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Rijkaardt

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Risposte pubblicato da Rijkaardt

  1. P.S.: - Lo sai cos'era fino a poco tempo fa in prossimità del Parco della Maddalena? E hai mai sentito dire che lì l'acqua fosse sporca o inquinata? ;)

     

     

    ...beh.....il livello di radioattività misurato negli spazi antistanti la Maddelena è tra i più alti mai registrati....ed inoltre durante lo scandalo della "cricca" è venuto fuori che gli spazi di mare di fronte le strutture che dovevano ospitare il G20 erano così tanto inquinate che non potevano neanche azzardarsi a provare a rimuovere i sedimenti altrimenti rischiavano di fare ancora piùdanni di quanti ce ne fossero.....

     

    Ciao,

    :bye:

     

    davide

    fonti, per cortesia.

     

     

  2. Ragazzi scusatemi ma ch'è sta storia' Io non ho capito na mazza!!!

    Una circolare da tenere in boa, ma di che si tratta?

    :(

    La circolare riguarda solo la pesca con mezzo nautico che, a detta della CP, dovrebbe avvenire sempre con barcaiolo costantemente a bordo.

     

    Quello da portarsi attaccato alla boa o nella plancetta è il tagliando del censimento.

     

    :bye:

    Censimento :huh: ?????

    Mi sa che mi sono perso qualche passaggio!!!!

    Di che si tratta?

    mannaja a tte, a mero! pero se ti chiedo l'ultimo filmetto su youporn lo sai! :lol: :lol:

  3. ciao vorrei sapere se c'è qualcuno che conosce antigua dal punto di vista della pesca in apnea

    vi ringrazio

    a antigua la fauna è la stessa del resto dei caraibi: vai sul club Tropicana e apri le discussioni sui pesci. Siccome è un po' che non vengono uppate devi mettere tra le opzioni-discussione: "tutte", e dov'è scritto "DA:" metti "mostra tutto"

  4. questo testo sembra essere stato steso da un marziano, non da un'abitante dell'adriatico.

    Non è una spintarella e basta, ma un calcio in culo al bracconaggio: così chi aveva ancora qualche scrupolo ora è assolto.

    A scorrere le paginate di paletti che hanno lasciato scritte per prima cosa viene da pensare che devono aver arruolato un'ESERCITO di guardiani, suddivisi nelle varie "armi", mica solo a terra, e anche con una specifica preparazione. Ma qualcosa mi dice che non hanno assunto manco fraccazzo da velletri e che il personale sia, com'è prassi, miserrimo: chiedo conferma al ciavarella, ma già so che sarà superfluo.

     

    di fronte a certe pretese già viene da ridere dentro ai porti e sotto le delegazioni, figuriamoci in una zona in cui i divieti sono moltiplicati per mille come quest'amp. Una a caso:

     

    Art. 11 – Disciplina generale

    ...(omissis)

    d- possesso di un registro di scarico delle acque di sentina da conservare tra i documenti

    di bordo unitamente alle ricevute di conferimento delle miscele di idrocarburi a centri di

    smaltimento autorizzati.

     

     

    La fine del sistema è prossima, abbiate fede.

  5. mentre in giro per rassegne si catastrofizza sulla scomparsa del pesce nel mare, sensazionalmente su greenreport oggi appare una denuncia a firma legambiente-egadi sulla pesca a strascico clandestina nei fondali locali.

    ben alzati! dormito bene?

    ma favignana non era un'amp?

    l'articolo allora evidenzia l'inutilità di un'istituzione del genere.

    Infatti, se un peschereccio entra a suo comodo e draga a meno di 30 metri dalla costa i fondali, appare evidente che un'area protetta protetta non lo è per niente ed, ergo, non serve a una beata cippa.

    Se è così in un posto del genere, figuriamoci che avviene dove AMP non è.

