> Scoreggiare in Liguria - Pesca in Apnea - AM FORUMS Vai al contenuto

Scoreggiare in Liguria


Messaggi raccomandati

Attenzione in Liguria da oggi anche sott'acqua non puoi far emergere la bestia che è in te....qualcuno ti ascolta!! :ph34r:

 

 

Portofino, boe con idrofoni per proteggere i delfini

 

Portofino. Idrofoni per difendere i delfini :sbadiglio: nell’area marina protetta di Portofino. Il progetto è il primo di questo tipo in Europa ed è cofinanziato al 50% dall’Unione europea nell’ambito del programma LIFE+ 2009, con il sostegno del Ministero dell’Ambiente e dalla Regione Liguria.

L’obiettivo è di tenere sotto controllo il comportamento dei fruitori dell’Area Marina ed eventualmente intervenire in caso di comportamenti inadeguati. . Oltre all’Amp, sono coinvolte l’università di Genova (dipartimenti di Fisica e di Biologia della Facoltà di Scienze), la Capitaneria di porto e la Softeco, una società genovese che si occupa di software.

http://www.genova24....-delfini-44216/

 

Portofino, idrofoni per difendere i delfini

Portofino - Idrofoni per difendere i delfini :sbadiglio: . È il sistema adottato nell’ambito del progetto Arion diventato operativo nell’Area Marina Protetta di Portofino. Il passaggio dei delfini e il movimento in loro presenza delle barche da diporto verranno monitorati d’ora in poi grazie a due grosse boe dotate di idrofoni, posizionate in mare. Il progetto è il primo di questo tipo in Europa. L’obiettivo è di tenere sotto controllo il comportamento dei fruitori dell’Area Marina ed eventualmente intervenire in caso di comportamenti inadeguati.

Cofinanziato al 50% dall’Unione europea nell’ambito del programma LIFE+ 2009 e supportato dal ministero dell’Ambiente e dalla Regione Liguria, il progetto Life+ Arion “Systems for Coastal Dolphin Conservation in the Liguria Sea” ha preso il via circa un anno fa. Oltre all’Amp, sono coinvolte l’università di Genova (dipartimenti di Fisica e di Biologia della Facoltà di Scienze), la Capitaneria di porto e la Softeco, una società genovese che si occupa di software.

L’Area Marina Protetta di Portofino è stata scelta in quanto è un corridoio ecologico ideale per la presenza di una popolazione residente di delfini.

Il progetto Arion, spiegano all’Area Marina Protetta di Portofino, è nato con l’obiettivo principale di contribuire efficacemente alla conservazione e valorizzazione del delfino costiero e si propone di utilizzare strumenti che possano contribuire alla gestione delle interazioni tra la specie e le attività nautiche, coerentemente con le finalità delle Aree Marine Protette (Amp) nel Mar Ligure e più in generale del Santuario internazionale dei Cetacei “Pelagos”. «Questo al fine di prevenire il rischio di perdita di habitat, intesa in termini di declino del numero di individui» :sbadiglio: :sbadiglio: .

Oltre alla messa in mare delle boe con gli idrofoni, il progetto prevede anchelo sviluppo di una normativa che regoli la navigazione in presenza dei cetacei, ovvero un protocollo di condotta da seguire in presenza della specie concordato con turisti, pescatori, diportisti, subacquei e la Capitaneria di Porto che svolgerà azione di sorveglianza. È inoltre prevista l’installazione, nei porti turistici attorno all’area marina (Camogli, Portofino, Santa Margherita, Rapallo, Chiavari) di postazioni informatiche (totem) volte a fornire una descrizione delle finalità del progetto, delle problematiche relative alla conservazione della specie, al comportamento da tenere in presenza dei cetacei e l’informazione in tempo reale, riportata su appositi monitor, della posizione dei delfini nell’area del progetto.

http://www.ilsecolox...difendere.shtml

 

 

si era già fatto un colpaccio da maestro per difendere i delfini, ma le valutazioni a distanza di anni sono conosciute

 

Greenpeace: il Santuario dei cetacei è un fallimento. Dove sono finite le balene e i delfini?

