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Pesca in mare licenza a pagamento 200 euro barche a motore 20 da terra


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Effettivamente Mauro ha fatto emergere una verità cioè pagando il permesso non ha piu alcun senso pagare per tesserarsi in associazioni e la categoria dal contare poco passerà a non contare per nulla

 

Era ora!

 

ma più che fare la chiamata alle armi che si sa già che non funziona (vedi il previstissimo fallimento della raccolta firme quote tonno che è servita solo a dimostrare la debolezza della pesca ricreativa), Matteoli alle armi dovrebbe andarci con le proprie vere armi che è la sua persona, tipo incatenrsi al cancello del ministero e chiamare tutti i giornalisti per dire la propria. Oppure salire in cima alla torre di Pisa con tutte le segretarie in gonnellina e minacciare di buttarsi giù.

In Italia funziona così.

Se fa così lo ascoltano, se manda solo comunicati interni ai tesserati non se lo fila proprio nessuno, neppure i tesserati.

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Era ora!

 

ma più che fare la chiamata alle armi che si sa già che non funziona (vedi il previstissimo fallimento della raccolta firme quote tonno che è servita solo a dimostrare la debolezza della pesca ricreativa), Matteoli alle armi dovrebbe andarci con le proprie vere armi che è la sua persona, tipo incatenrsi al cancello del ministero e chiamare tutti i giornalisti per dire la propria. Oppure salire in cima alla torre di Pisa con tutte le segretarie in gonnellina e minacciare di buttarsi giù.

In Italia funziona così.

Se fa così lo ascoltano, se manda solo comunicati interni ai tesserati non se lo fila proprio nessuno, neppure i tesserati.

yes...
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Stiamo a vedere che succede....

 

Mauro per il discorso della distanza dalla boa dovrebbe trovare applicazione questa disposizione:

 

Salvo che il fatto costituisca violazione della normativa sulle aree marine protette, chi nell'utilizzo di una unita' da diporto non osserva una disposizione di legge o di regolamento o un provvedimento legalmente emanato dall'autorita' competente in materia di uso del demanio marittimo, del mare territoriale e delle acque interne, ivi compresi i porti, ovvero non osserva una disposizione di legge o di regolamento in materia di sicurezza della navigazione e' soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 207 euro a 1.033 euro. Se il fatto e' commesso con l'impiego di un natante da diporto la sanzione e' ridotta alla meta'.

 

 

La disposizione di regolamento è l'art. 91 comma 5 del Decreto 146/2008:

 

Le unita' da diporto, da traffico o da pesca in transito devono mantenersi ad una distanza non inferiore ai cento metri dai segnali di posizionamento del subacqueo.

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...magari questi soldi potrebbero servire al finanziamento dei pescaprofessionisti, per non farli andare a pescare

logico l'unico modo per ripopolare il mare è che i pescherecci restino in porto, forse i cari politici ci sono arrivati a capirlo e come fare se non pagando i pescherecci per non lavorare e i soldi a chi li prendiamo se non a chi ci tiene a ripopolare il mare?

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Caro Massimo, non so dalle altre parti come funziona, ma in Sicilia molti armatori hanno più barche con il personale imbarcato per la pesca, vengono pagati con parti del ricavato della pesca secondo le funzioni di bordo. Quando c'è il fermo biologico ( anche in questo ci trattano come professionisti fermandoci anche noi) i pagamenti per il fermo vengono devoluti ai proprietari dei natanti, ai pescatori lavoratori solo pochi spiccioli.

 

Finalmente vedo che la FISAPS e la FIPIA si fanno sentire, non servirà a molto in questo credo che Mauro Sanvito abbia ragione, ma quanto meno diciamo anche la nostra.

 

Vediamo a cosa serve mandare petizioni, mail di protesta, proposte alternative, io sono pessimista poiché ormai credo che si siano fatti i propri conti, il ricavato andrà una buona fetta ai familiari sistemati per seguire la parte burocratica, e l'altra ai proprietari di pescherecci che poverini non possono più vivere.

 

Buon mare a tutti.

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ho letto il comunicato Fipsas e mi pare parlava di 19.500 addetti alla pesca professionale a fronte di un milione di pescstori amatoriali

il chè dalle mie parti amatoriali sono anche i pensionati gozzo muniti che non avendo altro da fare si svegliano presto la mattina per calare reti e palamiti

se si rispettassero le regole non avrebbe senso calare un palamito di 100 ami per prendere 5kg di pesce come non lo avrebbe fare traina tutta la mattina per lo stesso quantitativo

la pesca professionale allora sarebbe danneggiata non dal palamito ma dal fatto che pesce preso illegalmente finisca sul mercato con diminuzione di prezzi e clientela

se la si guarda da questo punto di vista i professionisti avrebbero diritto ad un risarcimento

però la FIPSAS difende gli interessi suoi ed é evidente che la licenza o permesso non finisca nelle sue tasche come invece avviene per le acque interne e per questo scende in piazza a reclamare i suoi diritti

insomma io la vedo così: per colpa dei pescatori di superficie amatoriali mi tocca di fare il permesso e la verità è che questa proposta di legge è fatta appositamente per i pescatori di superficie amatoriali e ci incastra poco e niente von i pia

