Cono Corrado Inviato Novembre 9, 2006 Segnala Condividi Inviato Novembre 9, 2006 Caro dott. Malpieri, ho giocato per anni ed anni a pallone a livello agonistico e sono stato sempre seguito da centri di medicina per lo sport che hanno monitorato con costanza la mia situazione cardiaca. Da ragazzino eseguivo i controlli ogni tre mesi poi ogni sei per raggiungere (intorno a 18 anni) la frequnenza canonica annuale. Ho eseguito sostanzialmente tutti gli esami possibili ed immaginabili: holter (si scrive così? ) elettrocardiogramma al ciclo ergometro sotto sfrozo (sto forse dicendo una stupidagine?), ecografie.... Morale: non hanno torvato niente che potesse impedire la pratica agonistica del calcio. Ho anche una leggera aritmia ed anch'essa non ha precluso la pratica dello sport. Ultimamente, tuttavia, una serie di dubbi mi assalgono. I miei tempi di recupero sono sempre molto brevi, la sensazione di benessere dopo un tuffo di medio/basso fondale (che non ha previsto sforzi anomali) giunge in tempi relativamente brevi. Al di là della semplice sensazione la riprova è una frequenza cardiaca molto prossima a quella di riposo. (In realtà quando sono molto rilassato i battiti mi scendono sotto i 48). Il mio dubbio è legato ai tempi di recupero che vengono consigiati per evitare di incorrere in problematiche peculiare dell'apnea come ad es il taravana. Nei numerosi articoli letti si fa riferimento a tempi di recupero che prevedano un tempo di superficie triplo rispetto al tempo di immersione. Può ritenersi questa una regola generale non applicabile al mio caso? Oppure quel tempo indicato è "fisilogico" ed indipendente dalla fequenza cardiaca del singolo soggetto? Mi spiego meglio: se non forzo i tuffi (premetto che da circa due anni pesco con costanza per du/tre volte a settimana) la mia frequenza cardiaca non viene alterata tanto da precludermi la possibilità di compiere immersioni relativamente lunghe con tempi brevi di sosta in superficie. Diciamo che il ritmo delle apnee è piuttosto serrato... Il dubbio mi è venuto con l'utilizzo di un orologio che mi ha fatto notare come il detto "bisonga seguire il proprio corpo" (volendo indicare con tale espressione la necessità di un pieno recupero fisiologico e non "canonico") nel mio caso corrisponda a tempi di superficie molto brevi se paragonati al triplo dei tempi di apnea. Il problema è che ,se mi "forzo" ad attendere, la sensazione non è più quella di un gesto naturale: percepisco elementi più simili a quelli di una ipervenitlazione che non a quelli di un recupero fisiologico. Spero di essere stato sufficientemente chiaro...in realtà credo di no A questo punto attendo le sue domande per cercare di fornirle quante più informazioni possibili. Grazie Doc.!!! Cono Corrado p.s.: ....che papiro!!! Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Massimo Malpieri Inviato Novembre 9, 2006 Segnala Condividi Inviato Novembre 9, 2006 caro Corrado le problematiche della PDD in apnea (Taravana) non sono certamente legate alla frequenza cardiaca per quanto riguarda i tempi di recupero in superficie ma al ripristino di una condizione di "saturazione" gassosa normale per l'organismo; cioè a dire che tali tempi di superficie servono per far ritornare i gas respiratori, disciolti nel sangue e nei tessuti, ai valori pre-immersione al fine di evitare un accumulo di Azoto nei tessuti che dopo un certo numero di tuffi può provocare la comparsa di una Patologia da decompressione in apnea. Quindi come vedi la frequenza cardiaca non ha alcuna incidenza su tale fenomenologia. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Cono Corrado Inviato Novembre 9, 2006 Autore Segnala Condividi Inviato Novembre 9, 2006 caro Corrado le problematiche della PDD in apnea (Taravana) non sono certamente legate alla frequenza cardiaca per quanto riguarda i tempi di recupero in superficie ma al ripristino di una condizione di "saturazione" gassosa normale per l'organismo; cioè a dire che tali tempi di superficie servono per far ritornare i gas respiratori, disciolti nel sangue e nei tessuti, ai valori pre-immersione al fine di evitare un accumulo di Azoto nei tessuti che dopo un certo numero di tuffi può provocare la comparsa di una Patologia da decompressione in apnea. Quindi come vedi la frequenza cardiaca non ha alcuna incidenza su tale fenomenologia. grazie doc! ...direi anche, ovvio. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Manu75 Inviato Novembre 10, 2006 Segnala Condividi Inviato Novembre 10, 2006 Morale: non hanno torvato niente che potesse impedire la pratica agonistica del calcio. Ho anche una leggera aritmia ed anch'essa non ha precluso la pratica dello sport. Cono Corrado p.s.: ....che papiro!!! <{POST_SNAPBACK}> ciao Corrado, una curiosità; quale è la leggera aritmia? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Cono Corrado Inviato Novembre 10, 2006 Autore Segnala Condividi Inviato Novembre 10, 2006 Morale: non hanno torvato niente che potesse impedire la pratica agonistica del calcio. Ho anche una leggera aritmia ed anch'essa non ha precluso la pratica dello sport. Cono Corrado p.s.: ....che papiro!!! ciao Corrado, una curiosità; quale è la leggera aritmia? Manu mi stai chiedendo qualcosa che, al momento attuale, non ho tutta la documentazione medica con me... Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Manu75 Inviato Novembre 10, 2006 Segnala Condividi Inviato Novembre 10, 2006 Morale: non hanno torvato niente che potesse impedire la pratica agonistica del calcio. Ho anche una leggera aritmia ed anch'essa non ha precluso la pratica dello sport. Cono Corrado p.s.: ....che papiro!!! <{POST_SNAPBACK}> ciao Corrado, una curiosità; quale è la leggera aritmia? <{POST_SNAPBACK}> Manu mi stai chiedendo qualcosa che, al momento attuale, non ho tutta la documentazione medica con me... <{POST_SNAPBACK}> fa lo stesso, solo che le aritmie sono controindicate con la pesca subacquea...ma se la tua è stata definita lieve, come non detto...ciao ciao Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
johnny Inviato Novembre 11, 2006 Segnala Condividi Inviato Novembre 11, 2006 ho letto su un giornale che il battito lento allunga la vita. e si faceva l'esempio della tartaruga che vive cent'anni. comunque dicevano che il battito dovrebbe essere sotto i 70.... Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Cono Corrado Inviato Novembre 13, 2006 Autore Segnala Condividi Inviato Novembre 13, 2006 ho letto su un giornale che il battito lento allunga la vita. e si faceva l'esempio della tartaruga che vive cent'anni. comunque dicevano che il battito dovrebbe essere sotto i 70.... Allora.....evviva!!!! Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite orco Inviato Novembre 18, 2006 Segnala Condividi Inviato Novembre 18, 2006 allora io sarei già morto visto che a riposo ho 78 80 e come mi muovo vado a 100 Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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