    Ma il problema che sfugge a sti tardoni non è tanto quello della "clandestinità" del professionista, che si cerca di far passare per un'eccezione che poi rovina la "categoria" (diciamo lobby, và: è meglio). Gli sfugge ancora, o fingono di farsela sfuggire, che la questione è la pesca professionale in quanto tale.

    Quella che poi spinge l'armatore, una volta desertificato ogni spazio d'acqua consentito, a fottersene allegramente delle proibizioni e entrare a far profitto dov'è vietato.

    E, quando dimostri troppa curiosità, ti carica e ti sperona pure.

     

    [ 11 marzo 2011 ] Aree protette e biodiversità

     

    Lo strascico illegale alle Egadi

     

    FAVIGNANA (Trapani). Ogni giorno nel mare delle Egadi, dove c'è una delle più grandi aree marine protette istituite in Europa, «Si compie il più grande paradosso d'Europa, la pesca illegale di tipo a strascico perpetrata da parte di non meglio identificate paranze che provengono presumibilmente dalla terra ferma, in quanto nel distretto pesca delle Egadi non esistono imbarcazioni che svolgono tale tipologia di pesca».

     

    A denunciarlo e il neonato, ma già molto combattivo, circolo di Legambiente delle Egadi. «Guardiamo in faccia la realtà - dicono gli a ambientalisti a Favignana - tutti lo sanno e dico tutti, sanno di questo tipo di attività nel mare antistante le Egadi, anzi alle volte a poco meno di cinquanta metri dalla costa, ove il fondale lo permette e in pieno giorno, ci sono attività illegali di questo genere. Sappiamo di un pescatore, che la scorsa estate è stato direttamente coinvolto in un tentativo di speronamento e poi inseguimento da parte di una di queste imbarcazioni, solo perché avvicinatosi, per fare delle fotografie con il suo sgangherato cellulare, ad una paranza che strascicava a non più di trenta metri dalla costa, in località Punta Sottile. Si sanno le giornate in cui escono e i luoghi in cui vanno, sono ovviamente pochi, ma questi pochi riescono a mettere in cattiva luce tutta la categoria della pesca. Noi tutti sappiamo benissimo che danni creino queste attività, primo di tutti il depauperamento del fondale, ove, per sentito dire da alcuni pescatori locali, lo strascico intensivo è riuscito a distruggere intere praterie di preziosa posidonia, hanno distrutto le nostre foreste!!! Secondo, creano un danno non indifferente al piccolo comparto della pesca locale, essendo vittime inermi di questi predoni del mare, più grossi e cattivi, tanto che spesso e volentieri noi sub veniamo coinvolti in battute di pesca alla rete. Difatti per ripicca o perché le reti sono state posizionate in zone di loro pertinenza, gli vengono tagliate le boe di segnalazione, intervenendo noi per recuperare il loro capitale, le reti, in fondo al mare. Terzo, diminuisce l'efficacia che dovrebbe apportare una area di tutela ambientale marina, quale l'aumento degli stock di pesce, la tutela della biodiversità e la tutela delle attività artigianali locali. Di questo passo tra qualche anno non ci saranno più pescatori nelle nostre Egadi, perché non ci sarà più lavoro per tutti».

     

    Secondo Legambiente Egadi «Le autorità preposte, la Regione, la Provincia di Trapani e le forze dell'ordine tutte, non possono continuare a tollerare una situazione di grave e perdurante illegalità, lasciando isolata l'Amp Isole Egadi che già molto sta tentando di fare su questo fronte. Situazione che, oltre ad essere condannata dalla opinione pubblica, pone a rischio la parte sana della categoria, il quale dovrebbe garantire che chi viola le regole venga escluso dalle attività di pesca. Le Egadi rappresentano un importante banco di prova per la strategia da adottare, alla vigilia del processo di revisione della politica comune della pesca, quindi è giunto il momento di non ripetere gli errori già commessi, oggi non ci sono solo gli strumenti per bloccare la pesca illegale, c'è pure l'esperienza del passato. Solo attraverso una azione decisa si potrà eradicare il fenomeno dello strascico illegale, dimostrare all'opinione pubblica e agli operatori un impegno concreto. Il ripristino della legalità nella pesca non solo è una condizione indispensabile per il recupero degli ecosistemi marini ma anche un elemento imprescindibile per lo sviluppo di una pesca realmente sostenibile».

