Ripartiamo! ora la respirazione è controllata, si parte rilasciando il diaframma e subito si passa alla parte alta espirando si contrae diaframma e intercoscali e poi di nuovo inspirando partendo dal diaframma, ora inizia la salita e la si attacca, la respirazione segue un ritmo impartito

dalla mente, stavolta non vince la salita, le gambe scatenano tutta la loro energia perchè il comburente dà vià alla combustione di tutte le calorie necessarie, praticamente un turbo compressore che non lascia in debito di ossigeno anzi ne dà tutto quello che serve e più spingo più ossigeno dò al circuito sanguineo.

In pratica stò iperventilando coscientemente dettando io l'afflusso di ossigeno

Ma allora se l'iperventilazione non dà piu O ma abbassa solo la co2 come è possibile che ci sia questa differenza di prestazione su una bicicletta controllando la respirazione??

In altro modo ho constatato con questo test che anche il cuore sforza meno e mantiene un ritmo molto piu regolare

Massimo

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Miglior contributo in questa discussione

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buondì

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la bicicletta, questo mezzo a propulsione umana che c'entra?

il discorso è un pò complesso ma cerco di spiegarmi al meglio

allora si è parlato tanto di respirazione, tecniche e metodologie anche dannose come l'iperventilazione, la respiraziine diaframmatica ect, insomma in che modo è meglio ventilarsi? come provare l'efficacia di una metodologia respiratoria?

dopo anni passati a leggere di questa roba non si sà mai che pesci pigliare e a chi affidarsi, la risposta è semplice a noi stessi con tutte le dovute cautele.

Ora arrivo al punto, si è detto tanto sull'iperventilazione che non dà piu ossigeno ma semmai abbassa la percentuale di co2 nel sangue ingannando così il cervello a reagire alla mancanza di ossigeno, facciamo una prova allora e prendiamo una bicicletta di quelle semiprofessionali, da corsa o mb non fà differenza, assettiamola in maniera opportuna con sella alta a toccare appena con le punte dei piedi a terra, prendiamo ora una strada con un pò di salita e iniziamo il test

Partiti! inizio in pianura e la mia respirazione è normale come abitudine non controllata, arriva la salita e il corpo inizia a chiedere più corburente(O) aumenta il ritmo resporatorio, sempre non controllato e cmq sia la salita sembra vincere lei e speriamo che finisca presto!!!

Ripartiamo! ora la respirazione è controllata, si parte rilasciando il diaframma e subito si passa alla parte alta espirando si contrae diaframma e intercoscali e poi di nuovo inspirando partendo dal diaframma, ora inizia la salita e la si attacca, la respirazione segue un ritmo impartito

dalla mente, stavolta non vince la salita, le gambe scatenano tutta la loro energia perchè il comburente dà vià alla combustione di tutte le calorie necessarie, praticamente un turbo compressore che non lascia in debito di ossigeno anzi ne dà tutto quello che serve e più spingo più ossigeno dò al circuito sanguineo.

In pratica stò iperventilando coscientemente dettando io l'afflusso di ossigeno

Ma allora se l'iperventilazione non dà piu O ma abbassa solo la co2 come è possibile che ci sia questa differenza di prestazione su una bicicletta controllando la respirazione??

In altro modo ho constatato con questo test che anche il cuore sforza meno e mantiene un ritmo molto piu regolare

Massimo

 

Il discorso è lungo, complesso e a volte ancora con alcune incognite.

Capisco il tuo dubbio, qualcuno risponderà con cognizione di causa (spero si astengano coloro che parlano senza sapere).

Una differenza importante è che in bicicletta comunque continui a respirare e fai affluire ossigeno, in apnea invece, non affluisce più ossigeno e quindi le percentuali di ossigeno e anidride carbonica continuano a modificarsi in senso negativo (per il corpo soprattutto il cervello).

Speriamo in qualche intervento interessante.

Ciao Gianpa

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buondì

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la bicicletta, questo mezzo a propulsione umana che c'entra?

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allora si è parlato tanto di respirazione, tecniche e metodologie anche dannose come l'iperventilazione, la respiraziine diaframmatica ect, insomma in che modo è meglio ventilarsi? come provare l'efficacia di una metodologia respiratoria?

dopo anni passati a leggere di questa roba non si sà mai che pesci pigliare e a chi affidarsi, la risposta è semplice a noi stessi con tutte le dovute cautele.

Ora arrivo al punto, si è detto tanto sull'iperventilazione che non dà piu ossigeno ma semmai abbassa la percentuale di co2 nel sangue ingannando così il cervello a reagire alla mancanza di ossigeno, facciamo una prova allora e prendiamo una bicicletta di quelle semiprofessionali, da corsa o mb non fà differenza, assettiamola in maniera opportuna con sella alta a toccare appena con le punte dei piedi a terra, prendiamo ora una strada con un pò di salita e iniziamo il test

Partiti! inizio in pianura e la mia respirazione è normale come abitudine non controllata, arriva la salita e il corpo inizia a chiedere più corburente(O) aumenta il ritmo resporatorio, sempre non controllato e cmq sia la salita sembra vincere lei e speriamo che finisca presto!!!

