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A pesca sui drop-off della polinesia -prima parte-


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Finalmente ci siamo! Dopo mesi passati a programmare il viaggio e dopo una serie incalcolabile di ore di volo finalmente sono in barca diretto alle mitiche cadute in cui la barriera corallina si getta nelle profondità delloceano pacifico.

 

Con me dei compagni deccezione: Marc Alexander, detentore di diversi record del mondo per catture di pesci incredibili, e un suo amico, Frank, fortissimo sub polinesiano, che sarà anche il mio compagno per la giornata. Complice la vacanza non interamente dedicata alla pesca ma condivisa con la mia mogliettina potrò effettuare con loro solo 3 uscite.

 

Eccoci arrivati, Frank rallenta e mi fa cenno di prepararmi. In un attimo sono pronto sul bordo della barca con il fucile già carico in mano. Dico: Ok? Dice: go!

 

In acqua, prime sensazioni strane. Il fondale è spettacolare: una distesa di coralli di tutte le forme e colori che fa una prima lenta discesa e poi piega bruscamente in basso perdendosi nel blu. Sul fondo decine di pesciotti di barriera di cui non conosco bene il nome ma che immediatamente paragono ai nostri corrispettivi mediterranei: ecco una specie di saraghi che gironzolano in branchi, le triglie che grufolano sul fondo, i pesci balestra che mangiucchiano a testa in giù frantumando il corallo. Negli spacchi una specie di castagnole rosse di mezzo kg con occhi giganti e qualche testa di murena. Sulla caduta, fondi, brancotti di dentici rossi e di dentici dal muso allungato, i cosiddetti bec de canne. Ogni tanto, mi dicono, si vedono anche enormi pesci napoleone.

 

Mentre mi godo il paesaggio cercando di capire cosa fare ecco che vedo il primo squalo, poi un altro e un altro ancora; la scogliera ne è piena. Per lo più si tratta di squali pinna nera e pinna bianca di circa un metro e mezzo, che, di solito, non sono considerati pericolosi per i sub ma contro cui Marc mi ha messo seriamente in guardia cambiano molto quando ci sono pesci feriti in acqua.

 

Inoltre dovrebbero esserci gli squali grigi, molto molto peggio dei pinna nera, gli albimarginatus attenzione e altri tipi ancor meno raccomandabili

 

Per il momento comunque la situazione sembra tranquilla per cui preparo il tuffo e scendo sui 7-8 metri per scaldarmi. La discesa dura un po troppo, così, arrivato sul fondo, guardo lorologio: 16 metri. Qui lacqua è limpidissima e le distanze sono ben lontane da quelle che sembrano; tutto sembra vicino e piccolo mentre invece è molto più lontano e molto più grande. Marc mi aveva avvisato, soprattutto rispetto alla distanza di tiro.

 

Mi guardo ancora intorno ma non vedo pesci belli per cui comincio a pescare come farei in mediterraneo: cerco delle buche sabbiose o delle depressioni del fondale e scendo allaspetto.

 

I primi tuffi vanno a vuoto ma poi al terzo o quarto la prima occasione. Dalla caduta risale un bel pesce dentuto.

Mi diranno poi che si tratta di un jobfish, una buona preda. A me sembra un incrocio tra un dentice e uno spigolone e anche come comportamento ricorda questi pesci. Mi vede e piano piano si avvicina. Faccio il polpo quasi in automatico anche se non so se qui sia una tattica vincente o meno. Pare che funzioni perché il pesce accelera e si porta a tiro. Sto quasi per sparare quando mi ricordo il consiglio di Marc aspetta a tirare, spara bene, per fermare il pesce.

 

http://imageshack.us/a/img577/7134/z39y.jpg

 

 

Mi blocco ancora e il pesce continua ad avvicinarsi. Mentre si avvicina le dimensioni aumentano ma, stranamente, non mi arriva mai veramente addosso: lacqua cristallina mi stava fregando! Quando alla fine sembra averne avuto abbastanza e comincia a girar via, sparo. Preso al centro ma non bloccato, quindi preso male secondo i canoni polinesiani. Il pesce scoda via e si butta nella caduta aggrovigliando la sagola nei coralli. Risalgo cercando di tirare ma è tutto bloccato, per cui libero il mulinello e pedalo veloce. In superficie vedo il pescione trattenuto dall'asta e dall'arpione snodato scodare come un matto e due o tre squali in rotta convergente. Tiro più forte che posso ma non si muove nulla. Frank intanto scende a ripetizione puntando ora uno squalo ora un altro per cercare di difendere la preda. La situazione sembra in stallo ma si risolve da sola: il dyneema si taglia e il pesce si butta nel blu insieme agli squali. Urlo di rabbia mentre il maybe che Marc aveva pronunciato il giorno prima guardando la mia attrezzatura mi risuona in testa. Cambio fucile (meno male che proprio il giorno prima della partenza avevo deciso di portarne due) e riprendo a pescare. Il tempo passa e il tramonto si avvicina. Mano mano che la luce diminuisce gli squali aumentano e soprattutto arrivano i grigi in branco.

 

Scendo ancora, un altro jobfish si avvicina ma poi cambia idea e si butta nel blu. Sto per staccarmi dal fondo quando sento un verso gutturale netto. Capisco che Frank è sopra la mia testa e mi vuole indicare qualcosa. Mi riaccuccio e mi guardo intorno. Da destra arrivano due siluri: sono tonni a denti di cane, le prede regine di questambiente. Sposto il fucile e aspetto, sembra che vengano.

