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Lutto nella pesca - Ci lascia Giampaolo Frittelli


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Ospite astaincastrata

 

 

.ARTERO E SCLERO COLPISCONO ANCORA…

 

13 Maggio 2009 ore 14.00

 

Un pescatore pisano disperso in Meloria.

 

Gioia, felicità, entusiasmo si diffondono nella città dei 4 MORI. Ore 18.00 la conferma del ritrovamento del

 

suddetto pescatore lasciano spazio a delusione, rabbia e costernazione tra i livornesi.

 

Non tutti sanno, ma c’era un accordo condominiale che in caso di perdita di un pisano in Meloria, la secca

 

sarebbe passata di proprietà esclusiva ai livornesi.

 

Questo succedeva nel 2009.

 

Ora purtroppo la meta domenicale dei diportisti pisani e livornesi è diventata area marina protetta, grazie a

 

una perfida dottoressa di San Rossore, che invece di curare i rapporti con l’altro sesso si dedica allo studio del gamberetto.

 

13 Maggio 2009. Una data che non dimenticherò.

 

Sono le 8.00 alla cantina dei portuali e sono già sul gommone, sono Artero ( Il Frittelli) e indovinate chi sto

 

aspettando??!! Ma naturalmente Sclero( Il Ciampi).

 

Mentre aspetto mi accorgo di non aver portato la tanica di benzina di riserva, comunque dispongo di 24 -25 litri e lascio perdere. (primo errore).

 

Quando arriva noto il capello spettinato, faccia stravolta ed un evidente mal di schiena.

 

Tutto normale.

 

Chiedo se ha avuto rapporti sfrenati con la Rita (Santa), ma al suo diniego mi racconta che ieri ha corso per

 

25 KM, la sera è andato a ballare e dopo quando la Rita si è avvicinata, fortunatamente, si è addormentato.

 

(Testualmente “mi è venuta la lalla”)…

 

Una novità c’è. Estrae dalla borsa dei fucili un “coso”, un mostro di tecnologia che sembra un arbalete da 120 senza testata sostituita da un gioco di fili e carrucole, doppia o tripla gomma anulare, mirino laser, telecamera incorporata e mulinello elettronico.

 

Con il mio solito scetticismo da etrusco preistorico chiedo la provenienza di quel cannone e domando come si usa e a che cosa possa servire.

 

Mi parla con entusiasmo della banda della Versilia con cui ha saltuarie frequentazioni, mi parla di secche in mezzo al mare, di dentici enormi sparati dai viareggini a 4/5 Mt di distanza. Cadute nel blu.

 

Il Ciampi è impazzito. Per pescare in Meloria non serve, è il mio giudizio, e i fatti mi daranno ragione.

 

Raggiungiamo il posto dove ieri giravano diverse corvine. Naturalmente per la famosa sfortuna di sclero, oggi non gira nulla. L’acqua è limpida..più di 20 Mt di visibilità e ci accordiamo di raccontare al Leverone che eravamo a Vada o al Secco di fuori per depistarlo. Ci buttiamo a corrente con tanto di ancora galleggiante al gommone, il mare è già in aumento. Dopo un’ora catturo una corvina di oltre 1 Kg e mi avvicino al Ciampi per sapere come va. La scena è esilarante, a dir poco… Un sarago fugge a mezz’acqua come un miracolato e dalla direzione che prende (verso terra) deduco che sta andando al santuario di Montenero a ringraziare la Madonna. Sclero è intrigato in un groviglio di sagolino, nylon, gomme e asta.

 

Quando mi avvicino mi dice “di qui a lì e un l’ho colto” … e poi comincia una sequela di imprecazioni, rivolte anche al Di Puccio, colpevole di avergli venduto il fucile. Risaliti in gommone ci spostiamo e mi racconta che ha già visto una cernia e diversi saraghi. Il Ciampi cambia fucile e ricominciamo a pescare.

 

Cambio strategia, per vedere pesce devo stare vicino a Renzo. La tattica paga, infatti dopo poco mi sento chiamare. Con l’asta in mano mi farfuglia che capitano tutte a lui……!!!!.

 

Mentre era in caduta su un sarago dentro un “catino” e stava per “sgrillettare” una cernia di 4/5 Kg, esce da una tana e morde la coda del sarago, naturalmente il Ciampi sfregia il sarago.

