> Fin dove spingono gli elastici ? - Pagina 3 - Forum Attrezzature - AM FORUMS Vai al contenuto

Fin dove spingono gli elastici ?


Messaggi raccomandati

Ecco la seconda prova ... o sarebbe meglio dire indizio.

 

E' a mio avviso il dato più interessante.

Avevo effettuato queste misurazioni circa un anno fa, con l'obiettivo di verificare se era possibile superare la barriera dei 35 m/sec in trazione diretta.

 

Le misurazioni si avvicinarono molto ( toccai i 32 m/sec ) ma poi non proseguì oltre.

 

Avevo già postato questi grafici in un paio di circostanze per motivi diversi.

Ma mai avevo notato in essi un particolare molto significatico che a guardali così non dice nulla, ma alla luce della mia ipotesi di "Vmax dinamica dell'elastico" (tanto per internderci) dice molto.

 

Cerco di spiegare.

 

Innanzitutto c'e' da ricordare che IDDU è un roller a verricello che consente di "superstirare" gli elastici a fattori impossibili da caricare a braccia. Mi pare di ricordare che un fattore 420% per l'elastico usato ( un 18 megatex) corrisponde a circa 80/90 Kg di sforzo.

 

La corsa utile di IDDU ( nella configurazione di quei tiri) è di 80 cm. Ad 80 cm l'ogiva in dynema incontra uno stop di acciaio. L'ogiva in dynema spinge l'asta da dietro in una profonda tacca dell'asta ( l'asta non ha nè perni nè tacche) per cui il distacco accidentale dell'ogiva è praticamente impossibile !!!

Questo è un fatto che non avevo considerato precedentemente: quei grafici vanno spiegati con un qualcosa che non preveda l'ipotesi del distacco accidentale perchè , se pur ipoteticamente possibile, è da considerarsi un fatto del tutto eccezionale in virtù della conformazione del punto di aggancio ogiva/asta.

 

In più, nella configurazione 420 % + 330 % gli elastici erano vincolati alla stessa ogiva in dynema rendendo di fatto impossibile lo staccarsi di una delle due coppie.

 

Queste premesse sono fondamentali per dare la giusta interpretazione a quello che ( come diceva Skillo ) fin'ora non avevo visto, ma avevo sempre avuto sotto gli occhi !!!

 

Ecco il grafico in questione :

 

 

 

Come interpretare questo grafico ?

 

Analizziamo la curva "blu" relativa alla configurazione col solo 420 %.

E' una curva che potremmo definire "classica": rispecchia le curve che Alex ricordava, che Mario B. ha analizzato sul suo sito e che anch'io ho riscontrato in altri miei grafici.

Gli elastici spingono fino a fine corsa ! C'è da ricordare comunque che il mio IDDU è un roller, mentre i fucili analizzati da Mario erano degli arbanormal.

 

In ogni caso si verifica un fenomeno simile in circostanze diverse.

 

Se invece passiamo ad analizzare la curva rossa ( ossia elastico al 420 roller + coppia standard 330 ) si osserva un andamento della curva completamente diverso al precedente.

L'asta raggiunge una velocità superiore ( 32 m/sec ) , ma la raggiunge in meno spazio ( freccia rossa ) per poi non aumentare più in velocità ( a dire il vero neanche diminuire).

 

Come si può spiegare questo fenomeno ?

A mio avviso l'unica spiegazione ( escluso il distacco acccidentale, che in ogni caso mi pare inverosimile sia per le modalità con cui era agganciata l'asta, sia per il fatto che avremmo dovuto vedere una marcata riduzione della velocità dell'asta ) rimane l'ipotesi che ho avanzato e cioè che il sistema asta / elastico raggiunge nel punto della freccia rossa il picco di velocità dell'asta, ma anche il picco di velocità che l'elastico può sviluppare da quel punto in poi per quella determinata configurazione.

