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Regno Di Nettuno: Raccolta Firme Per Modifica Regolamento


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Ciao a tutti

 

Notizia della scorsa settimana è quella relativa all'apertura della zona C del regno di nettuno alla pesca in apnea.

 

Prima di questa notizia era stata avviata da circa una settimana una petizione scritta con l'obiettivo di modificare il regolamento del parco.

 

Al riguardo volevo chiedere un vostro aiuto nel raccogliere le firme che poi invieremo agli enti competenti.

 

L'iniziativa è stata di un mio amico che, supportato da un legale, ha deciso di prendersi l'"onere" di seguire la cosa.

 

In allegato trovate i file della petizione e le istruzioni. Vi chiedo cortesemente di raccogliere quante più firme possibile: penso soprattutto ai vari circoli che sono presenti sul forum. Logicamente non è necessario essere pescasub.

 

VI ringrazio anticipatamente per la collaborazione e aspetto anche evntuali suggerimenti

 

Un saluto e grazie

Marko

Istruzioni.doc

petizione_pagina_1.pdf

petizione_pagina_2.pdf

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Scusa, ma non capisco! Il Direttore del Parco come anche quello del Consorzio hanno aperto alla pesca sub come anche ad altre forme di pesca artigianale (anche se riservata ai soli residenti). Ma che petizione intendi portare avanti! sinceramente non riesco a capire vuoi aprire a tutti i pesca sub? non voglio fare l'egoista, ma sai perfettamente che vivendo sull'isola non è che prendi la macchina e vai a pescare fuori dal parco! L'apertura per i pescasub residenti è legata ad un progetto, cioè, "il monitoraggio impattante della pescasub sulla zona C dei parchi" (sarà anche un artificio, visto come funziona il sistema Italia, ma credo che sia un'apertura importante).

Mi scuso per tutti gli altri pescasub non isolani, ma cercate di capire anche la nostra situazione logistica.

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Scusa, ma non capisco! Il Direttore del Parco come anche quello del Consorzio hanno aperto alla pesca sub come anche ad altre forme di pesca artigianale (anche se riservata ai soli residenti). Ma che petizione intendi portare avanti! sinceramente non riesco a capire vuoi aprire a tutti i pesca sub? non voglio fare l'egoista, ma sai perfettamente che vivendo sull'isola non è che prendi la macchina e vai a pescare fuori dal parco! L'apertura per i pescasub residenti è legata ad un progetto, cioè, "il monitoraggio impattante della pescasub sulla zona C dei parchi" (sarà anche un artificio, visto come funziona il sistema Italia, ma credo che sia un'apertura importante).

Mi scuso per tutti gli altri pescasub non isolani, ma cercate di capire anche la nostra situazione logistica.

 

Ciao Peppino

 

Sono d'accordo con te ma in parte.

 

Sull' "egoismo" isolano, fa piacere a tutti difendere il proprio scoglio e da questo punto di vista... ti do ragione.

 

Per quanto riguarda l'apertura, è vero che si tratta di un progetto di monitoraggio ma è pur vero che si tratta di un'interpretazione, vale a dire non c'era nessun punto nel regolamento interno del regno di nettuno in cui si dicesse esplicitamente che nella zona C era vietata la pesca sub (riporto tesualmente dal golfo "Nella zona C, in cui ricade la gran parte del “Regno”, la pesca sportiva genericamente intesa è consentita ai residenti, mentre può essere esercitata solo con lenza e canna e su autorizzazione dell’ente gestore da parte dei non residenti. Proprio questo esame letterale del regolamento ha consentito al Consiglio di pronunciarsi come ha fatto l’altro ieri. Il regolamento attuale non prevede alcun vincolo o divieto aggiuntivo rispetto agli altri tipi di pesca sportiva per quella effettuata con le coffe e neppure per la pesca subacquea.")

 

Al netto di questo ti dico la mia: premettendo che questa petizione era già partita prima del chiarimento ti dico quanto segue

- Non mi dispiace se aprono la pescasub anche nella zona B (e questo è il punto che mi porta alla sottoscrizione). Volendola dire tutta i migliori posti stanno li :)

- Per i residenti o non, non sono pienamete d'accordo ma il punto precedente prevale su questo. Alla fine come abbiamo fatto fino ado oggi?

 

Colgo l'occasione per salutarti

 

Ciao

Marko

 

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Marco, io penso che pretendere la pescasub in zona B sia davvero troppo...ahimè so bene che i posti più belli per tutti :D sono in zona B, ma cmq sai bene che anche in zona C ci sono posti validi...

Per i non residenti, anche io non sono pienamente d'accordo, ma che s'adda fa? Io accetto di buon grado quello che è stato deciso!!

E fatti sentì quando stai qua ogni tanto!! :D

Byeee!

