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Ragazzi è arrivato il momento per noi amanti della pesca subacquea di passare tutti al tesseramento FIPIA , ormai è assodato che la FIPSAS non ha intenzione di aiutarci a conquistare le zone C delle AMP , non merita più il nostro tesseramento, quindi diamoci una nuova possibilità iscrivendoci tutti alla FIPIA e speriamo che questa volta si facciano valere i nostri diritti .

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Scusa Corvetto di cosa parli? Fattelo dire da un tesserato FIPSAS e FIPIA: una cosa non esclude l'altra e nessuna delle due surroga l'impegno personale di ciascuno di noi. Parlare alla terza persona plurale (loro) invece che alla prima (noi) è parte del problema.

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In effetti Giorgio hai ragione il problema siamo noi che non riusciamo a fare gruppo solido che che se ne dica , la FIPIA è di più recente istituzione e quindi " io" la ritengo meno responsabile, come ente che rappresenta noi pescasub , di tutte le chiacchiere fatte fino ad ora riguardo l'accesso alle zone C delle AMP da parte di noi pescatori sub , siccome io sono convinto che quella sia l'unica strada visto il proliferare delle AMP e considerato il fatto che negli ultimi tempi si vocifera un abbandono della federazione del settore subacquea ,mi sono sentito di dare un " personale" consiglio agli amici ancora non iscritti alla FIPIA , iscriversi per fare gruppo e sperare di poter contare di più , altrimenti saranno solite chiacchiere . Come tutti hanno visto unendoci e mandando mail siamo riusciti in qualcosa per l'amata Sardegna , ora spero in qualcosa di più .

N.B non sono un profondo conoscitore dei sistemi e delle alleanze , sono solo un amante della pesca subacquea e mi auguro di poterla praticare senza sentirmi fuorilegge . Un saluto a tutti Tonino

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Scusa Corvetto di cosa parli? Fattelo dire da un tesserato FIPSAS e FIPIA: una cosa non esclude l'altra e nessuna delle due surroga l'impegno personale di ciascuno di noi. Parlare alla terza persona plurale (loro) invece che alla prima (noi) è parte del problema.

 

Sempre se non arriva la scomunica della FIPSAS. Così avvenne per l'AIPS in quanto, si disse, i raduni organizzati dalla stessa avevano tutti i connotati di manifestazioni agonistiche e quindi in conflitto con FIPSAS. Ai tesserati FIPSAS venne fatto divieto di partecipare alle manifestazioni dell'AIPS. Ce ne sbattemmo altamente. Fu una bellissima stagione, carica di entusiasmo e partecipazione, anche se circoscritta alla sola Sardegna. Purtroppo l'onda si esaurì nel giro di qualche anno sulla spiaggia della struttura organizzativa. A mio vedere tesserare il singolo premia solo nel momento iniziale. Una volta creata la base l'unica via organizzativa valida e durevole è quella dei club a cui è demandata l'organizzazione dei singoli. Non fare ciò, sempre a mio vedere, fu l'errore dell'AIPS e su questo dovrà meditare la FIPIA.

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Mauro,

 

Riguardo "l'unica via organizzativa valida e durevole è quella dei club a cui è demandata l'organizzazione dei singoli", la FIPIA e' gia' sulla buona strada. Ad esempio tutti gli iscritti possono visionare e votare il bilancio direttamente, in prima persona, senza dover delegare il proprio voto.

 

:bye:

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Mauro,

 

Riguardo "l'unica via organizzativa valida e durevole è quella dei club a cui è demandata l'organizzazione dei singoli", la FIPIA e' gia' sulla buona strada. Ad esempio tutti gli iscritti possono visionare e votare il bilancio direttamente, in prima persona, senza dover delegare il proprio voto.

