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Anno nuovo...notizie di m...a


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http://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/15_gennaio_06/sub-affogato-sospetti-sponda-bresciana-e3fd29ae-9575-11e4-9391-39bd267bd3d5.shtml

 

Sembra che i pescatori locali ci abbiano litigato(coi bracconieri) più di una volta, ma a quanto pare senza mai denunciarli. :banging:

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Questo scaricabarile a carico dei bracconieri dei parte dei pescatori professionisti locali non serve a nulla, il problema sicurezza è la rete e le relative normative di segnalazione e di custodia, non chi la posa.

 

Poi il confine tra professionista e bracconiere è solo di tipo fiscale, il bracconiere non è un meteora che cade dal cielo ma un professista che evade il fisco.

 

 

Quella rete ha un marchio di fabbrica. Le reti non si comprano al supermercato ma si comprano da chi le assembla.

Ogni rete è un prodotto personalizzato tagliato ed assemblato in un modo ben preciso.

Tipo di materiale, misura del filo, misura della maglia, taglio in lunghezza, taglio in altezza, cavo di piombatura, galleggianti, chiusure....... tutti elementi ben conosciuti da chi l'ha assemblata e venduta.

Se non esce il nome del responabile è perchè c'è omertà, se c'è omertà ci sono delle persone nell'ambiente che vengono coperte, se vengono coperte è perchè fanno parte dell'ambiente.

Se davvero la rete era messa in orizzontale significa persici......... per i lavarelli in bracconaggio a questa stagione la si mette in verticale dalla superficie a fondo visto che il lavarello in frega segue la sponda.

Ma il persico in questo periodo è di difficile cattura....... un bracconiere non perderebbe tempo con un pesce difficile da prendere, un bracconiere andrebbe a lavarelli e non a persici.

 

Dopo quello che è successo sarebbe opportuno da parte nostra che ogni volta che si trova una rete non segnalata (ciè quasi tutte le reti) si chiami per davvero la Polizia Provinciale per la rimozione immediatae confisca, tanto nessuno verrà a reclamare visto che un verbale è più costoso di una rete. Poi vedrete che ci tagliano le gomme alla macchina.

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Ho letto di tutto e di più su questo triste evento.

Porto la mia piccola esperienza da istruttore sub con centinaia (tante...) immersioni nel lago, mi ha colpito una dichiarazione di chi sta facendo le indagini, nessuno dei due sub aveva il coltello, neanche il fodero.

Io so bene cosa significhi restare impigliato in fondo al lago, il buio, soprattutto il panico che è la minaccia più grande, se prende il sopravvento non ragioni più, ma santa pazienza, chi dice che un coltello o due non avrebbero aiutato sbaglia, io credo che con due coltelli affilati, in ordine, a quest'ora sarebbero li a bere sopra una brutta avventura, è vero che con l'ARA hai più appigli, con la stagna, immagino l'avessero in questo periodo ti muovi peggio, ma hai minuti per pensare, probabilmente hanno cercato di strapparla di dosso peggiorando, ma sono convinto che un coltello sarebbe stato risolutivo, io non permetto a chi si immerge con me di farne a meno, e quando vado in apnea se lo dimentico a casa, o ne recupero uno o rinuncio all'immersione.

Sarebbe importante sapere se avevano una torcia, io credo di si, nel lago è un ulteriore elemento di sicurezza.

Comunque, un pensiero a tutti e due, a chi non c'è più, ed a chi avrà il rimorso per tutta la vita pensando a cosa avrebbe potuto fare, coltello compreso.

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X Alessandro Fini, non riesco a quotare:

 

Forse non hai idea di quanto duri una bombola, sai quanto ci vuole per risalire, cercare aiuto, tornare giù, sempre che il sub , preso da panico, non sia andato in affanno con tutto quello che ne consegue? In Affanno esaurisci l'aria in un attimo.

Modificato da ggp
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Ciao, nell'articolo ho letto che aveva un rebreather, se ho letto male mi scuso vado a rileggere.

