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Lavaggi Auricolari


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Ragazzi aiuto da un po' di tempo ho iniziato a soffrire di otiti esterne che mi prendono ad intervalli prima ad un'orecchio poi all'altro SOLO DOPO UNA SEDUTA DI ALLENAMENTO IN PISCINA. Sono gia andato due volte dall'otorino ma a parte antinfiammatorio e antibiotico (neomicina) e un buco di ottanta euro nel portafoglio c'ho ricavato poco! Ovviamente nel prezzo era anche compreso il divieto d'immergermi per un paio di settimane!!! :D

AIUTO!!!!!

Ora su consiglio di altri apneisti vorrei usare a fine seduta di allenamento dei lavaggi auricolari con una soluzione di acqua ed aceto al 50% utilizzando delle siringhe da 20 (prive ovviamente di ago)! Ma, leggendo una precedente discussione, ho notato che c'è chi usa, con scopi diversi, acqua e olio..... Non è che corro il rischio di fare una bella insalata????????

:(:blink::D

Nella mia ignoranza generale in materia vorrei chiedervi la cortesia di illuminarmi su quale metodo adottare per avere un apparato (Il Nostro Apparato Principe) in buono stato!!!!

Lavaggi auricolari, acqua, aceto, olio, gocce emollienti di glicerolo, antibiotici, antimicotici, anti...... Fate voi...! Consigliatemi!!!!

VOGLIO ANDARE IN ACQUA!!! :wub:

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il sistema che vuoi adottare è totalmente sconsigliabile per il reale pericolo di provocarti una lesione della membrana timpanica, oltre al fatto che è totalmente inutile.

Il ripetersi di fenomeni infiammatori a carico del condotto uditivo esterno è in genere dovuto a contaminazione batterica o fungina su un tessuto indebolito e magari macerato dal ristagno di acqua (tappi di cerume per esempio), quindi oltre all'opportuno periodo di riposo ASSOLUTO una terapia locale con soluzioni miste (antibiotico+cortisonico) ed una terapia generale con antibiotici ed antinfiammatori rimane l'unica soluzione senza aggiungere terapie autoprescritte.

Mi dispiace confermare la prescrizione del collega ma è il solo rimedio che puoi adottare.

Stringi i denti e buona guarigione.

massimo malpieri

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Ospite OXIDO61

Dal sito del DAN Europe:

 

A Rash of Infections - i quattro tipi di batteri che provocano infezioni cutanee nell'ambiente acquatico.

L'esposizione all'acqua può risultare in diverse infezioni cutanee. Le cause includono: acque dolci, salate o salmastre, acque potabili, acquari e piscine, acque ospedaliere. Inoltre, diversi animali acquatici - pesci, squali, tartarughe e alligatori - possono trasmettere infezioni, attraverso morsi o punture. Lesioni da oggetti inanimati, come ami da pesca o conchiglie rotte possono avere lo stesso risultato. I quattro agenti batterici più comuni sono: Vibrio Vulnificus, Aeromonas species, Erysipelothrix rhusiopathiae e Mycobacterium mainum. Le manifestazioni cliniche cutanee includono: ascessi cutanei, cellulite (infiammazione sottocutanea), infezione di ferite, ectima gangrenoso (una infezione focale dei vasi sanguigni), necrosi dei tessuti molli sottostanti (fasce e muscoli). Spesso è difficile distinguere l'origine dell'infezione dai soli segni clinici e sono necessarie analisi di laboratorio. Esistono, comunque, alcuni criteri per distinguere le diverse infezioni ( vedi anche le foto)

Vibrio vulnificus: questo batterio ha una forma particolare a virgola con flagello. Il pericolo si limita alle acque salate e salmastre, specie se calde. Le lesioni iniziano come aree rosse, che si trasformano rapidamente in vesciche ed in ulcerazioni necrotiche. Possibili le complicazioni in gravi celluliti, vasculiti necrotizzanti con ulcerazioni cutanee ed invasione batterica del sangue. Frequente, in casi di grave cellulite, la necessità di incisione e pulizia chirurgica. Infezioni non curate possono essere letali.

Aeromonas species: questo micro-organismo provoca gravi celluliti intorno al punto di inoculazione, per traumi avvenuti in acqua dolce. La cellulite si presenta con rossore e dolore progressivo intorno al punto di inoculo. Può evolvere molto rapidamente anche verso un'infezione generalizzata.

Mycobacterium marinum: questo organismo vive in ogni tipo d'acqua, compresi acquari, piscine, serbatoi, eccetera. Le infezioni conseguono a traumi, anche lievi, punture di pesci o crostacei. La malattia si limita alle zone più fredde del corpo, spesso solo le estremità. Infatti, una volta, l'applicazione locale di calore rappresentava l'unica cura. Le infezioni da questo organismo non sono acute: è necessario un periodo di incubazione da una a otto settimane, prima della comparsa dei segni di infezione. Le lesioni iniziali sono piccole papule color carne, che lentamente ingrossano assumendo un colore rosso-bluastro. Possono localizzarsi lungo i vasi linfatici, assumendo un andamento lineare e svilupparsi, occasionalmente, in forma di cellulite progressiva.