 

In altre parole, prima della freccia rossa l'elastico può sviluppare una velocità superiore a 32 m/sec, dopo la freccia rossa l'elastico ha perso questa capacità e può proseguire la sua contrazione, al massimo, uguagliando quel valore e disperdendo pertanto tutta o gran parte dell'energia residua.

 

Se le cose stanno così si cominciano a spiegare tanti perchè !!!

 

- Si comincia a spiegare il perchè i 14 maggiormente allungati, rendono meglio dei 18 a fattori più bassi

- Si comincia a spiegare il perchè l'elastichino standard aggiuntivo adottato da Itio sui suoi roller ne migliora nettamente le prestazioni.

- Si comincia a spiegare il perchè il vela 2 G cambia radicalmente prestazioni rispetto ad un semplice vela

- Si comincia a spiegare il perchè dei diversi grafici ottenibili per gli arbaleti classici

- Si comincia a spiegare come un rollerino con un 14 possa tirare meglio di un pari misura doppio elastico magari con elastici da 18

 

Si cominciano a spiegare tante cose .... sempre se l'interpretazione dei miei grafici è corretta, se essi stessi sono corretti e non si tratti solo di errori di valutazione o procedurali.

 

Personalmente ritengo la cosa molto affidabile, ma non essendo un tecnico ... ma solo un "tennico" ... rimango col beneficio del dubbio !

 

;)

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
  • Risposte 237
  • Creato
  • Ultima Risposta

Miglior contributo in questa discussione

Miglior contributo in questa discussione

Immagini Pubblicate

Stefano io lo interpreto che hai spinto un'asta da 6,3mm con circa 110kg!! Fai le stesse prove con un'asta da 8 e possiamo riparlarne...sennò siamo sempre nel campo di un settaggio sbagliato...nessuno sparerebbe con un fucile configurato in quella maniera!!

Tra l'altro vista la scarsa campionatura e le minuscole variazioni di velocità statisticamente non sono attendibili al 100%.

Insomma io personalmente non sono persuaso a rivedere le mie idee in merito a questi grafici però il discorso è interessante e ti invito ad andare avanti...la cosa potrebbe togliere un dubbio a te o farne nascere uno a me! ;)

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Stefano io lo interpreto che hai spinto un'asta da 6,3mm con circa 110kg!! Fai le stesse prove con un'asta da 8 e possiamo riparlarne...sennò siamo sempre nel campo di un settaggio sbagliato...nessuno sparerebbe con un fucile configurato in quella maniera!!

Tra l'altro vista la scarsa campionatura e le minuscole variazioni di velocità statisticamente non sono attendibili al 100%.

Insomma io personalmente non sono persuaso a rivedere le mie idee in merito a questi grafici però il discorso è interessante e ti invito ad andare avanti...la cosa potrebbe togliere un dubbio a te o farne nascere uno a me! ;)

 

Alex siamo pienamente d'accordo sulla scarsa campionatura e sull'attendibilità dei dati.

Purtroppo sono gli unici che ho e per il momento non ho la possibilità di produrne altri : dovrei rimettere su l'attrezzatura !

 

Al di là dei dati ... basta comunque pensare ad un caso limite.

Ammettiamo di avere un elastico allungato al 400 %. Se fatto contrarre liberamente si contrarrà ad una velocità, diciamo, di 40 m/sec.

 

Ammettiamo di fare invece decontrarre lentamente lo stesso elastico ( immaginiamo che trascini un peso di qualche Kg) fino a raggiungere un fattore del 300 %. Qui facciamo staccare l'elastico dal peso lasciando l'elastico libero di contrarsi senza peso. Quale sarà la sua velocità massima dal 300% in poi ?

