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Ti faccio un'esempio , la secca del Giudeo a Chia , un monolito di roccia che sale da - 35/36 m dalla sabbia e arriva a -12 m , lontana dalla costa, c'è chi la chiama la secca del candeliere perchè è proprio verticale, ti parlo di 40 anni fa almeno, era un continuo carosello di ricciole grosse , pesci dai 20 kg in su , non branchetti di 5 o 6 esemplari , ma branchi da 50 o 60 pesci , forse anche di più , perchè mi raccontava che sino a dove avevi visibilità c'erano riccioloni, dentici , tutto pesce di passo.

Ne prendevano una o due e loro rimanevano sempre lì , dopo 10 minuti potevi prenderne delle altre, i gommoni allora erano piccoli e dopo due pesci da 20 kg il posto in barca era finito perchè poi il resto lo conservavi per gli altri pesci.

Se vai adesso su quella secca se ti va bene vedi il solito spettacolo di barracuda neanche tanto grossi e qualche sarago che è diventato pelagico e se ti dice mooooolto chiulo......... sul fondo ( -35 ), forse , riesci a fare l'aspetto a un denticiotto.

La secca di Malfatano sempre lì in zona, personalmente l'ho cancellata dalla cartina, secca più vasta , cappello a -20 poche tane , tipico posto per il pesce di passo, .........IL..NULLA........... se riesci a pescare agevolmente a -34 puoi prendere qualche corvina nell'unico masso che c'è , ........quando ogni tanto ci andiamo più per abitudine che per speranze venatorie , mi dice :<< Sandro , se ti dico il pesce che c'era qui la prima volta che mi hanno portato ( Salvatore Grosso ) , non riusciresti a immaginartelo >>.

Posti così ce ne sono innumerevoli, personalmente ho fatto in tempo a vedere uno dei mitici posti di Alberto prima che la zona diventasse un'immenso parco , o meglio una riserva privata di pesca per lenzaioli e amici degli amici , diciamo una quindicina di anni fa , quindi neanche tanto tempo , cappello -30 in un posto anonimo , non è una vera è propria secca , mi preparo bene perchè l'immersione lo consiglia...........non faccio in tempo ad arrivare sul fondo che mi viene incontro tutto il branco di dentici , non credo ai miei occhi , mi faccio gli ultimi 7 / 8 m prima del fondo che i dentici mi circondano , tranquilli, mi appoggio , mi godo lo spettacolo , ne scelgo uno e lo porto in barca.

Preso quello andiamo via , sono posti che si rispettano, in cui i pesci non sono ammaestrati come nel parco , posti ancora quasi vergini .........ecco io in posti così vorrei andare , con pesci mediterranei .

 

 

 

 

ciao Sandro

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Audite! Audite!     Vorrei aprire un POST dedicato esclusivamente alla pesca in: ACQUE TROPICALI.   Chiunque può parteciparvi raccontando le proprie esperienze o scambiando informazioni e mostrando

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Hai ragione, chi come noi ha avuto la fortuna di assistere a determinati spettacoli nn riesce a dimenticarli....

Serpentara anni fa prima del parco, tappeto di dentici (almeno un centinaio) fermi in corrente a 25 mt tutti pesci dai 5kg in su....

Isola di spargi (epoca di qualche campionato di prima dove vinse LoBaido davanti a Molteni) muro di corvi con alcuni talmente panciuti che per entrare in tana dovevano mettersi di fianco....

Secca di budelli: tonni rossi da piu di 100 kg che dal fondo ti venivano incontro quasi in superficie......

Molto più semplicemente... Bonassola, liguria, punta della Madonnina... all'ora di pranzo giravi la punta e contavi almeno 5/6 orate da 5/6 kg l'una che mangiavano in tre mt d'acqua.

Vabbè lasciamo perdere, altri tempi, anche altra forma fisica, libertà mentale ecc... ecc...

