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Vivo per 30cm......


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ma come si fa, a non vedere una boa?

bisogna essere un "utilizzatore di natante"per capirlo,ti trovi in un ambiente in cui a differenza da quelli che frequenti abitualmente sei praticamente solo,un deserto fatto di te e di onde,le poche eccezzioni come gabbiani o delfini sono fonti di distrazione,e i pochi che lo frequentano spiccano come cartelloni stradali in mezzo ai campi.

se sono a bordo di un altro natante...

non lo dico come giustificazione,ma per far capire a quanti pensano che avendo il pallone siano a posto e al riparo da ogni pericolo:in mezzo al mare in realtà spicca come un ago in un pagliaio,immagino di attirarmi diverse antipatie ma quando si discute di pesca in coppia o in gruppo e si finisce concludendo che ha un senso solo tra pescatori di pari capacità apneistiche,fisiche e tecniche,mi viene naturale una smorfia di disapprovazione:ai fini della sicurezza per me ha mille volte più senso un compagno che vigili sull'avvicinamento di natanti nella zona in cui stiamo pescando,che uno in grado di raggiungere gli stessi metri miei che se dovesse venire a recuperarmi a -20 otterrebbe solo di rischiare anche la sua vita.

rimane il fatto che quando mi capita di muovermi in gommone o in barca,piuttosto raramente purtroppo,nei casi in cui mi sono trovato nel caso descritto e spesso per colpa dell'apneista,pescatore o no che fosse bisogna aggiungerlo,mi sono sempre fermato anche se per prendermi dei vaff ma per controllare che non ci siano condizioni che magari a caldo non erano state comprese nella loro gravità,pur avendo comportato lesioni che magari un minuto dopo,il tempo necessario a un natante di fare diverse centinaia di metri,possono esporsi in tutta la loro gravità.

 

 

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Apro questa discussione perche' raccontare quello che mi e' accaduto serva a mantenere sempre altissima l'attenzione quando siamo in mare.... <_<

 

Qualche giorno fa ho deciso nel pomeriggio di fare un paio d'ore di pesca partendo da terra....Zona conosciutissima.....un po' di vento da sud.....poca onda e pochissimo traffico nautico......Entro in acqua alle 16&30.....Esco fino alla distanza permessa e faccio qualche aspetto nel basso scorrendo la costa.....dopo mezz'ora decido di allargarmi un po'........

Dalla superfice non vedo il fondo in 10mt d'acqua.....mi fermo ed inizio a ventilarmi.......Silenzio assoluto......sono solo con la mia attrezzatura..(Boa compresa....) Ad un certo momento avverto il rumore lieve e subito fortissimo......e istantaneamente qualcosa mi sfiora la spalla!!!!! :o Una frazione di tempo brevissima che allo stesso tempo dura un'immensita'........Alzo la testa e mi trovo davanti agl'occhi il fuoribordo di un gommone che viaggiava a 20 nodi!!!!! Non vi dico la senzazione di terrore che ho provato in quel momento........Urlo al guidatore che si gira...mi guarda....e dopo un'attimo d'incredulita' mi congeda con un timido segno di scusa alzando la mano e senza togliere un filo di manetta......... :(

 

Io ero posizionato come il suo senso di marcia e sarebbero bastati 30cm di differenza che mi sarebbe passato sopra dividendomi in due!!!!

Questo cretino non ha visto ne la boa e tantomeno il sottoscritto che era a galla!!!! E guidava pure in piedi........ :frustry::frustry:

 

STATE ATTENTI PERCHE' GLI ALTRI NON STANNO ATTENTI A NOI!!!!

 

sono questi i racconti che non mi fanno pentire di essermi immerso solo una volta, ripeto SOLO UNA VOLTA in tutta l'estate....

