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Tra una pagaia e l’altra!


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Sono al secondo calasole e dopo il precedente cappotto mi decido e lascio la famiglia al gran completo su una splendida spiaggetta in quel di Levanto. Mi incammino con molta calma verso casa. Preparo lo zaino, attacco le pinne sui lati, indosso la cintura ed infilo i fucili negli spallacci ed eccomi pronto in assetto “estivo” per il secondo calasole.

Arrivo nella piccola spiaggia di levante e con un po’ d’imbarazzo, data la presenza massiccia di bagnanti, mi vesto e parto in direzione del frangiflutti, rigorosamente ad armi scaricare.

Purtroppo lungo il frangiflutti ci sono numerosi bagnanti e non, quindi mi tocca “saltare” il tratto forse più interessante del percorso che ho scelto di fare oggi. Poco male vorrà dire che pinnegerò direttamente alla volta di punta mesco, al limite del parco marino.

Tra una pinneggiata e l’altra, mi rendo conto che oltre ad esserci un po’ troppi natanti ancorati, il sottocosta brulica letteralmente di canoisti, surfisti e quant’altro sia “motorizzato” da una pagaia!

La prima è una signora a circa 4 metri e mi sorride dal kayak, e va beh!

Poi mi passa un “atletone” anche lui alla medesima distanza con fare serioso, sempre in kayak, e va beh!

Poi mi “incrocia” incuriosito un surfista di quelli che vanno di moda adesso: in piedi con pagaia e colo fare da Hawaiano!! E va beeeeeehhh!!!

Nel mentre ho percorso ormai quasi tutto il mio itineraio e le balle mi incominciano a girare non poco, di pesce non ne gira ma soprattutto rischio anche di passare dalla parte del torto per via dei “bagnanti” e quindi mi tocca proseguire….

Faccio altri cento metri ed ecco un’intera comitiva armata di bodyboard, surf e kayak, saranno almeno una decina…. echecaxxxxooo!!!

Adesso basta! Alzo la testa e guardo avanti, sembra che non ci sia più nessuno. Allora carico il mio fido 97 e comincio a fare qualche agguato senza risultati particolari. Pesce non ne gira, solo saraghi max 5 etti che si tengono bene a distanza e partono belli spediti al minimo accenno di capovolta.

Sono ormai rassegnato al secondo cappotto e, dato il mare piatto non mi rimane che agguatare in superficie sperando di sorprenderne qualche pesce mentre brulica sulla parete.

Arrivo su di una piccola punta e mentre rivolgo lo sguardo verso il largo ecco mi sbuca un piccolo branco di lampughe, tutte intorno al chilo o poco meno, il fucile è però girato in direzione della punta ed perdo l’attimo. Provo lo stesso un tiro d’imbracciata e con il polso storto tiro: padellato!

Porca miseria l’unica cosa che ho visto l’ho persa.

Ricarico e decido di aspettare, sempre nascosto dietro la punta rocciosa, per vedere se magari arriva qualche altro esemplare. Ed eccolo, proprio l’ultimo, il “ritardatario”! Stavolta non c’è storia, sono pronto col fucile già in linea, sposto leggermente e premo il grilletto: in sagola, anzi in asta! Il tiro scoccato a circa 3mt dalla punta fa si che il pesce rimanga sull’asta, appunto, rendendomi più facile il recupero.

E’ un pesce bellissimo, nonostante quello strano testone oblungo, mostra una livrea di colori che parte dal giallo intenso fino ad arrivare al blu scuro nella parte superiore, dove, una volta colpito, alza la sua bellissima pinna dorsale che corre decrescendo sino alla coda.

Altra cosa sarà dargli il colpo di grazia, in quanto la lampuga esprime bene la sua forza e mi costringe ad afferrarlo bene per la coda onde evitare inutili rischi.

Dopo averlo messo a cavetto mi sento già meglio, quasi gratificato vista la cattura e soprattutto visto che il secondo cappotto è stato evitato.