 

estratto dall'articolo successivo:

Il 25 luglio 2010 due sub istriani che si stavano immergendo con lui e con un altro bergamasco di fronte al castello di Miramare a Trieste sono morti mentre testavano i respiratori «rebreather». Lo stesso tipo di attrezzatura che stava provando da qualche settimana anche Lorenzo Canini, che lo utilizzava anche ieri (mentre il suo amico usava una normale bombola d’ossigeno). I due hanno cominciato a immergersi nel tratto di lago d’Iseo di fronte alla caserma dei carabinieri intorno alle 10. La tragedia è avvenuta mezz’ora dopo, mentre si trovavano a 33 metri di profondità e a 95 dalla riva. Canini si è trovato impigliato con una pinna in una rete e ha cercato di liberarsi con l’auto del compagno, ma è riuscito solo a attorcigliare ancora di più la rete attorno alle gambe. Bozzato ha allora deciso di chiedere aiuto, è risalito in superficie e ha avvisato il primo passante che ha trovato nel piazzale. Si trattava del consigliere comunale Sergio Cancelli, che ha telefonato al vicesindaco Ioris Pezzotti (il quale ha avvisato i sub di Iseo e di Montisola) e poi i carabinieri. Intanto Bozzato è tornato sott’acqua e ha di nuovo tentato di aiutare l’amico a liberarsi dalla rete. Visto che non ci riusciva ha deciso di risalire in superficie, sganciando la cintura con i pesi e attivando il meccanismo che ha gonfiato d’aria la sua muta stagna, ma lasciando prima di salire la propria bombola con il boccaglio al compagno. Bozzato è risalito in superficie a tutta velocità e in apnea.

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Ho letto di tutto e di più su questo triste evento.

Porto la mia piccola esperienza da istruttore sub con centinaia (tante...) immersioni nel lago, mi ha colpito una dichiarazione di chi sta facendo le indagini, nessuno dei due sub aveva il coltello, neanche il fodero.

Io so bene cosa significhi restare impigliato in fondo al lago, il buio, soprattutto il panico che è la minaccia più grande, se prende il sopravvento non ragioni più, ma santa pazienza, chi dice che un coltello o due non avrebbero aiutato sbaglia, io credo che con due coltelli affilati, in ordine, a quest'ora sarebbero li a bere sopra una brutta avventura, è vero che con l'ARA hai più appigli, con la stagna, immagino l'avessero in questo periodo ti muovi peggio, ma hai minuti per pensare, probabilmente hanno cercato di strapparla di dosso peggiorando, ma sono convinto che un coltello sarebbe stato risolutivo, io non permetto a chi si immerge con me di farne a meno, e quando vado in apnea se lo dimentico a casa, o ne recupero uno o rinuncio all'immersione.

Sarebbe importante sapere se avevano una torcia, io credo di si, nel lago è un ulteriore elemento di sicurezza.

Comunque, un pensiero a tutti e due, a chi non c'è più, ed a chi avrà il rimorso per tutta la vita pensando a cosa avrebbe potuto fare, coltello compreso.

Su questa faccenda del coltello è scoppiata sul web anche una certa polemica.

Premesso che pare davvero strano che 2 sub non avessero neppure un coltello, mi sembra un pochino fuorviante cercare nelle lacune di equipaggiamento la concausa dell'incidente.

La causa è la rete, non correttamente segnalata e non custodita.

Se si vuole davvero trarre insegnamento da questo incidente occorre una normativa più stringente sull'uso delle reti in aree dove si pratica anche attività ricreativa, è una questione di compatibilità di attività.

La via da percorrere è quella dell'obbligo di custodia delle reti, se non si fa questo si corre il rischio di ritrovarsi prima o poi o con il divieto di pesca con le reti o con il divieto di attività ricreativa.

Non volendo assistere allo spettacolo di veder scegliere tra le 2 attività che a mio avviso sono altrettante degne e che quindi devono restare compatibili, la soluzione non può che essere di revisione di normativa.

 

Tornando sui coltelli personalmente ne ho sempre due al seguito, uno in cintura e uno al braccio. Li ho sempre trovati utili per la normale attività di pesca (vedi finire un pesce, pulirlo, usi vari), ma completamente inadeguati nel caso in cui abbia dovuto tagliare una sagola. Carenti di filo, troppo corti, troppo tempo per un taglio.

Pensiero personale......... ma parlare di poter tagliare una rete e dei sagoloni con un coltellino mi sembra un azzardo, poi poter pensare di maneggiare in modo appropriato un coltello con l'acqua a 7°C mi sembra un assurdo.

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Sono in totale disaccordo, un coltello avrebbe risolto eccome, nonostante buio e 7 gradi di temperatura.

Il coltello va assolutamente portato, e con il filo controllato.

È un elemento importante per la ns.sicurezza, e trovo sbagliatissimo che ne venga sminuita l'utilità.