 

E' logico che l'elastico durante la contrazione lenta avrà ri-arrangiato la propria struttura molecolare in toto e non solo ad un'estremità come avviene nella contrazione libera. Questo riarrangiamento molecolare si traduce in un nuovo fattore di elongazione inferiore al 400 % iniziale, ma superiore al 300 % effettivo. A mio avviso l'elastico si trova in una fase intermedia tra la contrazione libera e una posizione statita di allungamento.

 

L'elastico non potrà più sviluppare una velocità di 40 m/sec , ma soltanto una velocità inferiore.

 

 

 

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Quando io carico l'elastico lo sottopongo ad un lavoro...se ci attacco un peso l'elastomero userà parte di quel lavoro per trascinare il peso (lasciamo un secondo da parte attriti,calore,eccecc).

Ovvio che se a metà lo stacco, non potrà mai essere come se il peso non ci fosse mai stato...una parte di energia se n'è andata! Ma non c'è alcuna relazione con l'energia di un elastico al 300%, il comportamento della struttura molecolare non è paragonabile...essendo stati sottoposti ad un lavoro differente sin dall'inizio! Pensa solo che la catena polimerica non si comporterà in modo totalmente omogeneo nemmeno allo stesso fattore di allungamento!

Io ho quasi capito cosa intendi Stefano...ma ti stai basando su un principio secondo me errato...però qualcosa del tuo ragionamento ancora in parte mi sfugge..sarà l'ora...

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Quando io carico l'elastico lo sottopongo ad un lavoro...se ci attacco un peso l'elastomero userà parte di quel lavoro per trascinare il peso (lasciamo un secondo da parte attriti,calore,eccecc).

Ovvio che se a metà lo stacco, non potrà mai essere come se il peso non ci fosse mai stato...una parte di energia se n'è andata! Ma non c'è alcuna relazione con l'energia di un elastico al 300%, il comportamento della struttura molecolare non è paragonabile...essendo stati sottoposti ad un lavoro differente sin dall'inizio! Pensa solo che la catena polimerica non si comporterà in modo totalmente omogeneo nemmeno allo stesso fattore di allungamento!

Io ho quasi capito cosa intendi Stefano...ma ti stai basando su un principio secondo me errato...però qualcosa del tuo ragionamento ancora in parte mi sfugge..sarà l'ora...

 

Alex , io non affermo che l'elastico che spinge un'asta vede decrescere la sua Vmax "dinamica" in funzione del solo fattore di allungamento residuo (e che pertanto vi sia una relazione fissa con l'energia residua) .

 

Io affermo che l'elastico che spinge una massa ( l'asta ) subisce durante la sua contrazione un riarrangiamento molecolare ( in toto o in parte) in modo tale che più si contrae , più "perde" (termine improprio, ma giusto per indicare il fenomeno ) parte dell'allungamento iniziale e quindi capacità di sviluppare una Vmax come da fattore iniziale di allungamento.

Questo fenomeno, logicamente, non è legato semplicemente ai soli fattori di allungamento o all' energia dell'elastico lungo la sua corsa, ma è un fenomeno complesso e soprattutto è un fenomeno di inter-relazione tra elastico (quindi energia ) ed asta ( quindi resistenze idrodinamiche, che a dire il vero riguardano in parte anche i soli elastici).

 

Dal combinarsi di tutti questi fattori viene fuori l'ipotesi della "Vmax dinamica".

Sicuramente, se il fenomeno esiste, esiste anche una relazione fisico/matematica che mette in relazione tra di loro tutti questi fattori, ma non è una relazione di tipo semplicistico (come dicevi anche tu) come quella di considerare che la Vmax "dinamica" ad un certo fattore di allungamento corrisponde alla Vmax "statica" ( ossia alla velocità che l'elastico è in grado di sviluppare se parte fin dall'inizio senza carico).

 

In altre parole:

Consideriamo lo stesso identico elastico in tre diverse condizioni sperimentali.

a ) Elastico a vuoto con fattore iniziale del 400%

b ) Elastico a vuoto con fattore iniziale del 300 %

c ) Elastico al 400% che spinge una massa

 

Sappiamo che l'elastico (a) si contrarrà a VMax_a per tutta la sua corsa e che l'elastico ( b ) si contrarrà a Vmax_b per tutta la sua corsa.