Ripartiamo! ora la respirazione è controllata, si parte rilasciando il diaframma e subito si passa alla parte alta espirando si contrae diaframma e intercoscali e poi di nuovo inspirando partendo dal diaframma, ora inizia la salita e la si attacca, la respirazione segue un ritmo impartito

dalla mente, stavolta non vince la salita, le gambe scatenano tutta la loro energia perchè il comburente dà vià alla combustione di tutte le calorie necessarie, praticamente un turbo compressore che non lascia in debito di ossigeno anzi ne dà tutto quello che serve e più spingo più ossigeno dò al circuito sanguineo.

In pratica stò iperventilando coscientemente dettando io l'afflusso di ossigeno

Ma allora se l'iperventilazione non dà piu O ma abbassa solo la co2 come è possibile che ci sia questa differenza di prestazione su una bicicletta controllando la respirazione??

In altro modo ho constatato con questo test che anche il cuore sforza meno e mantiene un ritmo molto piu regolare

Massimo

 

Il discorso è lungo, complesso e a volte ancora con alcune incognite.

Capisco il tuo dubbio, qualcuno risponderà con cognizione di causa (spero si astengano coloro che parlano senza sapere).

Una differenza importante è che in bicicletta comunque continui a respirare e fai affluire ossigeno, in apnea invece, non affluisce più ossigeno e quindi le percentuali di ossigeno e anidride carbonica continuano a modificarsi in senso negativo (per il corpo soprattutto il cervello).

Speriamo in qualche intervento interessante.

Ciao Gianpa

Giustissimo, aggiungerei anche che l'iperventilazione fuori dall'acqua non crea problemi, al più un po di giramento di testa, sott'acqua ti fa crepare, quella è la differenza sostanziale.
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per adesso si sbatte contro un muro del tabu

iperventilazione=morte

ma come mai se iperventilo in bicicletta mi carico di ossigeno e non fà lo stesso se seguissi il ritmo respuratorio dettato dal fisico?

anche la respirazione diaframmatica deve essere comandata per eseguirla correttamente, è sbagliata anche quest'ultima?

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Il discorso è lungo, complesso e a volte ancora con alcune incognite.

L'iperventilazione non è assolutamente morte, per decenni si è usata e i morti non c'erano.

Con il tempo si è capito che è pericolosa, e, visto che a differenza del passato, le quote operative sono notevolmente aumentate, è meglio non utilizzarla.

La respirazione diaframmatica non è iperventilazione.

Se accosti la diaframmatica all'iperventilazione perchè non è naturale, credo che tu non abbia capito cosa è l'iperventilazione (apnea academy non dice questo, lo so anche se sono di altra didattica).

L'iperventilazione abbassa la percentuale dell'anidride carbonica, se non respiri può essere pericolosa.

L'iperventilazione se la esegui continuando a respirare, non abbassa pericolosamente la CO2, perchè comunque c'è un nuovo apporto di aria che tende a ripristinare i valori.

Sarebbe però interessante l'intervento di un medico con esperienza iperbarica.

Ciao Gianpa

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Il discorso è lungo, complesso e a volte ancora con alcune incognite.

L'iperventilazione non è assolutamente morte, per decenni si è usata e i morti non c'erano.

Con il tempo si è capito che è pericolosa, e, visto che a differenza del passato, le quote operative sono notevolmente aumentate, è meglio non utilizzarla.

La respirazione diaframmatica non è iperventilazione.

Se accosti la diaframmatica all'iperventilazione perchè non è naturale, credo che tu non abbia capito cosa è l'iperventilazione (apnea academy non dice questo, lo so anche se sono di altra didattica).

L'iperventilazione abbassa la percentuale dell'anidride carbonica, se non respiri può essere pericolosa.

L'iperventilazione se la esegui continuando a respirare, non abbassa pericolosamente la CO2, perchè comunque c'è un nuovo apporto di aria che tende a ripristinare i valori.

Sarebbe però interessante l'intervento di un medico con esperienza iperbarica.