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Che aprano la pesca in apnea anche in zona B la vedo al quanto impossibile, non dofficile ma appunto impossibile, verrebbero a cadere bi presupposti di tutte le AMP.

Comunque l'iniziativa è ottima, ma ora credo fuori tempo, ho fatto una chiacchierata con un responsabile dell'area in questione, e appunto l'obbiettivo è quello di creare uno studio sull'impatto della pesca in apnea nell'area, individuando un numero ristretto di pescatori esclusivamente residenti, cosa che se va bene potrebbe esser estesa anche ad altre realtà.

L'obbietivo finale è quello di riuscire a dimostrare che la pesca in apnea non è assolutamente rilevamte in termini di impatto ambientale, e pertanto si richiederà l'apertura di tutte le zone C ai pescatori tesserati, o con una licenza, questo sarà poi da definire.

Alla luce di quanti si stà muovendo , e da quello che si è ottenuto ad Ischia, credo che bisogna avere pazienza e muoversi con cautela. è vero che il regolamento del regno di Nettuno non vietava la pasca in zona C, ma neanche la consentiva, e quindi se qualcuno ci metteva la bocca potevano o possono sembre aggiungere una clausola che la vieti.

Comunque ad Ischia ci sono persone che battagliano tutti i giorni per questa storia, se vuoi posso fornirti i recapiti di qualcuno del SeaOne il circolo di pescasub.

A presto

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Che aprano la pesca in apnea anche in zona B la vedo al quanto impossibile, non dofficile ma appunto impossibile, verrebbero a cadere bi presupposti di tutte le AMP.

Comunque l'iniziativa è ottima, ma ora credo fuori tempo, ho fatto una chiacchierata con un responsabile dell'area in questione, e appunto l'obbiettivo è quello di creare uno studio sull'impatto della pesca in apnea nell'area, individuando un numero ristretto di pescatori esclusivamente residenti, cosa che se va bene potrebbe esser estesa anche ad altre realtà.

L'obbietivo finale è quello di riuscire a dimostrare che la pesca in apnea non è assolutamente rilevamte in termini di impatto ambientale, e pertanto si richiederà l'apertura di tutte le zone C ai pescatori tesserati, o con una licenza, questo sarà poi da definire.

Alla luce di quanti si stà muovendo , e da quello che si è ottenuto ad Ischia, credo che bisogna avere pazienza e muoversi con cautela. è vero che il regolamento del regno di Nettuno non vietava la pasca in zona C, ma neanche la consentiva, e quindi se qualcuno ci metteva la bocca potevano o possono sembre aggiungere una clausola che la vieti.

Comunque ad Ischia ci sono persone che battagliano tutti i giorni per questa storia, se vuoi posso fornirti i recapiti di qualcuno del SeaOne il circolo di pescasub.

A presto

 

Ciao Pietro

 

Del circolo Seaone conosco tutti... prorpio ieri si parlava con il mio compagno di pesca di cercare di riorganizzare le attività, magari partendo proprio dal sito internet...

Per quanto riguarda "il muoversi" sono allineato. Giusto per vedere se sai qualcosa + di me... io sono rimasto alla riunione con L.S. (rappresentante del comitato e penso sia la persona che tu citavi) che si è svolta 2 domeniche fa al cocogelo...

 

Per il momento ti saluto

 

Ciao

Marko

Modificato da markoischia
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Si ho parlato con lui sabato, e vogliamo fare partire questo proggetto, che sarà, speriamo, un apripista per tutti, quindi mi spiace per i non residenti, ma se apettano un poco credo proprio che questa sia una breccia da sfruttare con calma, ricordiamoci che fin ora non avevamo nulla, e ora la zona c è abbastanza ampia, io credo che la strada sia giusta e si riuscirà ad aprire a tutti.

Ciao

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Se se, poi dicono che i pescatori subacquei creano danni.......

Questi di notte pescano dove vogliono!!!!

:angry:

 

http://ilgolfo.it/is_art.phtml?artid=05

 

 

ISOLA 6-11-2008

 

 

Con il “Regno di Nettuno” non è cambiato nulla

 

Adesso i ciancioli pescano perfino dentro la zona A di tutela integrale

 

>Dopo le polemiche della scorsa estate, continuano le violazioni dei vincoli del “santuario” sotto Vivara. Ignorati il valore particolare e la funzione delle zone A. Un problema vecchio di anni che l’AMP avrebbe dovuto sanare. Gli avvistamenti degli ultimi giorni e le segnalazioni all’autorità marittima. Quello strano incontro del direttore dell’Area in piena zona proibita. La questione sarà all’ordine del giorno del prossimo Consiglio di amministrazione dell’Ente gestore

 