 

Divertito e incredulo, scendo sul punto indicato e trovo in effetti davanti ad una tana il sarago tremante con una rigata di tahitiana e quello che poteva essere un morso sulla coda. Il sarago mi guarda ed esclama in perfetto italiano: “Che giornata di merda!!!!!”. Faccio un breve aspetto e mi trovo la testa della cernia davanti all’asta. Colpo fra gli occhi ed estratta col solito tuffo. Immaginarsi i commenti lamentosi del Ciampi penso sia facile. Comunque Artero 2 – Sclero 0.

 

A questo punto con l’armonia che caratterizza la coppia,della serie,guida te ma comando io,decidiamo di spostarci su un punto GPS che ci permetterà di fare una passata lunga. Per capire meglio questo concetto vi invito a leggere”strategia in corrente”di Antonio Chimenti (il cipolla).

 

Il mare e’ in aumento ma finalmente riesco a vedere un po’ di pesce che mi permette di catturare un’altra bella corvina (3-0).Poi succede di tutto.Sclero mi chiama a vedere uno spettacolo incredibile. Un catino d’altri tempi…… Tre cernie in candela,una decina di saraghi che dal fondo risalivano per vedere gli intrusi, alcune grosse corvine giravano tranquille sui cigli…..Un sogno,tutto meraviglioso ma….. il gommone con la corrente aumentata si era allontanato troppo.

 

Lascio anche il mio pallone sul catino ,prendo solo una mira (secondo errore).La fretta e’una brutta consigliera. Comincio la rincorsa al natante,raccomandando a Renzo di stare attento perche’non sono sicuro di ritrovarlo.

 

Mi occorre circa mezz’ora per raggiungere il gommone e mettere in moto. Qui commetto il (terzo errore).Tirando su l’ancora galleggiante mi dimentico di guardare la prua bussola che mi avrebbe permesso di ritornare sul punto. Convinto di essere troppo fuori, quando arrivo sull’allineamento comincio le ricerche verso terra. Errore si somma a errore. Il mare grosso e il sole negli occhi non mi aiutano ad avvicinare Renzo.Il tempo passa,la benzina diminuisce e io continuo a cercarlo nel posto sbagliato.

 

Sclero mi ha raccontato che arrivavo a circa 100 mt ,lui urlava, sbracciava,ma ogni volta tornavo verso terra.

 

Arrivato ai limiti di carburante(5 o6 litri nel serbatoio),decido di andare ad ormeggiarmi sul sommo della secca(in mezzo tra torre e gabbia),sperando che Renzo mi veda e che mi raggiunga sfruttando la corrente e il mare favorevole compiendo la distanza di oltre 2 miglia.

 

Ho bisogno di benzina. Dopo una breve valutazione,chiamo Francesco Botta,mio barcaiolo nel 90 a Fontane bianche,un signore del mare,il quale saputa della scomparsa di Renzo,nonostante fosse rientrato a casa da poco dopo una battuta di pesca,senza ulteriori spiegazioni mi dice”ok arrivo”.Un punto a favore.

 

Avevamo concordato che comunque alle 17.00 avrei allertato i soccorsi.

 

Potevo aspettare Francesco e compiere con lui le ricerche,ma volevo delle certezze e all’orario stabilito ho chiamato il 15.30.Per chi non lo sapesse,risponde il centro operativo di Roma,il quale,prima di passarti il sito di competenza vuol sapere generalita’,luogo, tipo di emergenza,e qui noto dello scetticismo da parte dell’operatore quando comunico eta’e attivita’degli attori della vicenda.

 

Forse pescare in apnea a 61 e 62 anni non e’ credibile.

 

Finalmente parlo con la Capitaneria di porto di Livorno.Comunico la posizione e non mi resta che aspettare,scrutando verso il mare ,cercando di scorgere il pallone del Ciampi.

 

Dopo una mezz’ora ,arrivano insieme,Capitaneria ,Vigili del fuoco sommozzatori e Francesco con la benzina. L’arrivo della benzina ,sinceramente ,mi ha fatto guadagnare punti a gli occhi dei soccorritori.

 

Breve conciliabolo sulla zona da battere .Capitaneria piu’ fuori, Francesco in zona centrale e i sommozzatori piu’ a terra. Salgo sul gommone dei vigili e partiamo. O meglio ci proviamo,dopo pochi minuti di navigazione,mi accorgo che uno dei sommozzatori e’caduto fuori dal mezzo. Sconcerto e apprensione,ma recuperiamo il suddetto, bianco per la brutta figura e per lo spavento(si stava filando a piu’ di 30 nodi).

 

Q ui mi ritornano in mente le parole del sarago che mi ha permesso di catturare la cernia “che giornata di merda”.

