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MarcySub

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  1. Olio combustibile in mare, disastro ambientale a Platamona

    Diecimila litri di olio combustibile spalmati sulla battigia di Platamona. Una lunga scia nera che dal terzo «pettine» arriva fino al sesto, quasi al limite della Marina di Sorso. Atto finale dell'incidente accaduto martedì sera al molo E.On, dove la nave cisterna «Esmeralda» aveva appena finito di scaricare l'olio destinato ad alimentare i vecchi gruppi di produzione 1 e 2.

     

    Fonte: La Nuova Sardegna

    http://lanuovasardegna.gelocal.it/dettagli...na-foto/3164661

     

     

     

  2. Queste le ultime notizie da La Nuova Sardegna del 23/10/2008

     

     

    Quattro vittime nel nubifragio

     

    Capoterra e Cagliari sott’acqua, spazzate via case e strade Allarme per la diga di Poggio dei pini, decine di famiglie evacuate

     

     

     

    CAGLIARI. Un uomo e due donne sono morti, una quarta persona è dispersa, 60 famiglie hanno dovuto lasciare la casa immersa nel fango, la statale 195 per Pula è interrotta perché la strada ha ceduto, la diga di Poggio dei pini è sotto sorveglianza stretta, i coltivatori di pomodori sul rio San Girolamo hanno perso tutto: è il terribile bilancio del nubifragio che per tre ore ha flagellato il Cagliaritano con una violenza mai conosciuta, neppure nel 1999 quando ci furono due morti e le serre di pomodori furono distrutte. Speranza Sollai, 85 anni, trovata morta nello scantinato di casa, per ore è stata l’unica vittima certa. Per gli altri, fino all’ultimo si è sperato che fossero vivi e che non riuscissero a telefonare: anche le linee mobili e fisse, ieri, sono state azzerate dal maltempo.

     

    Licia Zucca, 80 anni, è stata trovata morta dai sommozzatori dei carabinieri vicino ai campi di tennis di Frutti d’oro, a diversi chilometri di distanza dal ponte di Poggio dei pini dove la massa d’acqua del rio San Girolamo aveva travolto la Bmw guidata dal genero Antonello Porcu, 57 anni, capo del servizio acquisti dell’Asl 8. Ed è lui il disperso sul quale fino al primo pomeriggio si sono alternate notizie contrastanti: alle 11 sembrava che l’avessero trovato, vivo, poi il disperso ancora non rintracciato era di nuovo lui. L’equivoco ha avuto un chiarimento molto tragico: c’era un’altra vittima, un agricoltore, Mariano Spiga, annegato nelle campagne di Sestu dentro la sua auto travolta dal fiume. Il dirigente della Asl ancora ieri sera non era stato trovato nonostante l’imponente spiegamento di forze cominciato dalle 7 del mattino quando, dopo un tuono pauroso, sull’area vasta di Cagliari s’è aperto un temporale che non ha perso intensità per tre lunghe ore.

     

    Nelle montagne di Capoterra aveva cominciato a piovere già verso le due del mattino: quando il nubifragio è arrivato nel lago di Poggio dei pini, sul rio San Gerolamo e sulla diga di Masoni Ollastu i livelli si erano già alzati e la cattiva gestione della rete ha fatto il resto. Qualcuno ieri raccontava che l’invaso di Masoni Ollastu s’è rovesciato nel rio Su Loi e l’acqua ha scavalcato il ponte da sempre considerato troppo piccolo per un torrentello che s’ingrossa facilmente, sbattendo le auto in transito fuori dalla carreggiata. E’ nella lottizzazione Su Loi che si è temuto il quinto disperso: un giovane era al bar a prendere il caffé intorno alle 8.45 quando ha visto l’acqua che trascinava via il suo furgone e l’ha inseguito, finendo travolto sotto gli occhi degli avventori che lo rincorrevano. E’ stato trovato alla foce del fiume, in stato di choc, l’ambulanza del 118 l’ha portato al pronto soccorso del San Giovanni di Dio, il giovane si è ripreso in fretta. Il nubifragio ha devastato una zona densamente popolata in un tempo molto ristretto.