Isabella Marino | Dalla Redazione - Sono i santuari della fauna e della flora marine. Ambienti di tale importanza biologica da imporsi una loro totale preservazione da ogni interferenza umana. E i luoghi deputati al ripopolamento della risorsa ittica. Sono le zone A delle Aree marine protette, quelle dove vige una tutela integrale, per cui vi sono tassativamente vietate tutte le attività, fatta eccezione per la ricerca scientifica, ma debitamente disciplinata e autorizzata. Così è ovunque, nelle AMP esistenti in Italia. E così dovrebbe essere anche nel “Regno di Nettuno”, se non fosse che ad ormai sei mesi dall’entrata in vigore dell’Area marina delle Isola Flegree si verifica sistematicamente la violazione di quei siti perfino da parte di imbarcazioni da pesca. Una brutta appendice all’annosa telenovela delle incursioni dei ciancioli in tratti di mare vietati, che si sperava fosse stata archiviata definitivamente con l’istituzione del “Regno”.

 

UNA SITUAZIONE ANNOSA

Negli anni passati, bastava che il mare fosse abbastanza calmo e, a prescindere dalla stagione, i ciancioli si presentavano davanti alle coste ischitane, a pochi metri dalle spiagge o fin sotto il Castello, e lì, con tutte le caratteristiche luci accese, si fermavano a pescare indisturbati, finchè non arrivava il momento di salpare le reti cariche e di tornarsene da dove erano venuti. Quasi sempre non mancavano polemiche, a seguito di quelle battute di pesca in tratti di mare dove, nel rispetto delle leggi, i pescherecci non avrebbero mai dovuto calare le ancore. Da terra, le barche illuminate non passavano inosservate, come la loro posizione in acque proibite, e spesso agli avvistamenti seguivano segnalazioni alle autorità marittime, con l’obiettivo, da parte dei cittadini, di collaborare attivamente alla tutela del mare e della legalità. Ma quasi sempre gli allarmi lasciavano il tempo che trovavano e non erano seguiti da interventi diretti di verifica in mare. Così, negli anni, la questione, che continuava ad incancrenirsi, aveva suscitato diverse prese di posizione, con iniziative specificamente mirate a richiamare su di essa l’attenzione delle autorità competenti ad intervenire per ripristinare il pieno rispetto delle norme. A maggior ragione in considerazione della prossima istituzione di un’AMP che avrebbe incluso proprio le zone violate dai ciancioli, la cui attività era messa sotto accusa per i gravi pregiudizi che poteva recare alle praterie di Posidonia e alla sua preziosa funzione di “nursery” naturale per varie specie di pesci. I ciancioli, infatti, preferivano operare sulle praterie o in stretta prossimità di esse per pescare di più, con la conseguenza, però, di prelevare anche grosse quantità di novellame, destinato ad essere ributtato in mare morto, non potendo essere commercializzato. Anche quest’anno, nel febbraio scorso, dopo una serie di notti in cui i ciancioli avevano pescato a pochi metri dalla costa ischitana senza che le segnalazioni al Circomare avessero ottenuto riscontro, due associazioni avevano deciso di intervenire con forza sull’argomento. E se l’Assomare aveva protestato pubblicamente e vibratamente per la violazione dei limiti di legge da parte dei pescherecci con le luci, Legambiente di Ischia aveva presentato una denuncia alla Procura della Repubblica, illustrando quanto si verificava nelle acque di Ischia, all’interno dell’Area marina che era già stata istituita dal ministro dell’Ambiente (il decreto era del 27 dicembre 2007), ma che non era ancora operativa. Ovviamente, si pensava che, una volta che anche quel passaggio si fosse compiuto, certe situazioni non si sarebbero più verificate.

 