 

tra 10-15 gg ritornerò in acqua....sicuro che gli asini saranno lontano dal mare.... ;)

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ma come si fa, a non vedere una boa?

bisogna essere un "utilizzatore di natante"per capirlo,ti trovi in un ambiente in cui a differenza da quelli che frequenti abitualmente sei praticamente solo,un deserto fatto di te e di onde,le poche eccezzioni come gabbiani o delfini sono fonti di distrazione,e i pochi che lo frequentano spiccano come cartelloni stradali in mezzo ai campi.

se sono a bordo di un altro natante...

non lo dico come giustificazione,ma per far capire a quanti pensano che avendo il pallone siano a posto e al riparo da ogni pericolo:in mezzo al mare in realtà spicca come un ago in un pagliaio,immagino di attirarmi diverse antipatie ma quando si discute di pesca in coppia o in gruppo e si finisce concludendo che ha un senso solo tra pescatori di pari capacità apneistiche,fisiche e tecniche,mi viene naturale una smorfia di disapprovazione:ai fini della sicurezza per me ha mille volte più senso un compagno che vigili sull'avvicinamento di natanti nella zona in cui stiamo pescando,che uno in grado di raggiungere gli stessi metri miei che se dovesse venire a recuperarmi a -20 otterrebbe solo di rischiare anche la sua vita.

rimane il fatto che quando mi capita di muovermi in gommone o in barca,piuttosto raramente purtroppo,nei casi in cui mi sono trovato nel caso descritto e spesso per colpa dell'apneista,pescatore o no che fosse bisogna aggiungerlo,mi sono sempre fermato anche se per prendermi dei vaff ma per controllare che non ci siano condizioni che magari a caldo non erano state comprese nella loro gravità,pur avendo comportato lesioni che magari un minuto dopo,il tempo necessario a un natante di fare diverse centinaia di metri,possono esporsi in tutta la loro gravità.

 

Concordo :bye:

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Come spesso accade le leggi ci sono ma vengono bellamente ignorate.

A 1000mt da riva bisogna navigare entro i 10nodi o, comunque, a velocità di dislocamento: già questo ridurrebbe drasticamente il rischio di investimento, di collisione e (in generale) di manovre azzardate nella zona di massimo traffico nautico.

 

 

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Come spesso accade le leggi ci sono ma vengono bellamente ignorate.

A 1000mt da riva bisogna navigare entro i 10nodi o, comunque, a velocità di dislocamento: già questo ridurrebbe drasticamente il rischio di investimento, di collisione e (in generale) di manovre azzardate nella zona di massimo traffico nautico.

 

Ciao, potresti gentilmente darmi il riferimento normativo del limite di velocità relativo alla distanza dalla costa?

Grazie :bye::bye:

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Come spesso accade le leggi ci sono ma vengono bellamente ignorate.

A 1000mt da riva bisogna navigare entro i 10nodi o, comunque, a velocità di dislocamento: già questo ridurrebbe drasticamente il rischio di investimento, di collisione e (in generale) di manovre azzardate nella zona di massimo traffico nautico.

 

Ciao, potresti gentilmente darmi il riferimento normativo del limite di velocità relativo alla distanza dalla costa?

Grazie :bye::bye:

Da questo puoi ricavare il tutto

http://www.apneamagazine.com/articolo.php/2492

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il problema e' dovuto che non si rispettano le regole non ci sono controlli vengono sottocosta senza nessun problema perche' non conoscono problemi del genere.secondo me' tutti i posessori di motoscafi e gommoni prima di entare in possesso devono presentare tesserini di aver partecipato a dei corsi specifici di pericolo,oggi anche il piu' disperato senza poca esperienza possiede pure un gommone.questo vale anche per i pescatori che passano con le loro barchette con prua altissima da non vedere nulla e si permettono il lusso di passare nel sottocosta con motore in marcia con barca che va sola e loro completamente girati per sbrigare altre cose.

quindi ci buole un corso specifico per TUTTIIIIIIIIIII.mi chiedo se noi con tante di segnalazione alta piu' di un metro non ci vedono figuriamoci chi magari si sta' facendo una bella nuotata.

E' la classica italia prima devono succedere i casi poi si pensa come risolverle.

in questo caso si salvi chi puo'.

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Come spesso accade le leggi ci sono ma vengono bellamente ignorate.

A 1000mt da riva bisogna navigare entro i 10nodi o, comunque, a velocità di dislocamento: già questo ridurrebbe drasticamente il rischio di investimento, di collisione e (in generale) di manovre azzardate nella zona di massimo traffico nautico.

 

Ciao, potresti gentilmente darmi il riferimento normativo del limite di velocità relativo alla distanza dalla costa?

Grazie :bye::bye:

Da questo puoi ricavare il tutto

http://www.apneamagazine.com/articolo.php/2492

 

Ok, grazie! ;-)

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Ciao Meloria,

ritieniti estremamente fortunato. Anche se io posso dire di avere avuto almeno un paio di esperienze simili.