     

    Nella lottizzazione San Girolamo l’acqua e il fango hanno raggiunto il metro di altezza al primo piano, gli scantinati erano tutti sommersi, le strade un mare di fango, le auto spazzate via, ammassate contro alberi e muretti oppure rovesciate in cunetta. Intorno alle due le macchine con altoparlante della protezione civile invitavano la popolazione a lasciare le case perché si temeva che, se fosse tornato il maltempo, potesse cedere la diga di Poggio dei pini. A Cagliari l’emergenza è esplosa intorno alle 9, quando lungo il viale La Plaia vicino al porto la strada era un immenso lago sul quale navigavano le fronde degli alberi, un pullman per crocieristi veniva sbattuto contro un muro dalla furia del vento e una nave crociera riprendeva il largo. La zona industriale di Elmas è stata completamente allagata, non c’era più acqua né luce e i dipendenti delle aziende li hanno mandati a casa perché si temeva che se il nubifragio fosse durato non sarebbe stato facile lasciare gli stabilimenti. Sempre a Elmas il quartiere di Giliacquas era interamente sommerso dal fango, a Monserrato nello stradone di Riu Mortu qualcuno, a nubifragio finito, ha armato la canoa.

     

    Strade. La 195 ha subìto il danno più grosso: l’asfalto eroso in più punti dalla furia dell’acqua piovana da una parte e del mare in tempesta dall’altra intorno alle 16 ha ceduto all’altezza del chilometro dieci e il traffico è stato dirottato sulle vecchie strade che un tempo collegavano Capoterra a Sarroch. Tra l’incrocio per Capoterra e Sarroch le auto hanno proceduto a passo d’uomo per tutto il giorno. La strada di accesso a Capoterra dalla 195 (la provinciale 91) è stata chiusa intorno alle 16.30 perché minacciava di crollare un ponticello e l’asfalto in vari tratti poggiava su un terreno molto eroso dalla furia dell’acqua. Sulla statale 554 il temporale ha causato disagi (code e rallentamenti), sull’asse mediano che corre attorno al capoluogo è stato chiuso il varco per Pirri perché c’era un ingorgo irrisolvibile attorno alla rotonda che mette in comunicazione la città con gli ospedali. Si sono allagate le strade della zona industriale di Macchiareddu e della zona industriale di Elmas, molte di queste sono sotto il livello del mare.

     

    Trasporti. Per due ore dall’aeroporto di Cagliari-Elmas gli aerei non sono partiti e non sono atterrati. Meridiana ha dovuto tenere in pista sette aeromobili nei collegamenti con Torino, Roma (due), Verona, Bologna, Milano, Napoli e Firenze. I ritardi accumulati sono stati assorbiti assorbiti durante la giornata. Cancellato, invece, il Cagliari-Firenze. E’ stato dirottato ad Alghero il volo AirOne delle 8.20 che proveniva da Milano Linate, mentre è stato ritardato quello della stessa compagnia delle 9.50 in arrivo da Roma. Il treno proveniente da Oristano con 500 passeggeri soprattutto pendolari è rimasto bloccato a poche centinaia di metri dalla stazione di Cagliari: gli scambi sommersi dal fango si erano guastati. Impossibile andare avanti, impossibile far scendere i passeggeri perché dalle 7.30 alle 9.30 il nubifragio ha raggiunto l’intensità massima. Il personale delle Ferrovie dello Stato ha risolto il problema pulendo a mano tutti gli scambi, così il treno ha potuto procedere, seppure a passo d’uomo, e finalmente è giunto in stazione. In porto una nave da crociera ha ripreso il largo.