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  6. Il mare dà e il mare toglie: la verità è che molti aprono bocca e danno fiato alle trombe, ma in realtà nessuno ci capisce una emerita cippa :laughing: :laughing:

     

    qui una serie di foto su capalbio risalenti a un'anno fa. L'Ultima Spiaggia sotto attacco di mareggiata (e abbisognosa di "ripascimento! :siiiii: )

    capalbio

     

     

     

    qui invece la foto dello scoglio di Collelungo, presso alberese, parco dell'uccellina, com'è ormai da decine di anni.

    spiaggia_collelungo2.jpg

    Fino a alcuni decenni fa il rilievo su cui sorge la torre si estendeva abbondantemente nell'acqua. Tant'è che, secondo testimonianze da me ascoltate, gente che era bambina all'epoca e ora ha 70 anni, per girarci intorno e proseguire sulla spiaggia bisognava nuotare e anche parecchio. Ora sta trecento metri dentro la sabbia.

     

    Pochi km più in là, invece, ad Alberese, dove negli anni 60 esisteva una spiaggia larga almeno 200 metri (in cui sono stato personalmente e completa di cabine e stabilimenti) ecco com'è la situazione:

    SpiaggiaAlberese_800.jpg

    frangiflutti in zona: zero

  7. Eeee si!

    Lo fanno..lo fanno! :siiiii:

    La Giustizia farà il suo corso.. ed io ci godrò se condanneranno l'ex ministro (e tutti i suoi pecoroni). :devil:

     

    no, la giustizia il suo corso non lo fa perchè è arrivata la casta in soccorso del colon (vissuto) del suddetto.

     

    IL RIBALTONE DEL PECORARO - COME MAI l’ex ministro DI AMATO E PRODI VIENE SALVATO DALLE INDAGINI DI WOODCOCK DAL VOTO DEL CENTRODESTRA? Contro solo Pd e Idv! - Come se il caso Pecoraro Scanio fosse una prova generale del salvataggio del premier nel caso Agcom-Trani oggi e magari domani nel caso Ruby (TUTTI INTERCETTATI, NESSUN INTERCETTATO!)...

     

    Marco Lillo da "Il Fatto Quotidiano"

     

     

    Leader dell'ambientalismo italiano dal dicembre 2001 al luglio 2008, ministro delle Politiche agricole nel governo Amato e dell'Ambiente nell'ultimo governo Prodi. Candidato alle primarie come leader del centrosinistra nel 2006, Pecoraro Scanio non era un politico qualsiasi. Lunedì scorso la Camera lo ha salvato negando al tribunale dei ministri la possibilità di usare le intercettazioni telefoniche del pm Henry John Woodcock per processarlo.

     

    Eppure la politica ha rimosso il problema. In suo favore hanno votato il Pdl e i radicali più - con il trucchetto dell'astensione - Udc, Lega, Fli. Contro l'ex ministro del centrosinistra si son ritrovati solo i partiti del centrosinistra: Pd e Idv. Il dibattito successivo è stato lo specchio di questo ribaltamento. Come se il caso dell'ex ministro fosse una prova generale del salvataggio del premier nel caso Agcom-Trani oggi e magari domani nel caso Ruby.