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ho letto il comunicato Fipsas e mi pare parlava di 19.500 addetti alla pesca professionale a fronte di un milione di pescstori amatoriali

il chè dalle mie parti amatoriali sono anche i pensionati gozzo muniti che non avendo altro da fare si svegliano presto la mattina per calare reti e palamiti

se si rispettassero le regole non avrebbe senso calare un palamito di 100 ami per prendere 5kg di pesce come non lo avrebbe fare traina tutta la mattina per lo stesso quantitativo

la pesca professionale allora sarebbe danneggiata non dal palamito ma dal fatto che pesce preso illegalmente finisca sul mercato con diminuzione di prezzi e clientela

se la si guarda da questo punto di vista i professionisti avrebbero diritto ad un risarcimento

però la FIPSAS difende gli interessi suoi ed é evidente che la licenza o permesso non finisca nelle sue tasche come invece avviene per le acque interne e per questo scende in piazza a reclamare i suoi diritti

insomma io la vedo così: per colpa dei pescatori di superficie amatoriali mi tocca di fare il permesso e la verità è che questa proposta di legge è fatta appositamente per i pescatori di superficie amatoriali e ci incastra poco e niente von i pia

Tango ferma tutto.

Il mare e le risorse che contiene è un bene demaniale, cioè di tutti.

La pesca professionale ha lo stesso diritto della pesca ricreativa di usufruire del bene demaniale.

La pesca professionale può accampare dei diritti di esclusiva sul bene demaniale sotto forma di risorsa ittica solo nel caso ci sia una concessione, cioè che una determinata area venga concessa in esclusiva a dei professionisti (vedi cooperative ma anche srl o spa) previo pagamento di una tassa per la concessione.

Quindi non ha senso che un ricreativo debba pagare un risarcimento al professionista.

Invece se dei professionisti dovessero aprire le loro aree in concessione alla pesca ricreativa avrebbero tutto il diritto di chiedere ciò che vogliono.

Ma le aree di concessione in ettari di mare sono davvero poche, di solito limitate ad impianti di ittiocultura (di ridotte dimensioni), a peociare (miticoltura) prevalentemente costiere, a concessioni per le vongole tipiche delle aree di laguna.

 

Per quanto riguarda il resto, non mischiare la licenza regionale per la pesca in acque interne con la tessera Fipsas.

La licenza regionale la paghi alla regione. La tessera Fipsas invece è una tessera di federazione sportiva, poi la Fipsas ha in acque interne moltissime concessioni (di competenza diretta dalle provincie ) o gestioni (gestione da concessioni altrui, spesso privati o enti vari anche benefici).

 

Riguardo il mare, Fipsas incasserà gli utili ciò che ha fatto fino ad ora, cioè il nulla del nulla. La petizione Fipsas è una buffonata pazzesca destinata al fallimento assoluto, anzi, peggio, destinata solo a dimostrare l'incosistenza della federazione stessa e della fallimentarità di come ha gestito negli ultimi anni il settore mare (vedi Nolli e poi Gigli come presidenti).

Questi proprio non sanno che pesci pigliare e si muovono con modelli di petizione scopiazzati dai forum e si illudono di poter applicare il metodo Serra (si , proprio del nostro Davide Serra, ma non capiscono che il metodo Serra è applicabile su una iniziativa individuale di un singolo amministratore locale ma completamente deleterio se applicata contro una Corporazione), da una federazione ci si aspetterebbe un progetto di gestione di un settore, non di cavalcare un mal di pancia. Finito il mal di pancia, le conseguenze le pagano loro, nulla in mano e ulteriori tesserati persi.

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premetto che ho già mandato email di protesta ai vari indirizzi recuperati in giro,a nome mio dei miei figli e dei miei parenti,ma questa della fipsas...mi sembra la classica scusa per poi dire"vedete,NOI abbia cercato di fare,ci siamo mossi,se voi pecore non ci avete seguito,non avete inondato di mail le caselle dei promotori,del ministro,eccetera,non siete scesi in piazza,non avete restituito le assicurazioni dei natanti,non avete bloccato manco un traghetto o perlomeno un treno...la colpa non è mica nostra!".

E' come dice Mauro,la fipsas deve muoversi come federazione sportiva e ente di protezione ambientale,e non mandare avanti gli altri con la speranza che,per una botta di culo,la proposta venga cassata in mezzo agli altri mille emendamenti che verranno presentati dagli uni e dagli schieramenti.

E preparatevi alle bordate dei soliti amici degli animali pagati dalla pesca e dagli allevatori professionali,striscia,linea blu e cloni,che sicuramente presenteranno una licenza a pagamento come una vittoria per l'ambiente...

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Mauro che stai sull'argomento meglio di me sicuramente è chiaro, io ho voluto cambiare un pò il punto di vista senza però schierarmi dalla parte dei professionisti anche se qualcuno ci ha visto questo

cioè il demanio statale è patrimonio di tutti ok

ma le regole non sono rispettate da ambo le parti...il reato è lo stesso ma le quantità no, se sgarra un professionista son quintali se sgarra un ricreativo son kg

vero il professionistà ce l'ha piu grosso e fà piu danno alla fine

ma perchè i pescasubbi dovrebbero mettersi in prima linea in questa situazione?

una proposta di legge che manco li prende in considerazione fatta a doc per i pescatori di superficie tanto che non si riesce neanche a capire se il subbo che non pesca ne dalla riva ne dalla barca cosa dovrebbe pagare

qualcun'altro dice stiamo a guardare che succede io direi mi schiero addirittura col nemico...ma sinceramente non sò

pure te non muovi in direzione Fipsas mi pare

quindi la mi domanda è che si fà?

le odiate reti sottocosta liguri me le ha sempre messe binladen il gozzomunito locale e i pescerecci non mi passano a 5 metri in planata sulla boa...quasi quasi faccio il simpatico e gli dò una mancetta in modo da cavarne qualche favore piu in là

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