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vare

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  1. Mi sembra del tutto normale che nessuno - istruttore o non istruttore - posso spiegare a uno sconosciuto su un forum quali siano le sensazione e i segnali che ciascuno percepisce e in che attimo. Non esiste l'istruttore che ti dice che a 25m percipisci X, a 50m percepisci Y e a 75m percipisci Z. Ingannerebbe te (perché le sensazioni nell'apnea anche se comuni sono molto individuali e non arrivano tutte a tutti nello stesso modo, come più volte nel topic è stato detto) e ingannerebbe se stesso perché vivrebbe nell'illusione di vivere nella testa degli altri. Se si parla di corso di apnea c'è un
  2. infatti è del tutto normale, come sarebbe normale che un topic dedicato ad un certo tipo di allenamento in piscina parlasse di quello e non della miriade di temi e argomenti che sono diventati protagonisti della discussione e che si meriterebbero dei topic specifici a sè stanti. E' un allenamento che possono praticare indifferentemente pescatori e apneisti. Consapevoli del motivo per cui lo fanno e con le conseguenze che derivano da qualsiasi genere di allenamento in apnea. Non capisco perché debbano entrare subito in discussione le due parti come se si trattasse di mondi diversi e paralleli.
  3. per il caso specifico di cui parlo e che conosco sicuramente non è colpa mia Se ce ne sono altri che non si espongono a causa dei miei interventi mi dispiace.
  4. Alcuni che non sono neanche così "puri" ma che potrebbero concorrere con valide argomentazioni a questo topic se ne stanno tranquillamente alla larga per la piega che aveva preso.
  5. Gli apneisti puri, se ci fossero (e probabilmente ci sono e leggono) dalla discussione sono fuori perché si è finiti a parlare di pescasub in un topic di allenamento in piscina. E si continua a ragionare per categorie stagne, con apneisti che arrivano Marte e pescatori che arrivano da Giove incontrandosi per puro caso sul pianeta Terra. Se ci fosse un po' di apertura su questo modo settoriale e segmentato di intendere le cose probabilmente ne trarrebbero giovamento tutti. La pesca in apnea e l'apnea sono sport giovanissimi, rispetto a tante altre discipline sono bambini appena nati. L'evoluzio
  6. È molto difficile che chi passa dalla piscina al mare lo faccia senza nessuno che lo abbia martellato ben bene sulla sicurezza e sull'assistenza da fare al compagno. Chi si approccia per la prima volta al mare in apnea dopo aver frequentato la prima parte del corso in piscina o comunque durante il corso stesso viene seguito costantemente prima, durante e dopo l'immersione. Ognuno sempre attaccato al proprio compagno e con la propria boa finché non si arriva alla boa grande a cui è attaccato il cavo. Lo stesso approccio se lo porterà dietro se vorrà praticare la pescasub. È molto più probabile
  7. Flavio, chi vive al mare può avere una famiglia che ti insegna certe cose. Ma non possiamo pensare che solo chi vive al mare acquisisca certi timori reverenziali, perché la stessa cosa succede in montagna. Non solo chi vive in montagna ama e rispetta le montagne, ma è pieno di "cittadini" che hanno imparato a conoscere, rispettare e amare la montagna nel modo giusto perché gli è stato insegnato anche se non sono nati sotto le cime innevate. Chi vive al mare ha la grande fortuna di poter entrare in acqua ogni volta che ne ha la possibilità. Acquisirà più familiarità con quell'ambiente. Ma da qu
  8. Premetto che anche io sono entrato nel mondo dell'apnea pescando e lo faccio ancora molto volentieri. Per quanto si possa ipotizzare che la pratica della pescasub sia solo un mezzo ma non un fine in realtà i fatti ci dicono altro. Che la pescasub è un attività (al pari delle altre) che espone a rischi, soprattutto IMHO perché è una attività che per quanto non "intensa" viene protratta per molte ore e da soli, in cui vuoi per l'inesperienza, la non coscienza-conoscenza, vuoi per la troppa fiducia in te stesso ti fanno fritto al primo errore. E' vero che questo forum è frequentato soprattutto d
  9. sì è stato scritto di tutto e di più, ma ad un certo punto se la discussione prende una piega delirante con l'allenamento che diventa sincopare sul divano di casa non ci possiamo fare niente
  10. Probabilmente frequentiamo ambienti diversi, ma nella piscina in cui mi alleno io siamo in tanti a fare apnea, occupiamo tutte le corsie, e quel 90% che dici non risponde a quello che vedo, ovvero tanta gente che si allena, che insieme agli istruttori si scrive e segue un programma di allenamento finalizzato a migliorare le proprie prestazioni senza andare in sincope, sambare o altro ancora. Fatica sì. E' alla base di qualsiasi allenamento. Tra l'altro io vedo pochissima attinenza tra il massimale in piscina e il massimale in costante al mare. Sono due mondi talmente diversi che ciò che li acc
  11. io mi sto convincendo che non conta il livello assoluto. Conta la consapevolezza individuale delle proprie possibilità e la capacità di discriminare la situazione di reale pericolosità a cui ci si può esporre incorrendo in gravi rischi. In montagna fa molti più morti la raccolta di funghi dell'alpinismo (!) Al mare gli annegati in spiaggia sono realtà quotidiana di tutte le estati. Sono tutte situazioni in cui l'incapacità di valutare il proprio limite soggettivo di fronte ad una situazione ambientale oggettiva, porta a sottovalutare i rischi potenziali. Lo stesso per me vale a tutti i livelli
  12. Questo è un dato di fatto di cui credo tutti noi ne siamo coscienti. Ma succede anche in montagna, una salita normale su ghiacciaio può diventare una trappola se c'è nebbia fitta e non c'era niente di "estremo" se non l'incapacità di valutare le condizioni. Succede anche nel mio lavoro. Se vado oltre ci lascio le penne. Anzi, a volte colleghi ci lasciano le penne perché la fatalità in certi frangenti va oltre la possibile valutazione del rischio. Almeno in acqua, per divertimento, questo cerco di evitarlo.
  13. Non c'è nulla di innato proveniendo dalla pescasub, dalla piscina, dal nuoto a da altro ancora... il tuo meccanismo di salvaguardia e sicurezza non è un derivato diretto dell'attività che fai ma è una tua disciplina mentale! Se la pescasub inducesse automaticamente alla sicurezza e ad un atteggiamento di autoconservazione innato non ci sarebbero gli incidenti che ci sono. E' evidente che la tensione per un evento eccezionale (e l'ultimo video che abbiamo visto in rete purtroppo ne è un triste esempio) ti può far saltare i meccanismi autoconservativi. Sei tu che scegli fin dove andare. Non è l'
  14. vare