LIVORNO. Si chiama “Balene a perdere. Come stiamo perdendo le balene e i delfini del Santuario dei Cetacei”, e sembra destinato a mettere a soqquadro il Santuario internazionale dei mammiferi Pelagos, istituito grazie ad un accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco, ma fino ad ora rimasto poco più di uno scheletro burocratico ed un triangolo sulla carta geografica che comprende il Tirreno toscano e corso, il Mar Ligure, le Bocche di Bonifacio, l’Asinara, il mare orientale della Corsica e poi su fino ad includere un pezzo di costa del sud della Francia. Quasi 90.000 kmq, in teoria la più vasta area marina protetta d’Europa, con al centro il parco nazionale dell’Arcipelago toscano e le sue protezioni a mare a Gorgona, Capraia, Pianosa, Montecristo e Giannutri.

 

Ora Greenpeace chiede: «Dove sono finite le balene e i delfini del Santuario dei Cetacei del Mar Ligure?» e definisce quelli contenuti nel dossier «i dati scandalo sul Santuario». Le stenelle (Stenella coeruleoalba), i piccoli delfini più diffusi nei nostri mari, sono diminuite del 50% e le balenottere (Balaenoptera physalus) si sarebbero ridotte a un quarto in dieci anni. «Un calo vertiginoso – scrivono gli ambientalisti – che testimonia una condizione drammatica determinata dal traffico incontrollato dei traghetti e inquinamento da batteri fecali. Il Santuario è oggi ridotto a una fogna a cielo aperto senza regole né controlli».

 

I dati sono stati raccolti durante le crociere ambientaliste delle navi di Greenpeace, spesso in Mediterraneo a caccia di spadare e pescatori di frodo. Nell’agosto 2008, l’Arctic Sunrise ha navigato per oltre 1.500 km nel Santuario, nel triangolo Alghero-Tolone-Genova, proprio per “contare” i cetacei, prelevare campioni d’acqua e monitorare il traffico marino.

 

I risultati secondo Greenpeace sono sconcertanti: «Il Santuario dei Cetacei doveva tutelare l’ecosistema del Mar Ligure e le popolazioni di cetacei che lo abitano, tra le più ricche del Mediterraneo. In particolare, come dimostrò la “Operazione Cetacei” lanciata da Greenpeace alla fine degli anni ’80, il Santuario è la principale area di alimentazione estiva della popolazione mediterranea della balenottera comune: una popolazione che si avvia a diventare una specie separata da quella atlantica».

 

“Operazione Cetacei” nel 1992 censì circa 900 balenottere comuni e tra le 15.000 e le 42.000 stenelle. Secondo quanto osservato dall’Arctic Sunrise, sembra che le stenelle siano ormai ridotte a 5.000 -21.000 esemplari, e le balenottere sarebbero meno di 250, troppo poco per poter stimare la popolazione. Sono stati avvistati 3 soli capodogli e un solo esemplare di zifio.

 

Secondo Greenpeace le cause di questo crollo verticale dei cetacei nel Santuario dipendono da: traffico incontrollato, soprattutto dei grandi traghetti che navigano a 70 km/h, inquinamento da batteri fecali in altura in due stazioni delle undici analizzate e attività di whale watching svolte in modo pericoloso, con aerei e motoscafi.

 

«La diminuzione dei cetacei nel Santuario non ci sorprende – dicono a Greenpeace - Il Santuario è una scatola vuota senza regole e controlli. Eppure, si tratta di un precedente importante per la protezione del Mare, anche in acque internazionali, riconosciuto da tutti i Paesi del Mediterraneo riuniti nella Convenzione di Barcellona. Ma è un pessimo precedente.