Ciao Gianpa

Io riporto esattamente quello che diceva il mio istruttore AA, cioè che qualsiasi modo di respirare diverso da quello naturale è iperventilazione, non ho le conoscenze per confermare o confutare, ci vorrebbe l'intervento del Prof. Malpieri, di sicuro la persona più qualificata per questo genere di discussioni.
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volevo fare una precisazione sorry

in apertura ho scritto di contrarre il diaframma in fase di espirazione, quando butto aria fuori

è mio solito dire di contrarre anche se sò che il diaframma si muove solo per allargare il costato e non per richiuderlo, il contrarre in fase di scarico dell'aria consiste nel fare in modo che gli addominali spingano sotto di esso

cioè se rilascio immediatamente questo muscolo le fasce addominali passano al suo esterno e non comprimono i polmoni al contrario se contraggo il diaframma dò modo di creare un appoggio per poter agire sotto di esso con i muscoli addominali

questo modo di usare il diaframma lo si trova anche nel bel canto, quando il cantante deve dosare la pressione per emettere note di intensità e durata volute

cmq se vado in bicicletta e seguo un ritmo respiratorio "normale" mi passa la voglia di pedalare, invece se dò ossigeno alle gambe posso percorrere km senza crepare...a me pare evidente che una "iperventilazione" sia solo che salutare al fisico e non riesco proprio a trovare una logica nel non doverla praticare per caricarmi di ossigeno prima di un tuffo

ho fatto anche dei test all'asciutto per provare a riposo quanto tempo passa prima di avere le contrazioni diaframmatiche, con una e l'altra metodologia ed anche qui la differenza è notevole

 

il mio pensiero è che il controllo dei muscoli respiratori non è facile, ci vuole pratica ed allenamento e conoscenza, ma una volta acquisita la giusta metodologia il fisico ne tre notevoli benefici

 

piu o meno... :) spero di essermi espresso al meglio

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volevo fare una precisazione sorry

in apertura ho scritto di contrarre il diaframma in fase di espirazione, quando butto aria fuori

è mio solito dire di contrarre anche se sò che il diaframma si muove solo per allargare il costato e non per richiuderlo, il contrarre in fase di scarico dell'aria consiste nel fare in modo che gli addominali spingano sotto di esso

cioè se rilascio immediatamente questo muscolo le fasce addominali passano al suo esterno e non comprimono i polmoni al contrario se contraggo il diaframma dò modo di creare un appoggio per poter agire sotto di esso con i muscoli addominali

questo modo di usare il diaframma lo si trova anche nel bel canto, quando il cantante deve dosare la pressione per emettere note di intensità e durata volute

cmq se vado in bicicletta e seguo un ritmo respiratorio "normale" mi passa la voglia di pedalare, invece se dò ossigeno alle gambe posso percorrere km senza crepare...a me pare evidente che una "iperventilazione" sia solo che salutare al fisico e non riesco proprio a trovare una logica nel non doverla praticare per caricarmi di ossigeno prima di un tuffo

ho fatto anche dei test all'asciutto per provare a riposo quanto tempo passa prima di avere le contrazioni diaframmatiche, con una e l'altra metodologia ed anche qui la differenza è notevole

 

il mio pensiero è che il controllo dei muscoli respiratori non è facile, ci vuole pratica ed allenamento e conoscenza, ma una volta acquisita la giusta metodologia il fisico ne tre notevoli benefici

 

piu o meno... :) spero di essermi espresso al meglio

 

Non confondiamo l'iperventilazione in apnea con quella all'asciutto.

Se iperventili all'asciutto ma continui a respirare la funzione e l'effetto sono diversi. E' vero che fornisci all'organismo più "aria" ossigenando meglio i muscoli, ma continui a respirare e i valori percentuali ossigeno e anidride carbonica si compensano continuamente.

Se iperventili e resti in apnea, abbassi la percentuale di anidride carbonica continuando a consumare l'ossigeno e ritardi l'insorgere degli stimoli respiratori, riducendo sensibilmente il tempo che intercorre tra l'inizio delle contrazioni diaframmatiche e la sincope.

Ovviamente non sono un medico e non posso entrare nel dettaglio della questione, ma in linea di massima la situazione è questa.

Ciao Gianpa

 

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grazie Giampa per la risposta

cmq già conoscevo questa cosa essendo un seguace dell'argomentazioni sul forum medicina

però non ci trovo una logica

mi alleno per essere preparato poi in acqua: faccio bici, addominali, braccia

per farlo devo ossigenarmi al meglio...poi entro in acqua e non devo fare piu nulla, devo respirare normalmemte!! nonostante sappia benissimo che per affrontare uno sforzo fisico ho bisogno di ossigeno

scusate ma non ci trovo una logica nel discorso, boh!!

allora meglio che non entro in acqua e faccio altri sport dove trovo della logica

...che dite?

Max

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grazie Giampa per la risposta

cmq già conoscevo questa cosa essendo un seguace dell'argomentazioni sul forum medicina

però non ci trovo una logica

mi alleno per essere preparato poi in acqua: faccio bici, addominali, braccia

per farlo devo ossigenarmi al meglio...poi entro in acqua e non devo fare piu nulla, devo respirare normalmemte!! nonostante sappia benissimo che per affrontare uno sforzo fisico ho bisogno di ossigeno

scusate ma non ci trovo una logica nel discorso, boh!!

allora meglio che non entro in acqua e faccio altri sport dove trovo della logica

...che dite?