    Incrociamo le dita

    se ne parlava qua http://www.apneamagazine.com/ibf/index.php?showtopic=85256&hl=&fromsearch=1
  15. Sarebbe interessante capire se parla dell'assenza di contrazioni in ogni situazione o se in una condizione specifica. Nel libro di Armando Lombardi la parte di fisiologia dell'apnea di Chiesa parla del passaggio da una fase di benessere ad una di sofferenza con comparsa della fame d'aria e delle contrazioni diaframmatiche con valori di PaCO2 dell'ordine di 46mm Hg. Dice anche che questa seconda fase è variabile da soggetto a soggetto senza specificare altro. L'allenamento comporta risarmio di O2 e una riduzione dell'acidosi (se aumenta il consumo metabolico aumenterà anche la produzione di CO2
  16. Infatti io percepisco le due cose in maniera molto differente, il mio post era proprio per capire se per tutti ci fossero sensazioni analoghe alle mie, cosa che a parte una persona, finora avete confermato tutti. La mia domanda scaturisce anche dal fatto che a differenza di alcuni amici con cui mi alleno io ci metto molto prima di sentire le contrazioni. Quando ho cominciato a fare pesca e poi apnea ero preoccupato perché pensavo di non sentirle, pensavo di andare avanti senza accorgermente. Di rischiare senza rendermene conto. Ho un amico che sente usualmente il primo accenno di contrazione a
  17. Sicurezza significa non arrivare alla samba e non arrivare alla sincope! Fino lì non ci sono dubbi e non c'è nessuna didattica o scuola che afferma il contrario. In nessun corso verrà mai detto il contrario. Se poi ognuno decide di suo spontanea volontà di rischiare penso che sia una sua responsabilità, ma questo succede in motocicletta, in montagna, in tanti sport in cui puoi deliberatamente alzare l'asticella del rischio, ma non ci sarà mai nessuno che te lo impone. Ma non sarà mai l'istrutture di un corso a dirti questo. In un corso base o avanzato si insegna altro. Se qualcuno vuole andare
  18. Io ti consiglio di provare le scarpette C4 perché nonostante sembrino avere grandi possibilità di personalizzare la calzata ad esempio nel mio caso si sono rivelate non adatte al mio piede. Ho pianta larga e collo piuttosto alto. Con il calzare da 3mm prendile della tua misura, con quello da 5mm una misura in più ma fai bene attenzione che la scarpetta non ti stringa sull'avanpiede,zona non regolabile con il lacci, altrimenti come nel mio caso sono dolori assicurati tant'è che le ho vendute.
  19. Incredibile!!! È davvero Natale!!!!!!!!!! Finalmente un discorso logico che mi sento di appoggiare in pieno senza sentirmi trattato da aspirante suicida.
  20. ora posso aspettare la fine del mondo con tranquillità!
  21. Giusto! Tutti alla gogna in pubblica piazza! Compresi i pescatori pluripremiati che hanno un qualsiasi incidente in mare.
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