A me ha tirato fuori dai guai due volte, in apnea.

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Mi sembra una cosa completamente inutile e anche fuorviante continuare a polemizzare sul coltello.

Il problema non è il coltello, ma la rete.

 

La rete se mal utilizzata è incompatibile con l'attività ricreativa in acqua.

Oltre che nelle comuni uscite di pesca, è capitato ad esempio di trovarsi di fronte a reti posate nel sottoriva perfino durante i CI di pesca subacquea.

Personalmente ricordo una rete sul lago di Garda nella finale 2009 ( o 20101) sul campo gara di Gargagnano, come ne ricordo un'altra al Società del 2005 dell'Argentario.

Se le reti capitano in gara con campo gara autorizzato durante un CI e presidiato dalle CCPP, significa che il problema è molto diffuso e reale ovunque.

 

Ma chi se ne frega del coltello e dell'esercizio di sapienza degli istruttori di sub o di apnea quando si rischia la vita?

 

Visto che è palese l'incompatibilità delle reti nel sottoriva con l'attività ricreativa dei cittadini (ci sono i morti ad attestarlo oltre alle nostre continue segnalazioni e testimonianze), vanno proposte e trovate delle soluzioni di tipo normativo, come vanno evitate le polemiche sul coltello perchè veramente stupide.

 

Le vie normative da percorrere possono essere diverse.

La prima da escludere a prescindere è il vietare l'attività ricreativa come il vietare l'attività di pesca con la rete. Se ad esempio si chiedesse il divieto di usare le reti nel sottoriva, si creerebbero le condizioni anche per cui si possa chiedere il divieto di attività ricreativa, dividendo il mare ed i laghi in settori di esclusivo utilizzo e quindi comprimendo ulteriormente la sovranità del cittadino nelle aree demaniali.

Quasiasi divieto è una riduzione della libertà individuale, da non chiedere e non farsi.

La seconda possibilità e l'unica a mio avviso possibile è una chiarezza normativa sull'uso delle reti. Visto che le reti in pesca hanno un senso per non più di 2/4 ore dalla posa (dopo si sporcano di mucillaggini ed il pesce preso è preda di microorganismi e pulci di mare), oltre che segnalate e registrate non vedo perchè non debbano essere anche custodite. Con la custodia delle reti si eviterebbe non solo la classica inutile rete posata da 3 giorni, ma anche la rete dispersa magari a seguito di cambio delle condizioni meteo o di perdita dei gavitelli di segnalazione.

 

E' chiaro che la normativa attuale di segnalazione con gavitello è davvero insufficiente.

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Stavo guardando il quadro normativo attuale al solito completamente sbilanciato.

 

Noi giustamente dobbiamo stare a 100 metri da una rete segnalata, con la solita sanzione dell'art 16 della 689/81, i soliti 1000 euro.....

 

Ma se la rete non è seganalata, la sanzione è la confisca, sempre che qualcuno rimuova la rete. Peccato che una rete come quella che ha ucciso sull'Iseo vale circa 50/60 euro. Sulla mancanza di segnali, a parte l'evidente anomalia di posa di tipo abusivo che è soggetta a più sanzioni, c'è sempre la scappatoia di aver perso il segnale.

Al che il professionista che cala la rete, se perde il gavitello, può benissimo incolpare altri di aver strappato il gavitello (ad esempio il taglio da barca in navigazione). Quindi il professionista non solo non è soggetto a sanzione, ma può chiedere l'applicazione su altri la sanzione per mancato rispetto della distanza minima di navigazione (212 euro).

Mi sembra tutto sproporzionato.

Sarebbe quindi altro argomento da rivedere nella legge quadro della pesca, aggiungiere l'obbligo di custodia di attrezzatura in pesca. Qui c'è il morto, il problema esiste.

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Innanzi tutto, seppur in ritardo, riposa in pace!

Io che pesco prevalentemente tra rimini nord e sud mi imbatto in reti abusive di continuo, purtroppo! Le temo tanto da evitate di immergermi con scarsa visibilitá tra le scogliere!!! Sono quei vecchi pescatori con il moscone, pensano di essere i padroni del mare... hanno paura che andiamo a rubare nelle loro reti e non pensano che potrebbe morire qualcuno a causa della loro imperizia!!! Non ci siamo....

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Innanzi tutto, seppur in ritardo, riposa in pace!

