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Vigo un anno dopo: i fatti


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Andrea, su come la Federazione ha gestito la cosa, credo che siamo tutti d'accordo (sfumatura di marrone più, sfumatura di marrone meno). Che altro si può aggiungere ?

 

Non trovo invece corretto sostenere che visto che reclami ufficiali non ne sono stati fatti, allora tanto valeva far finta di niente e insabbiare tutto, visto che di porcate ne succedono ad ogni gara e nessuno dice o fa mai niente.

 

Sono fermamente convinto che i più furbetti prima o poi vengono esiliati dall'ambiente. E tanto mi basta per avere fede nel buon funzionamento delle competizioni (pur con margini di miglioramento tendenti ad infinito).

 

I protagonisti della vicenda ne escono in chiaro/scuro: spetterà a loro, se ne avranno voglia, dimostrare coi fatti la loro estraneità a comportamenti illeciti. Di più non so che dire.

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Secondo me stiamo rischiando davvero l'assurdo. Invece che spingere sulla meticolosa caccia al pezzo di furbacchione che cerca di farla franca con l'illecito, stiamo dicendo che visto che non lo si fa in gare minori (campionati nazionali) a maggior ragione non aveva senso farlo ad un mondiale ?

 

Senza parole.

 

Che su quel gommone sia avvenuto qualcosa di vergognoso è un dato di fatto, ed è questo ci ha fatto fare una figura di emme, emme come Mondiale.

 

Come poi la cosa è stata gestita internamente, ripeto, è altra cosa, e penso di aver già espresso la mia opinione, in linea con la maggioranza.

 

Secondo me i giudici hanno il dovere di indagare. Punto. Gli atleti hanno il dovere di collaborare. Punto.

 

Come ?

 

Tante idee, da proporre e discutere nelle opportune sedi (per es. far stazionare, per quanto possibile, imbarcazioni prossime ai confini dei campi gara e introdurre il controllo strumentale del pescato - vedi ultimi assoluti croati - e chi più ne ha ben venga: già così si stroncherebbero sul nascere i comportamenti più, come dire "gettonati").

 

Sono per i principi, non per i dettagli: ed il principio che deve passare, secondo me, è che gli atti illeciti vanno cercati col lumicino e puniti.

 

Chi le gare le fa, le vive da dentro, sa che i "rumors" vengono vagliati, analizzati e ben etichettati. Chi ha esperienza sa valutare le voci: da questo punto di vista, secondo la mia ultra-decennale esperienza, il pericolo della "caccia all'untore" può essere gestito senza problemi, puntando le "indagini" a ragion veduta e non sulla base di una singola voce generica sparata alla cieca.

No, il discorso è molto diverso ed è una questione sostanziale.

 

Il problema è che non è pensabile che un procedimento di giustizia sportiva sia imbastito su dei pettegolezzi che non trovano alcun riscontro effettivo. O ci sono le prove che certi fatti siano avvenuti, ed ecco perchè esistono i reclami ufficiali, oppure non ha alcun senso perseguitare (e non perseguire!) qualcuno senza possibilità di arrivare ad una conclusione.

 

Che sia avvenuto qualcosa di vergognoso, in tutta onestà, è un dato di fatto per te perchè non è emerso nulla durante il procedimento che avvalori questa tesi, ergo fino a prova contraria non è successo nulla e si tratta solo di voci diffamatorie.

 

Alla fine di questa storia si può sapere che cosa si è ottenuto?!

 

Non si è potuto dimostrare che sia avvenuto alcunchè di illecito e questo era facilmente prevedibile ancora prima di iniziare questa pagliacciata.

 

Sono state assolte due persone ma NON perchè i fatti non sussistono, ma per insufficienza di prove, la formula più semplice per assolvere l'azione persecutoria della giustizia lasciando intendere che l'illecito c'era ma sono mancate solo le prove, sporcando di conseguenza l'onore di due persone su cui è stata gettata un'ombra indelebile.

 

E' stato condannato in maniera assurda, e per questo successivamente assolto, il terzo imputato; causandogli un danno immane facendogli perdere l'assoluto e senza nemmeno ottenere d'ufficio il reintegro in quello del prossimo anno.

 

Alla fine della fiera si è voluto perseguire un ex DT già dimissionario e due atleti che, anche se avessero saputo, non avrebbero certo potuto impedire ad un diretto superiore di fare come credeva.

I protagonisti della vicenda ne escono in chiaro/scuro: spetterà a loro, se ne avranno voglia, dimostrare coi fatti la loro estraneità a comportamenti illeciti. Di più non so che dire.

Questa è la vera assurdità! Chi è stato coinvolto in questa storia, anche se uscito innocente,deve adoperarsi per riappropriarsi di un onore e una credibilità che gli sono state tolte illegittimente?!?!

 

Questa è la logica dell'essere colpevoli fino a prova contraria!!!