1- Agosto 2008 Capo Testa – Sardegna: albata magica e ricca di pesce. Come al solito mi sono immerso da terra per raggiungere le risalite di granito a poca distanza dal promontorio; si tratta di pinnacoli d granito che rompono al superficie e sono subito al di sotto, e che quindi rappresentano anche un pericolo per la navigazione se non si conosce la loro posizione esatta. Ebbene mentre stavo rientrando verso riva con la boa al seguito e filo opportunamente accorciato perché rimanesse vicinissima al sottoscritto, sento un piccolo ronzio, credendo che fosse un’imbarcazione che passava oltre gli scogli affioranti. Tiro su la testa e mi trovo a non più di 5 metri i tubolari di un gommone (di sub) che sfrecciava ad almeno 20 nodi. Non so come fatto a non vedermi visto che il mare era ultra piatto ed erano circa le 9.30 del mattino. La mattina successiva ho notato che un pescatore con le reti segnalava il proprio attrezzo con una boa segna sub anziché con la classica bandiera giallo nera.

2- Luglio 2004 M. Argentario – Toscana: albata partendo da terra con mio fratello: un pallone al seguito, uno sotto l’altro in superficie a controllare. Ore 9.00 - mentre mi spostavo in superficie per seguire la dorsale di una risalita a 30 metri dalla costa, fondale altalenante dai 5 ai 20 mt., mare leggermente increspato, urto con la testa qualcosa di galleggiante e particolarmente duro: era lo specchio di poppa (lato di dritta) di una pilotina che stava facendo traina. Urla e improperi al pescatore solitario che si è scusato dicendo di non aver visto il pallone. La cosa strana è che anche mio fratello non ha sentito il rumore del motore, entrambi non abbiamo visto l’imbarcazione avvicinarsi a noi, quindi ancora mi chiedo come si possa essere materializzata una pilotina di 7 metri di fronte al sottoscritto senza che mi fossi accorto di niente: mistero inspiegabile.

3- Estate 2006 M. argentario – Toscana: albata con gommone al seguito, mio padre barcaiolo. Preciso che con lui è anche troppo stressante pescare perché grida e suona ad ogni imbarcazione che transita nel raggio di 400 mt. dalla boa. Con la boa al seguito, il gommone ancorato sul cappello della secca e il super fidato papà barcaiolo, decido comunque di applicare la tecnica della foca, ovvero rimanere in superficie con la testa di fuori accanto al pallone pedagnato per monitorare lo specchio di mare a 360° e poi, in assenza di cafonauti in avvicinamento, immersione per un aspetto lungo i margini della secca. Ore 10.00 mare calmo- In assenza di barche in avvicinamento mi sto ventilando in superficie quando sento gli urli di mio padre a 20 metri da me. Sta richiamando la mia attenzione e quella di una gozzone cabinato che, superata una punta del promontorio, si sta dirigendo a velocità di 10 nodi circa lungo la direzione del gommone, distante 150 mt.. Mi posiziono a foca e controllo la situazione: sul ponte della barca due persone (un uomo e una donna) che prendono il sole di schiena sui comodi cuscini del prendisole! Le grida e i colpi di tromba di mio padre continuano ininterrotti per tutto l’avvicinamento della barca, sperando che in plancia il capitano del gozzone inverta la rotta di collisione / speronamento. A circa 70 mt. dal gommone, mentre anche io mi metto a urlare verso la coppia intenta a prendere la tintarella, vedo l’uomo che si alza di scatto in piedi, controlla lo specchio di mare di fronte alla prua della barca e si precipita in cabina. Dopo dieci secondi la prua della barca cambia direzione, mettendosi parallela alla costa: nella manovra di virata espone la poppa alla ns. posizione. Con grande stupore ci accorgiamo che il comandante era la stessa persona che prendeva il sole e che, molto probabilmente, aveva inserito il pilota automatico per potersi godere la tintarella sul suo comodo prendisole di finta pelle!?!. Avessi avuto un bazooka lo avrei affondato seduta stante.