 

Nel Santuario non è stato fatto assolutamente nulla di specifico per prevenire ed eliminare progressivamente l’inquinamento, anzi, vi si vuole insediare la prima industria offshore: il rigassificatore di Livorno-Pisa, per limitare i rischi di collisione delle imbarcazioni con i cetacei e prevenire gli impatti dei rumori, per mettere un freno alla pesca illegale».

 

Quel che è certo è che i Paesi firmatari del trattato che istituisce il Santuario non danno il buon esempio: la Francia ha perso un ricorso alla Corte di Giustizia europea perché pretendeva di continuare a far pescare le sue spadare; Monaco sta progettando di espandere il principato verso il mare, con casse di colmata per “urbanizzare” il Santuario.

 

«Italia, Francia e Monaco – dice Greenpeace - non sono quindi molto meglio del Giappone che uccide balene per “scopi scientifici”. Il Santuario è solo fumo negli occhi, che nasconde il calo progressivo dei cetacei nel Mar Ligure causato da vecchie e nuove minacce. Greenpeace chiede che il Santuario venga immediatamente sottoposto ad un regime di reale tutela e gestione e che in esso si crei una grande Riserva Marina d’altura, con divieto di pesca e immissione di sostanze tossiche o pericolose, per proteggere un ecosistema unico, di cui i cetacei sono parte integrante».

http://greenreport.i...o/show/id/18240

Modificato da ziguela
Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

I batteri fecali da dove arrivano ? Ma di cosa si stupiscono ?

Invece di contare (o far contare chissà da chi , con quale modalita' poi contano i delfini bohhh) le stenelle , che vadano a contare i depuratori che esistono lungo le coste ... ah giusto ma li si tratta di m...a , e piu' cool contare i delfini o dare i nomi alle balenottere ....

 

Visto che lo sanno bene da dove arrivano sti batteri, che si muovessero per la causa e non per l'effetto , sembrano piovuti da marte sti' radical chic buoni a una sega!

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

spendere soldi per sentire i rutti dei delfini e le scoregge dei pescasubbi invece di incentivare i pescatori a riportare a terra il petrolio della Haven dragato dal fondo marino è come......non mi viene il paragone....!

Modificato da Peppe Etna
Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

ascolteranno solo un gran silenzio dato che il mare è vuoto...anzi no, è pieno di batteri fecali che non fanno un gran rumore

e state tranquilli che troveranno il modo di dare anche queste colpe ai pescasub

Modificato da soggioni
Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite RickCT75

I batteri fecali da dove arrivano ? Ma di cosa si stupiscono ?

Invece di contare (o far contare chissà da chi , con quale modalita' poi contano i delfini bohhh) le stenelle , che vadano a contare i depuratori che esistono lungo le coste ... ah giusto ma li si tratta di m...a , e piu' cool contare i delfini o dare i nomi alle balenottere ....

 

Visto che lo sanno bene da dove arrivano sti batteri, che si muovessero per la causa e non per l'effetto , sembrano piovuti da marte sti' radical chic buoni a una sega!

spendere soldi per sentire i rutti dei delfini e le scoregge dei pescasubbi invece di incentivare i pescatori a riportare a terra il petrolio della Haven dragato dal fondo marino è come......non mi viene il paragone....!

:clapping: :clapping: :clapping: :clapping: Parole SANTE....

Per il paragone ne metto uno io: è come comprare il tartufo d'alba e poi non avere neanche la pasta... Ma c'erano paragoni più spinti.... La cosa che mi fa più rabbia è che non sono solo la pesca e la difesa dell'ambiente ad essere gestite così: TUTTO qui in Italia è DA SEMPRE gestito così: dalla giustizia alla scuola, alle tasse, alle multe, al welfare, alla politica estera...: teorie bislacche e minchione applicate a pioggia su cose irrisorie di contorno "new age", e poi scandalose e abissali mancanze nelle cose semplici, immediate, logiche e veramente fondamentali e indispensabili. Certe volte viene proprio voglia di andare via...

:bye:

Modificato da RickCT75
Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
  • 2 settimane dopo...

Partecipa alla conversazione

Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Pulisci editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
×
  • Crea Nuovo...