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pesca profonda


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Eccomi di nuovo qui ci sono molte cosa da aggiungere.

La prima è che ogni volta che si supera una barriera psicologica e fisica è bene che ci sia con noi qualcuno esperto, ma anche quel qualcuno esperto deve essere facilitato dal ns. comportamento, perchè se uno sviene sul fondo diciamo a 22/25 mt è molto difficile che l'altro riesca a mantenere la calma e riesca a portare il compagno in superficie, altra cosa è se lo svenimento avviene in risalita e la piombatura è stata ben calcolata, allora le sperenza di salvezza aumentano e il ns compagno in superficie ci può davvero aiutare.

Ho pescato molte volte in passato con Gabriele Del Bene e ogni volta che uno dei due faceva un tuffo impegnativo (per lui impegnativo è per me un impossibile) l'altro aspettava in superficie fino alla completa riemersione del compagno,

Ho molto amici espertissimi che, come del resto il sottoscritto, se si trovano da soli su un fondale molto impegnativo ma pieno di pesce, rinunciano a pescare sapendo che i pesci li ritroveranno in altri momenti e in altre condizioni. Magari due giorni prima peschi bene a 25 metri e due giorni dopo hai dormito male o hai mangiato male, o sei più nervoso e a 25 anche se pensi di essere allenato ci arrivi con fatica.

Altra cosa di fondamentale importanza è la programmazione del tuffo, nei limti del possibile ovviamente.

E questo dipende da cosa vogliamo ottenere da quel tuffo, da cosa vogliamo pescare.

Dobbiamo essere come un pilota di motociclismo che ripassa mentalmente ogni movimento che dovrà compiere quando affronta la pista a 300 km/h perchè i rischi sono gli stessi.

Ad esempio dobbiamo calcolare la corrente e risalirla per far si di scendere proprio nel punto che desideriamo senza dover fare grossi sforzi in immersione per correggere la rotta, le gambe cosnumano molto ossigeno, quindi sul fondo e meglio arrivare a foglia morta e spostarsi tirandosi con le mani, anche al momento dello stacco per risalire una prima spinta potremmo darla con la mano.

Dobbiamo valutare il movimento della mangianza se andiamo a fare un aspetto oppure da quale spacco guardare se andiamo in tana.

Se abbiamo un mulinello è meglio già allentare un poco la frizione, è uno sforzo in meno da fare in deficit di ossigeno.

Insomma bisogna preparare bene ogni tuffo, mai scendere senza avere le idee chiare di cosa vogliamo fare.

Poi sul fondo dobbiamo stare attenti a ogni piccolo movimento che può farci consumare ossigeno. Per esempio arrivare a due metri dal fondo e scoprire che nn era quello il masso dietro cui volevamo appostarci ma quell'altro 5 metri più in là o notare con la coda dell'occhio che i pesci (che ne so magari un branco di dentici) stanno dalla parte opposta rispetto a dove ci volevamo appostare. Per questo è bene imparare che mentre si scende bisogna guardarsi intorno per capire i segnali che ci interessano.

Il fucile va tenuto arretrato ma nn è poi così indispensabile. mai cadere direttamente sui pesci ma sempre qualche metro più in la, questo vale anche per l'appostamento nel caso di aspetto, e quindi nel calcolo generale dei metri da percorrere andata e ritorno non dobbiamo dimenticarci di questo.

E poi c'è il ns comportamento davanti alla preda, e qui si aprono molti possibili scenari, di cui parleremo in un altro momento.

 

buona serata

 

stefano

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hahaha cono,grazie :),stefano ti ringrazio tanto per il tuo intervento, bhe diciamo che molte volte è capitato di rinunciare a pesci per pochi secondi,comunque tutto quello che dici è saggio davvero,io anche se non si capisce dal post,mi sono reso conto che scendere è una cosa e pescare un altra, quello che cambia non è l'allenamento fisico, ma quello psicofisico...col fucile in mano è un altra storia,per questo devo allenarmi e abituarmi con la testa metro dopo metro,come avete detto voi :) grazie ragazzi grazie davvero :D

 

Ciao, credo che tu abbia capito, ti hanno dato consigli preziosi, che ho letto con molto interesse perchè utili anche per me.

Ti riporto la mia esperienza personale che forse può prefigurare il tuo futuro prossimo di pescatore prudente.

Pesco da circa 4 anni con impegno, dopo aver frequentato un corso di pesca e frequentando anche la piscina tutto l'anno.

Malgrado sia di Milano pesco tutte le settimane, a volte anche 2 volte (salvo alluvioni o casini di lavoro...) più vacanze e spedizioni varie.

In piscina posso contare su un'apnea fuori dalla norma, che ho sempre avuto ed è ulteriormente migliorata con l'allenamento, l'anno scorso ho provato un paio di volte la statica e senza forzare ho fatto 5.43...

Al mare col fucile ho cominciato a prendere discretamente e a pescare in modo soddisfacente negli ultimi 2 anni.