 

http://imageshack.us/a/img845/214/lhvy.jpg

 

 

Li stimo sui 10-15 kg e tiro a colpo quasi sicuro sul primo. Incredibilmente lasta non ci arriva. Risalgo dicendo parolacce in un misto tra italiano e inglese e quando arrivo su trovo Frank che mi dice too far, wait!, aveva visto tutta la scena: erano pesci di 30 kg a 7-8 metri da me

 

Ricominciamo. Voglio prendere qualcosa per rompere il ghiaccio! Vedo un piccolo carangide, un jack come lo chiamano loro e scendo in caduta. Tiro, preso, recupero senza storia se non fosse per uno squalo che mi si avvicina minaccioso fino a due metri per poi andarsene. La vista dello squalo mi ha distratto e il carangide ha imbrogliato la sagola del fucile. Arriva Frank e molto gentilmente mi offre il suo fucile mentre in barca sbrogliano la matassa. Certo non sto facendo una gran figura oggi

 

Passano poco più di trenta secondi e un altro carangide passa a mezzacqua. Scendo in caduta e lo intercetto, miro dietro locchio e tiro. Preso ma ancora una volta non fulminato. Il pesce scoda, srotola un po di filo dal mulinello e tira. Cerco di recuperare la sagola più velocemente che posso ma mi scivola tra le dita. Pur non essendo un pescione, fa una bella resistenza e non riesco ad avvicinarmi. Arrivano gli squali, 4 o 5 grigi di due metri. Li vedo con la coda dellocchio e cerco di tirare ancora più forte. Il cuore batte mentre sono realmente combattutto: tiro e afferro il pesce sperando che gli squali si allontanino o glielo lascio perdendo lunica preda non vergognosa della giornata? Tiro. Arrivo a un metro dal codolo dellasta, a 3 dal pesce, gli squali non sono andati via anzi mi passano praticamente di lato puntando il pesce. Vedo distintamente il più massiccio arrivare a bocca aperta sul carangide e scoprire i denti come nei documentari. Il jack scoda e lo squalo va a vuoto per 5 cm. Ne arrivano altri due. Mamma mia! Listinto di conservazione ha il sopravvento: lascio il pesce, che se lo mangino! Allento la presa sulla sagola allontanando il pesce da me e mi rassegno a perderlo quando Frank mi arriva di lato e prende la situazione in pugno. Tira senza esitare e si porta addosso sia il carangide che gli squali. Afferra lasta mentre, di nuovo, il grigio più grosso attacca a bocca aperta. Si tira il pesce sul petto e volta le spalle allo squalo, il quale vira via a mezzo metro da lui. Mi faccio coraggio e mi avvicino sbandierando il fucile scarico come una spada. Gli squali vanno via. Il pesce è nostro. Rimango col dubbio: ma ne valeva la pena? Lui comunque è quasi più contento di me.

 

http://imageshack.us/a/img706/3342/hr7q.jpg

 

 

Torniamo in acqua. Il sole è basso e i grigi sono ovunque. Ogni immersione 3 o 4 di loro ci passano vicino, fanno qualche puntata esplorativa e vanno via. Comincio comunque a prendere confidenza con la situazione e rimango più calmo. Scendo ancora, aspetto e non vedo nulla. Mentre mi stacco dal fondo do uno sguardo verso terra e lo vedo: un tonno a denti di cane massiccio mi stava puntando! Cerco di aspettare ancora ma non ce la faccio per cui risalgo. Frank ha visto tutto e scende deciso. Lo incrocio a mezzacqua. Arrivo a galla e osservo. Il tonno ha fatto un largo giro ma non è scappato e guarda da lontano Frank ormai appostato. Il tempo passa e piano piano il tonno si avvicina. "Ora risale ora risale", mi dico, ma Frank non molla. Il tonno adesso è vicino e io faccio il tifo. Frank esce dal suo nascondiglio, si allunga e tira. Preso! Il tonno sembra fulminato ma dopo qualche secondo parte, buttandosi nel blu della caduta. Frank risale filando il mulinello e io scendo ad aiutarlo. Mi fa cenno che sta bene e insieme raggiungiamo la superficie. Mentre chiamiamo la barca, lui tira a gran bracciate e dal blu il tonno risale con almeno 5 o 7 squali intorno. È il mio turno di rendere il favore. Prima provo ad aiutare Frank con la sagola ma mi accorgo di ostacolarlo e basta per cui scendo a fucile spianato contro gli squali. Devo in qualche modo essere convincente perché si allontanano di qualche metro. Arrivo sul tonno e quasi quasi vorrei doppiarlo ma il tiro di Frank è ottimo e soprattutto non voglio trovarmi in mezzo agli squali con un pesce che sanguina ancora di più di prima. Mi piazzo allora ad un metro dal tonno e lo accompagno in superficie. Lo issiamo in barca ed è bellissimo: mi dicono, a occhiometro, sui 30 kg.

 

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Faccio i complimenti a Frank e torno in acqua. I tonni sono ancora qui ma gli squali sono aumentati a dismisura, ormai formano uno strato quasi compatto già sotto di noi: impossibile pensare di recuperare un pesce. Marc e Frank, di concerto, mi dicono che dobbiamo rientrare. Domani torneremo!

 

http://imageshack.us/a/img203/6448/hgzj.jpg

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Racconto stupendo! :thumbup:

In ogni caso se hai spesso occasione di pescare in zone tropicali fai uno sforzo e comprati (o affitta) uno Shark Shield.

Non costano poco (circa 600-700 euro) e non sono efficaci al 100% ma il giorno che ti troverai a dover gestire uno squalo tigre, toro, bianco o martello sarai bel lieto di avere uno di questi attrezzi legato al piede.

Modificato da sspirito
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