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Hai mai avuto un incidente sott'acqua?


  

601 utenti hanno votato

  1. 1. Hai mai avuto un incidente sott'acqua?

    • No, mai
      336
    • Sì, una volta
      166
    • Sì, più di una volta
      64


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Vediamo a quanti di noi è andata bene almeno una volta.

 

Sarebbe utile descrivere il tipo di inconveniente, servirà da monito agli altri. A volte sott'acqua si verificano problemi singolari, potenzialmente letali, che dimostrano come la realtà abbia più fantasia della mente umana.

 

Giorgio

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Non solo non ho mai avuto incidenti, ma non ci sono mai neppure andato vicino.

 

:oops: Me ne sono ricordato troppo tardi, se escludiamo quasi scontri con imbarcazioni, una volta ho quasi sbattuto la testa sotto una canoa e un'altra volta ho visto una barchettina a motore passare tra me e la boa.

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Vado in mare dall'età di 10 anni e per mia fortuna non ho mai avuto incidenti così tanto gravi da non poterli raccontare.

Tuttavia ricordo ancora con forza la prima volta che andai in Sardegna.

Vignola, 1989. Avevo da poco dato l'esame di maturità ed ero il pescatore del gruppo.

Andavo in acqua da solo.

Acqua sempre limpida e molto pesce. Ancora avevo una muta mares a tre pezzi.

Insomma ricordo ancora oggi, come fosse adesso di una brutta SAMBA.

Questi dentici non arrivavano mai ed io facevo aspetti anche a 18 metri.

Un giorno tirai troppo e tornai a galla tremolante ed avevo visioni a tunnel.

Grazie a Dio oggi posso ancora raccontarlo.

Diversamente sarei stato pianto dai miei cari.

Credo allora di essere stato baciato dalla fortuna.

Oggi, ogni volta che entro in acqua, penso sempre ai miei cari che sono a casa.

 

A mio avviso anche una samba va considerata "brutto incidente".

 

Ciao

Alessio

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Ospite Mariano Satta

SI 2 sincopi da pesca profonda.

 

LA PRIMA primi anni 80:

 

La prima presso le lastre di Monte Russu, sommozzavo oltre i 30 metri sparando saraghi. Al settimo tuffo da -32 il buio. Franco Meledina di tanti racconti è venuto a prendermi a -15, mi ha portato su, tolta la maschera, il cappuccio, due schiaffi e mi ha rianimato.

 

Causa: iperventilazione che ha portato all'assenza di contrazioni e sensazione di benessere e fiato. Dalla lucidità massima al sopraggiungere la sincope è avvenuto in un miliardesimo di secondo. Luce e buio come un interruttore.

 

LA SECONDA sempre anni 80:

Ispezione di una tana dove si era infilata una cernia sul ciglio di fuori di Mortorio. In risalita da circa -30 a mezz'acqua sono stato avvolto da un grosso branco di Ricciole, ne ho sparata una di 15 chili con lo sten senza mulinello. L'ho portata su di forza e nel momento che dovevo prendere la prima boccata d'aria mia ha tirato giù...luce e BUIO come un interuttore.

 

Quando mi sono svegliato ero tra le braccia di Franco. Non sono riuscito a mangiare nessun pezzettino di quel pesce...solo a vederlo era "molto amaro".

 

 

UNA TERZA SINCOPE

Franco Meledina sempre primi anni 80 portato su in sincope da iperventilazione da -24 a C. Ceraso. Recuperato a fondo a -24 e portato SU.

 

Oggi Franco ha 45 anni ed è considerato uno dei pi abili e veterani pescasub dell'intera isola. L'immagine di cosa significa pescare in sicurezza.

 

Peschiamo insieme da 30 anni e ci chiamano tutt'ora i "gemelli del mare".

Non esiste un solo tuffo profodo senza che uno dei due sia sulla verticale e dichiaratamente allenato.

 

Oggi come allora peschiamo sul filo dei 30 metri, ma non esiste niente di paragonabile alle iperventilazioni e le cazzate d'autodidatti degli anni 80.

 

Majorca si iperventilava e se lo faceva Lui lo abbiamo fatto anche noi.