    Gabriella Bertinotti Alfonso Pecoraro Scanio - Copyright Pizzi

     

    Nessuno si è curato del merito della richiesta del Tribunale dei ministri. Eppure quelle carte, che imbarazzano destra e sinistra, meritano di essere lette. A partire dalla motivazione della richiesta del Tribunale dei ministri: "Dalle intercettazioni emerge che l'imprenditore Mattia Fella si è interessato al reperimento di una sede (nel centro di Roma) per una fondazione che sarebbe stata intitolata al ministro nonché all'acquisto per conto del ministro, di un terreno nei pressi di Bolsena dove quest'ultimo avrebbe dovuto realizzare un complesso agrituristico dotato di piscina ed eliporto. lnfine, dalle predette telefonate risulta che il ministro ha sempre manifestato disponibilità a esaudire le richieste del Fella".

    Fausto Bertinotti Mario D'urso Alfonso Pecoraro Scanio - Copyright Pizzi

     

    Ecco perché i giudici chiedevano al Parlamento di usare le intercettazioni: "le conversazioni telefoniche cui ha preso parte Alfonso Pecoraro Scanio costituiscono la prova dell'esistenza di sistematici accordi illeciti di natura corruttiva fra l'ex ministro e Fella in base ai quali il primo poneva in essere, in favore del secondo, atti e prestazioni relative alla pubblica funzione da lui esercitata ricevendo in cambio da quest'ultimo i più disparati favori e utilità.

    Aldonso Pecoraro Scanio Fausto Bertinotti e Bruno Vespa - Copyright Pizzi

     

    In particolare, dalle telefonate fra Fella e Pecoraro Scanio si evince chiaramente , tra le altre cose, che il primo ha sostenuto le spese per vari soggiorni turistici e spostamenti del ministro, interessandosi a volte anche della scelta della destinazione, occupandosi dei minimi dettagli dei viaggi (dalla scelta delle stanze d'albergo al soggiorno dei collaboratori del ministro, ecc.) ed accontentandolo in tutte le richieste relative al comfort nelle strutture alberghiere".

     

     

    Fella ambiva a stipulare convenzioni con il ministero e con l'Apat e alla nomina del fratello gemello Stanislao Fella come membro di una commissione ministeriale (incarico retribuito con circa 40mi-la euro), il ministro in cambio del suo interessamento avrebbe ottenuto: "numerosi trasferimenti e spostamenti con un elicottero interamente pagato da Fella per un importo pari a 120 mila euro; numerosi viaggi-soggiorno in Italia e all'estero (Stati Uniti, Parigi, Saturnia, Milano, Perugia) per un valore pari a diverse decine di migliaia di euro; l'acquisto di un terreno - pagato 265 mila euro interamente da Fella - da utilizzarsi per l'edificazione di un agriturismo biologico e di una villa con annessa piscina ed eliporto, destinata alla persona del Pecoraro Scanio" tra l'altro in zona destinata a verde agricolo, aggiungono i magistrati con sorpresa, visto l'incarico dell'indagato.

     

     

    Ora il Tribunale dei ministri dovrà decidere se procedere senza intercettazioni. Le telefonate erano fondamentali ma il previdente Woodcock - prima di spedire tutto a Roma per ragioni di competenza - aveva sentito a verbale decine di testimoni. Tra questi l'ex segretario particolare del ministro Pecoraro, Renato Mazzocchi, che ha raccontato così la storia del terreno sul lago di Bolsena:

     

     

    "Fella propose al Ministro che lo avrebbe portato a vedere questo posto. Andarono lì, un fine settimana, e mi ricordo che in quell'occasione, il lunedì avevamo un incontro istituzionale, io raggiunsi il Ministro con la macchina di servizio lunedì mattina, in questo agriturismo (...) al Ministro interessava il posto, perché gli era piaciuto e quindi propose a Mattia Fella di acquistare un terreno lì per poi costruire una casa o eventualmente un agriturismo (...) Fella mi ha detto che ha acquistato questi terreni e mi ha anche detto che lo stesso Ministro aveva ingaggiato anche un ragazzo per la progettazione di questo agriturismo, che all'inizio doveva essere solamente la casa del Ministro, poi da casa si è trasformò in agriturismo e appartamento sopra per il Ministro".

