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Grazie Pesca In Apnea


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un signore mi ha chiesto quanto gli mettevo delle trance, in testa gli ho fatto una super pernacchia, a parole gli ho detto che l'avevo presa io e quindi me la mangiavo tutta io.

 

Bravo Bullett, certe soddisfazioni non sono in vendita. Complimenti per la cattura, quest'anno ho devono esserci molti pescioni in giro!!!!!!!

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Il Racconto

 

Tutto ha inizio un giorno di Settembre, quando stufatomi di cappotti o piccole prede nei pressi del castello di S.Severa decido di provare a cambiare luogo di pesca. Ma quale??? Per un neofita a meno che non sia parente o conosca qualche vecchio pescatore è praticamente impossibile riuscire a trovare un buon posto dove pescare, dove pescare bene, vedere belle prede. Leggendo un numero di Pesca in Apnea , mi accorgo che nel sommario nella sezione A COLPO SICURO come itinerario c’è LAZIO. Vediamo un po’?! Il posto è nei pressi di S.Agostino, abbastanza vicino a dove sono io, si può fare. In testa mi dico “Ma ti pare che su un giornale mettono un buon posto dove pescare?” però mi convinco che potrebbe essere buono, il luogo è comunque chiacchierato per la pesca e mio padre più di una volta mi aveva parlato di questo posto e di un suo zio che ci faceva pesca in apnea traendone sempre belle prede…si! Ma 30anni fa! Bhè! Poco importa, ho voglia di vedere un posto nuovo. Il Primo giorno. Mi alzo alle sei e mezzo percorro tutta l’autostrada roma-civitavecchia inizio con le stradine tra i campi tenendo sempre d’occhio la rivista. Arrivo sul posto ed è uno splendore, mi fermo a vedere il mare, sono proprio curioso di vedere che c’è lì sotto. Mi vesto ed entro in acqua. Visitare un nuovo posto da solo mi mette un pochino di soggezione, in più devo uscire un po’ per raggiungere il punto, quindi lego il pallone alla cinta. Pinneggio lentamente, sto proprio bene oggi in acqua. Mentre rifletto su questo, pinneggiando e scandagliando la distesa di posidonia sotto di me ecco arrivare un testone dal nulla, la macchiona nera sul muso rende inconfondibile quel pesce, è un orata enorme. Da ragazzino alle prime armi tento una capovolta, inutile dire che una volta sul fondo, ero solo. Bhè quell’orata è stata la mia ossessione ma allo stesso tempo mia complice. Nei due giorni successivi la grossa preda si rifaceva sempre viva ogni volta che entravo in acqua girandomi intorno ed osservandomi ma soprattutto tenendosi a debita distanza tanto da farmi ogni volta esitare nel tiro anche impugnando uno snake 100 doppio elastico. Dopo questi tre giorni il mare si alza. Aspetterò, ma la prossima settimana non mi scappa!

 

Il Giorno Fatidico

 