 

Ripartiamo per la “missione” e finalmente la Capitaneria ci comunica di aver trovato il disperso a poche centinaia di metri dal punto stimato, sfruttando l’altezza del mezzo,i potenti binocoli e il numero di personale a bordo.

 

Pacche sulle spalle,esclamazioni di gioia,e’tutto finito!!!!..... Niente di tutto questo. Il ciampi si rifiuta di salire sulla motovedetta, perche’non vuol lasciare in mare 2 fucili e una cernia sparata.

 

Arrivato sul posto dopo pochi minuti ,cerco di far capire a Sclero in che situazione ci stavamo cacciando che questi erano dei soccorritori che non potevano aspettare i suoi comodi.

 

Con fare cospiratorio mi dice di andare a prendere il gommone perche’ e ’ pieno di pesci .E’fuori di testa!!!

 

A questo punto artero,l’etrusco incazzoso,armatosi,di spada samurai affilatissima,ascia ,e pistola lanciarazzi trovati a bordo del gommone dei sommozzatori si avventa sul Ciampi per porre fine alla sua esistenza.

 

Trattenuto a stento, mi ritrovo con l’equipaggio del gommone che ridevano come matti,l’equipaggio della Capitaneria, invece pure, e l’unico “sclerato” ero io e piu’continuavo a urlare che era un pisano di merda e piu’ questi ridevano.

 

Tornata la calma i sommozzatori,capita la situazione che eravamo degli arzilli vecchietti in gamba ma irrecuperabili,mi accompagnano al mio gommone. Dichiarano l’emergenza rientrata. Mi salutano sorridenti e contenti di aver conosciuto la leggendaria coppia artero sclero dirigendosi verso il porto insieme a Francesco.

 

Con un mare stabilizzato in forza 4/5 da SW,ripercorro le 2 miglia contro mare e memorizzo sul GPS il catino magico. Prima cosa sensata nell’ultima mezz’ora.

 

Trovo un tifo da stadio ,l’equipaggio della motovedetta con tanto di cronometro misurava l’apnea al Ciampi, si complimentavano con questo 61 enne che pescava a21mt e lo incoraggiava a recuperare il pesce intanato.

 

Ormai esausto ed inerme ho assistito alla risalita in gommone di sclero con i 2 fucili ,aste, sagole tagliate e la cernia di oltre 7 kg. Inoltre al porta pesci della cintura aveva una corvina sui 2kg e un sarago da kg.

 

Insomma , oltre a tutto quello che avevo passato avevo perso anche la solita gara interna.

 

Consapevole della possibilita’ di un mega verbale :eravamo ai limiti di una zona inibita alla pesca per il passaggio delle navi,avevamo catturato piu’ del pesce consentito….ho rifilato un calcio negli stinchi al Ciampi perche’ voleva far vedere quanto eravamo bravi ,mostrando il resto del pescato contenuto nel frigo.Tutto e’bene quel che finisce bene!!!!.

 

Il comandante deve scrivere due righe sull’intervento,e mi chiede documenti personali e del gommone.

 

Non so come sia andata ,ma i documenti finiscono in mare,e solo per l’intervento di un marinaio preso letteralmente per i piedi,e a testa in giu’,con l’aiuto di un retino che riescano a recuperarli.

 

“Che giornata di merda….!!!!”quel sarago aveva proprio ragione!!.

 

Il rientro e’ la piu’ grande soddisfazione per la coppia. Siamo scortati fino all’imboccatura del porto per ordine del comando,in quanto sospettavano che appena la motovedetta si fosse allontanata i due continuassero a pescare.

 

Alla cantina dei portuali nel quartiere Venezia si era radunata un po’ di gente .

 

Il Ciampi non perde l’occasione per un finale da teatro dell’opera.

 

Lasciato artero a scaricare e mettere in ordine il gommone,sclero,spogliatosi della muta sulla banchina,e rimasto solo con la mutanda ascellare celestina si lancia nel racconto dell’avventura.

 

Ricordo che la cantina e’ praticamente sotto le finestre di un grande caseggiato dove abita il “ matto di Venezia” il quale non gradendo l’esibizione del pisano “mezzo gnudo”ha cominciato a urlare dalla finestra ogni genere di epiteto. La platea e’ scoppiata in risa fragorose e si sa il riso e’contagioso,e finalmente,dopo ore di tensione, ho cominciato a ridere fino alle lacrime pensando che con Renzo non ci si annoia mai.