     

    Soccorsi. Cento persone sono state tirate fuori dal fango, dall’auto incastrata, dalla casa senza luce, acqua, telefono. Un sacerdote e una donna di 85 anni rimasti isolati in un’abitazione di San Girolamo lontana dall’agglomerato sul fiume sono stati salvati dai carabinieri dell’undicesimo nucleo elicotteri di stanza a Elmas. L’elicottero non poteva atterrare perché la casa era circondata da un mare di fango alto più di un metro e quindi è stato calato il verricello con un carabiniere specializzato che li ha imbragati uno alla volta e portati a bordo. Un’ora di paura è stata vissuta da una famiglia di San Girolamo che doveva lasciare la casa distrutta per ricoverarsi nella palestra di Frutti d’oro ma non trovavano più il bambino di 8 anni, che, come tanti altri nella zona ieri mattina, non era andato a scuola perché non si poteva uscire fuori dalla casa circondata dal fango e quando finalmente l’apparato della protezione civile aveva liberato un po’ le strade, era andato in giro a contare i danni assieme ai suoi. A un tratto era sparito: militari e civili si sono messi a cercarlo senza sosta finché è stato trovato a casa di un amico che aveva la casa distrutta anche lui.

     

    Protezione civile. La mobilitazione è stata totale. Stamani il capo della protezione civile italiana, Guido Bertolaso, sarà a Cagliari per fare un sopralluogo sulle zone colpite. Bertolaso incontrerà i sindaci di Cagliari, Sestu, Capoterra, Assemini, Elmas, Sarroch. Ieri in mattinata ha ricevuto un ringraziamento dal prefetto di Cagliari Salvatore Gullotta per la tempestiva risposta alla richiesta di aiuto giunta ieri dalla Sardegna.

     

    Vigili del fuoco. Trenta mezzi ieri mattina alle 7 erano in giro per Cagliari, Capoterra, Sestu, Assemini, Elmas. Tutti gli uomini liberi dal servizio sono stati richiamati, tutti i comandi della Sardegna hanno mandato gli operatori delle sezioni operative. Pronta la risposta anche dall’amministrazione centrale: da Civitavecchia sono partire dieci squadre attrezzate per portare soccorso nelle alluvioni, provengono dalle direzioni regionali vigili del fuoco di Toscana e Lazio.

     

    Servizio 118. Ha operato con difficoltà immense data la mancanza di mezzi adatti ad affrontare mezzo metro di fango sulla strada. Ma appena le strade sono state liberate anche solo parzialmente il servizio ha risposto senza ritardi.

    Esercito. A capo Teulada sono in addestramento due plotoni del quarto reggimento carri della Brigata Ariete: ieri i militari si sono riversati a Capoterra, assieme ai mezzi per il movimento terra e alle indispensabili idrovore del quinto reggimento Genio guastatori della Brigata Sassari. Un’autocolonna del 151� reggimento della Sassari, con autocarri tattici logistici Actl 4x4 e ambulanze ha partecipato ai soccorsi, così come i nuclei esploranti del quinto Genio e del quarto Carri che hanno compiuto i sopralluoghi nella zona di Assemini, dove interi quartieri sono stati completamente allagati e dove si teme che la situazione possa peggiorare se la situazione metereologica dovesse di nuovo peggiorare.

     

    Forze dell’ordine. Polizia, carabinieri, Guardia di finanza ieri si sono riversati in massa nel triangolo Sarroch-Capoterra-Assemini. La polizia stradale si è trovata nel servizio di routine tra Elmas e Sestu e ha contribuito a salvare varie persone che non sapevano come uscire di casa con l’acqua alta un metro. Gli elicotteri della polizia, dei carabinieri, dei vigili del fuoco hanno sorvolato ininterrottamente le zone attorno alle dighe per le quali si temeva un cedimento, hanno sorvegliato le strade e contribuito a mandare le informazioni sulla viabilità. I reparti specializzati dei vari Corpi sono stati determinanti nel ritrovamento delle vittime e nel salvataggio di persone rimaste isolate in mezzo alla campagna allagata.