Sta mattina mi alzo proprio presto, sveglia alle 5. Voglio essere lì alle primissime luci del sole non so perché, forse perché lo dice la rivista, dice cha alle primissime ore del mattino ci si può imbattere anche con grossi dentici. Sta volta non sto da solo, passo a prendere la persona che un anno e mezzo fa mi mise il tarlo della pesca in apnea nell’orecchio e che dopo mi manda mesi a pesca da solo perché a lui non va di svegliarsi così presto. Bhè oggi gli va anche a lui, è da un po’ che non si fa una bella pescata ed il fatto che c’è un nuovo posto, lo eccita. Siamo sul posto che è ancora buio, solo una banda azzurra dietro di noi, forse la sveglia alle 5 è esagerata. Approfitto per fargli dare uno sguardo al posto, e per metterlo in guardia. Gli dico che deve fare l’aspetto e tenersi pronto col fucile perché qui il pesce arriva e bello grosso. Non gli voglio dire dell’orata, se gli capita bene ma non lo deve sapere non voglio che la cacci anche lui. Quella è mia!! Ci vestiamo, ed è incredibile ma nell’arco di 20 minuti si fa giorno, il sole ancora non c’è ma c’è luce a volontà. Ci buttiamo in acqua ignari di quello che succederà. Sono contento che ci sia anche lui ,penso,mentre pinneggio. Avevo perso il senso di avere qualcun altro in acqua con te, una spalla. Mi accorgo subito di una stranezza, l’acqua sembra quella estiva, sento il bisoglo di allagare la muta, di sentire il fresco dell’acqua in quel momento guardo sul fondo e mi accorgo che un fiume di pescetti sta scorrendo dalla mia destra alla mia sinistra, quanta mangianza!!! Tanta mangianza, acqua calda e ottobre. Fosse la volta buona??? Allora la mia mente vola a Ottobrate Romane la nuova puntata di Cronache di Pesca in Apnea, penso a quel dentice di 5 kg che d’Agnano prende nel torbido, a pochi metri d’acqua, e a quel punto in cui vedendo la mangianza che si muove nervosa dal torbido il narratore dice,”.. forse una grossa leccia, non lo sapremo mai…”. Torno con i piedi nell’acqua e mi dico “pensa all’orata che è meglio!”. Eccomi alla posidonia. Primo tuffo, non mi piace tanto un po’ troppo scoperto, qualche pinneggiata, secondo punto, un po’ meglio, la posidonia è più lunga e gira più pescetto, ancora qualche pinneggiata, TERZO TUFFO qui il fondale risale, saranno 3 metri, dall’entrata in acqua sono passati si e no 10 minuti, veramente un bel punto mi dico una volta sul fondo, può andare, guardo verso destra, un saraghetto mi viene di muso incuriosito dai richiami gutturali, un occhiata a sinistra…non ricordo se sia sbucata dal torbido o se me la sia trovata li, so solo che ho allungato il braccio ed ho sparato, senza esitazioni, il mostro sparisce nel nulla. I 50 metri nel mulinello già sono diventati 25. Salgo in superficie il pesce si ferma un attimo e mi dico “L’HAI PERSA” in quell’istante il pesce riparte portandosi via il rimanente della sagola e ME!!! E in testa non ci crederete ma mi viene un pensiero buffo “ MA ALLORA SONO VERE LE STORIE DEI PESCI CHE TI FANNO FARE LO SCI D’ACQUA!!!” Mi sta portando fuori e non si ferma, mi sale un po’ di panico e mi chiedo cosa farò, come faccio a fermarlo?? Lo fa da solo, prende un momento di tregua, tiene la sagola in tensione ma non mi trascina, non ricordo un'altra volta nella vita in cui sentivo così chiaramente il cuore che mi batteva…lì ricordo!!! Sono in acqua col mio amico!!! Comincio ad urlare a squarciagola, il mio amico arriva immediatamente gli passo il fucile e mi faccio prestare il suo, mi appropinquo verso i 50 metri(in orizzontale) per dargli il colpo finale, gli tiro alla testa a una 20ina di cm, l’asta si ferma a fine aletta, tuttavia il pescione l’accusa e si da una bella calmata. Da lì in poi con santa pazienza la portiamo a riva dove prima la finisco col coltello e poi la sventro in acqua, scusate il macabro esempio ma sembrava di sventrare un cristiano. Gli organi erano enormi. Gran bella soddisfazione che chi sa quando riaccadrà, ma per ora continuo a godermela, il mare mi ha ripagato della mia costanza non ostante i cappotti. Grazie ancora a PESCA in APNEA al mio amico che è complice per avermi fatto venire la febbre del mare e all’ORATA!!!

 

…a scusate, e al culo che mi ritrovo!!! :P

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QUESTO POSTO MI SEMBRA MOLTO FAMILIARE......

PER CASO E' S.AGOSTINO ( CIVITAVECCHIA ) ?....

ANCHE SE DICI DI NO SI VEDE.......

 

 

Scusa ma credo di aver mai scritto NO. Anzi credevo che le faccine fossero esplicite.

 

 

Comunque grazie dei complimenti e scusate la lunga introduzione ma è indispensabile, credo renda la faccenda ancora più particolare forse più dell'accaduto stesso che vi assicuro che per un principiante come me è durato un istante ed ho talmente vissuto il momento che ora come ora mi resta difficile riimmedesimarmici. Davvero strano.

 

 

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Bravo, gran bel pesce!!!

Sono cose che per fortuna non capitano tutti i giorni (altrimenti perderebbero di senso), e che è giusto godersi fino in fondo.

Fabrizio D'Agnano

Totemsub Srl

 

 

E altrimenti farebbero perdere anche un sacco di soldi, tra asta piegata, 50 metri di sagola che ho dovuto rimettere al mulinello e un meritato regalino al mio amico al negoziante ho lasciato 60 beuri. ;) Grande Fabri t'ho pensato in acqua e mi hai portato fortuna.