 

Mariano Satta

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Ospite Gianfranco Ciavarella

Alessio non vedo però il voto al singolo incidente....

Non hai votato o hai sbagliato...........

Ho votato più di un incidente, non vi direi mai bugie, credo che almeno questo me lo riconosciate.

Ciao

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Fortunatamente la mia "carriera" è iniziata a 16 anni con un corso di sub fipsas, nel quale ho imparato le insidie dell'apnea. Da allora ho fatto molti corsi e la basa teorica che avevo, ho potuto metterla in pratica senza mai incorrere in pericoli di cui ero consapevole.

Per questo oggi sono un sostenitore dei corsi d'apnea per chiunque si avvicini a questo sport.

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Dipende da cosa intendi per incidenti...

Ti descriverò due episodi

1- Ero a -40 con le bombole nel lago di como mi è andato il primo erogatore in autoerogazione..sono andato in panico...i miei compagni hanno capito la situazione...mi sono adagiato sul fondo tentando di calmarmi..ho ragionato mi sono fermato a pensare che la cosa poteva costartmi carissima(tra le altre cose in quella locoalità è tristemente famosa visto che in media ogni anno muore un sub)..dopo un paio di inteminabili minuti ho ripreso il controllo della situazione in pieno e lentamente siamo risaliti in superficie...devo dire che i miei compagni erano più scioccati di me...

2- sempre lago di como..un lunedì di fine agosto..ala fine di una battuta di pesca mi sto avvicinandoo alla spiaggia dove mi aspettava un mio amico ho fatto ancora un paio di sommozzate nell'ultima risalendo da un fondale di ci rca 8 metri sbatto la testa in superficie contro una canoa in plastica...sono rimasro intontito per qualche secondo e non ho ben capito cosa stesse succedendo...mi sono comunque ripreso subito visto che quel PIRLA stava imprecando contro di me offendendomi pesantemente......per fortuna avevo il fucile scarico...e non avevo portato con me il pugnale...altrimenti la canoa avrebbe fatto una brutta fine.......

notare un piccolo particolare ero attaccato alla boa (atoll)con non + di 15 metri di sagola ...

per fortuna un inconveniente finito bene....

comunque niente di grave..sappaite che comunque io mi pongo un grosso limite cerco di risalire sempre prima di avvertire contrazioni indipendentemente dalla quota operativa...visto che la maggior parte delle volte pesco in solitaria..

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anno 1984: sincope in piscina da iperventilazione (prevista dalla didattica del corso) facendo rana in immersione a mezzo metro sott'acqua, durante il corso per il 1grado B FIPS. Nessuna contrazione premonitrice, raccolto dall'istruttore, non me ne sono nemmeno accorto ... Da allora molta molta molta attenzione ...

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Ospite Mariano Satta

OLTRE LE DUE SINCOPI DICHIARATE qualche altro caso:

 

*Spaccata una pinna PIPIN Mares alla secca del Papa, sono risalito da -28 con un solo piede e l'altro con la pala rotta che accompagnava dopo avere sganciato la cintura sul fondo. La rottura è avvenuta nello stacco dal fondo.

Esperienza che non auguro a nessuno.

 

*Persa la maschera in un'ispezione dentro una tana, ho sfilato e sono risalito senza.

 

*Mare in tempesta ed impossibilitato a riguadagnare terra a C.Paradiso perchè è frastagliato, in acqua con onde che frangevano alte come palazzi.

 

* Verdesca alle isole dei Nibani che mi ha puntato e toccato le pinne con una'ala. Ho sganciato i pesci che avevo al cavetto e puntata col medisten che impugnavo. Sebbene in parete non esisteva un punto dove aggrapparmi.

 

ETC...ETC...ETC....

 

Mariano Satta

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Vi allego il racconto di quanto mi e' successo + di vent'anni fa ,riportato in AM CLUb tra le esperienze:

 

"E' successo che un giorno di ottobre di 20 anni fa ho sparato male una cernia d' una decina di chili fuori tana ad una profondità non esagerata per il mio livello di allora, circa 18 mt.

Il pesce si e' intanato ed ho quindi passato un paio d'ore a giocherellare con raffio, spaccaossa ecc..