Max

 

 

Non è vero che non devi fare nulla.

Per l'apnea, la respirazione lenta e controllata, profonda e accurata, serve ad ossigenare tutto il corpo e soprattutto per riempire la parte bassa dei polmoni.

L'allenamento serve a più cose:

capillarizzare i muscoli;

abituare i muscoli alla sopportazione della fatica e a volte all'acido lattico;

nel caso della piscina, con l'apnea, abitui l'organismo a lavorare con carenza di ossigeno (senza esagerare).

 

Se non capisco la tua domanda, chiedo scusa, fammelo notare, e' un periodo incasinato e forse non leggo attentamente.

Ciao Gianpa

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grazie Giampa per la risposta

cmq già conoscevo questa cosa essendo un seguace dell'argomentazioni sul forum medicina

però non ci trovo una logica

mi alleno per essere preparato poi in acqua: faccio bici, addominali, braccia

per farlo devo ossigenarmi al meglio...poi entro in acqua e non devo fare piu nulla, devo respirare normalmemte!! nonostante sappia benissimo che per affrontare uno sforzo fisico ho bisogno di ossigeno

scusate ma non ci trovo una logica nel discorso, boh!!

allora meglio che non entro in acqua e faccio altri sport dove trovo della logica

...che dite?

Max

Ciao Massimo.

Si dovrebbe aprire una sezione intitolata "i strani quesiti di max":)

Andare in mare col tuo allenamento è sicuramente fantastico, prova a non allenarti x un mese mangiando e bevendo schifezze e magari dormendo pure poco e male...poi prova ad andare in acqua e capirai quanto fa la differenza essere allenati...proprio anche solo per un benessere generale.

Tornando al tuo quesito, io penso che sia l'iperventilazione, (intesa come eccessiva respirazione pretuffo), sia un respiro normale non siano utili per una corretta apnea. Ritorno su un mio vecchio pensiero affermando che bisogna ascoltare il proprio fisico e che più si va a mare più si impara a farlo. Come scrive giampa la respirazione non è mai normale ma deve essere profonda ed accurata, deve tendere anche a farci rilassare....non penso che la mattina preparando il caffè od il latte metti cura nel respirare...lo fai normalmente. La logica poi che ci spinge in mare è soggettiva...io so per certo che se fossi allenato come te da riuscire a fare 50 km di bici e tre ore di mare le mie apnee sarebbero da tre minuti senza neanche applicarmi tanto nella respirazione:-)

Ciaoo

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@ Vyncenzo visto che mi hai già "pesato" sai bene anche che di pesce ne porto a casa niente, quindi come pia non faccio testo, cerco di esserci come sportivo :D

quel che volevo capire, per rispondere anche a Giampa, ogni respirazione non normale viene definita iper, almemo questo ho sempre concepito basandomi sulle discussioni del forum

nel perfezionare le performan fisiche non potendo più contare sulla giovane età, causa forza maggiore devo sfruttare al meglio ciò che ho e per farlo mi rendo molto sensibile ad ogni variaziazione in positivo, notando che il modo in cui mi ossigeno influisce tantissimo sulle prestazioni

in acqua sono sempre da solo ultimamente e prima di fare esperimenti cerco di capire se qualcosa non è a posto, questo è il motivo della discussione

quindi se mi calmo in superficie e faccio dei respiri profondi, sciacquando bene i polmoni dalla parte bassa in su, utilizzando al meglio la muscolatura respiratoria non ci sarebbero controindicazioni anche se la monovra prolungata di ventilazione porta ad una leggera sensazione di benessere, tipo mi son fatto un tiro di maria

@ Giampa la domanda era per capire se la pia ha uno standard come sport oppure è una scienza oscura e piena di tabù...nulla di provocatorio da parte mia

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Ahhh ahh Max il pesce non conta, importante è uscire dalla'acqua appagati, sia che si catturi un dentice di 5 kg, sia che si catturi qualche seppia x il fritto....(per la cronaca se vedo un saragosauro ed una seppia prendo la seconda :-) )

Andar da soli alla dapiran è sempre stato fantastico x me...in più io amo il mare super mosso....

Per divagare sulla Maria una sola volta mi sono immerso dopo avendone fatto due/tre tiri ed avevo delle apnee ingiustifticamente lunghe x il mio stato di forma.....da allora ho vagamente compreso quanto siano importanti le tecniche di rilassamento tipo yoga x la ns. dispiplina.

Ed ovviamente la Maria fa male, a meno che non sia una donna voluttuosa:-)

P.s.non ci credo che non porti pesce a casa:-)

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