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Tutto ha inizio un giorno di Settembre, quando stufatomi di cappotti o piccole prede nei pressi del castello di S.Severa decido di provare a cambiare luogo di pesca. Ma quale??? Per un neofita a meno che non sia parente o conosca qualche vecchio pescatore è praticamente impossibile riuscire a trovare un buon posto dove pescare, dove pescare bene, vedere belle prede. Leggendo un numero di Pesca in Apnea , mi accorgo che nel sommario nella sezione A COLPO SICURO come itinerario c’è LAZIO. Vediamo un po’?! Il posto è nei pressi di S.Agostino, abbastanza vicino a dove sono io, si può fare. In testa mi dico “Ma ti pare che su un giornale mettono un buon posto dove pescare?” però mi convinco che potrebbe essere buono, il luogo è comunque chiacchierato per la pesca e mio padre più di una volta mi aveva parlato di questo posto e di un suo zio che ci faceva pesca in apnea traendone sempre belle prede…si! Ma 30anni fa! Bhè! Poco importa, ho voglia di vedere un posto nuovo. Il Primo giorno. Mi alzo alle sei e mezzo percorro tutta l’autostrada roma-civitavecchia inizio con le stradine tra i campi tenendo sempre d’occhio la rivista. Arrivo sul posto ed è uno splendore, mi fermo a vedere il mare, sono proprio curioso di vedere che c’è lì sotto. Mi vesto ed entro in acqua. Visitare un nuovo posto da solo mi mette un pochino di soggezione, in più devo uscire un po’ per raggiungere il punto, quindi lego il pallone alla cinta. Pinneggio lentamente, sto proprio bene oggi in acqua. Mentre rifletto su questo, pinneggiando e scandagliando la distesa di posidonia sotto di me ecco arrivare un testone dal nulla, la macchiona nera sul muso rende inconfondibile quel pesce, è un orata enorme. Da ragazzino alle prime armi tento una capovolta, inutile dire che una volta sul fondo, ero solo. Bhè quell’orata è stata la mia ossessione ma allo stesso tempo mia complice. Nei due giorni successivi la grossa preda si rifaceva sempre viva ogni volta che entravo in acqua girandomi intorno ed osservandomi ma soprattutto tenendosi a debita distanza tanto da farmi ogni volta esitare nel tiro anche impugnando uno snake 100 doppio elastico. Dopo questi tre giorni il mare si alza. Aspetterò, ma la prossima settimana non mi scappa!

 

Il Giorno Fatidico

 