     

     

    Chi avrebbe pagato? "Da quello che diceva il Fella", spiega sempre Mazzocchi, "il ministro non aveva mai cacciato dei soldi per l'acquisto di questi terreni, anche perché da quello che mi risulta, erano stati solo acquistati da Fella".

     

    Il pm si sorprende ma Mazzocchi spiega serafico: "Pecoraro Scanio ha un cattivo rapporto con il denaro... almeno per quello che è stato il mio mandato, è più quello che ci ho rimesso che quello che mi è stato dato. Cioè con Alfonso Pecoraro Scanio si inizia la mattina con il caffè e si finisce la sera con il pranzo, paghiamo tutto noi, nel senso che: si è in dieci al bar, il segretario particolare paga; si va a cena, il segretario particolare paga; si prendono cento caffè al giorno...guardi, non ha mai pagato, cioè io... non mi ha mai offerto un caffè, l'ho sempre pagato io".

     

    Ah! ..... d'orecchia è lungo, ma di braccio è cortissimo !

     

    [10-03-2011]

     

    qui

  8. il celeberrimo e puntuale "ripascimento"... famoso per scattare di questi periodi, strategicamente poco prima della riapertura degli stabilimentacci.

    6,5 milioni di euro: e me kojoni! :o

    recuperati, alla fine del percorso, su sdraio, lettini e cabine: fantozzi italici preparatevi a ennesimo salasso.

    Che poi, quella di recuperare la sabbia dai giacimenti fossili sommersi, lascia interdetti per il silenzio che accompagna un'uscita simile. In una regione appestata da signor no dell'ambientalismo nessuno trova niente da ridire? ah booooh! :blink:

     

    altra nota: che ci avrà di "VIP" l'anonimissimo litorale che va da pescia romana a capalbio ce lo devono spiegare. La spiaggia è insignificante, uguale a quella che parte centinaia di km prima, metti a fregene, e finisce centinaia di km dopo, metti a follonica.

    Forse si riferisce alle cannate che ti lasciano groggy :wacko: all'Ultima Spiaggia quando affitti qualcosa: e si vede che allora la spiaggia viene classificata VIP quando ti spara tot euro a lettino. :frustry:

     

    Ma chi scrive simili articoli?

    devono essere quei due: Ali Mò e Tacci Tù !! :laughing: :laughing:

    e cambiate mestiere, su <_ c da scopare le spiagge>

  9. Cmq, sulla pesca dei minori di 16.... il Dlgs 153 (o 154... vado a memoria) del 2004 ha inavvertitamente (??) abrogato l'articolo che vietava, appunto, la pesca ai minori di 16 anni... ma non quelli che puniscono chi cede o affida loro un fucile subacqueo, qualora ne segua l'uso effettivo. Tecnicamente, credo che alla luce delle norme vigenti sarebbe difficile contestare un'infrazione ad un minore che .... trova il fucile e ci pesca, ovviamente nel rispetto di tutte le altre prescrizioni. Non voglio suggerire ai minori di 16 anni di pescare, semplicemente vorrei mettere in evidenza le storture e gli effetti collaterali dei "sussulti" normativi nazionali.

     

    Giorgio

    ah! e questa mi giunge nuova.

    "cede o affida" sembra quindi escludere il fatto che il minore di 16 il fucile se lo prenda di nascosto con dolo, o lo rinvenga ndo je pare,

    ma soprattutto se lo compri. Usato, ma anche nuovo (su internet , per ex)

  10.  