4- Estate 1991 – M. Argentario – Toscana: ore 17.00pomeriggio di pesca con le canne dal primo gommone familiare con padre/capitano e figli/mozzi al seguito. Giovane sedicenne ai primi tuffi dal gommone e abituato alle pescate da terra a strusciapanza, accanito lettore di Pesca Sub, guardavo con ammirazione le gesta dei sub più esperti. Mentre in semiplanata ci avvicinavamo al cappello della secca citata nella della vicenda precedente, noto qualche cosa di strano che rompe la superficie del mare calmo. Tolto motore ci accorgiamo che in corrispondenza della secca, senza pallone né gommone c’è un sub solitario che tiene il fucile (supersten) con la punta . verso l’alto ed è pronto ad immergersi. Solito urlo del babbo rivolto al collega, alla sua temerarietà e incoscenza a pescare in mezzo al mare senza segnalatore della presenza; il sub quasi non ci considera e continua a ventilarsi salutandoci con la punta delle pinne sparate verso l’alto a seguito di una capovolta dallo stile impeccabile e senza spruzzi. Sarà stato anche un abilissimo p.sub, ma già allora che il traffico nautico era molto minore di oggi, immergersi da soli su una secca senza pallone era da veri incoscenti.

In ogni caso l’attenzione per quello che accade fuori dall’acqua deve sempre essere suprema; stessa cosa se ci troviamo nella posizione di chi conduce unita da diporto.

Meditate gente, meditate.

 

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Ciao Meloria,

ritieniti estremamente fortunato. Anche se io posso dire di avere avuto almeno un paio di esperienze simili.

1- Agosto 2008 Capo Testa – Sardegna: albata magica e ricca di pesce. Come al solito mi sono immerso da terra per raggiungere le risalite di granito a poca distanza dal promontorio; si tratta di pinnacoli d granito che rompono al superficie e sono subito al di sotto, e che quindi rappresentano anche un pericolo per la navigazione se non si conosce la loro posizione esatta. Ebbene mentre stavo rientrando verso riva con la boa al seguito e filo opportunamente accorciato perché rimanesse vicinissima al sottoscritto, sento un piccolo ronzio, credendo che fosse un’imbarcazione che passava oltre gli scogli affioranti. Tiro su la testa e mi trovo a non più di 5 metri i tubolari di un gommone (di sub) che sfrecciava ad almeno 20 nodi. Non so come fatto a non vedermi visto che il mare era ultra piatto ed erano circa le 9.30 del mattino. La mattina successiva ho notato che un pescatore con le reti segnalava il proprio attrezzo con una boa segna sub anziché con la classica bandiera giallo nera.

2- Luglio 2004 M. Argentario – Toscana: albata partendo da terra con mio fratello: un pallone al seguito, uno sotto l’altro in superficie a controllare. Ore 9.00 - mentre mi spostavo in superficie per seguire la dorsale di una risalita a 30 metri dalla costa, fondale altalenante dai 5 ai 20 mt., mare leggermente increspato, urto con la testa qualcosa di galleggiante e particolarmente duro: era lo specchio di poppa (lato di dritta) di una pilotina che stava facendo traina. Urla e improperi al pescatore solitario che si è scusato dicendo di non aver visto il pallone. La cosa strana è che anche mio fratello non ha sentito il rumore del motore, entrambi non abbiamo visto l’imbarcazione avvicinarsi a noi, quindi ancora mi chiedo come si possa essere materializzata una pilotina di 7 metri di fronte al sottoscritto senza che mi fossi accorto di niente: mistero inspiegabile.

3- Estate 2006 M. argentario – Toscana: albata con gommone al seguito, mio padre barcaiolo. Preciso che con lui è anche troppo stressante pescare perché grida e suona ad ogni imbarcazione che transita nel raggio di 400 mt. dalla boa. Con la boa al seguito, il gommone ancorato sul cappello della secca e il super fidato papà barcaiolo, decido comunque di applicare la tecnica della foca, ovvero rimanere in superficie con la testa di fuori accanto al pallone pedagnato per monitorare lo specchio di mare a 360° e poi, in assenza di cafonauti in avvicinamento, immersione per un aspetto lungo i margini della secca. Ore 10.00 mare calmo- In assenza di barche in avvicinamento mi sto ventilando in superficie quando sento gli urli di mio padre a 20 metri da me. Sta richiamando la mia attenzione e quella di una gozzone cabinato che, superata una punta del promontorio, si sta dirigendo a velocità di 10 nodi circa lungo la direzione del gommone, distante 150 mt.. Mi posiziono a foca e controllo la situazione: sul ponte della barca due persone (un uomo e una donna) che prendono il sole di schiena sui comodi cuscini del prendisole! Le grida e i colpi di tromba di mio padre continuano ininterrotti per tutto l’avvicinamento della barca, sperando che in plancia il capitano del gozzone inverta la rotta di collisione / speronamento. A circa 70 mt. dal gommone, mentre anche io mi metto a urlare verso la coppia intenta a prendere la tintarella, vedo l’uomo che si alza di scatto in piedi, controlla lo specchio di mare di fronte alla prua della barca e si precipita in cabina. Dopo dieci secondi la prua della barca cambia direzione, mettendosi parallela alla costa: nella manovra di virata espone la poppa alla ns. posizione. Con grande stupore ci accorgiamo che il comandante era la stessa persona che prendeva il sole e che, molto probabilmente, aveva inserito il pilota automatico per potersi godere la tintarella sul suo comodo prendisole di finta pelle!?!. Avessi avuto un bazooka lo avrei affondato seduta stante.

