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min**i@... fra poco in Italia ci venderemo anche le mutante , sempre se non stia gia' accadendo....

 

 

tratto da un'articolo francese , traduzione di google , io non c'entro :

 

Leader mondiale della pesca in apnea, il marchio Omersub è stato acquistato da un altro gigante precedentemente situato l'unico (ma enorme) di mercato per le immersioni Aqua Lung.

 

Essi desideravano ritirarsi dal mercato, ed è con una filiale di Air Liquide hanno trovato acquirente: 31 Luglio, Marco e Claudio Ciceri Omer ha detto il futuro e il marchio Sporasub società Aqua Lung.

Leader di mercato nella subacquea ricreativa e una forte presenza nei settori militari e professionali, il marchio conosciuto anche come "Il Spirotechnique" si erano astenuti finora da qualsiasi incursione nel campo della subacquea e della caccia. E tranne in Aqua Sphere gamma costumi da bagno e fitness oriented, non c'era nessun posto nei prodotti Aqua Lung dedicati al catalogo snorkeling, escursioni a piedi o addirittura palmate, settore che si sta espandendo ... per non parlare di caccia, una pratica ritenuta troppo controverso.

Con l'acquisizione della Omer italiana, questa era "flacone da 100%" appena concluso, e una pietra miliare nel mercato. Una volta ideologico prima, come Jean-Luc Diainville, CEO di Aqua Lung Europa / Medio Oriente / Africa: "La pratica si è evoluta, i regolamenti saranno nella giusta direzione, rendendo la pesca attività subacquea più responsabile. " Il cambiamento è anche commerciale, dal momento che l'aggiunta al portafoglio del marchio Aqua Lung già riconosciuto e stabilito che affronterà un mercato che gli sfuggì con forti carte in mano. "Abbiamo voluto diversificare, dice Jean-Luc Diainville. Ma noi non rivoluzionerà Omersub, perché la società è stata molto ben gestita. Sono il leader mondiale di pesca subacquea." Il marchio ha anche firmato una partnership con Umberto Pelizzari, un'avventura che è sempre apprezzato.

Per la cronaca, Omersub è stato creato in Italia alla fine del 1970 da Valerio Grassi con, tra i suoi azionisti, il produttore di armi Beretta. Nel 1993, il marchio è parzialmente riscattato dalla famiglia Ciceri, proprietario dei giganti Beta Tools, produttore e distributore di strumenti professionali. Nel 1994, prende completamente, separando da Marequipement, possiede anche Sporasub e lasciando la distribuzione di quest'ultima in Italia. L'anno seguente, Sporasub cade nelle mani del gruppo HTM che dipende Mares. Omersub cerca anche una svolta nella dotazione tecnica subacquea. Nonostante la sua padronanza del processo industriale, è un fallimento. L'azienda si concentrerà quindi sul suo mercato di cuore, consolidando la sua posizione ed è diventato uno dei principali operatori del settore. Infine, nel 2008, acquista Omer Sporasub alla Mares per la posizione per la fascia alta.

Marco e Claudio Ciceri restano in vigore per circa un anno per rendere la transizione. Sia gli uomini sembrano molto felici di aver venduto la loro marchi Aqua Lung, un grande gruppo che faciliterà l'attuazione della Omersub e Sporasub in diversi paesi.

Modificato da Luca S
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Beh, i rappresentanti delll'onorevole marchio potrebbero dire qualcosa direttamente in questo forum...

Ciao Marco,

so per fonti certe che questo periodo per tutti gli addetti Omer é di comprensibile superlavoro, soprattutto per i vertici che sono chiamati ad interfacciarsi con i nuovi proprietari nel passaggio delle consegne per cui dubito che riescano anche solo a leggerlo il forum. Peró so che questa operazione li renderá ancora piú forti a livello commerciale. Presto vedremo tante altre novitá interessanti, ne sono convinto. Un abbraccio.

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A me spiace, come italiani stiamo "uscendo" pian piano dal mondo...

Due considerazioni, una sulla Omer, una sui francesi.

A mio modesto avviso la Omer ha assimilato il peccato originale di Grassi: la smania di immettere sul mercato novità su novità, sia a livello di prodotti, diciamo, essenziali, sia a livello di accessori.

Questo penalizza la qualità ed aumenta a dismisura i costi: non è banale passare dall'HF, allo Sporasub One, all'ET, all'Airbalete, allo One-air, al roller e via discorrendo.

Per voler dimostrare di essere i migliori, si finisce col fiato spezzato.

Fra la lentezza ed il tradizionalismo della Cressi - che apprezzo oltremodo, dato ad es. che il Comanche, microevoluzione dell'Apache, resta un ottimo fucile - e l'iperattivismo della Omer, il metodo Cressi, pur troppo cauto, a mio avviso, si è rivelato superiore.