Il problema è : come si comporterà l'elastico © ?

La mia ipotesi dice che esso inizierà a contrarsi con una capacità potenziale di raggiungere la velocità di (a), ma man mano che si contrae ( a causa di un riarrangiamento molecolare dell'elastomero dovuto al fatto che lo stesso si trova praticamento semivincolato tra il punto di aggancio "in testata" e le resistenze idrodinamiche sviluppate dalla massa in movimento) perderà parte di questa potenzialità. Quando arriverà nel punto ( b ) non avrà più una capacità potenziale di sviluppare una Vmax_a, ma potrà sviluppare una Vmax_c compresa tra (a) e (b ).

Tale VMax_c non sarà un dato sempre fisso, ma cambierà in funzione della configurazione asta/elastici/resistenze etc.

 

A secondo delle configurazioni del fucile ci sarà comunque un punto in cui la Vmax dinamica sviluppabile coinciderà con la velocità raggiunta dall'asta: a quel punto l'elastico smette di spingere e sia l'elastico che l'asta seguiranno semplicemente ed indipendentemente la loro corsa in avanti.

 

In alcuni fucili, a seconda delle configurazioni, tale fenomeno si può rendere più o meno evidente ... ma non per forza rappresenta un settaggio sbagliato, rappresenta invece senz'altro il limite di propulsione diretta dell'elastomero in quella specifica configurazione.

In alcuni fucili il punto sarà prossimo alla testata, in altri sarà più lontano.

 

Nell'esempio del mio IDDU la curva rossa mostra tale limite dell'elastomero, ma il tiro è più veloce rispetto a quello della curva blu in cui il fenomeno non è evidente.

Il settaggio della curva rossa sviluppa migliori performances rispetto a quello della curva blu pur mettendo in evidenza il fenomeno.

Non è un discorso di settaggio sbagliato ... è un discorso di cosa si vuole ( o meglio di può ottenere ) con la sola trazione diretta.

 

L'esempio di IDDU ha dimostrato che quella particolare configurazione ( 420 + 330 ) ha un limite di Vmax dinamica di 32 m/sec. Basterebbe cambiare asta (come giustamente diceva Alex) per cambiare le condizioni del fenomeno o in alternativa cambiare configurazione di elastici. Ad esempio se immaginassi di mettere un doppio elastico roller, la Vmax dinamica si sposterebbe senz'altro in avanti ... che ne so 35/36 m/sec. O mettendo un'asta da 8 in quella configurazione non raggiungerei i 32 m/sec e quindi non osserverei il fenomeno.

 

Fatto sta ... che ci troviamo a dover fare i conti con un fenomeno ben preciso: il limite della trazione diretta e le difficolta ad ottenere dei settaggi i più efficaci possibili!!!

Ma queste sono cose che sapevamo già ... forse ora ne conosciamo la spiegazione. Forse !!!

 

Sempre che il fenomemeno esista realmente e non sia solo dovuto ad errori o approssimazioni di misurazioni.

 

Non so se sono riuscito a spiegarmi.

 

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Io sono convinto che esista un momento durante la contrazione in cui l'energia residua degli elastici (che decresce con l'allungamento residuo) non sia sufficiente ad accelerare ulteriormente l'asta, che viene frenata dall'acqua proporzionalmente al quadrato della velocità.

 

Quindi da quel punto in poi l'elastico continuerà sì a spingere l'asta (che non si distacca), la cui velocità però avrà già iniziato a diminuire. Non bruscamente come se ci fosse un distacco, perchè l'elastico continua a spingerla cedendo quel poco di energia che rimane, ma in ogni caso a diminuire perchè l'elastico non riesce più ad aver ragione degli attriti.