 

:bye:

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Devo dire che la vicenda e' alquanto strana: con un atleta in acqua, un altro sul gommone insieme al DT della nazionale e il commissario spagnolo, e nessuno che ha sollevato alcun reclamo, dove sono 'sti fatti? Insomma, per vedere che uno sta iniettando acqua nei pesci con una siringa, riuscire a identificare di chi si tratta, e sapere che una persona ha cercato di "comprarsi" il silenzio del commissario regalandogli pesce (cosa che a me sembra davvero ridicola), uno doveva essere davvero molto ma molto vicino al gommone.

 

Inoltre, qual'e' il ruolo dei tre testimoni chiamati a comparire all'udienza relativa al procedimento (Andrea Settimi, Stefano Claut e Bruno Desilvestri)? Sono loro che a Vigo hanno visto qualcosa, o hanno agito per sentito dire?

 

Mi spiace per Villani; concordo con Davide che avrebbe dovuto gareggiare al campionato italiano sub-judice.

 

:bye:

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Davide, io vorrei sposare la tua tesi. Se fosse vera, vorrebbe dire che nulla è successo, e che quindi qualcuno (altri atleti, di altre nazioni ? altri giudici ? comunque così tanti da creare una voce che fosse qualcosa di più di una singola accusa campata per aria) abbia voluto screditare la nostra nazionale inventandosi di sana pianta queste voci del tutto prive di fondamento. A me sembra questa la vera assurdità, e come tale, personalmente, non la prendo in considerazione.

 

Io sono portato a credere che non sia andata così. Che qualcosa sia successo. Che vista la peculiarità della nostra disciplina, stabilirlo con certezza non è stato possibile vista la mancanza di flagranza di reato. Che la federazione abbia comunque voluto colpire, e lo ha fatto ad minchiam. Che chi è stato coinvolto nella vicenda, comunque ne è stato coinvolto e ne esce come tale, coinvolto (non dico innocente, nè colpevole, dico semplicemente coinvolto, quindi in chiaro/scuro).

 

Ho conosciuto personalmente Franco e spero di cuore che voglia continuare a lottare per vincere il titolo di Campione Italiano.

 

Non ho conosciuto Concetto, ma ne ho sempre sentito parlare bene.

 

Non ho conosciuto Milano, ma nelle occasione in cui ho potuto frequentarlo mi ha sempre ispirato antipatia a pelle.

 

Ho detto la mia, direi che basta così, in attesa di nuove (speriamo buone).

 

Se tra qualche altro mese usciranno altre verità, ben lieto di prenderle in considerazione e di ripensare a tutta la vicenda con l'ottica, che ad oggi mi sembra assurda, del non è successo niente, qualcuno si è inventato tutto.

 

:bye:

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Scusa, Pier Francesco, ma in assenza di un reclamo ufficiale, su che basi ti muovi, se non appunto "singole accuse campate per aria"? Se uno ritiene che qualcosa sia successo si fa un reclamo ufficiale, altrimenti stiamo parlando di congetture e basta.

 

Proprio per questo motivo mi chiedo quale sia stato il ruolo dei tre atleti chiamati a testimoniare all'udienza relativa al procedimento.

 

:bye:

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" Che su quel gommone sia avvenuto qualcosa di vergognoso è un dato di fatto, ed è questo ci ha fatto fare una figura di emme, emme come Mondiale ." Io gradirei sapere in base a quale sicurezza a quali prove tu fai una dichiarazione così tranciante! Ma scherziamo? Basta un pettegolezzo per infangare un uomo, un atleta? Lanciamo un'accusa a caso e poi lasciamo al /ai poveracci di turno l'onere della discolpa? Scusatemi ma questa cultura forcaiola non mi appartiene. Poi, il delegato li presente comprato con quattro pesci in una gara di pesca sub? Io penso che chi ha sparso da Vigo questi veleni abbia da farsi un bell'esame di coscienza. Poi, per la cronaca, tutti assolti, questo dice nulla?

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Davide, io vorrei sposare la tua tesi. Se fosse vera, vorrebbe dire che nulla è successo, e che quindi qualcuno (altri atleti, di altre nazioni ? altri giudici ? comunque così tanti da creare una voce che fosse qualcosa di più di una singola accusa campata per aria) abbia voluto screditare la nostra nazionale inventandosi di sana pianta queste voci del tutto prive di fondamento. A me sembra questa la vera assurdità, e come tale, personalmente, non la prendo in considerazione.

 

Io sono portato a credere che non sia andata così. Che qualcosa sia successo. Che vista la peculiarità della nostra disciplina, stabilirlo con certezza non è stato possibile vista la mancanza di flagranza di reato. Che la federazione abbia comunque voluto colpire, e lo ha fatto ad minchiam. Che chi è stato coinvolto nella vicenda, comunque ne è stato coinvolto e ne esce come tale, coinvolto (non dico innocente, nè colpevole, dico semplicemente coinvolto, quindi in chiaro/scuro).

Resta il fatto che con le convinzioni non si va da nessuna parte e ci vuole qualcosa di indiscutibile e oggettivo per crocifiggere qualcuno.

 

L'unico fatto acclarato, oggetto di un reclamo non preso in considerazione, è il fatto che i pesci balestra sottomisura venissero sistematicamente abbandonati sul fondo per portare in barca solo quelli ritenuti validi. Il metodo è stato contestato SOLO da un portoghese, che per sua fortuna poi ha vinto il titolo, mentre nessun altro ha avuto nulla da obiettare.

