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dentice di ferragosto


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Ciao carissimi purtroppo per voi mi son messo a scrivere di un dentice....

 

non lapidatemi per il racconto, stavo per cestinarlo ma ormai l'avevo scritto!!! almeno le foto son così così.......però il pesciozzo è forte !!!!

 

Quest'anno nessuno in famiglia aveva voglia di fare qualcosa per Ferragosto, perciò decido di passare qualche ora a pesca, riesco a essere in acqua alle 6,30, c'è ancora una fastidiosa corrente di grecale che rende torbida e fredda l'acqua, pesci decenti, a parte un'orata sul kg schizofrenica, zero. Nemmeno salpe, nessun altro sub, niente barche, sono proprio solo!!

Giro e rigiro ma sempre la stessa storia acqua fredda in superficie e gelida sotto, tutta la zona dove solitamente prendo qualcosa è così, un deserto di acqua fredda e torbida dove il sole non filtra.

Mi sta per prendere la noia e allora provo a fare delle perlustrazioni a dieci metri dalla superficie in modo da vedere il fondo, l'acqua sotto è meno torbida ma molto fredda, per un'ora e mezza vado avanti cosi, cercando di scorgere qualcosa di decente che si intana, una coda, un indizio di vita, ma niente. Niente di niente, e comincio a sentire il freddo e la stanchezza, più psicologica che altro a dire la verità, e sto per gettare la spugna, ma l'idea di uscire senza nemmeno tirare un colpo non mi va giù, raggiungo la plancetta bevo un po' e tiro su il pedagno.

Sto per rientrare, ma alla fine decido di stare in acqua un'ora in più di quello che avevo previsto e mi dirigo verso una zona più al largo dove solitamente c'è una forte corrente molto fredda, spero anche se senza molta convinzione, che le cose si siano invertite.

Non è proprio così, però avvicinandomi alla zona si comincia a vedere qualche piccolo gruppo di castagnole e di zerri e facendo qualche discesa mi accorgo che almeno non c'è più il taglio freddo, dopo un po l'acqua sembra essere leggermente meno fredda, ma potrebbe anche essere il sole che comincia ad alzarsi. Pedagno boa e aquascooter e comincio a sondare la zona con qualche aspettino esplorativo. Non è che si noti un gran che di movimento ma in una ventina di minuti ho già visto due posticini dove controllare bene per i saraghi e un volo di corvine con qualche pezzo degno di attenzione.

Ma siccome il mio obbiettivo è un altro ancora non mi decido a tirare e continuo a fare aspetti non molto impegnativi fino a quando trovo quello che cercavo.

E' sempre uno stress per gli occhi scrutare in lontananza cercando di individuare quei contorni evanescenti tra il bianco e l'azzurro, quel mix tra fantasma e apparizione che sembra fatto della stessa acqua azzurra del mare. A volte basta un raggio che riesce a filtrare e allora si materializzano all'improvviso per poi scomparire nuovamente, a volte ti sembra che siano là e scruti con attenzione e lungamente in lontananza e poi magari ti accorgi che erano solo ombre di rocce o qualche gioco di luce.

A dire la verità spesso in questa ricerca perdo qualche pezzo interessante, spesso bei saraghi che magari si affacciano dalla roccia vicina o bellissimi tordi che si alzano dalla poseidonia, ma me ne accorgo sempre tardi oppure non tiro per non disturbare la zona, però capita anche di prendersi qualche bella soddisfazione, a volte per la taglia del pesce, altre volte per come è stata condotta l'azione di caccia. Di queste soddisfazioni, la prima è facilmente condivisibile, essendo sufficiente un'allegra tavolata per onorare la preda ma la seconda resterà una soddisfazione personalissima, difficile da condividere con altri, che non riuscirebbero a capire il nostro compiacimento .

Ritornando a noi, finalmente riesco a trovare il branco che incrocia nella zona, ma manca il più grosso, un vero mostro che ho strappato pochi giorni fa, o meglio ho preso la spina dorsale e l'asta da sette non è entrata,purtroppo probabilmente è morto.

 

 

Una volta avvistati non gli do il tempo di avvicinarsi e risalgo in diagonale allontanandomi da loro. nel frattempo cerco di individuare un posto dove appostarmi per l'aspetto dedicato al tentativo di cattura.

E cosi come da copione, una volta appostato sollevo la testa dopo una decina di secondi, dopo aver sfilato il boccaglio, e loro stanno già arrivando, grossi non ce ne sono, uno dei più grandi è fermo alto sulla destra e un altro è leggermente spostato sulla sinistra, due o tre da chilo sono quasi sopra il fucile.

E bellissimo riuscire a vederli cosi vicini, e a volte torna il ricordo lontano della fortissima emozione che provavo tanto tempo fa quando solo gli vedevo da lontano, emozione che mi impediva la riuscita della cattura nonostante allora avessi apnee molto più lunghe rispetto alle attuali.

Adesso invece resto quasi sempre impassibile, sembra il solito cliché, da adattare, però, di volta in volta al posto e alla situazione ma anche questo è bello, perchè qui entra in ballo la nostra capacità di improvvisare e sfruttare l'occasione. Non fraintendetemi , non è che esca tutte le volte col dentice , a volte basta pochissimo per sbagliare tutto: un appostamento sbagliato, un sarago che scarta improvvisamente, una bolla d'aria che sale etc...

Avrete senz'altro capito che è un tipo di pesca che mi affascina parecchio.

...Comunque, eravamo rimasti ai due denticiozzi leggermente fuori tiro e ai più piccoli che sono invece vicinissimi : a un certo punto il più grosso dice a quello un po' più piccolo sulla sinistra: " Dai! io lo distraggo, tu vai a leggere la marca dell'aletta, secondo me ha cambiato l'asta!! e così fanno, ma siccome io so che hanno sempre voglia di scherzare, sto al gioco e gli faccio il controscherzo e quando sta arrivando in contemporanea alla sua virata lascio partire il tiro, più facile di così!!!

 

 

La reazione come al solito è fulminea e furiosa e termina col solito gioco a nascondino sotto la prima roccia che trova, ma siccome ne ho gia perso qualcuno, asta compresa, che si era intanato troppo profondamente e ho ancora un pochino di fiato, vado subito a vedere tenendo però sempre tesa la sagola.

Vedo che è ritornato sull'asta e l'aletta è bene aperta , è colpito al centro in un punto che tiene, perciò con una mano afferro l'asta e con l'altra libero la sagola dalla roccia, lo porto su direttamente; non è male :bello spesso, non arriva a 3 kg, e oggi con i pomodorini dell'orto e un suo cuginetto credo da almeno un chilo e mezzo è stato infornato e gustato!!

L'unica nota dolente è che non ho mai infierito così sullo stesso branco, e adesso sono molto nervosi, questo è il 4 o il 5 che prendo in poco tempo, mentre prima lasciavo passare parecchio tempo tra una cattura e l'altra, appena torna un po di calma cambierò zona e in ogni caso questi per un po' gli lascio in pace, anche perchè ormai quando mi vedono sono terrorizzati!!

 

 

Ciaoo!!!!

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