Io che pesco prevalentemente tra rimini nord e sud mi imbatto in reti abusive di continuo, purtroppo! Le temo tanto da evitate di immergermi con scarsa visibilitá tra le scogliere!!! Sono quei vecchi pescatori con il moscone, pensano di essere i padroni del mare... hanno paura che andiamo a rubare nelle loro reti e non pensano che potrebbe morire qualcuno a causa della loro imperizia!!! Non ci siamo....

 

Qualche anno fa ho litigato con il "bagnino" (quello che tiene dietro a ombrelloni, pedalò ecc..) del bagno a cesenatico. Metteva le reti tra le pass per fare le "mormorine" senza segnalarle. Me ne accorsi una mattina entrando presto e con l'acqua bella si vedevano bene, al ritorno c'era sospensione e le ho evitate solo perchè sapevo che c'erano. Di solito le metteva la sera e toglieva al mattino presto ma quel giorno doveva andare altrove e le lasciò fino al pomeriggio..

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Mi rendo umilmente conto che l'esperienza di anni d'insegnamento e di immersioni è ben poca cosa rispetto all'esperienza dei soloni della tastiera.

Migliaia di immersioni sono nulla confronto a raffiche di post, ormai la patente di esperto si acquisisce a suon di pigiate sulla tastiera.

Certo mi piacerebbe sapere, che tipo di esperienza ha di immersioni con autorespiratore chi si arroga il diritto di dire che un coltello non serve, visto che di quello stiamo parlando.

Io, nel mio piccolo, qualcosa posso dire di avere.

Il problema sono le reti, infatti ogni anno decine di persone muoiono per colpa delle reti.... mah, io non ricordo altri episodi, ci saranno stati.

Impreparazione, inesperienza, pressapochismo, scarsa cura dell'attrezzatura, a volte inadeguata, guasconeria, non sono un problema, no, lo sono le reti.

40 anni su subacquea, e.... non sono mai finiti dentro una rete, ne conosco alcuno che abbia avuto lo stesso inconveniente, fortuna? Forse.

La realtà purtroppo, è che un ragazzo è morto perché due persone non hanno saputo gestire una situazione a rischio e sono andati nel panico, poteva succedere in un relitto, in una grotta, è successo impigliando una pinna in una rete, così è cominciato l'incidente, la dinamica precisa è ancora da appurare.

Ribadisco un'ultima cosa, con un coltello a disposizione a quest'ora qualcuno si starebbe bevendo una birra scherzando sul pericolo scampato.

Con questo concludo il mio intervento, buona serata a tutti.

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Allora, il coltello avrebbe certamente aiutato, non è detto che sarebbe andata a finire diversamente, ma male non avrebbe fatto, e per questo va sempre portato con sé.
Detto questo, però, le tesi di Mauro non sono affatto infondate e non mi sembra proprio che lui sia l'ultimo arrivato, esperto solamente dietro la tastiera. Mi è capitato più di una volta di trovarmi una rete a meno di un metro dal viso e nonostante non sia mai andato vicino all'incidente non escludo che a qualcun altro sarebbe potuto capitare...
Ma poi scusa, con il coltello si potrebbe rimediare all'incidente, applicando quanto suggerito da Mauro si potrebbe proprio eliminare la possibilità che l'incidente avvenga. Per me è migliore la seconda...
Poi il coltello bisogna portarselo dietro comunque.

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Certo certo, mai stato in acqua, mai stato in lago, mai stato in acqua fredda a 7°C e mai avuta tra le mani una rete per non sapere che il cavo animato di appesantimento di fondo non è un trecciato metallico......

 

In acqua fredda a 7°C dopo 15 minuti un bombolaro è già tanto se si ricorda di possederle le mani, altro che usarle per un lavoro di fino come tagliare una rete..... cosa che oltretutto richiederebbe di togliere i guanti per avere un minimo di presa......

Un apneista resiste un poco di più al freddo, ma anche lui entro 1 ora a 7°C l'unico utilizzo che riesce a fare della mani è quello di premere il grilletto del fucile.

 

Ovviamente anche i soccorritori con tanto di mezzi di appoggio che hanno impiegato 2 ore a recuperare il poveraccio erano senza coltello e magari pure scemi visto che hanno perso tanto tempo in acqua mentre potevano benissimo essere al bar a bersi una birretta, e magari pure i soccorritori sono andati in panico mentre un qualsiasi Istrutture sub col coltello ci avrebbe messo 4 minuti a tagliare tutto per il lungo e per il largo.

 

Buon coltello a tutti !

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