 

Chiaramente il punto in cui la velocità finisce di crescere dipende dalle dimensioni dell'asta: a parità di elastico una asta più pesante ci metterà più tempo a raggiungere la velocità "critica".

 

Oppure, a parità di asta, elastici in grado di cedere la propria energia più progressivamente porteranno l'asta alla velocità critica più avanti rispetto ad elastici con una risposta molto impulsiva.

 

 

 

Z

Modificato da zavorra
Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Io sono convinto che esista un momento durante la contrazione in cui l'energia residua degli elastici (che decresce con l'allungamento residuo) non sia sufficiente ad accelerare ulteriormente l'asta, che viene frenata dall'acqua proporzionalmente al quadrato della velocità.

 

Quindi da quel punto in poi l'elastico continuerà sì a spingere l'asta (che non si distacca), la cui velocità però avrà già iniziato a diminuire. Non bruscamente come se ci fosse un distacco, perchè l'elastico continua a spingerla cedendo quel poco di energia che rimane, ma in ogni caso a diminuire perchè l'elastico non riesce più ad aver ragione degli attriti.

 

Chiaramente il punto in cui la velocità finisce di crescere dipende dalle dimensioni dell'asta: a parità di elastico una asta più pesante ci metterà più tempo a raggiungere la velocità "critica".

 

Oppure, a parità di asta, elastici in grado di cedere la propria energia più progressivamente porteranno l'asta alla velocità critica più avanti rispetto ad elastici con una risposta molto impulsiva.

 

 

 

Z

 

Fin quando c'e' contatto "elastici/asta" c'e' trasferimento di energia, quindi la velocità non potrà diminuire. Almeno teoricamente.

 

Tecnicamente per avere ciò che tu affermi l'asta dovrebbe "decelerare", una volta raggiunta la Vmax, più rapidamente degli elastici e ciò nella realtà non potrà mai succedere.

 

Potrebbe succedere, invece, che elastico/asta/resistenze entrino in una sorta di stadio di equilibrio ( "steady state", termine rubato alla farmacocinetica :P ) per cui la velocità non aumenta, nè decresce: l'energia dissipata in attriti eguaglierebbe quella trasferita dagli elastici all'asta.

E' quello che a mio avviso ho osservato nella parte finale del secondo tiro di IDDU ( quello con l'elastico aggiuntivo al 330).

 

Quando l'asta decelera ... l'ogiva si è staccata, anche di un milionesimo di millimetro.... ma si è staccata !

 

PS: A questo punto della discussione vorrei fare un'osservazione. Da parte mia non vi è nessuna volontà di dimostare verità assolute. Le mie sono delle semplici ipotesi suffragate da osservazioni sperimentali che io per primo metto in dubbio. Le osservazioni sperimentali potrebbero esse stesse essere affette da errori di misura,ma l'argomento mi sembra di notevole interesse nell'interpretazione del funzionamento di un arbalete e simili. ;)

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Ciao Stefano , argomento interessante ,anche se io già qualche anno fa facendo dei filmati sui doppi mi ero accorto di questo fenomeno ,l'asta lasciava il fucile e le gomme erano dietro di 10 centimetri . Da lì ho incominciato con i settaggi per evitare questo ,che in pratica ti accorcia la corsa effettiva del fucile ,facendolo sparare meno e male , nonostante il diametro dell'asta fosse da 8 millimetri x 130 .

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ciao Stefano , argomento interessante ,anche se io già qualche anno fa facendo dei filmati sui doppi mi ero accorto di questo fenomeno ,l'asta lasciava il fucile e le gomme erano dietro di 10 centimetri . Da lì ho incominciato con i settaggi per evitare questo ,che in pratica ti accorcia la corsa effettiva del fucile ,facendolo sparare meno e male , nonostante il diametro dell'asta fosse da 8 millimetri x 130 .