 

:bye:

Matteo,

la democrazia diretta, con me apri una porta aperta. Non sono un difensore ad oltranza delle organizzazioni piramidali, però quando si devono "fare le cose" il centro, il consiglio direttivo nella fattispecie, deve avere un riferimento nel territorio. Per me questo riferimento è il club. A meno che non si voglia fare riferimento esclusivamente al web quale unico tessuto organizzativo. Io sono scettico, ho avuto in passato esperienze di tipo organizzativo sia con FIPSAS che con AIPS e sono convinto che una organizzazione nazionale deve avere una struttura territoriale.

Modificato da Mauro
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Mauro,

 

Hai ragione, ed infatti la FIPIA si sta ora organizzando con rappresentanti regionali, quindi senz'altro il web non e' l'"unico tessuto organizzativo". Magari ci fossero cosi' tanti iscritti FIPIA da dover organizzare club locali!

 

In ogni caso preferisco avere l'opportunita' di leggere un bilancio, vedere come sono stati spesi i soldi della mia iscrizione, e poi decidere come votarlo direttamente senza delega. Con la trasparenza abbiamo tutti da guadagnare; guarda cos'e' successo con la FIPSAS e la bozza di regolamento per la Sardegna quando si sono rifiutati di fare i nomi di chi ha fornito loro la bozza. Alla faccia della trasparenza.

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io ho sempre creduto nei club, unica pecca non ho mai capito come fare a costruirli :siiiii:

cioè organizzare squadre per farsi 250 km /a e 250 /r , non è stato facile ma fattibile, poi con un pò di propaganda mediatica per riempire la macchina bastava poco

il discorso club, associazione invece non attecchisce, nel momento di proporlo già si sente un clima pesante e opprimente :huh:

io rimango sempre del parere che per essere regolari bisognerebbe mettere giu quattro righe nero su bianco e sugellare i patti

cmq non demordo e proverò altri approcci

prendete i milanesi per esempio, il fare combricola è anche necessità ma avendo a disposizione gli strumenti di una associazione si potrebbe investire in macchine e gestirle( carburante, usura, assicurazione ecc) come pure posti barca e gommone

una struttura organizzata sarebbe a mio avviso meglio che dei debuttanti allo sbaraglio

con piu persone che si dividono un poco i compiti a seconda delle proprie preferenze ci sarebbe la sicurezza di mettere in piedi qualcosa che non crolli al primo soffio di vento

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Tango,

ho la fortuna di giungere in riva al mare in 20 minuti. Per mia fortuna il club l'ho fatto per passsione e non per necessità. Per circa 10 anni ho militato un circolo FIPSAS ed è un'esperienza che giudico positiva. Vita sociale, raduni, cene ed il clou annuale: l'organizzazione di una gara a coppie che è rimasta negli annali dell'agonismo isolano.

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Si sono d'accordo con voi ragazzi ,ma ora al di la di creare un circolo e tutte le belle cose che ne derivano , ci vuole qualcuno che nelle sedi opportune fa sentire la nostra voce e soprattutto ci fa rispettare come cittadini e pescatori , riguardo la FIPSAS onestamente i guardo i fatti e sinceramente non mi sento tutelato ,è da anni ormai che si assiste solo ad una diminuzione delle aree a noi fruibili e nessuno se ne frega , la cosa che mi fa più rabbia è che in Italia gli amanti della pesca subacquea sono molti di più dei tesserati , il fatto è che non capiscono che c'è chi fa sul serio e cerca di privarci anche del diritto di pescare .

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...la cosa che mi fa più rabbia è che in Italia gli amanti della pesca subacquea sono molti di più dei tesserati , il fatto è che non capiscono che c'è chi fa sul serio e cerca di privarci anche del diritto di pescare .

Ma il motivo è anche semplice, la maggioranza di questi praticanti lo fa per noia, magari solo nel periodo estivo, se la chiudessero passerebbe alle freccette senza sentire alcuna mancanza. Quanti sono realmente quelli per cui la pesca è un po' più che un hobby fino ad arrivare ad una vera e propria ragione di vita?!

 

E anche fra questi, quanti sono quelli che pensano che pagare una tessera gli dia diritto di essere rappresentati e difesi SENZA mai muovere un dito ma semplicemente delegando perchè HANNO PAGATO?!