Ma di quei tempi ricordo soprattutto, al di la del pesce, la sensazione di libertà assoluta, raramente avevo a disposizione una barca e spesso mi sobbarcavo scarpinate incredibili su sentieri degni di capre ma con piombi borsone e fucili in spalla, però ne valeva la pena... inoltre potevo parcheggiare praticamente dovunque (considera che sono ligure e che oggi per lasciare la macchina non troppo lontano dai punti dipesca a volte devi fare un mutuo per il ticket di parcheggio, vai in acqua e ci sono mille barche che rischiano di passarti sulla testa, se entri o esci da una spiaggia c'è sempre qualcuno che nn ha di meglio da fare che venire a spaccarti la m...chia, se esci in gommone vieni fermato dalle forze dell'ordine le quali hanno ognuna idee diverse in fatto di norme di navigazione e pesca.... qualche anno fa entravo in acqua a marzo sotto un cielo grigio e pioggerellina leggera da un muraglione a protezione della strada litoranea a Genova, intenzionato a uscire fuori sul grotto a 4/500 mt da riva. Avevo una plancetta regolarmente venduta nei negozi con bandierina regolamentare. passa una motovedetta della finanza e mi ferma, l'appuntato mi chiama e mi dice che nn sono in regola, devo uscire dall'acqua.... perchè? domando io.... perchè nn ha il pallone.... ma ho la plancetta con regolare bandiera.... no ci vuole il pallone... e poi deve stare a 300 mt da riva... gli rispondo che si sbaglia... la distanza è semmai 500 mt ma vale solo nella stagione balneare mentre siamo a marzo... e il pallone nn è un pallone ma un galleggiante di almeno 6 litri di volume con bandiera regolamentare... niente insistono mi spaccano i ma..oni per mezz'ora fino a quando gli dico che mi sono stufato, nn esco dall'acqua e che sono un ufficiale della marina militare in congedo e che se insiste il giorno dopo andrò a fare rapporto al suo comando pechè mi sta contestando infrazioni che nn esistono....

Oggi ogni volta che vado in mare dalle mie parti e vedo arrivare un mezzo che potrebbe essere Polizia, Carabinieri, CP, Guardia di finanza mi viene male, perchè io so di essere sempre in regola ma loro nn lo sanno e comunque ti fanno perdere un sacco di tempo..... non è vita...

 

Ecco perchè adoro pescare fuori dall'Italia, evito i posti dove rompono le balle, vado dove posso vivere la mia passione senza che nessuno venga a sfogare le proprie frustrazioni su di me....

 

Stefano

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Stefano ,

chi ha conosciuto il mare prima , difficilmente riesce a trovare le motivazioni per continuare adesso in questo mare.

Sono cambiati i tempi , Alberto mi dice sempre :<< Prima si poteva fare tutto tranne quello vietato , adesso non si può fare niente tranne quello permesso>> .

Si sono ribaltate le cose. Ci hanno riempito di leggi e leggine , come se il buonsenso fosse una prerogativa degli illuminati uomini che ci guidano , noi subacquei siamo gente poco raccomandabile , pronti a sparare ai bagnanti , credo che la bandierina l'abbiano messa per far vedere che alla fine di quella sagola c'è un 'uomo pericoloso , infatti ogni estate qualcuno dotato di mezzi propri e paladino della giustizia cerca di eliminare questi esseri irrispettosi della natura , ci hanno confinato a 500 m dalla costa come se il nostro fucile subacqueo potesse essere paragonato al miglior Remington 700 con cannocchiale telescopico , se poi hai anche il gommone allora sei uno da vessare in ogni modo , controlli da parte di 5 enti , Capitaneria , Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza , Forestale .

Cambiamo discorso.

Sempre in quell'unica vacanza in Madagascar , in cui mi sentivo come Alice nel paese delle meraviglie , la sera si tirava lungo in compagnia dell'immancabile Rum malgascio .

Non ho mai capito se era il Rum che allungava la sera o allungavano la sera per poter bere il rum ,mah, :rolleyes: comunque, ognuno di questi " vecchi campioni " degni compagni di bicchiere e graditi compagni di viaggio , si dilettavano a raccontare le avventure di pesca , alcuni anche di lago perchè ricordo che con noi c'era anche il primo o uno dei primi vincitori di campionato di acque interne.

Pescate leggendarie con attrezzature ridicole , Marò che era il più navigato , moderava le catture che con il rum assumevano dimensioni inusuali , :1eye: spesso però veritiere , io con i miei 31 anni di allora ero un bambino in un cerchio di saggi che raccontavano esperienze di pesca e di vita irripetibili , con difficoltà riuscivo a immaginare gli spettacoli e le catture che narravano , a punta Scorno all'Asinara c'erano ancora gli squali , io l'Asinara la conosco solo perchè c'era un super carcere e per noi Sardi rimane una terra sconosciuta , ora per poter andare sull'isola devi prenotare ..........era meglio quando era carcere.