Certo è che per ora Cressi resta italiana, resiste bene sul mercato e lavora moltissimo in Italia.

 

Quanto a questi specifici francesi, nulla da dire sul fatto che acquistino la Omer, dato che ignoro gli antefatti.

Quel che non digerisco in termini più generali sono i vantaggi che l'UE dà ai cugini "galli".

Siamo uno Stato sotto "tutela" franco-tedesca.

Questo è risaputo, ma l'ho constatato meglio sul campo, in quanto ero stato "allertato" da un cugino (non gallo) agronomo, allibito dalla disponibilità di danaro a basso costo (bassi tassi di interesse) dei concorrenti francesi: a queste condizioni partiamo azzoppati, diceva il cuginastro.

E' lì che ho drizzato le antene e cercato di capire perché un'economia malata come quella francese (e come la nostra, sia chiaro) abbia tanta liquidità.

La BCE - dato gravissimo, silenziato dai media, appena accennato dal Sole 24 ore - ha iniettato in Francia quantitativi immani di danaro, smisuratamente superiori a quelli forniti all'Italia-Cenerentola.

Lo scorso anno eravamo i penultimi in questa classifica, fatta su base pluriennale (non ricordo più, ma credo si trattasse di 5 anni).

Si dovrebbe suggerire a Porro, o ad altri giornalisti con un po' di coraggio, di approfondire il tema... :rolleyes:

Modificato da petrus
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Tra le pochissime cose da apnea che la aqualung-technisub produce c'è la Micromask. Fantastica, invariata da anni ma sempre eccellente. Mi piacerebbe che succedesse la stessa cosa con Omer e Spora poche novità ma di sicuro successo. Nel catalogo Omer si perdeva l'orientamento per i continui cambiamenti.

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produrre dei prodotti totalmente in Italia, con un buon progetto, dei veri test e dei buoni materiali costerebbe davvero troppo rendendoli fuori commercio.

ci lamentiamo di 25-30 € di costo per un'ottima asta tutta made in Italy...

Tutti sono obbligati a fare tagli, sulle novità, sulla qualità o a esportare la produzione, a scapito sempre della qualità, non ci sono alternative è matematica

voi saresti disposti a spendere 1000€ per un fucile?

purtroppo con le quantità mosse dal mercato della pescasub in Italia nessuno se lo può più permettere, l'unica soluzione è aggregare mercati diversi per scalare le quantità

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Concordo con te, Soggioni.

Difatti chi come la Cressi fa moltissimo in Italia (anche la Spagna, comunque, è Europa) innova con grande attenzione.

Quanto al fatto che la novità non costi, val la pena informarsi su quanto vengono, ad es., stampi per banalissimi pezzi in plastica, a partire dallo studio, per passare al disegno su PC con programmi ad hoc, ecc..

Con la prima fase a costo 0 (cioè, studio e disegno già pronti), una sciocchezza di stampo come quello del pezzo in plastica della Omer con cui realizzare le legature degli elastici, costa svariate migliaia di €.

Se ti sbagli (e nonostante la prototipazione aiuti moltissimo ci si sbaglia...) e devi modificare, o persino cambiare stampo: altro danaro, ecc..

Un produttore che lavora in Italia mi raccontava che per modificare in misura minimale uno stampo esistente (la linea di un'impugnatura), nella certezza iniziale di avere già una pezzo collaudatissimo e dunque di non rischiare salti nel buio, ha speso cifre nell'ordine di 20 mila €.

Mettiamo che il taiwanese chieda una frazione molto inferiore di danaro rispetto a quella chiesta in Italia (è così), mettiamo pure che per evitare che il taiwanese faccia una porcheria, studio e disegni li fai Italia, e poi vai sul posto o hai sul posto l'ing. di fiducia che ti segue le varie fasi iniziali del progetto...

Sono comunque migliaia di € che devi spalmare sulla vendita di un numero relativo di pezzi.

Insomma, la novità costa un sacco di soldi.

Modificato da petrus
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Bene,scherzando,ma fino a un certo punto,potremmo dire che una supervisione da oltralpe non sarebbe poi cosi' deprecabile....magari qualcuna delle tante zavorre che ci penalizzano verrebbe finalmente rimossa. Che si voglia dall'estero investire in questo disgraziato paese parrebbe una buona notizia,no? Il problema caso mai e' l'opposto,quasi nessuno si azzarda a farlo. Come accaduto di recente in altri comparti chi lo fa' sovente tiene a conservare e valorizzare le competenze locali,garantendo un migliore accesso ai mercati esteri.

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Al contario, i francesi si stanno comprando tutto: dalla Paramalat, alla Loro Piana, alla Pasticceria Cova, alla Omer...

L'UE intanto ci toglie la liquidità...

L'aria di sufficienza è tutta una messa in scena: ci deprezzano, ci sviliscono, ma alla fine ci divorano. :angry:

Modificato da petrus
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