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Accadde In Calabria.


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Alcuni anni addietro nel mare antistante Lazzaro, una frazione del comune di Motta San Giovanni in provincia di Reggio Calabria, morirono due sub, un pescatore ed un pompiere che aveva tentato di recuperarne il corpo.

Pare infatti che tra le rovine di una città sommersa un subacqueo era solito pescare sfruttando le caverne che queste avevano formato e che costituivano un ottimo rifugio per le cernie, ma un giorno la fanghiglia e la tortuosità di uno di questi labirinti gli furono fatali. Lo stesso accadde al pompiere che tentò di recuperarne il corpo. Sembra inoltre che i corpi dei due sventurati non furono mai più recuperati e che l'amministrazione locale decise di murare l'entrata di quella che poi è diventata la loro tomba per evitare altre tragedie.

Io ho descritto per sommi capi come sembra siano andati i fatti, ma non ho mai trovato nessuno che conoscesse meglio i particolari. Pertanto mi chiedo se è presente qualche calabrese nel forum più informato della vicenda e se a voglia di parlarne.

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Alcuni anni addietro nel mare antistante Lazzaro, una frazione del comune di Motta San Giovanni in provincia di Reggio Calabria, morirono due sub, un pescatore ed un pompiere che aveva tentato di recuperarne il corpo.

Pare infatti che tra le rovine di una città sommersa un subacqueo era solito pescare sfruttando le caverne che queste avevano formato e che costituivano un ottimo rifugio per le cernie, ma un giorno la fanghiglia e la tortuosità di uno di questi labirinti gli furono fatali. Lo stesso accadde al pompiere che tentò di recuperarne il corpo. Sembra inoltre che i corpi dei due sventurati non furono mai più recuperati e che l'amministrazione locale decise di murare l'entrata di quella che poi è diventata la loro tomba per evitare altre tragedie.

Io ho descritto per sommi capi come sembra siano andati i fatti, ma non ho mai trovato nessuno che conoscesse meglio i particolari. Pertanto mi chiedo se è presente qualche calabrese nel forum più informato della vicenda e se a voglia di parlarne.

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mi permetto di rispondere a questa discussione in quanto sono il nipote diretto del vigile del fuoco sommozzatore Alfonso Parisi, fratello di mio padre, deceduto nella grotta antistante il mare di lazzaro in data 13-07-1978. Mio zio era un uomo dal grande temperamento, professionalità e generosità, pensate che era in ferie e lo chiamo ad operare lì in calabria il suo vecchio comandante che sapeva di potergli affidare un missione così delicata. al momento della tragedia aveva 36 anni compiuti da pochi giorni e si era già guadagnato le medaglia al valore civile di bronzo, d'argento ed era in attesa di quella d'oro che purtoppo invece gli fù concessa per i fatti successivi lì a lazzaro, in più era stato quattro volte (4) campione italiano di lotta greca romana. era davvero un grande. i fatti sono controversi perchè il corpo non fù mai trovato e non fù possibile fare l'autopsia, ma si sà con certezza che il corpo non è mai rimasto nella grotta, il grandissimo dottor Ferraro stesso (quello della XMAS) tento di recuperarlo ma si rese conto che nella grotta non c'era. a differenza del pescatore che non era molto esperto mio zio aveva una grande esperienza. la tesi più avvalorata è la seguente: operava una pattuglia congiunta tra mio zio e un carabineire sommozzatore, il carabiniere preoccupato di non poter compiere un'operazione tale provo a dissuadere mio zio che però aveva promesso alla madre del ragazzo di riportargli il corpo. ebbero un diverbio e litigarono e all'epoca non era conosciuto la componente del nervosismo sull'insorgere della narcosi da azoto (l'effetto martini) quindi in condizioni non di impreparazione tecnica come ha scritto qualcuno bensi di agitazione mio zio scese da solo nella grotta e purtroppo gli capito un'incidente nel preparasi, gli si ruppe l'erogatore del bombolino d'emergenza. questa serie di fattori lo fecero operare in non completa tranquillità e si supppone che uscì dalla grotta al limite di una crisi di narcosi da azoto. da quel momento deve essersi addormentato e così morì il pilastro della mia famiglia.