 

Riguardo il presunto illecito italiano bisogna limitarsi a constatare che NON ci sono reclami ufficiali e sicuramente NESSUN testimone oculare di quanto presuntamente avvenuto, esterno al gommone. Quindi anche gli altri ragazzi della squadra italiana NON sono testimoni diretti di nulla.

 

Quanto a chi stava sul gommone possiamo sicuramente dire che Felice era in acqua a pescare mentre Villani guidava un mezzo con un difetto al motore che si spegneva ripetutamente in manovra e assisteva Felice vicino agli scogli con risacca sostenuta. Milano era davanti alla postazione di guida verso cui dava le spalle e ancora dietro stava il commissario spagnolo.

 

Ammesso che gli italiani fossero d'accordo sulla manfrina, è assurdo che qualcosa sia uscito da loro, anche perchè non dimentichiamo che sono stati accusati di omessa denuncia. Resta il commissario spagnolo, che NESSUNO ha pensato di interpellare e che comunque negherebbe perchè diversamente sarebbe arduo spiegare perchè abbia permesso certe scorrettezze quando era su quel gommone, come tutti gli altri commissari, proprio per evitarle.

 

Come vedi resta una voce senza testimoni, un sentito dire che si è replicato senza che nessuno possa dire di esserne stato testimone diretto.

 

E con queste "solide argomentazioni" ti pare corretto assolvere per insufficienza di prove (ergo sei colpevole ma non posso provarlo) quando neppure più il codice penale vigente la contempla più?!

 

Diciamo piuttosto che la giustizia sportiva non ha nulla di giustizia ma è semplicemente un manganello usato a piacimento per tutt'altri scopi...

 

:bye:

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A pensare male a uno potrebbe anche venire in mente che qualcuno ha montato la storia proprio per cercare di estromettere Villani e Concetto dal campionato italiano...

 

Ma voi ve lo vedete un commissario CMAS sul gommone che si fa corrompere con due pesci?

 

:bye:

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A pensare male a uno potrebbe anche venire in mente che qualcuno ha montato la storia proprio per cercare di estromettere Villani e Concetto dal campionato italiano...

 

Ma voi ve lo vedete un commissario CMAS sul gommone che si fa corrompere con due pesci?

 

:bye:

 

:)

Escludo che i commissari CMAS siano nominati e formati dalla CMAS, di solito sono dei fiduciari delle varie federazioni nazionali e ubbidiscono alle disposizioni di scuderia.

Quindi potrebbe essere che non vedere, non sentire, non parlare e prendersi i pesci sia una delle attività concordate con la propria federazione nazionale.

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Ma che vantaggio avrebbe la federazione spagnola a lasciare che il proprio commissario, a bordo di un'imbarcazione con atleti di una nazionale avversaria, chiudesse un occhio?

 

Mah.

Forse perchè tutti, chi più chi meno, avevano qualche scheletro nell'armadio...a forma di pesce balestra...

 

:bye:

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viene da chiedersi a quanto li fanno al kg in portogallo,i balestra... :blink:

poi che i commissari,anzi i vertici della fipsas,si vendano per un campari...nessuno lo dice solo per non beccarsi una querela e non rovinare i soci della società a cui appartiene,se è socio fipsas.

su quelli portoghesi si deve indagare,ma allora si presenta il problema che se fipsas và a denunciare un commissario di gara portoghese perchè avrebbe favorito la squadra italiana...se non siamo già la barzelletta della pia mondiale lo diventiamo in un attimo :angry:

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viene da chiedersi a quanto li fanno al kg in portogallo,i balestra... :blink:

Per la cronaca i pesci catturati al Mondiale sono stati dati in beneficenza e tutti gli spagnoli con cui ho avuto occasione di parlare a Vigo considerano una gravissima scorrettezza anche il semplice fatto che il a fine gara qualche pesce venga regalato a qualcuno.

Modificato da Salvatore Rubera
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Ragazzi guardate che ogni organo di giustizia, sia esso civile penale o sportivo, deve necessariamente muoversi su fatti e non su idee.

Se invece vogliamo parlare di indagini federali allora il discorso è un altro ma se poi risulta che tutto è basato (come nel caso di specie) sul nulla...qualcuno deve pagare.

Ricordo che qualsiasi tipo di accusa rivolta a chicchessia per il tramite di organi di giustizia non supportato idoneamente dal punto di vista del diritto e dei fatti a suo fondamento ha conseguenze non indifferenti che vanno dalla condanna per lite temeraria fino alla calunnia.

In questa vicenda, anche l'occhio meno abituato ad argomenti di giustizia sportiva non avrebbe avuto alcun dubbio sull'esito (come poi è stato) del ricorso di Franco.

Se la Giustizia Sportiva presta il fianco a strumentalizzazioni di questo genere...rischiamo veramente di perdere l'imparzialità che la stessa dovrebbe avere.

Ben diverso sarebbe stato se, una volta scoperto il pentolone, si fosse andati fino in fondo.

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