 

Ciao Itio ... ogni tuo intervento è sempre ricco di informazioni !!!

Il fatto che tu abbia notato il fenomeno anche con aste da 8 x 130 conferma quello che dicevo ossia che esso potrebbe essere molto più comune di quanto crediamo.

 

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Per mia fortuna si , è stato questo fenomeno a spingermi a cercare gomme diverse per diversi settaggi . Stiamo parlando di 3 anni fa ,quando la maggiorparte delle persone e aziende ,non avrebbero scommesso un euro sulle gomme da 14 . Oggi tutte le aziende le hanno , senza parlare delle gomme con diametri diversi ,3 anni fa un'eresia ,oggi addirittura consigliate .Che dici stefano eravamo un tantino avanti ?

Ti racconto questa , ho fatto un prototipo un 115 doppio ,con asta da 7,5 x150 e con asta da 8x150 , insomma ci ho perso il sonno ,4-5 ore di piscina, un sacco di gomme legate ,non sapevo più a che santo rivolgermi ,niente sparava forte ma molto male tirava dove voleva lui anche con le gomme da 14 . Lascio il progeto fermo un mese , in questi giorni mi è venuta voglia di fare un triplo roller con gomme micro ,12 o al massimo 13 ,gli ingombri sarebbero minimi ,disegno il tutto ,non devo neanche cambiare il fusto del Med ,ci stanno . Quando ho finito di mettere giù le misure ,mi viene in mente quel 115 fermo da un mese ,e mi dico ,perchè non provi prima con lui ? metti 2 gomme sui roller e un aggiuntivo ,tutto 13 . Preparo le gomme e vado in piscina bersagli 6 metri , questa volto metto il pesce bersaglio della omer , miro alla guancia ,sciaccio il grilletto centro , ri sparo centro ri sparo centro , l'asta viaggia ad una velocità impressionate ,rinculo trascurabile ,un miracolo .

Sai perchè ti ho raccontato tutta questa storia ? ,il fucile non sparava ,perchè le 14 con cui lo avevo armato , nonostante i bassi fattori di stiramento , facevano raggiungere la velocità massima all'asta in un punto sbagliato ,il fucile tirava forte ma dove voleva lui ,con le gomme giuste ,tira più forte ,ma dove voglio io .

Detto questo ,sapere dove le gomme raggiungono la loro massima velocità nei roller e roller derivati è di massima im portanza .

Vai avanti così che sei sulla strada giusta ,vedrai che fra qualche anno andra a finire come le gomme da 14 .............

Altra considerazione , più sono lunghi i fucili e più devono essere sottili le gomme , paradosalmente ,se uno costruisse un 200 ,dovrebbe spingere l'asta con delle gomme da 10 millimetri ,indovinate il perchè ..............

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Sì, mi ricordo perfettamente di quella discussione e della nota di Itio che denunciava come le aste dei suoi fucili spesso abbandonassero le gomme anzitempo. Gli suggerimmo di spostare indietro il punto di ancoraggio delle gomme ma lui si impuntò e preferì mettere gomme più sottili indovinando la soluzione e aprendo la strada delle gommine.

Tanto per dire, dato che oggi stanno nascendo discussioni che cominciano ad affermare le stesse cose, ricordo che in quella stessa discussione si inquadrarono alcuni altri problemi. Tra questi vi fu tutto il "capitolo" dedicato allo spin, ai rapporti tra lunghezza e spessore nelle aste, a quali tipi di spinta fosse meglio fornire al variare di questi fattori, che un'asta che sporge molto dal fucile è dannosa al fine del raggiungimento della max V, che a parità di allungamento iniziale le gomme spesse raggiungono velocità massime superiori a quelle delle gomme sottili, e altre cosette del genere.

Tutto questo circa 3 anni fa.

