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la gioia della pesca...


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la notizia di un'altra morte è arrivata puntuale,e puntuale arriva per tutti noi una scossa nella schiena,il dispiacere per una persona che magari neanche conosciamo ma che condivideva la nostra grande passione è grande,e pensare che una cosa del genere possa accadere anche a noi ci gela il sangue.oggi poi leggiamo che non c'entra l'incoscienza di chi magari osa scendere quel metro in più o tira quel secondo in più,ma solo un banale incidente,solo una sagola ingarbugliata in 5 metri d'acqua...

forse questo farà spaventare ancora di più qualcuno di voi,invece proprio questo dovrebbe far capire che bisogna sempre predicare la prudenza e ricordare di non osare oltre il lecito,ma che comunque siamo sempre e non solo in acqua sotto il cielo e che anche chi non osa,anche chi usa la massima prudenzxa in quello che fa è sempre a rischio.e allora?

e allora io continuo a cercare di godermi uno dei pochi momenti di svago della mia vita,e vorrei che,nel rispetto del dolore e ricordando gli amici e gli sconosciuti che sono morti facendo questo, tutti riuscissimo a godere del nostro bellissimo hobby senza avvelenarci di paure inutili.

spero davvero che questo discorso non venga frainteso,credetemi in questo preciso momento in televisione hanno dato la notizia della morte del sub barese e subito dopo anche quella della morte di uno snowborder di 19 anni...si muore,godiamoci la vita un pensiero a tutti loro!!!! :clover: :clover:

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quoto

Sono grandi e belle parole le tue e le condivido pienamente.

L'amore per la vita e per il mare è troppo forte per farsi condizionare da tutto quello che ci succede continuamente

intorno.

Non parlo ovviamente soltanto delle morti (purtroppo) di cui leggiamo quasi ogni giorno, ma di tutte le vicende

negative che ci troviamo ad affrontare nelle nostre giornate e che caratterizzano la nostra esistenza.

Ho quasi 54 anni e non voglio più perdermi (se la salute mi assiste) nemmeno un giorno di mare e di pesca,

perchè non sarebbe bello ritrovarsi, magari tra 20 anni, a recriminare per i giorni perduti ed una meravigliosa

passione ( che per me è quasi una ragione di vita) interrotta troppo frettolosamente.

Detto questo il mio pensiero affettuoso va doverosamente a tutti gli amici i conoscenti e ai tanti ragazzi che

condividevano la nostra fantastica attività e ci hanno lasciato troppo presto.

 

Un saluto.

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la notizia di un'altra morte è arrivata puntuale,e puntuale arriva per tutti noi una scossa nella schiena,il dispiacere per una persona che magari neanche conosciamo ma che condivideva la nostra grande passione è grande,e pensare che una cosa del genere possa accadere anche a noi ci gela il sangue.oggi poi leggiamo che non c'entra l'incoscienza di chi magari osa scendere quel metro in più o tira quel secondo in più,ma solo un banale incidente,solo una sagola ingarbugliata in 5 metri d'acqua...

forse questo farà spaventare ancora di più qualcuno di voi,invece proprio questo dovrebbe far capire che bisogna sempre predicare la prudenza e ricordare di non osare oltre il lecito,ma che comunque siamo sempre e non solo in acqua sotto il cielo e che anche chi non osa,anche chi usa la massima prudenzxa in quello che fa è sempre a rischio.e allora?

e allora io continuo a cercare di godermi uno dei pochi momenti di svago della mia vita,e vorrei che,nel rispetto del dolore e ricordando gli amici e gli sconosciuti che sono morti facendo questo, tutti riuscissimo a godere del nostro bellissimo hobby senza avvelenarci di paure inutili.

spero davvero che questo discorso non venga frainteso,credetemi in questo preciso momento in televisione hanno dato la notizia della morte del sub barese e subito dopo anche quella della morte di uno snowborder di 19 anni...si muore,godiamoci la vita un pensiero a tutti loro!!!! :clover: :clover:

 

Condivido quanto sopra riportato.