In quei giorni in Madagascar non sono mai sceso a terra , isole bellissime, stavo benissimo in barca, avremo incontrato si e no due piroghe , a motore nessuno , non esiste , lì si naviga a vela , i pesci che sono stati catturati li abbiamo scambiati con i pescatori del posto ( piroghe un po' più grandi ) a cui ci avvicinavamo per barattarli con frutta , mi sembrava di essere tornato a quando ero piccolissimo e nel paese di mio nonno materno , scambiavano le galline con olio o pane o altri generi alimentari , niente soldi baratto semplice , niente ricchezza si campava e basta.

Marò mi chiamava Einstein , riparavo l'attrezzatura a tutti , stavo sempre calcolando rotte per andare sui banchi in mezzo al mare , sulla costa delle isole non ci volevo stare, i soliti pesci di barriera da non sparare , qualche carangide ma niente di veramente importante a parte un tonnetto che mi ha portato via l'asta dopo aver rotto il nylon da 180 nei coralli :banging: , inesperienza , un prezzo da pagare :angelnot: .

Il palloncino è servito solamente per farti trovare dal barcaiolo perchè il traffico nautico era inesistente.

E' stata una vacanza che non ripeterò più , un po' perchè ormai qualcuno di quei compagni non c'è più , un po' perchè non è la pesca che avrei voluto fare , almeno non quella in costa , mi sono divertito solo sui banchi.

A dire la verità un'altra vacanza con la stessa barca l'avevamo pure organizzata poi per vari motivi è saltato tutto............sto ancora piangendo.

Stefano ,

se guardi la cartina geografica fra il Madagascar e la Tanzania , ci sono un paio di risalite che si fermano a pochi metri dalla superficie , sono in mezzo al mare , volevamo andare lì , come ho scritto sopra è saltato tutto , immagina cosa ci poteva essere in quei posti :alien: , la costa più vicina mi pare che sia a 200 miglia , in pieno oceano Indiano.

Credo che quando rifarò una vacanza di pesca in quei luoghi avrò l' età di quei "vecchi ragazzi" .

 

 

 

Ciao Sandro

Modificato da a.bassu
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Che meraviglia, è questo che considero il fascino del nostro sport... l'avventura... gli amici di pesca... i racconti... i viaggi...

Oggi tutto sta diventando tecnologia, molti passano piu tempo in "officina" piuttosto che in mare, il gesto balistico o quello atletico prevalgono su tutto il resto... ma quanto fascino rileggendo i racconti di Marò e quanti potrebbero essere i racconti di grandi pescatori di qualche anno fa...

Io ritrovo questo fascino pescando all'estero e qualche rara volta anche dalle ns parti, magari fuori stagione o magari in un 'alba o in un calasole. A volte so già che non prenderò nulla ma le sensazioni che proverò mi ripagheranno di qualunque cappotto.

 

Stefano

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Che meraviglia, è questo che considero il fascino del nostro sport... l'avventura... gli amici di pesca... i racconti... i viaggi...

Oggi tutto sta diventando tecnologia, molti passano piu tempo in "officina" piuttosto che in mare, il gesto balistico o quello atletico prevalgono su tutto il resto... ma quanto fascino rileggendo i racconti di Marò e quanti potrebbero essere i racconti di grandi pescatori di qualche anno fa...

Io ritrovo questo fascino pescando all'estero e qualche rara volta anche dalle ns parti, magari fuori stagione o magari in un 'alba o in un calasole. A volte so già che non prenderò nulla ma le sensazioni che proverò mi ripagheranno di qualunque cappotto.

 

Stefano

Come darti torto ,

ogni tanto a quei pochi "vecchi ragazzi" che conosco o a qualche parente stretto li stimolo a scrivere qualcosa , qualcuno è anche una buona penna , chissà che un giorno non ci riesca.

 

 

ciao

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NUOVO RACCONTO

 

Pesci pelagici

 

Un anno fa circa, durante lo stesso periodo di vacanza del racconto precedente, decido di voler tentare un'uscita in fondali più impegnativi, alla ricerca di pesci di passo.