 

Stefano Soriano scrive:

a ) Elastico a vuoto con fattore iniziale del 400%

b ) Elastico a vuoto con fattore iniziale del 300 %

c ) Elastico al 400% che spinge una massa

 

Sappiamo che l'elastico (a) si contrarrà a VMax_a per tutta la sua corsa e che l'elastico ( b ) si contrarrà a Vmax_b per tutta la sua corsa.

Il problema è : come si comporterà l'elastico © ?

La mia ipotesi dice che esso inizierà a contrarsi con una capacità potenziale di raggiungere la velocità di (a), ma man mano che si contrae ( a causa di un riarrangiamento molecolare dell'elastomero dovuto al fatto che lo stesso si trova praticamento semivincolato tra il punto di aggancio "in testata" e le resistenze idrodinamiche sviluppate dalla massa in movimento) perderà parte di questa potenzialità. Quando arriverà nel punto ( b ) non avrà più una capacità potenziale di sviluppare una Vmax_a, ma potrà sviluppare una Vmax_c compresa tra (a) e (b ).

Tale VMax_c non sarà un dato sempre fisso, ma cambierà in funzione della configurazione asta/elastici/resistenze etc.

 

Magari mi sfugge qualcosa ma non capisco perché l'elastico ©, gravato da una massa, dovrebbe raggiungere velocità max comprese tra quelle di (a) e quelle di (bi). (scusate se scrivo "bi" invece di "b" ma se non lo faccio vengono fuori faccine occhialute invece di quello che voglio io)

Mi pare invece molto facile che la quantità di massa da trainare sia determinante e in grado di cambiare di molto le cose.

Se gli attacchiamo un granellino di piombo, può darsi benissimo che le cose stiano come dici, ma se gli attacchiamo un incudine .... come farà ad arrivare alle V di (bi)?

Inoltre parli anche di resistenze idrodinamiche e quindi vedo veramente difficilmente la possibilità che questo esempio stia in piedi se non dai un valore ragionevole e ben definito alla massa da trainare.

Poi, sinceramente, non ho ancora capito dove vuoi andare a parare perché se il tutto sta nell'affermare che con certe potenze si raggiunge prima una v max massima e poi non si può far altro che mantenerla, mi pare cosa già sentita.

Se è questo il nocciolo della discussione (perdonami se magari sbaglio direzione ma brancolo un po') è proprio da lì che erano nati il vela 2G ed il roller con la gommina aggiuntiva: perché si era visto che i due sistemi rotellati raggiungono v max con molta più calma (accelerazioni inferiori), ma con l'aggiunta di una trazione diretta nella prima fase il grafico risultante avrebbe unito le parti migliori dei grafici separati dei due sistemi.

Ribaltando quindi il ragionamento e riferendoci al tuo grafico qui postato, una volta che con Iddu "traccia rossa" hai raggiunto la v max nel punto segnato con la freccia, basta fornirgli da lì in poi una trazione "diversa" (tipo vela o altro) per vedere la v max aumentare ancora e magari superare il limite della trazione diretta.

Se non ho capito dove vuoi arrivare, ti prego, spiegami tutto come se fossi un bimbo di otto anni :D

Modificato da Skillo
Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Dove voglio andare a parare.

Semplice: Cercare di capire in modo più approfondito un fenomeno sul quale, tra l'altro, non tutti siamo convinti nemmeno dell'esistenza.

 

Stabilire, quindi, se tale fenomeno esiste sempre o solo in alcune circostanze e come può essere interpretato nel settaggio dei fucili.

Contestualmente definire quale potrebbe essere il limite della trazione diretta: cioè capire quando conviene o è necessario ( proprio per quel limite ) passare dalla trazione diretta a quella demoltiplicata.

 

Certo i dati a nostra disposizione sono pochi e frammentari, ma alcune conclusioni si possono già iniziare a tirare.

Ad esempio sull'esistenza stessa del fenomeno.