     

  3. Il gabbio è troppo poco!!!! Ai lavori forzati in miniera li devono mandare!!!!!

     

    Per la cronaca, questo l'articolo su La Nuova Sardegna di oggi:

     

     

    «Sorpresi con il pesce pescato nel Parco»

    di Gianni Bazzoni

     

    Bottino: 106 chili e una cicala di mare Visti nelle acque vietate, bloccati in porto

     

    SASSARI. Davvero le acque del parco nazionale dell’Asinara sono così protette? E quel via vai notturno di veloci gommoni è alimentato dall’amore immenso per l’ex isola-carcere o c’è sotto quella passione per le sue risorse marine che «richiamano» appassionati da ogni parte della Sardegna? Il blitz dei carabinieri di Stintino che, nelle prime ore del mattino di ieri, hanno controllato e sanzionato cinque pescatori cagliaritani con oltre 100 chili di pesce (nel bottino anche una cicala che appartiene alle specie protette) richiama l’attenzione sull’attività instancabile dei pescatori di frodo che, spesso, «sconfinano» nelle acque vietate dell’Asinara. E il sospetto è che il ricco bottino sequestrato ai cinque cagliaritani provenga proprio dai fondali del parco.

     

    L’indagine dei carabinieri non è conclusa e potrebbe riservare qualche altro sviluppo interessante, perchè la presenza del gommone era stata notata dall’Asinara. «Arrivano, pescano e ripartono a forte velocità - hanno spiegato gli investigatori - proprio come l’altra notte». E già da tempo circolavano segnalazioni sui gommoni carichi di pescatori impegnati in battute notturne nelle pescose acque del parco dell’Asinara. Difficili i controlli, perchè se le forze dell’ordine devono fare i conti con i tagli della Finanziaria che riduce i budget per carburanti, straordinari e servizi notturni (anche in mare), i pescatori di frodo evidentemente non hanno di questi problemi. Quella fatta dai carabinieri nel porto di Stintino è solo una scoperta occasionale (per quanto sostenuta da fiuto investigativo) e accende una luce su quel che accade attorno all’Asinara.

     

    I cinque pescatori subacquei sono stati sanzionati con una multa di 8mila euro, e uno di loro avrà problemi anche sotto il profilo penale per via della cattura della cicala, la Scyllarides Latus, un magnifico esemplare da 800 grammi, classificata tra le specie protette. Tutto il pescato è stato messo sotto sequestro e - dopo la pesata effettuata sulle bilance della Cooperativa Pescatori di Stintino (106,5 il totale complessivo) acquistato da ristoratori locali che dovranno versare il valore equivalente alla Regione. La cicala, ancora viva, è stata immersa in un vasca e oggi sarà liberata in mare dai carabinieri. Il controllo dei carabinieri è stato effettuato nello scivolo del «Porto Mannu» di Stintino, dove i pescatori subacquei stavano sistemando il gommone sul carrello. La verifica ha permesso di accertare il consistente quantitativo di pesce (il massimo consentito è 5 chili a testa). I sub hanno raccontato di avere fatto la fortunata battuta a Capo Falcone, ma la versione non ha convinto i militari. Sotto sequestro anche gommone e attrezzatura.

     

    SC101F.jpg

     

     

     

    Per non sbagliare (e ovviamente sbagliando) La Nuova ha pubblicato (oltre alle foto del pescato) una bella immagine di repertorio a titolo di esempio di un sub con grande ricciolona.........beata ignoranza!!!

     

    SC110F.jpg

     

     

     

     

     

     

  4. Da Repubblica.it

     

    L'ultimo esemplare in ordine di tempo è stato catturato in Antartide nel 2007 (495 chili)ma scongelato appena due mesi fa per studiarlo nel tentativo di capirne le caratteristiche e l'evoluzione. Questo invece è una nuova sorpresa: il calamaro di 230 chili e lungo oltre sei metri è stato catturato in Nuova Zelanda lungo le coste di Portland. Il "mostro" è ora nel museo di Victoria.

    Le foto

  5. .....volevo sapere se ce qualche modo per evitare di pungersi o comunque quali sono le precauzioni da prendere..

     

    Oltre ai consigli che ti hanno dato gli amici del forum, procurati anche un bel paio di guanti!!! :bye:

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