Non è stato difficile fare amicizia con un sub locale (Bruno) e dopo pochi giorni pianificare la pescata al largo dove il fondale raggiunge anche i 15/20 mt. Bisognava solo aspettare la giusta combinazione di fattori: marea, orario, condizioni del mare.

Usciamo in barca verso le nove di mattina, con un sole già forte (in Brasile il sole picchia dalle 6,30 di mattina alle 6,00 di sera piu o meno) ma l'aria secca e una leggera brezza mantengono la temperatura accettabile.

Mentra navighiamo guardo la sua attrezzatura, non è molto differente dalla mia: non sapendo cosa sarebbe successo durante il trasporto aereo avevo deciso di riesumare attrezzi che giacevano da tempo nella polvere degli armadi: vecchie ma onorevolissime pinne Sula in tecnopolimero (scarpette un po' cotte ma ancora funzionali), vecchia ma sempre ottima maschera superocchio, cintura dei piombi di quelle in tela nn elastiche con 3 kg più una catena di 2 metri comprata in loco (nn potevo caricare troppo peso nel volo) per portare i pesi complessivi ad un livello decente, guanti rinforzati (questi buoni perchè molto importanti), calzari bucati tipo clochard (ma tanto servono solo per evitare l'escoriazione causata dalle pinne) , boa rattoppata in più punti, carichino con prolunga autocostruito in loco (quello originale l'avevo perso subito alla prima pescata a causa della corrente) con due pezzi di legno e un cavo elettrico, muta da surfista senza cappuccio (il cappuccio l'avevo rimediato ritagliandolo da una vecchia muta ormai inutilizzabile) molto leggera (3 mm) e unica nota di vanto un 110 ad aria in perfetta efficienza.

L'arma subito suscitò l'interesse del mio amico che mi faceva mille domande perchè loro li in Brasile usano solo arbaletes.

A parte il fucile, mi sentivo perfettamente inserito nel contesto generale vista anche l'imbarcazione che usavamo, una vecchia lancia da pescatore lunga (circa 8 mt) e stretta ma che tiene il mare meravigliosamente (se una barca la usano i pescatori del luogo potete star certi che è perfetta per quelle acque).

La lancia andava pianino (altra storia rispetto alla mia pilotina ligure con 50 cv) ma dopo i primi minuti di smarrimento (pensavo: ci metteremo un giorno intero ad arrivare!) ho cominciato a scaricare di dosso quella tipica ansia, quasi stress, di noi europei di dover fare tutto di corsa, e ho capito che c'erano invece altri vantaggi dall'adeguarsi ai lenti ritmi sudamericani, vantaggi dati dalla possibilità di dedicare più tempo ai rapporti umani. Infatti parlammo molto nel tragitto, ma non tanto di pesci, piuttosto di come si vive nei ns rispettivi paesi, di famiglia, addirittura di religione (i brasiliani sono molto religiosi, ma nn nel senso che diamo noi alla parola, hanno un modo tutto loro di vivere la religione, frammista a molta supestizione e con molte ex divinità pagane che nei secoli sono state trasformate in santi o sante verso i quali c'è una devozione notevole). Uno dei loro saluti più abituali è "f**a com Deus" che vuol dire "stai con Dio" o "che Dio sia con te", oppure "que Deus te abensoe" "che Dio ti benedica".

Per tradurre il nostro "meno male!" loro usano "Graças a Deus!". Insomma in ogni azione del quotidiano c'è un rapporto stretto con gli aspetti religiosi.

E anche con la "cachaça" cioè l'alcool che poi è al 99.9% la birra. Se vuoi far felice un brasiliano in spiaggia portagli una cassa di birra. ma deve essere assolutamente gelata, sennò nemmeno la tocca.

Bruno fortunatamente la sera prima non aveva bevuto sapendo della pescata del giorno dopo.

Navighiamo, navighiamo, all'inizio con intorno un paesaggio tipo Sandokan, poi pian piano allontanandoci dalla riva.

Dobbiamo raggiungere un posto a 2 miglia dalla costa dove c'è un panettone di corallo che risale da 20 mt fino a 6/7 segnato sulle carte in quanto pericoloso per la navigazione (se lo sapesse Schettino... si farebbe subito un giro da ste' parti).

