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Delfino vaga con la fiocina sul dorso


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" Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi. "

 

A. Einstein

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Avvistato dai biologi fra Ulbo e Lussino. L’arpione di un metro sparato con il fucile subacqueo

 

 

http://ilpiccolo.gelocal.it/polopoly_fs/1.7633574.1377465514!/image/image.jpg_gen/derivatives/landscape_250/image.jpg

 

Il delfino arpionato a Lussino

di Andrea Marsanich

 

LUSSINPICCOLO. È stato visto nuotare venerdì pomeriggio nelle acque a meridione dell’isola di Ulbo (Olib, arcipelago di Zara). Stava dirigendosi verso Lussino, viaggio intrapreso chissà quante volte ma non in quelle condizioni, con sul dorso piantata un’asta di fucile subacqueo lunga più di un metro.

A notare il delfino sono stati gli esperti dell’istituto lussiniano Plavi Svijet (Mondo blu), che da anni si adoperano in attività di tutela della colonia di tursiopi o delfini dal naso a bottiglia, che conta circa 200 esemplari e vive nelle acque dell’ arcipelago di Cherso e Lussino.

Gli ambientalisti stavano rientrando da un viaggio di studio riguardante l’arcipelago delle Incoronate, quando hanno visto il povero mammifero nuotare in gruppo, l’asta conficcata sulla schiena e che si vedeva chiaramente non appena il cetaceo riemergeva per respirare.

L’arma ha colpito lo sfortunato delfino poco avanti la pinna dorsale, conficcata ad un’angolazione di 45 gradi.

«Abbiamo valutato il luogo d’ impatto dell’asta e la sua angolazione – sono parole di Drasko Holcer, presidente di Plavi Svijet – e abbiamo concluso che l’animale è stato colpito da persone che avevano conquistato la fiducia del delfino. Quest’ultimo si è avvicinato probabilmente per curiosità e per giocare ed è stato crudelmente punito da un pescatore apneista che speriamo sia scoperto e denunciato. Considerando che il cetaceo potrebbe già essere nelle acque antistanti Lussino, invitiamo coloro che notano il delfino arpionato a comporre i recapiti telefonici 091/7697442 o lo 051/604666. Ha bisogno di rapido aiuto e cure perché l’arpione potrebbe causarne il decesso. Bisogna ammettere che quando lo abbiamo visto a sud di Ulbo non pareva in condizioni critiche e stava nuotando tranquillo e veloce. Anche se l’asta non gli avrà leso organi vitali, la situazione potrebbe però peggiorare».

Secondo Holcer, l’animale ferito ha un nome: si tratta di Bojan, avvistato e fotografato per la prima volta il 16 giugno 2004 e che da allora è stato visto ben 55 volte, sempre al largo delle coste di Lussino e nel Quarnerolo.

L’ ultima volta è stato avvistato l’8 agosto scorso nel braccio di mare compreso tra Lussino e l’ isoletta di Oriule. Dovrebbe trattarsi di un maschio in quanto non è mai stato visto in compagnia di un esemplare piccolo.

Le leggi croate sono molto severe nei riguardi di chi uccide, ferisce, importuna o cattura specie tutelate come lo è il delfino. In caso di uccisione, la multa è di 35 mila kune, circa 4 mila e 635 euro.

Dell’episodio è stato informato l’Ispettorato nazionale alla tutela dell’ ambiente, che ha subito fatto scattare le indagini.

Tre anni fa si era avuto un episodio analogo, con un delfino arpionato nelle acque dell’ insenatura di Porto Badò (Budava), nell’Istria sud-orientale. Colpito tra le costole, il mammifero non ce l’ aveva fatta a sopravvivere alla grave ferita.

 

http://ilpiccolo.gel...dorso-1.7633568

Modificato da g.doddis
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  • 1 mese dopo...

Spero che chi ha fatto ciò' possa avere un contrattempo che gli impedisca per sempre di fare non solo pesca sub non solo apnea ma nemmeno il bagno a mare

Non gli togli nulla, questa è opera dei pescatori profesisonisti di superficie. Per una volta i subacquei, anche se bracconieri, non c'entrano.

 

:bye:

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Non gli togli nulla, questa è opera dei pescatori profesisonisti di superficie. Per una volta i subacquei, anche se bracconieri, non c'entrano.

 

Non ne sarei poi così sicuro. Certo è che l'asta che si vede nella foto è di un oleo di misura lunga. Sparando fuori dall'acqua con questo tipo di armi ci sono buone probabilità di far fuori pistone e boccola di ammortizzo.