     

     

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    L'aragosta? Cibo da fast food

     

    Arriva anche il panino farcito con i crostacei e il formaggio e le grandi catene offrono le combinazioni più stravaganti

     

     

    Pesca da record nell'Oceano Atlantico e i prezzi crollano. A New York diventa un piatto popolare

    FRANCESCO SEMPRINI

     

    NEW YORK

    «Aragoste a prezzi popolari». Non è l’ultima trovata di qualche ristorante in crisi della Grande Mela o di un mercato del pesce del New England, ma un altro aspetto dei mutamenti socio-ambientali che coinvolgono il nostro Pianeta. La progressiva riduzione nel numero di predatori del mare, e le severe regolamentazioni introdotte dalle autorità statali in materia di tutela delle aragoste, hanno favorito, negli ultimi 15 anni, una notevole proliferazione dei crostacei. Ma c’è pure una spiegazione di carattere climatico, ossia l’innalzamento della temperatura media delle masse oceaniche: uno stimolo per il metabolismo dei crostacei, che partoriscono sempre più in anticipo anche durante le stagioni fredde. Così già in estate le piccole aragoste sono sufficientemente cresciute per poter essere pescate.

     

    Ecco allora che le flotte provenienti dai porti del New England entrano in attività con largo anticipo inondando i mercati del pesce anzi tempo. Il fenomeno riguarda in particolare il Maine, considerato l’epicentro dell’attività di pesca e allevamento dei crostacei con un giro di affari che non ha pari. Secondo le stime del Dipartimento delle risorse marine dello Stato, lo scorso anno sono state pescate 45 mila tonnellate di aragoste, il 15% in più rispetto al 2009. «Per ogni aragosta che arriva sul mercato tre vengono nuovamente rigettate in acqua per la loro conservazione. - spiega Dane Somers, del Maine Lobster Council -. Ciò dà un’idea concreta della disponibilità nell’oceano». «E’ stata un’annata eccezionale», dice Ron Francoeur, un pescatore di Kennebunkport. In 30 anni di lavoro non aveva mai visto una stagione tanto generosa: «Fosse stato così anche in passato, sarei miliardario, ma ora i prezzi si sono dimezzati».

     

    Come le leggi di mercato insegnano, la vasta offerta del prodotto non può che portare a un abbassamento del valore, fenomeno che da alcuni anni ha segnato un’inversione di tendenza rispetto al caro-aragoste prima della crisi finanziaria. Nell’estate del 2009 Francoeur è stato costretto a vendere il pesce appena pescato a 2 dollari al pound (poco meno di mezzo chilo), salvo poi assistere a un aumento, la scorsa estate, a 3,131 dollari. Ben lontano però dai 4,63 dollari del 2006, in pieno boom di prezzi e alla vigilia della peggiore crisi finanziaria dai tempi della Grande depressione. Ma se il crollo dei prezzi ha portato a un ridimensionamento dei ricavi, costringendo alcuni pescatori ad uscire dal mercato, dall’altra ha dato vita a un’invasione di aragoste nei menu di ristoranti e di fast food. Le catene «Ruby Tuesday» e «Panera», hanno introdotto l’ambito crostaceo nelle loro ricette, mentre alcuni addetti ai lavori hanno dato il via alla promozione in Cina delle aragoste di Maine e dintorni. Ovviamente non mancano le ricette stravaganti: «lobster mac and cheese» ad esempio, ovvero i maccheroncini al formaggio e aragosta offerti nei supermercati e pronti all’uso. Così, con la complicità dei mutamenti climatici e della crisi economica, l’aragosta fa il suo ingresso nel forno a microonde.

     

    :sub:

  11. bisogna che si decidano: qualche anno fa denunciavano la precocità della riproduzione degli individui di aringa (mi pare; ma forse sardina) come forma di autodifesa contro l'estinzione. La cosa fa un attimo a cazzotti con la storia della scomparsa dei predatori. E comunque, più base alimentare uguale a più pesci che diventano grossi. Tutto si riaggiusta, basta avere i co***oni di fermare la pesca industriale: altro che consigli per gli acquisti alla massaia. Studi del cactus e conclusioni ancora peggio.

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