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Sono d'accordo al 100 per cento con quello che dice dario,anzi volevo aprire anche io un post simile,ma mi ha solo anticipato.....l'importante è solo far luce sul problema.Ho aperto am è puntualmente ho letto dell'ennesima tragedia del ragazzo dell'elba....21 anni...cosa può aver fatto della vita,ribadisco le condoglianze alla famiglia,ma sopratutto bisogna stare allerta,il pericolo è sempre dietro l'angolo tanto in 20 mt come in 5.Apriamo gli occhi tutti.....

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Sono grandi e belle parole le tue e le condivido pienamente.

L'amore per la vita e per il mare è troppo forte per farsi condizionare da tutto quello che ci succede continuamente

intorno.

Non parlo ovviamente soltanto delle morti (purtroppo) di cui leggiamo quasi ogni giorno, ma di tutte le vicende

negative che ci troviamo ad affrontare nelle nostre giornate e che caratterizzano la nostra esistenza.

Ho quasi 54 anni e non voglio più perdermi (se la salute mi assiste) nemmeno un giorno di mare e di pesca,

perchè non sarebbe bello ritrovarsi, magari tra 20 anni, a recriminare per i giorni perduti ed una meravigliosa

passione ( che per me è quasi una ragione di vita) interrotta troppo frettolosamente.

Detto questo il mio pensiero affettuoso va doverosamente a tutti gli amici i conoscenti e ai tanti ragazzi che

condividevano la nostra fantastica attività e ci hanno lasciato troppo presto.

 

Un saluto.

Prendo spunto da quanto sopra per una digressione.

Ho 40 anni e comincio a pensare a quel giorno quando non potrò più fare pesca sub e vivrò di ricordi,

dall'altra parte penso ai miei cari, la moglie le bimbe, ecc. e se ne vale la pena correre anche il minimo rischio

e lasciare tutto questo!!

Allora penso che non sarei più io se non pescassi più, penso ad un proverbio di uno sconosciuto cinese

"un uomo non rimpiangerà mai i momenti della sua vita trascorsi a pescare", penso che la vita avrebbe un sapore diverso

quasi insipido.

 

La soluzione è unica: prudenza prudenza prudenza!!!! e mai oltre i propri limiti, anzi prestare attenzione a quando

si sente anche di stare per arrivare al limite e fermarsi prima, molto prima.

Sarà l'età ma io sto apprezzando sempre più quelle pescate in cui riesco a rilassarmi anche senza prendere un pesce,

e sempre meno quelle in cui per beccare qualche pesce in più o per avere la possibilità del grosso incontro vado

col mare mosso o anche se non sono in forma e non mi rilasso.

Poi cerco di stare attento anche ai piccoli segnali di pericolo anche potenziale che mi capita di intravedere o di immaginare

durante una pescata e ne faccio tesoro stando attendo e prendendo provvedimenti(ripeto si tratta di cose insignificanti ma che possono fare la differenza).

Infine cerco di capire i motivi di certe tragedie ripromettendomi di evitare certe situazioni.

Nel caso del sub barese: cosa avrei fatto io? avrei tagliato la sagola col coltello che mi porto sempre appresso subito solo dopo qualche piccolo tentativo di sbrogliarmi. Il coltello lo sappiamo è fondamentale ed ognuno di noi se lo porta appresso,

se vedete qualcuno che non lo usa fate di tutto per fargli capire che è importante e che può salvare la vita. Infine deve essere efficiente affilato, infatti io la cosa farò è di andare comprarne uno nuovo e affilato perchè quello che ho per non spendere tanto quando lo comprai si è, rovinato e ormai è un pò arrugginito e non più tanto tagliente.

 

Quanta gente è morta inseguendo un pesce!!! io non lo farò mai se non sono sicuro di stare bene a fiato o se sono in una situazione pericolosa e non fatelo neanche voi.