Come giustamente facevi notare anche tu in un precedente intervento, solitamente i pescatori di superficie, professionisti o bracconieri che siano, commettono queste nefandezze usando fucili ad elastico.

 

:bye: Tano

Modificato da g.doddis
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Non ne sarei poi così sicuro. Certo è che l'asta che si vede nella foto è di un oleo di misura lunga. Sparando fuori dall'acqua con questo tipo di armi ci sono buone probabilità di far fuori pistone e boccola di ammortizzo.

Come giustamente facevi notare anche tu in un precedente intervento, solitamente i pescatori di superficie, professionisti o bracconieri che siano, commettono queste nefandezze usando fucili ad elastico.

 

:bye: Tano

Vero anche se riguardava il delfino trovato questa estate a La Maddalena.

 

E' però anche prassi abituale far immergere un subacqueo armato dentro il sacco della rete, prima della chiusura e salpata. D'altronde se i delfini non sono a galla ma nel mezzo del sacco è un problema farli sloggiare. Il fatto che però questa foto venga dalla Croazia, dove i delfini non hanno affatto un trattamento di favore dai pescatori professionisti, mi fa restare della mia convinzione (con quella sagola così grossa poi...).

 

Se poi sia una preda vietata ma apprezzata e ricercata dai bracconieri potrebbe anche darsi che sia stato sparato da un subacqueo.

 

:bye:

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Vero anche se riguardava il delfino trovato questa estate a La Maddalena.

 

E' però anche prassi abituale far immergere un subacqueo armato dentro il sacco della rete, prima della chiusura e salpata. D'altronde se i delfini non sono a galla ma nel mezzo del sacco è un problema farli sloggiare. Il fatto che però questa foto venga dalla Croazia, dove i delfini non hanno affatto un trattamento di favore dai pescatori professionisti, mi fa restare della mia convinzione (con quella sagola così grossa poi...).

 

Se poi sia una preda vietata ma apprezzata e ricercata dai bracconieri potrebbe anche darsi che sia stato sparato da un subacqueo.

 

:bye:

 

Giusta osservazione, Davide.

Riguardo l'ultima frase, non mi risulta che il delfino sia una preda ricercata e apprezzata e da nessuno. Almeno a tavola. Ricordo solo che, quando ero ragazzino e risiedevo ancora in Calabria, i pescatori professionisti che di tanto in tanto ne trovavano uno morto spiaggiato o alla deriva, lo facevano a pezzi per farne esca per le nasse calate fonde a gamberetti.

 

:bye: Tano

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Riguardo l'ultima frase, non mi risulta che il delfino sia una preda ricercata e apprezzata e da nessuno. Almeno a tavola. Ricordo solo che, quando ero ragazzino e risiedevo ancora in Calabria, i pescatori professionisti che di tanto in tanto ne trovavano uno morto spiaggiato o alla deriva, lo facevano a pezzi per farne esca per le nasse calate fonde a gamberetti.

 

:bye: Tano

Probabile questione culturale.

 

Il musciame di delfino era un piatto della tradizione ligure ricercatissimo, pregiatissimo e si dice anche squisito. In giappone si mangia abitualmente, quindi non escludo che anche in altre zone del mondo sia considerata una carne estremamente prelibata. D'altronde ripeto, mangiare o meno il delfino è semplicemente una questione culturale e nulla più.

 

:bye:

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Giusto. Infatti mi sono espresso male, intendevo da nessuno in Croazia o nell'Alto Adriatico, almeno così mi risulta. So che in altre parti del mondo sono molti a cibarsene, basti pensare ai Giapponesi, che fanno vere e proprie mattanze di delfini (con grande sdegno degli ambientalisti e dell'opinione pubblica in generale).

 

"Comunquemente", il delfino è buono: dipende da come lo cucini... :laughing:

 

:bye: Tano

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Avendo passato più settimane in navigazione in adriatico ho potuto più volte constatare che i delfini dei mari interni croati sono molto più diffidenti rispetto a quelli del resto dell'adriatico.

Alle foci del Po è normale ritrovarsi con i delfini sotto la prua fino quasi a toccarli, nei mari interni non si riesce ad avvicinarli entro i 30 metri.

Dal comportamento diffidente si può sospettare che il delfino sia sottoposto ad una certa pressione di caccia, probabilmente portata direttamente da bordo delle imbarcazioni e non dall'acqua.

 

In qualsiasi caso in Italia non siamo Santi in materia, la buona commestibilità del delfino è nota, è noto anche che il delfino nella rete commerciale abusiva assume il nome di "pesce porcu"

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  • 2 settimane dopo...

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