Alla fine sono riuscito a fulminarlo e sono risalito per preparare la successiva immersione nel corso della quale avrei dovuto (cretino!) recuperare pesce ed attrezzature lasciate sul fondo. Sono sceso, ho preso il pesce e tutti gli impicci che erano intorno alla tana e ho cominciato la risalita.

Peccato che, dopo pochi metri, il raffio mi sia sfuggito di mano...ed ecco il momento del cretino: mi sono piegato su me stesso e sono sceso nuovamente per recuperarlo (mi sentivo bene ed ero in forma), ho iniziato a risalire, ma vicino alla superfice ho cominciato a non sentire più le gambe.

 

Ho mollato tutto, pesce, fucili, raffio e cintura e........mi sono risvegliato a 50 mt dal pallone non ho idea dopo quanto tempo: ero stato"miracolato".

Eppure ancora oggi pesco pevalentemente da solo e conseguentemente sono l'ultima persona che puo' dare consigli!!!

Comunque, il messaggio, sopratutto ai piu' giovani, è: meditate! "

:bye:

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Cose gravi mai successe, solo un paio di volte la mia distrazione congenita mi ha punito. La prima volta ho inavvertitamente afferrato l'arbalete carico al centro del fusto (senza guanti): gli elastici mi diedero un bella frustata. Risultato molto sangue e quattro dita scarnificate. La seconda volta mi capitò di sparare contro un bel saraghetto. Il colpo andò a segno solo in parte perchè stordì il pesce mentre la fiocina rimase incastrata sul fondo tra la poseidonia. Nella fretta di recuperare il pesce non mi resi conto del fatto che la sagola del fucile si era attorcigliata attorno alla mia caviglia. Quindi nel risalire rimasi bloccato a mezz'acqua. Il giorno ero solo, e per fortuna istintivamente riuscii a sfilare la pinna e a liberarmi....

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Ho votato "si,una volta" ma il voto è stato registrato come "più di una".

Non credo di aver sbagliato a votare.Ad ogni modo veniamo al racconto.

E' successo circa 12 anni fa quando era da 3 anni che pescavo, anche se in mare ci sono quasi nato.Però in quel periodo mi affacciavo alla pesca un pò più impegnativa.Pescavo con mio padre in una zona di grotto tra i 18 e i 22 metri.Durante un tuffo sparai ad una corvina la quale si incastrò proprio quando stavo per risalire.Io, invece di lasciare tutto al tuffo successivo, come uno stupido tornai giù a liberarla.In quell'attimo pensai che avevo chiesto un pò troppo, ma riuscii comunque a liberare il pesce e a risalire in fretta.nel momento in cui misi la testa fuori dall'acqua ebbi un attimo di smarrimento (una samba che durò pochi secondi).La cosa che mi spaventò fu che non sapevo più dov'era il fucile.......

Con calma mi rilassai e più tardi tornai a prendere il fucile sul fondo.

Mi andò bene e servì da lezione eccezionale per il futuro.

Non mi è mai più capitato una cosa simile, pur avendo pescato (solo negli ultimi anni e in periodi di grande allenamento) anche oltre i 30 metri.E' come se quell'esperienza mi avesse stampato nella mente anche il più piccolo campanello d'allarme.

 

Come già detto da altri ritengo che siano proprio i primi anni i più pericolosi.

Ci sarebbero altri incidenti da raccontare (tutti a lieto fine) , che però testimoniano più l'ignoranza dei diportisti che non la mia stupidità.

Salve!

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No sincopi mai , ma una volta ho fatto una cazzata, e non ero nemmeno molto fondo, sono sceso su questa tana , piena di corvine, stavo cercando di sparare la piu' grossa ,le facevo sfilare, il tempo e' passato, sono salito dopo molte contrazioni, assolutamente da non fare ,e che tra l' altro,non ho mai fatto, il mare era agitatissimo con onde alte, l' ultima contrazione mi e'

venuta mentre sono riemerso e dovevo respirare ,mi e' venuto l' istinto di togliermi la maschera ed e' passato tutto, penso di essere andato molto vicino , 3 mt piu' fondo e sarebbe stato buio totale . ciao

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