4- Estate 1991 – M. Argentario – Toscana: ore 17.00pomeriggio di pesca con le canne dal primo gommone familiare con padre/capitano e figli/mozzi al seguito. Giovane sedicenne ai primi tuffi dal gommone e abituato alle pescate da terra a strusciapanza, accanito lettore di Pesca Sub, guardavo con ammirazione le gesta dei sub più esperti. Mentre in semiplanata ci avvicinavamo al cappello della secca citata nella della vicenda precedente, noto qualche cosa di strano che rompe la superficie del mare calmo. Tolto motore ci accorgiamo che in corrispondenza della secca, senza pallone né gommone c’è un sub solitario che tiene il fucile (supersten) con la punta . verso l’alto ed è pronto ad immergersi. Solito urlo del babbo rivolto al collega, alla sua temerarietà e incoscenza a pescare in mezzo al mare senza segnalatore della presenza; il sub quasi non ci considera e continua a ventilarsi salutandoci con la punta delle pinne sparate verso l’alto a seguito di una capovolta dallo stile impeccabile e senza spruzzi. Sarà stato anche un abilissimo p.sub, ma già allora che il traffico nautico era molto minore di oggi, immergersi da soli su una secca senza pallone era da veri incoscenti.

In ogni caso l’attenzione per quello che accade fuori dall’acqua deve sempre essere suprema; stessa cosa se ci troviamo nella posizione di chi conduce unita da diporto.

Meditate gente, meditate.

 

Giustamente tu dici: come ci sia arrivata così vicino una pilotina di 7 mt è un mistero. A volte purtroppo siamo presi da qualche preda, movimento di pesce, insomma qualcosa che ci distrae e che non ci fa ben focalizzare il pericolo che si avvicina.....

:bye:

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ciao Fraele,

hai colto in pieno il messaggio. proprio per questo stavamo in due e le regole sono sempre state ben precise: occhi sempre aperti e chi tiene il pallone controlla l'orizzonte prima del tuffo e l'immersione dopo.

probabilmente la pilotina è arrivata dalla costa alle nostre spalle (lato dal quale nè mio fratello nè io ce lo saremmo mai aspettati) ed ha virato verso il largo, perpendicolarmente ad essa, in modo così silenzioso da passarci letteralmente ad un palmo dal naso.

Forse il poco di increspatura del mare per la brezza mattutina ha coperto il motore del piccolo fuori bordo usato dal trainista, annullando anche l'altro "sistema di allarme".

Ovviamente questo intervento conferma che molte volte nenache quattro occhi sono in grado di scongiurare il pericolo: il ns. comportamento non era "passivo", ovvero limitato a portarsi dietro il pallone per segnalare la ns. presenza, ma di segnalazione "attiva", ovvero attento a controllare quello che accade intorno e impostato in modo da scongiurare possibili incidenti.

Ma anche in questo caso è subentrata la variabile "impazzita" che ha smontato il sistema, fortunatamante senza conseguenze, lasciandoci con un pò di paura e con un'altra esperienza nel bagaglio personale.

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c@**o massimo,mi è venuta la pelle d'oca..per fortuna non ti è successo nulla di grave,mi posso solo immaginare la paura e cosa hai urlato a quel criminale.

 

Urlato non piu' di tanto....E forse e' stato meglio che non sia tornato indietro.......Sono rientrato subito con le gambe che mi tremavano......pensavo che per colpa diun cretino non avrei rivisto i miei figli e mia moglie........E' meglio che non sia tornato indietro.....non so' come avrei reagito........ <_<

 

STIAMO ATTENTI!!! SEMPRE!!!!

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