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Dapiran A Quartu Sant'elena


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Ciao a tutti, stamattina sull'Unione Sarda è uscita qst notizia:

 

Una passione infinita per il mare e una storia costruita negli abissi. Domani alle 15, alla discoteca Fbi di Quartu, la leggenda vivente della pesca subacquea Giorgio Dapiran metterà a disposizione dei tantissimi appassionati tutta la sua esperienza durante lo stage tecniche di pesca subacquea. Nato a Modena nel 1943, Dapiran è sardo di adozione. Dal 1980 vive a Cugnana, di fronte al parco di La Maddalena, e ha costruito il suo mito attraverso una serie di documentari-culto nel mondo della pesca in apnea. Nel 2004 è stato protagonista con Umberto Pelizzari, apneista di fama mondiale, della trasmissione di Rete 4 Pianeta Mare, e dal 2002 progetta e produce arbalétes ed altri prodotti specifici. Per Dapiran il pescatore non è solo un atleta: «Il mio approccio alla pesca si basa su un'impostazione scientifica. E poi cè il ruolo della tecnologia. Alcune prestazioni attuali erano impensabili con le attrezzature di qualche anno fa». La pesca in apnea è ancora praticata dai giovani? «La mia attività didattica mi mette spesso in contatto con giovanissimi appassionati. Purtroppo oggi in mare non si trovano le stesse quantità di pesce che ha incontrato la mia generazione. Tuttavia ho notato un genuino entusiasmo verso l'attività in sé, indipendentemente dalle magre catture, segno che le motivazioni ad entrare in acqua con un fucile sono profonde». Come si può conciliare la passione per la pesca con la sensibilità ambientalista e come giudica la situazione dei parchi marini in Sardegna? «Un cacciatore che segue le regole del prelievo mirato è il miglior ambientalista, cioè colui che lotta per vivere in un habitat dove, a livello della fauna, vige l'equilibrio naturale tra predatori e prede. I parchi marini decretati dallo Stato in Sardegna, a mio avviso, sono un esproprio nei confronti dei sardi che fino a oggi hanno provato di saper ben gestire le proprie coste. Come pescatore subacqueo mi sento preso in giro, visto che nelle Zone B (vale a dire nella maggioranza dell'area marina del parco) è proibito l'unico prelievo mirato, cioè quello della pesca subacquea, mentre è consentita la pesca professionale. Il parco diventa sinonimo di balzello da pagare se vogliamo ormeggiare la barca al Mortorio (l'isola di fronte a Porto Rotondo) per fare un bagno, per contro nulla viene fatto per la riconversione delle coste lordate dal catrame delle petroliere in transito nelle Bocche di Bonifacio, né per un censimento della fauna ittica e della flora subacquea che giustifichi listituzione del Parco. Nell'isola di Santo Stefano, invece di trovare un centro studi di biologia marina, abbiamo una base per sommergibili atomici!»

 

Qualcuno di Voi ha sentito qualcosa in più tipo se si paga o altre varie info?? Ciaoooooo :bye::subh::subg:

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