Erysipelothrix rhusiopathiae: si tratta di un batterio molto comune in natura ed in molti animali, domestici e selvatici, compresi pesci ed uccelli. La fonte di penetrazione più comune è un taglio o un'abrasione mentre si maneggia un pesce e le zone interessate sono spesso le dita e le mani. Clinicamente si osserva un colorazione rosso-bluastra e dolorosa delle zone colpite, con gonfiore ed occasionale prurito. Senza trattamento, possono comparire vesciche e forme di cellulite che assomigliano alle celluliti staflococciche o streptococciche. Queste infezioni sono, generalmente, autolimitanti e guariscono spontaneamente.

Terapia

Anche se l'infezione segue un trauma in acqua, è sempre opportuno avviare un trattamento contro streptococchi beta-emolitci e stafilococco aureo. Questi batteri, assai comuni e frequentemente presenti sulla cute, possono infatti provocare infezioni in sede di lesioni cutanee. Dato che le infezioni acquatiche hanno, in genere, cause molteplici, il medico tenderà a prescrivere antibiotici a largo spettro. Chi viaggia in luoghi remoti dovrebbe sempre portarne una buona scorta con sé.

Schemi di trattamento suggeriti

Vibrio Vulnificus: prima scelta - Doxyciclina 100-200 mg die per 7-14 giorni. Seconda scelta _ Ciprofloxacina 500 mg due volte al giorno per 7-10 giorni

Aeromonas species: Ciprofloxacina, 500 mg due volte al giorno per 7-10 giorni

Mycobacterium marinum: Doxycyclina 100-200 mg die per tre mesi. In alternativa: Claritromicina 500 mg ogni 12 ore fino a guarigione clinica.

Erysipelothrix rhusiopathiae: Ciprofloxacina, 500 mg due volte al giorno per 7-10 giorni.

 

Altre note sulla Otite Esterna

 

L'uso del Domeboro risale a studi del 1924, che dimostrarono che una soluzione satura di acido borico in alcol etilico 90% era efficace a causa dell'effetto di asciugamento del condotto uditivo. Negli anni seguenti si vide che l'alcol isopropilico 75% funzionava ugualmente. Nel 1961 venne osservato che l'esposizione ad acido acetico 5% per cinque minuti era in grado di uccidere i batteri nel condotto uditivo esterno, con un effetto ottimale dato da una soluzione di 5% acido acetico e 85% alcol isopropilico. Il fattore importante appare essere l'acidificazione del condotto, ma anche l'effetto disidratante dell'alcool ha la sua importanza. Volendo farsi un soluzione in casa: l'aceto bianco contiene acido acetico al 4-6% e, mescolato con eguali quantità di alcol isopropilico, può essere efficace. L'aceto non diluito può essere irritante. Anche la semplice diluizione dell'aceto al 50% con acqua può essere efficace, dato che sembra sia l'acidità, più che la disidratazione provocata dall'alcol, il fattore determinante. Qualunque sia la soluzione usata, ricordate che l'efficacia è drasticamente ridotta se la soluzione non rimane nel condotto per almeno 5 minuti. Ricordate anche che queste soluzioni sono da usarsi solo per prevenzione e nell'orecchio sano. Ai primi segni di irritazione o infezione l'uso di queste soluzioni va sospeso, per iniziare una adeguata terapia.

Edward D. Thalmann, M.D., .

 

Avendo trattato otiti esterne per oltre 30 anni, vorrei dare qualche ulteriore consiglio. Deve essere chiaro che non si devono usare bastoncini tipo Cotton-Fioc; questo rimuovono il sottile strato protettivo di grasso e cerume e facilitano la penetrazione di acqua nella cute, iniziando il processo patologico ricordato dal Dr. Thalmann nel numero precedente. Gran parte del danno, comunque, si compie di notte. L'orecchio prude e ci si gratta, per tutta la notte, con un dito e con le unghie, facendo esplodere l'infezione.

Suggerimenti: non usare bastoncini cotonati per pulire le orecchie. Instillare alcune gocce di olio per bambini prima di entrare in acqua e dopo aver instillato il preparato preventivo. Usare i preparati di acido acetico dopo l'emersione. Se c'è prurito o infezione, coprire l'orecchio con un tampone oculare durante la notte.

Javad Sholehvar, M.D., FACS

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  • 2 settimane dopo...

Avevo già letto il sito Dan, quando, due anni fà, una brutta otite esterna, mi costrinse ad un riposo forzato, pergiunta mentre ero in ferie!

Adesso, prima di entrare in mare (sopratutto d'estate) passo un leggero strato di vesellina all'interno del condotto uditivo. All'uscita dall'acqua, immetto nel medesimo una soluzione filtrata sterilmente, di alcool e acido borico al 3%.

La vasellina ha il compito di proteggere il condotto uditivo ed impedire che il batterio vi si insedi, che poi è il ruolo che svolge il tanto schifato cerume!

Non sò se è l'uovo di colombo, però da due estati a questa parte, non ho più avuto problemi del genere.

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Ospite OXIDO61
Avevo già letto il sito Dan, quando, due anni fà, una brutta otite esterna, mi costrinse ad un riposo forzato, pergiunta mentre ero in ferie!

Adesso, prima di entrare in mare (sopratutto d'estate) passo un leggero strato di vesellina all'interno del condotto uditivo. All'uscita dall'acqua, immetto nel medesimo una soluzione filtrata sterilmente, di alcool e acido borico al 3%.

La vasellina ha il compito di proteggere il condotto uditivo ed impedire che il batterio vi si insedi, che poi è il ruolo che svolge il tanto schifato cerume!

Non sò se è l'uovo di colombo, però da due estati a questa parte, non ho più avuto problemi del genere.

Credo sia il meglio che si possa fare. :clapping:

 

Ciao.

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