ADESSO SI VIOLA PURE LA ZONA A

Nulla di più sbagliato. Con l’AMP la situazione non è cambiata di una virgola, anzi si è aggravata, visto che adesso vengono ignorati perfino i limiti e i vincoli delle zone A. Dai primi di giugno, da quando è entrato in vigore il regolamento di disciplina, le “incursioni” dei ciancioli in tratti di mare preclusi non hanno subito alcun ridimensionamento. Si è andati avanti come sempre per tutta l’estate e lo stesso sta accadendo anche adesso, in pieno autunno. E questo benché l’Ente gestore dell’Area avesse individuato fin dall’inizio della sua attività tra le priorità un più attivo ed efficace contrasto della pesca con il cianciolo nelle zone proibite. Priorità indicata come tale alla Guardia costiera, a cui è assegnato un compito di sorveglianza, di prevenzione e di contrasto all’interno del “Regno” (come nelle altre AMP), tanto da aver ricevuto a tale scopo un mezzo e, per il periodo estivo, risorse finanziarie aggiuntive dal Ministero dell’Ambiente. Ciò che è più preoccupante è che i ciancioli risultino particolarmente “interessati” al tratto di mare prospiciente l’isolotto di Vivara in cui è stata istituita una delle zone A del “Regno di Nettuno”. Gli avvistamenti negli ultimi giorni sono stati numerosissimi, di notte e anche di mattina. E in tre casi gli avvistamenti sono stati di esponenti di primo piano dell’Area marina, che conoscono bene i limiti delle varie zone e le regole che vi si applicano. O meglio, che vi si dovrebbero applicare. Ad imbattersi in un cianciolo alle undici di mattina, dentro la zona A sotto Vivara, è stato addirittura il direttore dell’Area, Riccardo Strada, che stava facendo un’immersione per una verifica del fondale nei punti in cui dovranno essere installate le boe di segnalazione della zona a tutela integrale. Peraltro, il fatto che non vi siano ancora le boe (/perché per acquistarle e metterle ci vuole una gara d’appalto che richiede alcuni mesi) non giustifica le incursioni estranee che sono comunque soggette a sanzioni, tanto più in caso di reiterazione delle violazioni. Comunque, il direttore ha avvisato la Guardia costiera, affinché si recasse sul posto per verificare la situazione, ma non ha ottenuto riscontro. Lo stesso è capitato in due notti diverse sia al presidente dell’Area, Albino Ambrosio, che ad un componente del Consiglio di amministrazione, Luca Spignese. Avendo avvistato da terra ed avendo anche ricevuto a loro volta telefonate di altri cittadini indignati davanti allo “spettacolo” dei ciancioli in zona A, con modalità simili, i due si erano premurati di avvertire la Guardia costiera. I ciancioli, tuttavia, in entrambi i casi erano rimasti a pescare dov’erano per diverse ore, fino a notte alta.

 

SE NE OCCUPERA’ IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

La frequenza con cui si verifica la violazione della zona A, adibita ad attività di pesca anche piuttosto invasive in spregio ad ogni regola e limite, è considerata ormai un problema molto serio, che suscita preoccupazione e perfino allarme. Il sistematico, massiccio prelievo in acque di ripopolamento, infatti, rischia di inficiare le misure di tutela e perfino le attività di ricerca scientifica, che sono previste proprio nelle zone A delle AMP per verificare gli effetti dei vincoli sulla ricostituzione della risorsa ittica. Insomma, pescare in quei tratti di mare comporta un danno gravissimo alla funzionalità dell’Area. Senza contare che se non si riesce a garantire nemmeno la salvaguardia delle zone a tutela integrale, l’Area stessa non ha più senso. E si vanificherebbe anche l’impegno di tanti appassionati frequentatori del mare che rispettano correttamente le regole del “Regno”, anche se risultano limitative delle attività che svolgevano prima liberamente. E’ alla luce di tutto questo che il problema dei controlli e delle attività di repressione delle violazioni all’interno dell’Area, in particolare delle zone A, sarà all’ordine del giorno del prossimo Consiglio di amministrazione dell’Ente gestore. E non si escludono iniziative clamorose. La situazione in mare si è spinta troppo oltre per poter essere ulteriormente tollerata. E non è più il momento dei rinvii e delle sottovalutazioni.

 

 

 

 

 

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IL GOLFO Quotidiano di Ischia e Procida

redazione@ilgolfo.it

 

 

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Cioa Marko

 

Ti rispondo con il massimo affetto anche se non ci conosciamo personalmente e senza alcuna polemica.

 

Non sono isolano, sono solo di passaggio sull’isola d’Ischia (prossima primavera mi trasferisco nuovamente) ed in vita mia non ho mai difeso il mio “orticello” dovunque sia stato fino ad oggi, ma ho sempre pensato all’interesse di tutti. Penso solo di essere realista.

 

Credo che tu lo sappia che per i non residenti rimane sempre aperta la zona di Forio non inserita nell’AMP, è poco, ma credo che di più attualmente non si può ottenere! (almeno per adesso).

 

Per il resto non cambio assolutamente il mio parere iniziale: l’AMP “Regno di Nettuno” è troppo estesa, incontrollabile, non ha alcuna logica nella zonazione, è amministrata in modo approssimativo (vds ben due bocciature TAR sul regolamento), nonostante gli sforzi di alcuni non tutti collaborano (ancora ad oggi aspettiamo l’installazione delle boe), ci sono troppi interessi da parte di “pochi”, ci sono troppi porti commerciali/turistici nella zona nord (Lacco Ameno, Casamicciola e Ischia) e nonostante questo sono stati inseriti nell'AMP, mi spiace dirlo, ma penso che questa AMP, come molte altre, sarà un piccolo, grande, fallimento!

 

 

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