Decido così di girare le pinne e di ritornare verso casa, ovviamente avrò comunque da fare il percorso a ritroso e mi aspetto perlomeno che tutti gli “incontri” fatti precedentemente, visto l’orario, siano già rientrati!!

Detto, fatto! Mi giro e voilà: ennesimo surfista che mi sorpassa ma stavolta è stranamente uno normale: senza pagaia e sdraiato sulla tavola!

Continuo il mio percorso, a questo punto ormai incurante del fatto che il fucile sia carico, mi limito a guardarmi bene intorno ed in effetti sarà l’ultimo “avvistamento” della giornata, fortunatamente!!!!

Passati circa 200-300 metri ed il nulla assoluto vedo poco più in la tre bei cefaloni, sembrano in frega e due di loro girano intorno al terzo in maniera scomposta e molto frenetica, quasi incuranti di quel che gli sta intorno. Mi immobilizzo letteralmente e dirigo il fucile verso di loro molto lentamente, tanto sono ancora lontani. E’ l’unica cosa che posso fare perché sono completamente scoperto, fortunatamente loro non si accorgono di me! Molto bene! Miro al primo, ma poi scelgo il secondo, più corpulento: il tiro parte secco e rimane anche lui sull’asta. Gli altri due scattano ma poi ritornano verso il compagno ferito e rimangono lì per qualche secondo prima di dileguarsi. E’ veramente grosso, sicuramente il più grosso che abbia mai preso.

Lo afferro per la coda e lo stringo tra le gambe per dargli il colpo di grazia. Per essere un cefalo ha una testa enorme. Viste le esperienza passate questo lo incavetto attraverso gli occhi onde evitare di perderlo strada facendo.

Bene! Penso tra me e me, ala fine non sta andando così male.

Arrivato ormai quasi al frangiflutti prendo persino una salpa sugli 6-7 etti circa con un tiro dalla superficie a dir poco chirurgico nonché quasi inaspettato: è un tiro al limite dei 3,5 metri dall’alto verso il basso che sorprende l’animale mentre brulica.

Incavetto anche lei e mi porto sull’ultimo tratto, sul frangiflutti. Ma ormai non gira, ahimè, quasi più nulla. Vedo soltanto in lontanza un gruppo di bei cefali che però si accorgono di me quasi subito e scappano via veloci. Faccio un ultimo piccolo aspetto proprio dove erano loro giusto per vedere se magari rientrano ma invece di loro ecco che mi compare un branco di pesci limone (le ricciole in fasce!): bellissimi, saranno almeno un centinaio, troppo piccole per scoccare un tiro, corrono verso di meno proprio di muso! Uno spettacolo con cui il mare mi ha dato l’arrivederci e che io mi sono gustato in tutto il suo splendore!

 

Grazie mare e alla prossima!

 

http://desmond.imageshack.us/Himg259/scaled.php?server=259&filename=20120906levanto.jpg&res=landing

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...le lampughe erano in una zona molto lontana dalla spiaggia, ma quel giorno in mare c'era proprio tanta gente che si è spinta molto in là con un po' di tutto. Il fondale in quel tratto è di circa 5-7 metri e la parete è quasi verticale con delle anse a tratti, oltre c'è il mare aperto che degrada molto velocemente.

Tieni conto che tra andata e ritorno ho fatto circa 4 km.

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bella sgaloppata!! nel periodo estivo è quasi proibitivi andare a pesca,anche all'alba c'è gente che va e viene sulle strade e poco dopo incominciano anche sul litorale a trovarsi qualche posticino libero

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ti capisco,io vado al mare con la famiglia a un centinaio di metri da un centro velico,già normalmente devi stare a un km dalla spiaggia che gira poco e nulla in più devi stare attento alle varie barchette silenziose come la morte!

solo che io pesci così non li ho manco mai visti! :frustry:

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