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2correzioni ancora, scusatemi. il corpo del pescatore non fù recuperato da un pescatore della zona, fu mio zio a riuscire a portarlo fuori e ad adagiarlo sull'entrata della grotta. poco fà scrivevo di corsa e ho dimenticato di precisarlo, inoltre ho fatto un piccolo errore di confusione, i fatti avvennero giorno 12-9-1978 e mio zio aveva compiuto 36 anni il 3-9-1978, era infatti nato il 3-9-del 1942.

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Onore a tuo zio, conosco bene sia la storia che la grotta, scendo spesso li , e so il punto preciso alla interno dove sono avvenute le 2 tragedie, il sub che è stato ritrovato era conosciuto da tutti i bombolari Dell epoca, e si dice che il corpo sia stato recuperato sparando lo con un fucile da sub perché nessuno si è sentito di entrare in quel piccolo cunicolo alla interno della grotta che tocca come profondità 51 mt e alla epoca i sub polizia vigili del fuoco erano brevettati fino a 40 e tuo zio è stato l unico a farsi avanti e per cercare di recuperare il corpo del primo ci ha rimesso la vita..

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Mi fa piacere che qualcuno abbia riesumato questa discussione, in effetti un pompiere mi ha confermato quanto dici. La cosa che mi incuriosisce comunque riguarda quello che in effetti può esserci in quel fondale, infatti ho provato a fare ricerche sul web, magari video di immersioni proprio a Lazzaro ma non trovato niente. Addirittura qualcuno mi ha detto che l'entrata è stata tappata, forse si teme qualche altro incidente. Comunque grazie per il tuo intervento.

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Bel video Domenico, peraltro ho visto che ti sei prudentemente mantenuto nei pressi dell'entrata senza prendere inutili rischi. Ignoro quale sia stata la dinamica dell'incidente di allora, per il primo sub ovviamente, probabilmente la grotta presente altri cunicoli, vero?. Anche perché leggende sul fatto ne sono state narrate parecchie, anzi è molto diffusa la convinzione tra i locali che a quella profondità si trovi una città sommersa ricca di reperti archeologici. Probabilmente tra queste fantasie rientra anche il fatto che sia stata tappata l'entrata, forse come deterrente per evitare altri incidenti. Comunque a tal proposito ti invito a visionare il video postato da "ycassiopea" dove in effetti si nota una specie di lamiera tra il fango, una di quelle usate per costruire tettoie, sarà mica quello il famoso tappo?.

Modificato da Sergio.Santoro
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All'epoca della tragedia abitavo a qualche centinaio di metro dalla ''Castelluccia'' ed avevo poco più di otto anni. Questo è quello che ricordo di quel tragico evento:

per poter entrare all'interno della grotta si doveva attraversare un passaggio stretto ed inclinato che presentava sul fondo un deposito molto sottile. Il corpo del sub da recuperare si trovava in una sorta di stanza ( appunto la grotta). Il sommozzatore Parisi una volta raggiunto il corpo all'interno della stanza, tentò di portarlo fuori spingendolo davanti a se. Il corpo del sub, probabilmente per il fatto che si era gonfiato ( era morto già da qualche giorno), dovette incastrarsi fra le strette pareti del passaggio. A complicare irrimediabilmente le cose ci si mise il deposito che sollevatosi dal fondo creò una coltre impenetrabile alla vista. Il sommozzatore rimase intrappolato all'interno della grotta. Nei giorni seguenti si estrasse il corpo del sub dopo averlo arpionato, come già detto nei precedenti post. Il corpo del povero Parisi non fu mai recuperato, ma da quel che si disse all'epoca dei fatti, rimase all'interno della grotta.

Leonardo

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