Sta mattina mi alzo proprio presto, sveglia alle 5. Voglio essere lì alle primissime luci del sole non so perché, forse perché lo dice la rivista, dice cha alle primissime ore del mattino ci si può imbattere anche con grossi dentici. Sta volta non sto da solo, passo a prendere la persona che un anno e mezzo fa mi mise il tarlo della pesca in apnea nell’orecchio e che dopo mi manda mesi a pesca da solo perché a lui non va di svegliarsi così presto. Bhè oggi gli va anche a lui, è da un po’ che non si fa una bella pescata ed il fatto che c’è un nuovo posto, lo eccita. Siamo sul posto che è ancora buio, solo una banda azzurra dietro di noi, forse la sveglia alle 5 è esagerata. Approfitto per fargli dare uno sguardo al posto, e per metterlo in guardia. Gli dico che deve fare l’aspetto e tenersi pronto col fucile perché qui il pesce arriva e bello grosso. Non gli voglio dire dell’orata, se gli capita bene ma non lo deve sapere non voglio che la cacci anche lui. Quella è mia!! Ci vestiamo, ed è incredibile ma nell’arco di 20 minuti si fa giorno, il sole ancora non c’è ma c’è luce a volontà. Ci buttiamo in acqua ignari di quello che succederà. Sono contento che ci sia anche lui ,penso,mentre pinneggio. Avevo perso il senso di avere qualcun altro in acqua con te, una spalla. Mi accorgo subito di una stranezza, l’acqua sembra quella estiva, sento il bisoglo di allagare la muta, di sentire il fresco dell’acqua in quel momento guardo sul fondo e mi accorgo che un fiume di pescetti sta scorrendo dalla mia destra alla mia sinistra, quanta mangianza!!! Tanta mangianza, acqua calda e ottobre. Fosse la volta buona??? Allora la mia mente vola a Ottobrate Romane la nuova puntata di Cronache di Pesca in Apnea, penso a quel dentice di 5 kg che d’Agnano prende nel torbido, a pochi metri d’acqua, e a quel punto in cui vedendo la mangianza che si muove nervosa dal torbido il narratore dice,”.. forse una grossa leccia, non lo sapremo mai…”. Torno con i piedi nell’acqua e mi dico “pensa all’orata che è meglio!”. Eccomi alla posidonia. Primo tuffo, non mi piace tanto un po’ troppo scoperto, qualche pinneggiata, secondo punto, un po’ meglio, la posidonia è più lunga e gira più pescetto, ancora qualche pinneggiata, TERZO TUFFO qui il fondale risale, saranno 3 metri, dall’entrata in acqua sono passati si e no 10 minuti, veramente un bel punto mi dico una volta sul fondo, può andare, guardo verso destra, un saraghetto mi viene di muso incuriosito dai richiami gutturali, un occhiata a sinistra…non ricordo se sia sbucata dal torbido o se me la sia trovata li, so solo che ho allungato il braccio ed ho sparato, senza esitazioni, il mostro sparisce nel nulla. I 50 metri nel mulinello già sono diventati 25. Salgo in superficie il pesce si ferma un attimo e mi dico “L’HAI PERSA” in quell’istante il pesce riparte portandosi via il rimanente della sagola e ME!!! E in testa non ci crederete ma mi viene un pensiero buffo “ MA ALLORA SONO VERE LE STORIE DEI PESCI CHE TI FANNO FARE LO SCI D’ACQUA!!!” Mi sta portando fuori e non si ferma, mi sale un po’ di panico e mi chiedo cosa farò, come faccio a fermarlo?? Lo fa da solo, prende un momento di tregua, tiene la sagola in tensione ma non mi trascina, non ricordo un'altra volta nella vita in cui sentivo così chiaramente il cuore che mi batteva…lì ricordo!!! Sono in acqua col mio amico!!! Comincio ad urlare a squarciagola, il mio amico arriva immediatamente gli passo il fucile e mi faccio prestare il suo, mi appropinquo verso i 50 metri(in orizzontale) per dargli il colpo finale, gli tiro alla testa a una 20ina di cm, l’asta si ferma a fine aletta, tuttavia il pescione l’accusa e si da una bella calmata. Da lì in poi con santa pazienza la portiamo a riva dove prima la finisco col coltello e poi la sventro in acqua, scusate il macabro esempio ma sembrava di sventrare un cristiano. Gli organi erano enormi. Gran bella soddisfazione che chi sa quando riaccadrà, ma per ora continuo a godermela, il mare mi ha ripagato della mia costanza non ostante i cappotti. Grazie ancora a PESCA in APNEA al mio amico che è complice per avermi fatto venire la febbre del mare e all’ORATA!!!

 

…a scusate, e al culo che mi ritrovo!!! :P

 

Bullit sono felice quanto te della tua splendida cattura. Il fatto che sia nata partendo dalla lettura di un mio itinerario (e dal fatto che hai saputo dargli retta leggendo anche tra le righe) mi rende orgoglioso della tua bestiaccia come se fossi stato con te e avessi premuto anch'io il grilletto del tuo fucile. Credimi è una bella sensazione.

 

Ciao Alessandro Martorana

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Adriano, sei OBBLIGATO a mandare una mail all'editore di PiA per chiedere la pubblicazione della cattura, credo che il grande Alessandro sarà un gran bello sponsor affinché la storia finisca nella rubrica delle catture!! ;)

 

Haoo alle brutte conosco un'altro personaggio "di un certo peso" che scrive su quella rivista chiediamo a lui!! :lol::lol::lol:

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Bullit sono felice quanto te della tua splendida cattura. Il fatto che sia nata partendo dalla lettura di un mio itinerario (e dal fatto che hai saputo dargli retta leggendo anche tra le righe) mi rende orgoglioso della tua bestiaccia come se fossi stato con te e avessi premuto anch'io il grilletto del tuo fucile. Credimi è una bella sensazione.

 

Ciao Alessandro Martorana

 

Wow, non sapevo fossi tu, bhè grazie a te di nuovo, hai fatto una descrizione dell'uogo precisissima, il primo giorno ho dato un'occhiata generale e stava tutto dove dicevi tu alla matrica che dicevi tu era come se già fossi stato lì e anche questo mi ha portato sicurezza nelle battute di pesca, grazie ancora.

 

 

Adriano, sei OBBLIGATO a mandare una mail all'editore di PiA per chiedere la pubblicazione della cattura, credo che il grande Alessandro sarà un gran bello sponsor affinché la storia finisca nella rubrica delle catture!!

 

Haoo alle brutte conosco un'altro personaggio "di un certo peso" che scrive su quella rivista chiediamo a lui!!

 

 

HAHAHAHAH ok, avevo pensato effettivamente di inviare il racconto.

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