 

Il fenomeno per cui gli elastici smettono di spingere l'asta prima di fine corsa .... Esiste ? Non esiste ?

 

Mi sembra di capire che siamo più coloro che ritengono che esista avendo ognuno di noi osservato un qualche "epifenomeno" correlabile ad esso:

-Oreste aveva fermato la corsa degli elastici 10 cm prima senza notare cali di penetrazione

-Itio ha visto filmati con l'asta che sopravanza gli elastici ancora nel fusto

-Io ho ricavato dei grafici che si possono spiegare col suddetto fenomeno

 

Insomma già il solo stabilire che il fenomeno è un fatto con cui dobbiamo tenere conto nel settaggio di un semplice monoelastico non mi sembra cosa da poco.

 

Per il resto, Skillo, penso di non aver nulla da spiegarti ... mi pare che hai inquadrato il problema nella sua interezza !

 

L'unica cosa che non riesco a capire è ciò che non ti è chiaro nell'ipotesi delle condizoni (a) ( b ) ( c ).

Quando parlo dell'elastico ( c ) parlo di un elastico che parte in certe condizioni molecolari di allungamento. Tale consizioni durante il suo percorso vengono modificate proprio dall'interazione con la massa dell'asta e con le resistenze da essa incontrate nel fluido.

Riarrangiandosi .... l'elastico perde energia e quindi capacità di sviluppare la sua Vmax iniziale (Intendo Vmax a "vuoto").

 

E' logico pensare che l'aggiunta di una piccola massa ( con basse resistenze) farà riarrangiare poco l'elastico , mentre una grossa massa con grandi resistenze ne determinerà un riarrangiamento maggiore. Ciò potrebbe significare che un elastico che immagazzina una certa quantità energia è in grado di restituirne una quota diversa a seconda della massa e delle resistenze che si trova a dover superare.

Ma quest'ultima è davvero solo un ipotesi del tutto teorica .... anche se facilmente verificabile sperimentalmente.

 

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Premetto che non ho letto tutto quello che avete detto quindi magari ne avete già fatto cenno.. o magari non è attinente al tema.

sul roller non metto bocca ma .. mi pare di ricordare che esistesse un test video (datatissimo) di Dapiran (mi pare anche seguito da grafico) dove nell'arba classico si vedeva chiaramente il momento in cui l'asta abbandona l'archetto o meglio quello in cui l'archetto raggiunta la V/Max, per via del differente attrito (GOMME/ASTA), non può più spingere l'asta.

 

Modificato da Andrea Zani
Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Scusate...

ma esiste un "steady-state", cioè un punto di equilibrio tra la velocità che il sistema asta-gomme raggiunge oltre il quale

la resistenza diviene tale che non può aumentare oltre.

Se riteniamo che esista, e io ne sono convinto, è ovvio che mano a mano che le gomme continuano a contrarsi e quindi perdono forza la resistenza

comincia a influenzare in negativo la velocità. Cioè il bilancio energetico diviene a favore della resistenza e quindi l'attrito inizia a togliere

energia cinetica al complesso asta-gomme che pur continuando ad immettere energia non è più sufficiente per mantenere la V/max.

Per me il punto è solo se la diminuzione della velocità è tale da mantenere comunque l'archetto a contatto con l'asta o la gomma non riesce

più ad avere una velocità propria tale da riuscire ad immettere ancora la sua energia residua al sistema.

Ma la consuma solo per tornare alle condizioni di riposo.

 

Non è da trascurare il fatto che la gomma si contrae conica e quindi che l'onda di contrazione parte dal settore più veloce (quello con l'archetto)verso quello meno veloce (quello vincolato in testata).

Per cui la forza residua della gomma è in testata che è a velocità sempre più prossime allo zero....

 

Qualcuno mi spieghi dove ho sbagliato....per favore...

 

Oreste

 

 

 

 

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Partecipa alla conversazione

Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Pulisci editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
×
  • Crea Nuovo...