 

Lo so è proprio il caso di dire che "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare" ma aver pensato prima a certe situazioni e prendere tutte le accortezze anche insignificanti può fare la differenza.

 

Infine pensate all'altra morte di questi giorni del sub che voleva recuperare la pinna...assurdo!

Non stava pescando, non aveva un fucile in mano, doveva solo recuperare una pinna, questo gli avrà fatto allentare la concentrazione e non si è curato del fatto che era arrivato al limite. Allora mai sottovalutare le situazioni, un mio amico provetto pescatore ha avuto una sincope su un fondale di 5 metri, ma si è reso conto che stava per accadere ed è riemerso a faccia in su per respirare.

 

Un saluto a tutti e scusate lo sfogo.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Belle parole Dario, io non scendo mai con paure inutili, altrimenti non scenderei nemmeno, scendo con rispetto per l'elemento liquido e per me. Questo porta sia alla prudenza che al godimento di questa splendida disciplina, che come dice "corvo 3" è quasi una ragione di vita. :bye:

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salve a tutti,

leggendo questo argomento mi è venuta in mente qualche riflessione che vorrei condividere: io penso che nell'attrazione verso questo sport, nella passione che ci accomuna ci sia purtroppo anche una componente legata al rischio, al cercare il limite delle nostre possibilità, e che sia questa componente che poi ci porta a rischiare scendendo un metro di profondità in più, tirando qualche secondo l'apnea o andando a cercare il dentice un pò più grande o la cernia arrocata. ho 43 anni, due figli che adoro, e non mi so spiegare in altro modo perchè, pur con tutte le precauzione che prendo, talvolta mi sento irrisistibilmente attratto dalle profondità, e dal cercare quella preda in più che mi manca. questo nonostante le prede migliori le peschi all'alba in superficie e nonostante di questo sport apprezzi soprattutto l'aspetto naturalistico, la pace che mi da ammirare i fondali e l'appetto venatorio. ma esiste anche quella componente del cercare i propri limiti che è difficile da reprimere. e penso che sia la stessa spinta che spinge l'alpinista sempre più in alto verso nuove vette, coloro che vanno per grotte, il paracadutista, ecc. ben vengano queste discussioni a ricordarci che non vale la pena rischiare, che forse quel limite va cercato dentro di noi e non fuori.

un saluto

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salve a tutti,

leggendo questo argomento mi è venuta in mente qualche riflessione che vorrei condividere: io penso che nell'attrazione verso questo sport, nella passione che ci accomuna ci sia purtroppo anche una componente legata al rischio, al cercare il limite delle nostre possibilità, e che sia questa componente che poi ci porta a rischiare scendendo un metro di profondità in più, tirando qualche secondo l'apnea o andando a cercare il dentice un pò più grande o la cernia arrocata. ho 43 anni, due figli che adoro, e non mi so spiegare in altro modo perchè, pur con tutte le precauzione che prendo, talvolta mi sento irrisistibilmente attratto dalle profondità, e dal cercare quella preda in più che mi manca. questo nonostante le prede migliori le peschi all'alba in superficie e nonostante di questo sport apprezzi soprattutto l'aspetto naturalistico, la pace che mi da ammirare i fondali e l'appetto venatorio. ma esiste anche quella componente del cercare i propri limiti che è difficile da reprimere. e penso che sia la stessa spinta che spinge l'alpinista sempre più in alto verso nuove vette, coloro che vanno per grotte, il paracadutista, ecc. ben vengano queste discussioni a ricordarci che non vale la pena rischiare, che forse quel limite va cercato dentro di noi e non fuori.

un saluto

a chi di noi non piacerebbe scendere a 30 metri,o pescare dentici ad ogni uscita? l'importante è resistere alle tentazioni che ci assalgono e godere dei nostri momenti sapendo che andare oltre sarebbe bellissimo ma anche pericolosissimo.

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