 

Ho condiviso queste risate con una persona speciale. Riccardo Cervelli. Ci ha lasciato da poco tempo per un appuntamento col destino. Amico e compagno di pesca per dieci anni ,amante della vita con uno spiccato senso dell ‘umorismo ,lo voglio ricordare per le risate che ci siamo fatti in questa occasione. Mi domandava “ma e’hannotutto vero”.”si Riccardo”gli rispondevo “e tutto vero!!!....” e giu’ risate fino alle lacrime.

 

Considerazioni.

 

Prima vorrei ringraziare gli equipaggi dei mezzi di soccorso,che oltre oltre alla sollecitudine e alla professionalita’, hanno dimostrato comprensione e simpatia nei nostri confronti.

 

L’avvento del cellulare e del GPS, ha cambiato il modo di andare per mare nel senso che ci sentiamo portati a rischiare di piu’.

 

In mare non sono ammessi errori. Una zona piena di pesce non giustifica la permanenza in acqua con un peggioramento meteo costante. La pesca in corrente con determinate condizioni ha il suo fascino e i suoi rischi.

 

Gestire un’emergenza e’ difficile. Gestire un’emergenza ,da solo,in mezzo al mare,in cui e’ coinvolta una persona a cui sei legato da un legame profondo, e’difficilissimo.

 

Devi rimanere lucido per prendere delle decisioni ,nonostante i crampi allo stomaco e il nodo alla gola.

 

Ipotizzare la perdita di un amico e’devastante per la mente.

 

Quando ,nei giorni successivi,abbiamo analizzato la vicenda ,Renzo aveva pensato di raggiungere il sommo della secca,come io avevo sperato,ma aveva continuato a pescare ,perche avendo un’infinita fiducia in me,era certo che sarei riuscito a ritrovarlo. Questa considerazione ha interrotto qualsiasi discusione.

 

Non so se ho gestito bene la faccenda, ma auguro a tutti di avere un compagno di pesca come il Ciampi.

 

Se ci pensate bene : artero senza sclero!!!!... Che vita sarebbe???....

 

 

Le persone così sono Patrimonio dell' Umanità. Ciao non ti conoscevo ma sicuramente mi saresti piaciuto :bye:

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Addio Giampaolo.

Mi avevano detto che stava molto male ma non immaginavo che l'epilogo sarebbe stato così velocemente infausto.

Anni fa abbiamo incrociato i Ministen molte volte in gara ed aveva sempre dimostrato una tale classe cristallina che era quasi un onore venire battuti da lui.

Con Giampaolo se ne va una parte della mia spensierata giovinezza e mi sento più vecchio ma sono comunque felice di aver vissuto quel periodo e di lui serberò sempre un caro ricordo.

 

Alessandro Martorana.

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Ho disputato la mia prima gara in Meloria, e se l'agonismo mi ha appassionato da subito, è anche grazie all'atmosfera che respirai quel giorno.

 

Agli scali delle barchette, sentire quei cognomi preceduti dall'articolo (usanza poco diffusa per noi del nord) fu subito una iniezione di simpatia e di certa invidia. Mi fu subito chiaro lo spirito che muoveva quella gente di mare, e mi resi subito conto di come la MIA lontananza dal mare mi avrebbe sempre reso inesorabilmente "inferiore" a quei pescatori.

 

Nonostante la mia provenienza e la mia (allora) più giovane età, nessuno di loro manifestò la propria superiorità e all'occasione ciascuno scambiò due parole col sottoscritto. In particolare mi ricordo come fossi entusiasmato, avevo tre pesci. Ma credo fu Ceccanti a dirmi che quel giorno, per vincere, di pesci ce ne sarebbero voluti ben tanti di più.

 

Al ritorno in banchina non vedevo l'ora di vedere dal vivo Frittelli, di cui tanto avevo letto e sentito parlare.

 

Accennoad un articolo di un numero doppio di Pescasub che tengo qui a San Teodoro, e che ogni tanto rispolvero e ripasso:

 

Anno III

N. 18

Novembre 1990

Pag. 54

In Sardegna la 2^ edizione del trofeo gommonautica

NOMI ILLUSTRI NELLE ACQUE DI STINTINO

 

Ci sono 4 foto a corredo dell'articolo.

Sotto il titolo, il gommone offerto dallo sponsor.

Nella pagina affianco, sopra la classifica, la foto del vincitore e due altre foto di concorrenti illustri: Paggini e Frittelli.

 

Non lo ho mai conosciuto ma è a persone come lui che ho sempre sognato di assomigliare.

 

:clover:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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