Secondo Bruno è un posto dove girano molte palamite e ricciole di varie specie (mi spara parecchi nomi di pesci ma io nn riesco ad inquadrarli tutti).

In giro come al solito max 3 o 4 barche di pescatori, e pensare che siamo in alta stagione qui.... immagino per un attimo se mi trovassi in Sardegna alle 10 di mattina in pieno agosto... no no scaccio subito il pensiero e mi godo la pace e la libertà...

Una tartaruga smuove appena con le pinne la superficie del mare e pigramente si immerge, poco più avanti due pesci volanti spiccano il loro stupendo volo...

Fine della prima parte

cerco di postare qualche foto.

 

Stefano

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Il primo posto di pesca è un ciglio di corallo che dai 8/10 mt scende fino a 20....

Chiedo a Bruno se qui capitano anche squali e lui mi risponde con un sorrisino che nn mi lascia troppo tranquillo....

Bene vorrà dire che gli starò vicino.

L'acqua è abbastanza pulita ma il fondo a 20 mt si intravvede solo....

Subito il primo incontro con un brancone di chirurgo neri e blu grossi, tanto che per un momento ne confondo alcuni con i mitici budeon azul. Ma non siamo venuti fin qui per questo...

Quindi distolgo lo sguardo e cerco in giro i segni di pesce pelagico.... ma qui nn è la stessa cosa che sulle nostre secche...

La mangianza è ovunque o almeno mi sembra...

Si tratta di capire a che profondità si muove il pesce....

Mi ventilo in superficie e dopo pochi istanti mi passano sotto le pinne 3/4 palamite che stimo sui 5 kg... velocissime... quasi a sembrare più prede che predatori... ci sarà qualcosa di più grosso dietro ad esse?

L'istinto di tanti anni di pesca mi fa immergere subito e appostare nella direzione di provenienza delle palamite....

ma niente.....

Due o tre tuffi e nulla.. si fa per dire perchè intorno a me appostato sul fondo è una nuvola di pesci colorati, di budeon grigi e dopo qualche secondo arrivano anche due grossi budeon azul, vengono facili come se sapessero che oggi nn sono qui per loro... li ammiro in quella livrea dalle mille sfumature del blu....

Risalgo e mi sposto verso il limite esterno del ciglio dove esso giunge a contatto con la sabbia....

Un ombra scura si muove sinuosamente sul fondo.... è uno squalo!!!.... sarà un paio di metri.... sembra tranquillo e interessato solo alle vicende del fondo di sabbia... dopo qualche attimo di attenzione scendo per andare a vedere meglio....

Non è che conosca bene le varie specie di squali... ma questo qui sembra proprio uno squalo nutrice... notoriamente inoffensivo....

Se ne va pigramente verso il largo.

Noto una formazione di corallo leggermente staccata dal ciglio a formare un riparo buono per un aspetto.

Scendo e mi apposto puntando il fucile parallelo al ciglio.

Dopo qualche secondo a mezza costa del ciglio noto un po di movimento...un paio di badejo sono usciti da un buco e creano un po di scompiglio nella minutaglia... ma nn sono molto grandi e sono lontani... lascio perdere.

Sto per staccarmi dal fondo quando vedo passare sopra i badejo un branco di palamite o qualcosa di simile....

Ok penso che dovrò resettare i miei appostamenti a quella quota.....

Detto fatto, dopo un paio di poste ecco di nuovo le palamite, stavolta alla mia stessa quota e in linea di tiro...

Venno veloci per cui nn c'è modo di scegliere sparo alla prima a tiro.... centrata ma non fulminata... ruota su se stessa e poi parte.... do filo col mulinello e risalgo (dai 12 metri nn è che sia una risalita così impegnativa....) intanto mi guardo intorno per vedere se arrivano squali... ma niente.

Noto che comunque il pesce è preso bene e quindi dopo qualche mintuo per fiaccarne la resistenza lo salpo abbastanza agevolmente (sarà sui 4 kg).

Dieci minuti e un'altra palamita finisce a cavetto...

Bruno mi aveva già visto prendere la prima quando lui ne aveva già portate in barca due

adesso metto una foto decente.

 

alla prox

 

Stefano

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