 

Questo è il problema, non è che la gente non capisce, ma non ha voglia anche e soprattutto perchè confida nel fatto di poter continuare a fare i propri comodi regole o meno.

 

Purtroppo TUTTE le iniziative di tutela della pesca in apnea che avevano bisogno di un forse sostegno da parte della base, che non significava scendere in paizza a manifestare ma anche mandare solo una banale mail, sono miseramente fallite per manifesto menefreghismo dei diretti interessati che sanno chiamare alle armi solo e soltanto quando arrivano a recintargli il mare sotto casa.

 

FIPIA è sicuramente una grandissima opportunità, piena di gente volenterosa e con voglia di fare, ma purtroppo è la mentalità del pescatore quella che dovrebbe cambiare, la stesa che se domani la legge non obbligasse più all'uso del pallone di segnalazione, gli direbbe che finalmente può risparmiare 10 euro.

 

:bye:

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Ma , forse avete ragione , io spero che si aprano le zone C per noi pescasub perché voglio sentirmi a posto con la coscienza , tanto a pesca ci vado comunque hai ragione e scusami Davide sai che ti stimo ma non condivido il tuo dire ,altrimenti io pago le tasse e vorrei andare al governo per fare quello che ritengo giusto , è possibile ? lo stesso vale per i tesseramenti , mica tutti quelli che si tesserano possono interessarsi in prima persona , il tesseramento è la forza di un movimento , almeno credo . Comunque vedo che perfino tra noi che amiamo tanto il nostro sport e lo pratichiamo tutto l'anno ci sono divergenze d'opinione figuriamoci tra chi se ne frega poco .

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Allora,

 

in due parole, ecco come la penso.

 

Mauro coglie il punto: organizzazione territoriale è una necessità. Serve una testa che agisca da collettore delle istanze territoriali e le rappresenti a livello centrale e distribuisca linee guida per armonizzare l'azione della struttura periferica. Visto che enti territoriali e ccpp determinano le sorti a livello locale è necessaria una struttura periferica articolata capace di individuare i problemi a livello locale e fare pressione sui soggetti del caso, inviando le proprie esperienze alla sede centrale affinché diventino patrimonio comune degli associati.

 

FIPSAS ha la struttura territoriale, è fatta di CIRCOLI e TESSERATI, non solo della dirigenza, che è fatta di poche persone. Ottima struttura periferica, per quanto migliorabile, la dirigenza mi pare si commenti da sé.

Quando parliamo di FIPSAS dobbiamo pensare ai circoli, compresa AM. I circoli hanno bisogno di una federazione del CONI per poter operare, quindi prima di buttare il bambino con l'acqua sporca capite che uno ci pensa e ripensa un bel po'. Io credo nei circoli e negli appassionati che negli anni si sono adoperati, mi preoccupa vedere come sistematicamente vengano allontanati o messi in condizione di allontanarsi.

 

FIPIA è un bel fenomeno in cui credo, non è antagonista a FIPSAS, non si occupa dello sport ma solo della pratica amatoriale non fa gare, garette e neanche pescate sociali. E' molto sul "pezzo" per la tutela, ha capito ciò che forse non è chiaro a certa dirigenza federale: ci faranno secchi e se non combattiamo gli riuscirà ancora più facile. Ottima dirigenza, a mio giudizio, ma struttura insufficiente.

 

Alla luce di questa realtà, credo che chi si adopera per la tutela dei diritti dei pescasub faccia sempre una cosa giusta: non importa se uno si attiva nella FIPSAS o un FIPIA, AAMPIA, nomadi, pescapnea o quello che vi pare, l'importante è attivarsi e partecipare a questa operazione semi-disperata. Se lo facessimo guardando solo l'obiettivo senza stare sempre a cercare colpevoli lontano dallo specchio, magari in coordinamento e guardando ciò che ci unisce - visto che gli interessi sono perlopiù coincidenti - avremmo solo da guadagnarci.

 

Giorgio

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