Sogni Capitolini

[Uccio]

Si può "andare a dentici" nel lazio partendo da terra e non conoscendo i posti? No, ormai i pesci sono pochi e smaliziatissimi e la gente che frequenta il mare è troppa. No, ormai se si vuole catturare qualche cosa ci vuole una imbarcazione veloce ed una efficiente strumentazione elettronica. Oppure no???

 

 

 

Mi immergo in un posto conosciuto da tutti ma che io ho sempre interpretato in modo un po' differente dai miei amici. Mi dicevano di pescare in tana e io mi ostinavo a pescare all'aspetto, mi dicevano di pescare in poca acqua e io mi ostinavo a scendere, mi dicevano di tirare ai saraghi e io li snobbavo, collezionando un cappotto dietro l'altro. Tutto questo alla ricerca di un riflesso, un riflesso azzurro che mi facesse battere il cuore più forte, un riflesso che avevo visto di sfuggita alcune volte e che solo in una occasione si era concretizzato nella cattura di un denticiotto appena in peso.

L'acqua è stranamente limpida oggi, mai vista così, sembra quasi di essere nella mia calabria!!! La cosa mi stimola ad esplorare il fondale spingendomi sempre più al largo. Non so bene se sia solo la ricerca del pesce speciale o anche la voglia di scoprire ciò che c'è laggiù, dove i rumori della vita terrestre non arrivano, dove forse non tutti i pescasub vanno a ficcare il naso. Il fondale si snoda abbastanza uniformemente con cigli di varie dimensioni e strisciate di sabbia. Alla fine il grotto diventa più rado e basso mentre rametti di corallo e grosse pinnae nobilis animano il paesaggio. Oggi eccezionalmente non c'è il taglio freddo e in acqua si sta da favola. Il traffico di barche è intenso e prima di ogni tuffo sono costretto a girarmi da tutte le parti per assicurarmi che nessuno mi stia puntando addosso. Un respirone e scendo. L'allenamento è quello dei periodi migliori e, lasciata la superficie, mi rilasso e mi godo la discesa. Atterro dietro una crestina di grotto subito prima della sabbia e mi sdraio,concentrandomi solo sul benessere che provo. Ecco che dal nulla una serie di macchiette bianche si avvicina. Man mano che si avvicinano, i contorni si delineano e le macchiette diventano le punte dei musi cattivi dei dentici. Girano larghi e spariscono di nuovo nella nebbia. Risalgo. In superficie ho un sorriso a 65 denti. Questa è la pesca che mi piace! Non si va per mare senza un piano, peschicchiando a casaccio ma tutto è calcolato. Si aspetta, si studia, si preparano le proprie teorie, ci si autoconvince di aver ragione pur di sopportare i cappotti e le giornate a vuoto. Quanto è bello quando alla fine ti accorgi di aver ragione sul serio!!!

Lascio passare diversi minuti aspettando in superficie, il sole comincia a calare e le barche in giro diminuiscono un po'. Respirone e giù. A mezz'acqua individuo un costoncino basso e mi ci lascio cadere dietro. Aspetto. Tutto fermo. Aspetto. Eccoli! Un branchetto di una decina di pesci mi viene incontro. Ne punto uno. Il pesce arriva deciso e,quando si gira, ZAAC, insagolato. Risalgo filando il mulinello e dalla superficie lo recupero. Anni fa avrei urlato dalla gioia per una cattura così. Oggi è un rituale che piacevolmente, ogni tanto, si ripete. Posato tutto ricarico e decido di fare ancora un tentativo. Giu. Il sole è ancora più basso e la luce comincia a scarseggiare. Arrivato sul fondo, quasi subito, due denticioni mi puntano. Girano larghi ma, preso dall'euforia, tento un tiro lunghissimo. Zaac, preso!!! Il pesce parte, srotola una decina di metri di filo e si strappa. Risalgo con un velo di tristezza e, in superficie, mi prendo a parolacce per il tiro del cavolo che ho fatto. Mi consolo pensando di non aver toccato punti vitali e di aver reso un dentice invulnerabile a futuri tentativi. Quel pesce morirà di vecchiaia!!!

Di sicuro adesso i dentici si saranno spaventati e si saranno spostati. Nonostante tutto ci riprovo. Arrivo sul fondo e,come previsto, non vedo nulla. Vado per risalire e scorgo con la coda dell'occhio un'ombra lontana. Solita pausa a riposare, nuoto 50 metri in quella direzione e giu di nuovo. Questa volta arrivano in due, bestioni arrabbiati e fieri, che vengono a scacciarmi dal loro territorio. Ne punto uno e appena si gira. ZAAAAC, colpito un po' basso e lasciato sull'asta. Il pesce parte come un treno e incastra la sagola sul fondo mentre io risalgo. A galla sento le sue scodate ma, tirando, il filo non viene. Ho paura di forzare il recupero ma, d'altra parte, so che il pesce non è preso benissimo e si sta allargando la ferita. Inoltre non posso scendere subito ma devo far passare alcuni minuti prima di ripetere il tuffo. Mentre ragiono, il dentice risolve da solo la situazione e libera la sagola. Come sento cedere comincio a recuperare. Assecondo le sue ultime sfuriate e me lo abbraccio stretto stretto.

 

Basta così. A terra sistemo tutto e mi fermo un paio di minuti a guardare gli scogli affioranti davanti a me e il sole rosso che ormai tocca l'orizzonte. Che sogno!!!

Modificato Agosto 6, 2008 da Uccio

[Davk]

Grande Uccio!! I tuoi racconti sono sempre bellissimi!! Tu sei un vero amante del mare, lo si capisce ad ogni parola!!

La costanza premia sempre, complimenti!!

[leonardo cagnolati]

bravo.!! bei pesci...

[mononoko]

[amato70]

:clapping: :clapping:

 

Bravo uccio, bei pesci e bel racconto.

 

[nicolaprinz]

veramente bravo , sei un vero amante del mare, complimenti

[Pezzogna]

Ho letto e guardato le foto come un ragazzino al suo primo nudo di donna.Complimenti per tutto

[simone78]

In te si sente la passione, l'amore e il rispetto per il mare...è giusto che sia così, Antonello il mare sa sempre chi ripagare!!

Bravo Bravo

[Nicolapesca]

complimenti per i dentici. davvero belli.

 

specifica pero il posto....anzi solo la zona!! per intenderci...

 

bravo comunque

[Luca68]

Grande Uccio che bello rileggere i tuoi emozionanti racconti

2 Dentici molto belli

 

LUCA

[simopeppe1975]

Complimenti x il racconto e le prede veramente belle

[zefiro]

Questa è la pesca che mi piace! Non si va per mare senza un piano, peschicchiando a casaccio ma tutto è calcolato. Si aspetta, si studia, si preparano le proprie teorie, ci si autoconvince di aver ragione pur di sopportare i cappotti e le giornate a vuoto.

 

Grande Uccio

[vranzì]

Complimenti, bellissimo racconto e bellissimi dentici!

[Leonardo]

Caro Uccio era un pezzo che non leggevo le tue avventure...

So che sei una garanzia di costanza e testardaggine e adesso che li hai trovati chi ti ferma più! sei sempre grande

[esno]