Salvo giornate storte me la cavo bene fino a 13-15m, concentrandomi a volte riesco a fare qualche buona azione di caccia fino ai 18m, ma in media già peggioro tanto. Quando pesco profondo arrivo sui 20-21m ma lo faccio solo quando mi sento benissimo e può essere redditizio in quel momento (zero pesce in acqua bassa e/o eccessiva presenza di sub).

Ma è certamente vero, come molti ti hanno detto che più scendi e più è difficile, così come conseguenza fai molti più errori e prendi meno pesci, non di più!

Spesso vado a pesca con un amico fortissimo, ha un'esperienza lunghissima, una forma fisica impressionante, prende di tutto e pesca BENE anche a 35m. Pochi giorni fa parlavamo della profondità in uno dei nostri viaggi verso la Liguria, mi ha detto che a 20m abbondanti (pescando) c'è arrivato dopo 1 anno che pescava seriamente mentre i 30m li ha raggiunti dopo circa 20 anni di pratica e allenamento costanti tutto l'anno.

Ti devi fermare alla quota in cui cominci a pescare male, a perdere feeling e naturalezza, non dove ti può portare l'apnea, altrimenti è solo pericoloso, inutile e controproducente per la pesca, questo è il mio consiglio di non esperto! :thumbup:

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hahaha cono,grazie :),stefano ti ringrazio tanto per il tuo intervento, bhe diciamo che molte volte è capitato di rinunciare a pesci per pochi secondi,comunque tutto quello che dici è saggio davvero,io anche se non si capisce dal post,mi sono reso conto che scendere è una cosa e pescare un altra, quello che cambia non è l'allenamento fisico, ma quello psicofisico...col fucile in mano è un altra storia,per questo devo allenarmi e abituarmi con la testa metro dopo metro,come avete detto voi :) grazie ragazzi grazie davvero :D

 

Ciao, credo che tu abbia capito, ti hanno dato consigli preziosi, che ho letto con molto interesse perchè utili anche per me.

Ti riporto la mia esperienza personale che forse può prefigurare il tuo futuro prossimo di pescatore prudente.

Pesco da circa 4 anni con impegno, dopo aver frequentato un corso di pesca e frequentando anche la piscina tutto l'anno.

Malgrado sia di Milano pesco tutte le settimane, a volte anche 2 volte (salvo alluvioni o casini di lavoro...) più vacanze e spedizioni varie.

In piscina posso contare su un'apnea fuori dalla norma, che ho sempre avuto ed è ulteriormente migliorata con l'allenamento, l'anno scorso ho provato un paio di volte la statica e senza forzare ho fatto 5.43...

Al mare col fucile ho cominciato a prendere discretamente e a pescare in modo soddisfacente negli ultimi 2 anni.

Salvo giornate storte me la cavo bene fino a 13-15m, concentrandomi a volte riesco a fare qualche buona azione di caccia fino ai 18m, ma in media già peggioro tanto. Quando pesco profondo arrivo sui 20-21m ma lo faccio solo quando mi sento benissimo e può essere redditizio in quel momento (zero pesce in acqua bassa e/o eccessiva presenza di sub).

Ma è certamente vero, come molti ti hanno detto che più scendi e più è difficile, così come conseguenza fai molti più errori e prendi meno pesci, non di più!

Spesso vado a pesca con un amico fortissimo, ha un'esperienza lunghissima, una forma fisica impressionante, prende di tutto e pesca BENE anche a 35m. Pochi giorni fa parlavamo della profondità in uno dei nostri viaggi verso la Liguria, mi ha detto che a 20m abbondanti (pescando) c'è arrivato dopo 1 anno che pescava seriamente mentre i 30m li ha raggiunti dopo circa 20 anni di pratica e allenamento costanti tutto l'anno.

Ti devi fermare alla quota in cui cominci a pescare male, a perdere feeling e naturalezza, non dove ti può portare l'apnea, altrimenti è solo pericoloso, inutile e controproducente per la pesca, questo è il mio consiglio di non esperto! :thumbup:

grazie mille :)

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Aggiungo un mio piccolo contributo.

Per poter affermare di "avere" una determinata quota non si può prescindere dalla capacità di gestire l'imprevisto (che rappresenta forse l'elemento principe dell'aspetto mentale).

Immagina, Egidio, un aspetto in profondità: nessun pesce in vista solo quel benessere legato ad una buona prestazione. Decidi, molto rilassato, di terminare l'azione di caccia ma nel momento in cui ti stacchi dal fondo, alla prima pinneggiata, la pala si inchioda per via di quel maledetto filaccione abbandonato da anni sulla roccia e diventato praticamente invisibile. Cosa fare?

La capacità di analizzare nel minor tempo possibile senza che il panico sopraggiunga situazioni analoghe a quella da me descritta diventa tanto più importante quanto maggiore è la profondità di esercizio.

Questa attitudine la acquisisci solo dopo migliaia di tuffi. La necessaria freddezza nascerà o dall'aver vissuto situazioni analoghe o dall'avere la (ormai) naturale capacità di gestire quella quota.

Per questo, quando si afferma che i metri si guadagnano da un anno ad un altro non si esagera per niente.

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